Monologo - Gloria Stuart da \"Titanic\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Al centro del film "Titanic" di James Cameron, troviamo una ricostruzione storica del tragico naufragio del 1912, ma anche un intenso esame della condizione umana di fronte al disastro. Attraverso il personaggio di Rose, una sopravvissuta che riflette sulla sua esperienza decenni dopo l'evento, Cameron esplora temi come la sopravvivenza, la colpa e la redenzione. Il monologo finale di Rose anziana, in particolare, sintetizza riflessioni sulla natura della tragedia e sulle reazioni umane ad essa.

ASPETTARE

MINUTAGGIO: 2:57:58-2:58:55
RUOLO: Rose

ATTRICE: Gloria Stuart
DOVE: Disney +



INGLESE


1500 people went into the sea when Titanic sank from under us. There were 20 boats floating nearby and only one came back, one. Six were saved from the water, myself included. Six out of 1500. Afterward, the 700 people in the boats had nothing to, but wait, wait to die, wait to live, wait for an absolution that would never come.



ITALIANO


1500 persone finirono in mare, quando il Titanic sparì sotto i nostri i piedi. C'erano venti scialuppe nelle vicinanze, solo una tornò indietro. Una. Sei persone furono salvate dall'acqua, una di queste ero io. Sei su 1500. In seguito, le settecento persone sulle scialuppe non poterono far altro che aspettare. Aspettare di morire, aspettare di vivere, aspettare un perdono, che non sarebbe mai arrivato.

TITANIC

"Titanic", diretto da James Cameron e uscito nel 1997, è uno dei film più iconici e di successo della storia del cinema. La trama ruota attorno al tragico viaggio inaugurale del RMS Titanic, considerato inaffondabile, che si è svolto nel 1912.


La storia è raccontata attraverso gli occhi di Jack Dawson, interpretato da Leonardo DiCaprio, un giovane artista povero che vince un biglietto di terza classe per il Titanic in una partita a carte. A bordo, Jack incontra Rose DeWitt Bukater, interpretata da Kate Winslet, una giovane donna dell'alta società promessa sposa a Cal Hockley, un ricco industriale arrogante. Rose si sente intrappolata nella sua vita privilegiata e oppressa dalle aspettative sociali e familiari.


Il legame tra Jack e Rose si approfondisce rapidamente, sviluppandosi in una storia d'amore appassionata ma controversa a causa delle differenze di classe sociale. Mentre il loro amore fiorisce, il Titanic si avvicina al suo destino catastrofico. La notte del 14 aprile 1912, il transatlantico colpisce un iceberg, e la sua presunta invulnerabilità viene tragicamente confutata.


Mentre il panico e il caos si diffondono, Jack e Rose cercano di sopravvivere alla crescente catastrofe. Cameron illustra vividamente la disperazione e il coraggio dei passeggeri e dell'equipaggio. La lotta per la sopravvivenza raggiunge il culmine con il naufragio della nave, che si spezza e affonda nelle fredde acque dell'Atlantico.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Rose fa da epilogo emotivo per la storia drammatica vissuta dai personaggi e testimoniata dagli spettatori. Questo discorso riassume la tragedia del disastro, ma enfatizza anche i temi di sopravvivenza, colpa e redenzione che permeano tutto il film. Rose inizia il monologo con delle statistiche cruente: "1500 persone finirono in mare," che subito ci dà l'immagine della vastità della tragedia. Il riferimento a sole "sei persone" salvate rispetto a "1500" sottolinea l'inefficacia degli sforzi di salvataggio e la devastazione che ha seguito l'incidente. Rose critica aspramente le azioni delle scialuppe di salvataggio, facendo notare che, nonostante la presenza di "venti scialuppe nelle vicinanze," solo "una tornò indietro". Questo elemento può essere interpretato come una denuncia delle decisioni prese dall'equipaggio e dei passeggeri che non fecero abbastanza per salvare altri esseri umani in pericolo.


Il concetto di "aspettare" viene utilizzato più volte per descrivere le diverse esperienze emotive vissute dai sopravvissuti: "aspettare di morire, aspettare di vivere, aspettare un perdono, che non sarebbe mai arrivato." Questa ripetizione funge da riflessione sulla natura umana sotto estremo stress e sulla lotta interiore tra speranza e disperazione. L'ultima parte del monologo tocca il tema del perdono che "non sarebbe mai arrivato." Qui, Rose potrebbe riferirsi al senso di colpa che molti sopravvissuti hanno provato per essere vissuti mentre altri morivano. Suggerisce una riflessione più ampia sul perdono sia personale che collettivo, che rimane irrisolto, forse indicando le cicatrici emotive e psicologiche che rimangono dopo una tragedia.

CONCLUSIONE

Il monologo di Rose è un appello emotivo che sfida lo spettatore a contemplare le proprie reazioni di fronte alle calamità. James Cameron, attraverso le parole di Rose, pone interrogativi universali sulla responsabilità e l'empatia in momenti critici. Attraverso questo monologo, "Titanic" assume una dimensione etica e filosofica, invitando a riflettere sulla fragilità della vita umana e sull'importanza delle scelte morali in situazioni estreme.

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