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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo che racconta le origini di Garraka in Ghostbusters: Frozen Empire è una spiegazione delle sue radici, e un'immersione in un racconto mitico. Con le sue descrizioni, catapulta lo spettatore in un contesto di folklore e leggende antiche, dove si delineano le forze sovrannaturali e il potere di entità che trascendono la comprensione umana.
MINUTAGGIO: 58:30-1:01:58
RUOLO: Dr. Hubert Wartzki
ATTORE: Patton Oswalt
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
That object of yours… its last recorded sighting… …wasn’t photographed, and it wasn’t painted. It was carved in stone. Recognize anything? There’s your orb. Well, the better question is: What’s inside of it? Excellent question. Probably sand. But if you believe the folklore… and I always believe the folklore… that orb is a magical prison for a phantom god called Garraka. See, 4,000 years ago, Garraka served a bloodthirsty king called Samudari. You know, from the Battle of the Seven Armies, et cetera, et cetera. After Garraka helped conquer half of Central Asia, the king grew suspicious of his ambitions. Garraka was captured, branded, broken and disfigured. His horns, the source of his greatest strength, were, like, ripped off his head. Nasty stuff. I love it. No notes. But Garraka didn’t take too kindly to that and went on a bit of a murder bender. His plan was to raise an army of the undead and wage war on humanity by channeling fear into a weapon. Kusharit Umoti. The Death Chill. It’s so cool. Anyhoo, before Garraka could collapse the collective bronchial tubes of greater South Asia, he finally met his match. His icy spell was shattered by a roving band of mythical spirit catchers called the Firemasters, who used fire and brass to trap the evil god inside of an orb. The very orb you now possess. Kind of like Ghostbusters. Yeah. If you’re willing to entertain a little historical gossip… These are wax cylinders. 19th-century audio recordings. Our collection is bonkers. Here. Mary Todd Lincoln using the f-word. Apparently, she saw a moth. But the one I think you’ll be most interested in is… this one. See, back in the Gilded Age of our fair metropolis, there was this group of rich assholes called the Manhattan Adventurers Society. They would steal relics and artifacts. They’d get together. They’d enjoy them with their Beaujolais and a couple of hookers. Real colonial loot fest kind of stuff. Anyway, one night, they took out a particularly rare relic, the Orb of Garraka. And then they played this chant, which opened the orb. For the first time in New York history, a room full of people froze to death in the middle of July.
ITALIANO
Qui è registrato l’ultimo avvistamento di quel vostro oggetto. Non è stato fotografato, e neanche disegnato, è stato… scolpito nella viva roccia. Riconoscete qualcosa? Ecco la vostra sfera. La domanda da fare è: “Che cosa c’è dentro”. Eccellente domanda: sabbia, forse, ma… se crediamo al folklore, e io ho sempre creduto al folklore, quella sfera è una prigione magica per un Dio fantasma chiamato Garraka. Vedete, quattromila anni fa, Garraka serviva un re sanguinario di nome Samudari. Si, sapete, la battaglia dei Sette Eserciti, eccetera, eccetera. Dopo che Garraka lo ebbe aiutato a conquistare mezza Asia Centrale, il re divenne diffidente sulle sue ambizioni. Garraka fu catturato, marchiato, piegato e sfigurato. Le corna, fonte della sua grande forza, gli furono strappate dalla testa. E’ una cosa orribile, ma un pò mi piace. Ma a Garraka non piacque molto, e venne preso da una leggera furia omicida. Il suo piano era di creare un esercito di non morti e dichiarare guerra all’umanità. Incanalando la paura in un’arma. Kushari Tumoti: il brivido mortale. Fighissimo! Comunque, prima che Garraka riuscisse a far collassare i bronchi dei popoli di tutta l’Asia Meridionale, incontrò degli avversari degni di lui. Il suo incantesimo ghiacciato fu spezzato da una banda itinerante di cacciatori di spiriti, chiamati "Maestri di Fuoco”, che usarono il fuoco e l’ottone per intrappolare il Dio malvagio all’interno di una sfera, la stessa sfera che ora è in vostro possesso. Se vi interessa conoscere qualche storico gossip… questi sono cilindri fonografici, registrazioni audio del Diciottesimo secolo. Una collezione pazzesca! Ecco, Mary Todd Lincoln che dice una parolaccia… Sembra avesse visto una falena. Ma… quello che sicuramente potrebbe interessarvi di più è… questo qui. Sapete, durante l’età dell’Oro nella nostra bella metropoli, c’era un gruppo di ricchi cialtroni chiamato “Società degli Avventurieri di Manhattan”. Rubavano cimeli e reperti, li mettevano insieme, se li godevano bevendo Beaujolais con delle prostitute. Dei veri saccheggi colonialisti in piena regola. Ad ogni modo, una sera, tirarono fuori un reperto particolarmente raro, la sfera di Garraka. E poi riprodussero questa cantilena che fece aprire la sfera. Per la prima volta, nella storia di New York, un gruppo di persone morì per assideramento nel bel mezzo di luglio.
In Ghostbusters: Frozen Empire, la famiglia Spengler si trasferisce da Summerville, Oklahoma, a New York City, dove si unisce ai Ghostbusters originali. La storia segue Phoebe (Mckenna Grace), Trevor (Finn Wolfhard) e la loro madre Callie (Carrie Coon), che collaborano con i veterani per affrontare una nuova minaccia soprannaturale.
Un antico artefatto risveglia un potente spirito maligno chiamato Garraka, che ha la terrificante capacità di congelare le persone nella paura e inizia a immergere la città in un'apocalisse glaciale. Con il calo delle temperature e il caos che si diffonde, i Ghostbusters devono unirsi per impedire che una nuova era glaciale consumi New York City e, potenzialmente, il mondo intero. Vengono aiutati da nuovi alleati come il sismologo Gary Grooberson (Paul Rudd) e altri nuovi personaggi interpretati da Kumail Nanjiani e Patton Oswalt, che contribuiscono a fermare il terrore di Garraka.
Diretto da Gil Kenan e prodotto da Jason Reitman, Frozen Empire è una continuazione di Ghostbusters: Afterlife e combina elementi di commedia e horror, riportando in scena volti familiari come Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson, mentre esplora un nuovo capitolo nella saga amatissima.
Vediamo l’introduzione di Garraka come una figura quasi leggendaria, dotata di poteri che trascendono la comprensione umana.
La descrizione iniziale del monologo ci immerge nella storia, richiamando leggende e folklore. La figura di Garraka è collegata a Samudari, un re brutale di circa quattromila anni fa. Samudari si serve di Garraka come arma, evidenziando la natura servile e quasi demoniaca del dio fantasma. Ma non appena le ambizioni di Garraka diventano evidenti, il re si sente minacciato, portando alla sua cattura e sottomissione. Quest'aspetto di diffidenza e tradimento ci fornisce un primo sguardo sul perché Garraka sia una figura tragica e vendicativa: è stato privato della sua libertà e della sua forza in maniera brutale.
L’immagine della sfera come prigione è particolarmente evocativa. La sfera diventa simbolo di potere occulto, capace di trattenere una forza distruttiva con strumenti antichi e rituali. L'uso di "fuoco e ottone" da parte dei "Maestri di Fuoco" introduce un aspetto alchemico, dove elementi simbolici come il metallo e il fuoco rappresentano mezzi di purificazione e controllo sui poteri malvagi. Questi Maestri di Fuoco incarnano l’archetipo dell’eroe mitologico che usa strumenti sacri per affrontare il male. La sfera non è solo un oggetto, ma diventa quasi un personaggio a sé stante, portatrice di leggende e mistero, un elemento che conferisce alla trama un forte senso di fatalità e ineluttabilità.
Il desiderio di Garraka di creare un esercito di non morti e la sua capacità di trasformare la paura in un’arma sono elementi che accentuano la sua minaccia globale. Il potere del "Kushari Tumoti" o “brivido mortale” aggiunge una dimensione ulteriore alla sua capacità distruttiva, rendendo la paura un’arma concreta e letale. L’aspetto interessante di Garraka è che la sua forza risiede nella capacità di instillare terrore.
L’episodio che coinvolge la "Società degli Avventurieri di Manhattan" contribuisce a contestualizzare la minaccia nel presente, sottolineando come gli antichi manufatti e i poteri sopiti possano essere risvegliati da coloro che non comprendono appieno le forze con cui giocano. La descrizione della società ci offre un commento sociale sui pericoli del collezionismo esoterico e del saccheggio culturale. I membri della società, per quanto appaiano come semplici edonisti, scatenano un potere che non sanno gestire, causando un disastro letale e sovrannaturale. Q
Il monologo si presta a diverse interpretazioni tematiche. Da un lato, la figura di Garraka può essere vista come una metafora delle conseguenze distruttive della paura e del potere incontrollato. Il "brivido mortale" diventa simbolo dell’incapacità umana di controllare le emozioni più oscure quando vengono elevate a forza devastante. Dall’altro, il rituale che imprigiona Garraka riflette il concetto di potere che deve essere bilanciato: il fuoco e l’ottone, entrambi strumenti di protezione e contenimento, richiamano simboli di purificazione, ma anche di costrizione, implicando che certe forze devono essere tenute in catene per evitare la distruzione. L’idea che Garraka sia stato marchiato, umiliato e costretto in una prigione eterna aggiunge una componente tragica al personaggio, rendendolo quasi vittima della sua stessa potenza. Questo aspetto potrebbe suscitare un certo grado di empatia nello spettatore, che può percepire Garraka anche come un'entità che ha subito un'ingiustizia. La sua vendetta contro l'umanità, sebbene estrema, è anche una reazione alla sua prigionia forzata e alla sua perdita di identità, evidenziata dallo strappo delle sue corna, simbolo della sua forza e del suo potere.
L’approfondimento sul passato di Garraka aumenta la suspense della trama, e introduce temi universali come il desiderio di vendetta, il rapporto conflittuale tra l’uomo e le sue paure, e il pericolo dell'irriverenza verso ciò che non si conosce. Garraka, attraverso la sua storia, diventa una metafora delle forze distruttive che l’umanità stessa può scatenare quando non rispetta i limiti del potere.
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