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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Guillermo sulle Donne Dai Giorni Contati (DGC) è uno dei momenti più rivelatori della serie Il rifugio atomico. Con tono cinico e seducente, Guillermo descrive il fascino effimero di relazioni destinate a finire presto, svelando più di quanto voglia ammettere di sé stesso. Questo discorso breve ma incisivo è perfetto per audizioni teatrali o cinematografiche: richiede carisma, controllo del ritmo e la capacità di bilanciare ironia e vulnerabilità. In questa analisi scopriamo testo, temi e consigli interpretativi.
Scheda del monologo
Contesto del film
Testo del monologo (estratto+note)
Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa
Come prepararlo per un'audizione
Finale del film (con spoiler)
FAQ
Credits e dove trovarlo
Il rifugio atomico è una serie thriller spagnola che intreccia dramma familiare, mistero e critica sociale. Tutto ruota intorno a un gruppo di miliardari che, convinti di salvarsi da una guerra nucleare imminente, pagano somme astronomiche per rifugiarsi in un bunker di lusso. Tra loro c’è Max, un giovane appena uscito dal carcere dopo la tragica morte della fidanzata Ane. Con lui ci sono i suoi genitori e la nonna, insieme alla famiglia di Ane, tra cui Guillermo (il padre) e Asia (la sorella). Le tensioni tra le due famiglie esplodono subito, aggravate dal passato doloroso e da segreti mai confessati.
Il bunker sembra perfetto, ma in realtà è il cuore di una gigantesca truffa orchestrata da Minerva e Ziro, due fratelli che, con l’aiuto di una squadra e dell’IA Roxan, hanno costruito una simulazione per ingannare i ricchi. Non esiste nessuna guerra, nessuna apocalisse nucleare: tutto è messo in scena per manipolare e svuotare i conti delle vittime. Nel corso degli episodi, i rapporti tra i personaggi si complicano: Max ed Asia sviluppano un legame ambivalente tra odio e attrazione; Guillermo e Rafa affrontano il peso di scelte passate; Mimì, la nuova compagna di Guillermo, cade in una spirale di malattia e manipolazioni sentimentali. Intanto, Roxan diventa sempre più centrale: l’IA crea avatar, cloni digitali e persino simulazioni di persone morte, controllando ogni dettaglio della vita nel bunker. La tensione cresce fino a un punto di rottura, quando Max e Asia decidono di ribellarsi.
E’ semplice individuare le DGC. Non sono oratrici molto stimolanti. Non hanno umorismo e se ce l’hanno non si capisce. Ridono a sproposito, per ogni banalità. Hanno una devozione per il superfluo, e la loro mancanza di buonsenso è palese quanto la loro mancanza di personalità. Ma occhio, è… Perché quando ne incontri una, uuh, dai di matto. La magia del finito. Quegli anni sono esplosivi. E si esauriscono subito. Però va bene. Bisogna viverli, e rispettare la data di scadenza. Poi ti separi, e ricominci da capo.
“È semplice individuare le DGC.” → tono calmo, quasi da lezione universitaria; pausa breve dopo DGC come a sottolineare un concetto tecnico.
“Non sono oratrici molto stimolanti.” → voce più piatta, quasi di giudizio neutro; lo sguardo si sposta altrove, come se visualizzasse esempi.
“Non hanno umorismo e se ce l’hanno non si capisce.” → leggero sorriso ironico; pausa breve su non si capisce per dare risalto al sarcasmo.
“Ridono a sproposito, per ogni banalità.” → intonazione più sprezzante; accompagnare con un gesto di mano minimo, come se liquidasse l’immagine.
“Hanno una devozione per il superfluo, e la loro mancanza di buonsenso è palese quanto la loro mancanza di personalità.” → ritmo più serrato, voce ferma, quasi chirurgica; tono di chi sta enumerando difetti in maniera sistematica.
“Ma occhio, è… Perché quando ne incontri una, uuh, dai di matto.” → pausa teatrale su occhio; abbassare il tono, poi aprirlo improvvisamente su dai di matto, con energia improvvisa.
“La magia del finito.” → dire piano, con un mezzo sorriso; pausa lunga dopo, lasciando il concetto sospeso.
“Quegli anni sono esplosivi.” → ritmo rapido, voce che si accende, come evocando una memoria sensoriale.
“E si esauriscono subito.” → calo netto del tono, ritorno al cinismo; quasi un sospiro.
“Però va bene.” → pausa breve; intonazione più morbida, come rassegnata ma indulgente.
“Bisogna viverli, e rispettare la data di scadenza.” → tono pragmatico, come se stesse dando una regola universale; pausa breve dopo viverli.
“Poi ti separi, e ricominci da capo.” → chiusa secca, voce bassa, senza patetismo; lascia spazio al silenzio subito dopo.
COME RENDERLO AUTENTICO
Intonazione: alternare lucidità analitica (inizio) e improvvisi guizzi di fascinazione (uuh, dai di matto).
Pause: usarle come strumenti di seduzione e controllo; soprattutto dopo la magia del finito e però va bene.
Sottotesto: Guillermo parla delle DGC ma in realtà di sé stesso → il cinismo copre il suo fallimento emotivo.
Sguardo: mobile, a volte distante (quando enumera difetti), a volte diretto e complice (nelle parti più seduttive).
Fisicità: piccoli gesti delle mani o delle spalle per rafforzare l’idea di “catalogo di difetti”, ma mai eccessivi.
Il monologo di Guillermo sulle Donne dai Giorni Contati (DGC) descrive un’idea precisa di femminilità destinata a “scadere” presto, vista attraverso lo sguardo cinico e disilluso del personaggio. È un passaggio che rivela molto non solo sul suo atteggiamento verso le relazioni, ma anche sulla sua paura di legami profondi e duraturi.
TEMI SUL MONOLOGO
Cinisimo e disincanto: le DGC vengono descritte come superficiali e prive di personalità.
Attrazione e magia del finito: nonostante i difetti, la loro intensità temporanea le rende irresistibili.
Inevitabilità della fine: le relazioni hanno una data di scadenza che va rispettata.
Ciclo delle relazioni: vivere l’intensità, separarsi, ricominciare da capo.
FRASI CHIAVE
“È semplice individuare le DGC” → introduce la classificazione.
“La magia del finito” → il cuore poetico e rivelatorio del monologo.
“Bisogna viverli, e rispettare la data di scadenza” → la filosofia di Guillermo sulle relazioni.
Obiettivo del monologo Mostrare il lato cinico e disilluso di Guillermo, un uomo che osserva le relazioni con distacco intellettuale ma tradisce, sotto la superficie, la sua paura di legami autentici.
Sottotesto Dietro ogni frase apparentemente ironica e leggera, c’è la fragilità di un uomo che teme di soffrire e preferisce distruggere prima di essere distrutto. Non parla solo delle DGC, ma di sé stesso.
Azione minima Sedersi o stare in piedi con naturalezza, come in una conversazione da bar o una confidenza privata. Piccoli gesti (mani che si aprono, cenni di testa) bastano per dare ritmo. L’azione è più interiore che fisica.
Dinamica vocale
Inizio: tono quasi didascalico, da professore che spiega.
Centro: ironia pungente, accenni di sorriso.
“La magia del finito”: pausa, voce più morbida, come se ammettesse una verità segreta.
Finale: netto, asciutto, come un “punto a capo”.
Chiusa Sottolineare la frase “Poi ti separi, e ricominci da capo” con un tono leggero, quasi rassegnato. Deve sembrare un ciclo inevitabile, non una tragedia.
Errori comuni Recitare solo il cinismo senza mostrare il dolore nascosto dietro l’ironia. Trasformarlo in una tirata comica: serve ironia elegante, non caricatura.
Negli ultimi episodi, la truffa rischia di crollare. Oswaldo, socio di Guillermo, comincia a sospettare della farsa. Allo stesso tempo, Max e Asia mettono in atto un piano disperato: sabotare Roxan e trovare una via di fuga dal bunker. Mentre la banda cerca di chiudere l’affare da 900 milioni di dollari a Bangkok, Max e Asia approfittano dei blackout di Roxan per agire. Prepara una bomba artigianale, manipolano gli estintori e trovano le scale di emergenza. Parallelamente, Mimì muore per encefalopatia epatica, lasciando Guillermo devastato.
Il colpo di scena finale è doppio:
Oswaldo scopre la truffa, ma viene ucciso dalla banda per mettere a tacere la verità.
Max riesce a uscire dal bunker, indossando una tuta radioattiva. Prima di andarsene, lui e Asia, che finalmente ammette di provare amore per lui, si diciarano.
La stagione si chiude con un’immagine potente: lo sguardo di Max, fuori dal bunker, pronto a scoprire se il mondo è davvero in rovina o se c’è ancora vita oltre la prigione sotterranea.
Quanto dura il monologo? Il monologo di Guillermo dura circa 1 minuto e mezzo, a seconda del ritmo interpretativo e delle pause usate.
Che temi tratta? Tratta i temi di relazioni superficiali, attrazione temporanea, cinismo amoroso e la paura di un legame stabile. È una riflessione sul fascino del “finito” e sull’inevitabilità della fine nelle storie d’amore.
È adatto a un’audizione? Sì. È un monologo breve, incisivo e dal tono ironico, che permette a un attore di mostrare carisma, controllo vocale e sottotesto emotivo. Perfetto per ruoli maschili ambigui o seduttori.
Serve preparazione fisica particolare? No, ma funziona meglio se l’attore usa azioni minime (sguardi, piccoli gesti delle mani, sorrisi accennati) senza mai strafare.
Qual è la difficoltà principale? Il rischio di recitare solo il cinismo senza mostrare il dolore e la disillusione nascosta. Serve equilibrio tra ironia e verità emotiva.
Può essere usato anche da un’attrice? Sì, con piccoli adattamenti di testo. Il tema delle relazioni superficiali e della ciclicità amorosa è universale.
Registi: Jesús Colmenar, David Barrocal e Jose Manuel Cravioto
Sceneggiatura: -
Produttori: -
Cast principale: Joaquín Furriel, Natalia Verbeke, Miren Ibarguren, Carlos Santos
Montaggio: -
Colonna sonora / Musica: -
Direttore della Fotografia: -
Dove vederlo: Netflix
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