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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Ron Weasley in "Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1" rappresenta uno dei momenti più emotivi e significativi del film. È un passaggio che permette al personaggio di riscattarsi, mostrando una profondità che spesso, fino a quel momento, era rimasta in secondo piano.
MINUTAGGIO: 1:43:46-1:45:44
RUOLO: Ron
ATTORE: Rupert Grint
DOVE: Netflix
INGLESE
Of course not. I only destroyed a bloody Horcrux, why will that change anything. I wanted to come back as soon as I left. -just didn't know how to find you how did you found us ? With this. Doesn't just Turn out lights I don't know how it works but christmas morning I sleping in this little pub ... ... keeping away from some snatchers. When I heard it. What? Voice. Your voice, Hermione. comin out of it. And what exactly did I say if I may ask? My name. Just my name. like a Whisper So I took it, clicked it ... ... this tiny ball of light appeared And I knew. sure enough. Flew towards me, ball of light. Right into my chest. Straight through me. Right here I knew that it was gonna take me where I needed to go so I disapparated came to this hillside It was dark, I had no idea where I was. I just hoped One of you will show yourself you did
ITALIANO
Certo che no. Ho solo distrutto un maledetto Horcrux, perché dovrebbe cambiare qualcosa? Senti, volevo tornare non appena me ne sono andato, ma non sapevo come trovarvi. Vi ho trovato con questo. Non spegne solo le luci. Non so come funziona, ma la mattina di Natale dormivo in un piccolo Pub, alla larga dei ghermidori. E l’ho sentita. Una voce. La tua voce, Hermione. Veniva da qui. Il mio nome… solo il mio nome. Come un bisbiglio. Così l’ho preso, l’ho fatto scattare ed è comparsa questa pallina di luce, e ho capito. E infatti ha galleggiato verso di me, la palla di luce. Mi è entrata nel petto, ed è finita qui. Proprio qui. E ho capito che mi avrebbe portato dove dovevo andare. Così mi sono smaterializzato, e sono sbucat su questa collia. Era buio, non sapevo dove fossi, speravo solo ch euno di voi si sarebbe mostrato. E così è stato.
Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 è il penultimo capitolo della saga cinematografica tratta dai libri di J.K. Rowling, diretto da David Yates. È il film che segna un punto di svolta nella narrazione, abbandonando la struttura scolastica dei capitoli precedenti per immergersi in un viaggio oscuro e introspettivo. La storia inizia con un’atmosfera di crescente tensione. Voldemort e i suoi Mangiamorte hanno ormai consolidato il loro potere, prendendo il controllo del Ministero della Magia e gettando il mondo magico nel caos. Harry, Ron e Hermione si trovano di fronte alla missione più pericolosa e personale: trovare e distruggere gli Horcrux, i frammenti dell’anima di Voldemort, che lo rendono virtualmente immortale.
La narrazione si apre con una sequenza drammatica in cui Harry viene scortato via da Privet Drive dai membri dell'Ordine della Fenice. Lo stratagemma del "Sette Harry" – dove amici e alleati assumono l'aspetto di Harry usando la Pozione Polisucco – è un momento di alta tensione, culminante con la tragica morte di Malocchio Moody e l'inaspettato tradimento del gufo Edvige. I tre protagonisti si rifugiano in vari luoghi, evitando i Mangiamorte e pianificando come rintracciare gli Horcrux. Il primo passo è recuperare il medaglione di Serpeverde, che riescono a sottrarre grazie a un'azione audace nel Ministero della Magia. Distruggerlo si rivela complicato, poiché è necessario un oggetto magico specifico, la spada di Godric Grifondoro, che si trova in un luogo sconosciuto.
Il film esplora il deteriorarsi delle relazioni tra i protagonisti, logorati dall'isolamento, dalla paura e dal potere corrosivo del medaglione. Ron, sopraffatto dall'angoscia e dalla gelosia, abbandona temporaneamente il gruppo, lasciando Harry e Hermione soli. Questo porta a momenti di profonda introspezione e vulnerabilità, in particolare una scena delicata e malinconica in cui i due danzano per alleviare la tensione. Parallelamente, emerge il mistero dei Doni della Morte, tre oggetti magici leggendari: la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione e il Mantello dell’Invisibilità. Attraverso il racconto della favola "I Tre Fratelli", illustrato con una splendida sequenza animata, i protagonisti scoprono che Voldemort è alla ricerca della Bacchetta di Sambuco, il più potente dei tre Doni.
Questo monologo di Ron Weasley, tratto da "Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1", è una scena particolarmente carica di emozione e significato. È il momento in cui Ron si riunisce con Harry e Hermione dopo averli abbandonati in un momento di tensione, offrendo una spiegazione che rivela la profondità del suo tormento, ma anche la forza del legame che lo lega ai suoi amici. Ron si trova in una posizione delicata: tornare dopo essere fuggito è già di per sé un atto di coraggio, ma il peso delle sue azioni lo rende vulnerabile. Le sue parole oscillano tra il desiderio di giustificarsi e la necessità di essere compreso, mostrando un lato insicuro e umano del personaggio.
È un momento che restituisce a Ron un ruolo centrale, dopo che per gran parte del film era stato quasi un antagonista involontario.
"Certo che no. Ho solo distrutto un maledetto Horcrux, perché dovrebbe cambiare qualcosa?" Ron apre con sarcasmo, quasi per mascherare l'imbarazzo, ma anche per richiamare un atto eroico di cui sa che avrebbe dovuto essere lodato. "Volevo tornare non appena me ne sono andato, ma non sapevo come trovarvi." Qui emerge il suo conflitto interiore. Ron non è scappato per egoismo puro, ma perché sopraffatto da paure e insicurezze alimentate dal medaglione-Horcrux.
La descrizione del funzionamento del Deluminatore è poetica e quasi mistica. Ron si concentra sull’esperienza sensoriale, sul momento in cui ha sentito "la voce di Hermione". Questo passaggio simboleggia l’amore e il legame profondo che prova per lei, ma anche la guida spirituale e morale che i suoi amici rappresentano. Il dettaglio della “palla di luce” che lo conduce al gruppo è metaforico. Non è solo uno strumento magico, ma il simbolo della sua redenzione: una forza luminosa che lo riporta sulla strada giusta.
Il monologo di Ron Weasley non è solo un momento chiave nella narrazione, ma anche una dimostrazione della complessità emotiva che la saga di Harry Potter è in grado di offrire. La vulnerabilità, la tensione e la riconciliazione si intrecciano in poche righe, restituendo al pubblico un personaggio più umano e maturo. Attraverso il simbolismo del Deluminatore e la forza del legame tra i protagonisti, questa scena si impone come un punto di svolta non solo per Ron, ma per l’intera dinamica del trio.
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