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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Giulia Maenza, con cui si prepara a ereditare il comando dal padre Mariano nella seconda stagione di "The Bad Guy", è un momento chiave che definisce non solo il personaggio, ma anche la direzione della serie. In poche frasi, Giulia ridefinisce il passato, stabilisce il suo distacco dalle scelte del padre e traccia un nuovo percorso per il futuro della famiglia mafiosa. La sua dichiarazione non è solo un atto di leadership, ma un manifesto programmatico che promette un cambiamento radicale, tanto nel potere interno quanto nel conflitto con lo Stato.
STAGIONE 2 EP 5
MINUTAGGIO: 38-39:01
RUOLO: Giulia Maenza
ATTRICE: Teresa Suro
DOVE: Netflix
ITALIANO
I festeggiamenti sono sacrosanti. Ma siamo solo all’inizio, lo sappiamo tutti, vero? Ora siamo di nuovo tanti, e forti… Ma siamo pronti a fare la guerra? Contro un nemico nuovo, o dobbiamo continuare a nasconderci, tipo sorci. Mio padre fu un capo, il più grande di tutti, ma a quale prezzo. Quante famiglie ha dovuto sterminare, o tradire. E perché? Perché si alleò con la parte sbagliata. Con lo stato. Si è lasciato sottomettere. Noi invece noi. Noi ci andiamo dritti contro finché non si sottomette lui.
La seconda stagione di "The Bad Guy" è disponibile su Prime Video dal 5 dicembre 2024. La trama riprende le vicende di Nino Scotellaro, ex pubblico ministero siciliano che, dopo essere stato ingiustamente accusato di collusione mafiosa, assume l'identità di Balduccio Remora per vendicarsi. In questa stagione, Nino si trova finalmente faccia a faccia con Mariano Suro, il capo di Cosa Nostra che ha perseguito per anni. Insieme a Teresa, figlia di Suro, Nino pianifica di uccidere il boss.
Suro rivela l'esistenza di un archivio contenente intercettazioni compromettenti tra lui e figure di spicco dello Stato, custodito dal suo fidato Calogero. Questo porta Nino a cercare l'archivio per scoprire chi ha aiutato Suro, anche tra le persone a lui vicine. Anche Luvi, moglie di Nino, è interessata all'archivio per motivi legati al suo passato. La ricerca dell'archivio coinvolge vari personaggi, tra cui il Maggiore Stefano Testanuda, un agente dei servizi segreti, e Leonarda, sorella di Nino e agente del ROS. La stagione è caratterizzata da un continuo ribaltamento di ruoli, con alleanze inaspettate e una lotta per il possesso dell'archivio che mette in discussione le relazioni tra i personaggi.
Il monologo di Giulia Maenza, in cui dichiara la sua intenzione di prendere il posto del padre Mariano come leader, rappresenta un momento cruciale per lo sviluppo tematico della serie "The Bad Guy".
Il monologo è costruito su una progressione emotiva e logica che rafforza l’autorità e la determinazione del personaggio. Giulia inizia riconoscendo i festeggiamenti come "sacrosanti", ma immediatamente li ridimensiona: “Siamo solo all’inizio.” Questo apre la strada a un’esortazione al gruppo, un richiamo alla necessità di essere pronti per una guerra contro un nemico nuovo.
Questa progressione dimostra una capacità di leadership emergente. Giulia non si limita a celebrare il passato o a ripetere il modello del padre; propone una visione alternativa che si discosta dalla sottomissione allo Stato, considerata la debolezza fatale di Mariano.
Giulia contrappone sé stessa al padre Mariano in modo diretto e spietato: "Mio padre fu un capo, il più grande di tutti, ma a quale prezzo." La critica non è semplicemente personale, ma politica e strategica. Mariano viene rappresentato come un leader che ha pagato un prezzo troppo alto per il suo potere, compromettendosi con lo Stato e perdendo, agli occhi di Giulia, la purezza del potere mafioso. Questo passaggio introduce una riflessione sull’eredità e sulla rottura generazionale. Giulia si pone come il nuovo capo, ma non come una copia del padre: il suo approccio è diverso, quasi più idealistico nel contesto dell'antagonismo verso lo Stato.
La frase chiave del monologo è “Noi ci andiamo dritti contro finché non si sottomette lui.” Qui Giulia ridefinisce la postura della famiglia mafiosa: da entità che si nasconde o si compromette (“tipo sorci”) a un organismo che sfida apertamente l’autorità statale.
Il monologo ci presenta una figura di leader che è contemporaneamente fredda e appassionata. È fredda perché valuta il passato con un pragmatismo spietato, sminuendo le conquiste del padre. È appassionata perché manifesta una volontà feroce di costruire qualcosa di nuovo, anche a costo di affrontare rischi enormi.
Questa combinazione la rende un personaggio complesso, dotato di un’ambizione che non si limita a mantenere il potere, ma a ridefinirlo.
Dal punto di vista tematico, il monologo riflette un tema classico del potere mafioso nella narrativa cinematografica e televisiva: il conflitto tra tradizione e innovazione. Giulia rifiuta il compromesso e la sottomissione che avevano caratterizzato l’operato di Mariano, ma il suo approccio diretto e violento potrebbe essere un presagio di disastri futuri.
Il monologo di Giulia Maenza è una dichiarazione di guerra, ma anche un manifesto programmatico. Segna il punto di svolta del personaggio e preannuncia il cambio di direzione della trama della serie. Giulia emerge improvvisamente come una figura carismatica, complessa e pericolosa, che si pone come il simbolo di un nuovo corso: uno scontro frontale con lo Stato, senza compromessi, in un’escalation che promette caos e conflitti di intensità crescente.
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