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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Sharon dal film "Il miracolo di Sharon" ha una sua intensità emotiva e il forte impatto sociale. Attraverso una narrazione personale e toccante, Sharon affronta una commissione con l’obiettivo di sensibilizzarla sulla difficile situazione di Michelle e suo padre, evidenziando le conseguenze devastanti del sistema sanitario ingiusto. La sua capacità di intrecciare l’empatia e la denuncia sociale rende il discorso particolarmente persuasivo e coinvolgente, portando l’attenzione non solo sulle spese mediche, ma anche sulle implicazioni emotive che tali difficoltà economiche hanno su una famiglia già colpita dalla tragedia.
MINUTAGGIO: 1:04:01-1:05:25
RUOLO: Sharon Stevens
ATTRICE: Hilary Swank
DOVE: Netflix
INGLESE
No, I'm asking you to erase them. All of 'em. Was that funny? Let me show you somethin'. Ed's daughter made this for school. A family tree. A simple drawing made by a child. How one life leads to another. Or in this case, how one death. Theresa Schmitt came to this hospital for help. Now, the good doctors did their best to save her, but they couldn't and she died. Leaving behind a heartbroken husband and a very ill little girl. Michelle. Her treatment costs thousands of dollars a month her family can't afford. Know why? 'Cause after you sent her mama to the morgue, you sent them a bill so high, their family couldn't pay it off in 100 years. You realize the message you're sendin' this girl, right? You're sayin', "We charged your mama so much to die that you gotta die too." We can't just eliminate hundreds of thousands of dollars in medical bills. Virginia. What if it was your daughter? Forgive me, but I did a little homework, and I know you got a beautiful 11-year-old girl. What if it was her I was here tryin' to save? You'd wanna find a way, right? For her to have a future. To build branches of her own. Please. Gotta be somethin' we can do here.
ITALIANO
No, vi chiedo di eliminarle. Tutte quante. E’ divertente? Voglio mostrarle una cosa: questo l’ha disegnato la figlia di Ed. Un albero genealogico. Un semplice disegno fatto da un bambino. Qui una vita è legata a un’altra, in questo caso una morte è legata a un’altra. Theresa è venuta qui in cerca di aiuto. Malgrado i medici abbiano fatto il possibile per salvarla, lei è morta, lasciando un marito distrutto, e una dolce bambina molto malata. Michelle. Le spese costano migliaia di dollari, ma non possono permettersele, sa perché? Perché dopo aver spedito la madre all’obitorio ha mandato loro una fattura che non riuscirebbero a saldare nemmeno tra cent’anni. Sa che messaggio trasmette a questa bambina? “Tua madre ci ha pagato tanti soldi ed è morta; ora morirai anche tu”. Virginia. Se fosse stata sua figlia? Mi perdoni, ho fatto qualche ricerca, e so che lei ha una bella bambina di11 anni. Se fosse stata sua figlia al posto di Michelle? Cercherebbe una soluzione. Per darle un futuro, così da poter aggiungere altri rami all’albero. Per favore. Sicuramente potrà fare qualcosa.
"Il Miracolo di Sharon" è un film drammatico del 2024 diretto da Jon Gunn, basato su una storia vera. Ambientato a Louisville, nel Kentucky, durante il gennaio del 1994, racconta la vicenda di Sharon Stevens, una parrucchiera di mezza età, interpretata da Hilary Swank. Dopo essere caduta nell'alcolismo e aver perso i rapporti con il figlio, Sharon cerca un nuovo scopo nella vita. Lo trova quando decide di aiutare Ed Schmitt, un vedovo che lotta per curare la sua figlia minore, Michelle, gravemente malata di atresia biliare e bisognosa di un trapianto di fegato.
Sharon si impegna a raccogliere fondi per aiutare la famiglia e mobilita l'intera comunità locale. Le difficoltà si intensificano quando una delle più grandi tempeste di neve nella storia del Kentucky colpisce la regione, rendendo ancora più complesso il viaggio verso l'ospedale per il trapianto. Nonostante gli ostacoli, Sharon si dimostra instancabile, guidata dalla sua determinazione a salvare la bambina.
Sharon utilizza un linguaggio che coinvolge emotivamente la commissione, richiamando l'immagine di un "albero genealogico" disegnato da un bambino, un simbolo che rappresenta la continuità e il legame tra le generazioni. Questo approccio è volto a far leva sull'empatia, evidenziando come la morte della madre di Michelle abbia lasciato un vuoto devastante, non solo emotivo ma anche finanziario. Sharon critica duramente il sistema sanitario e i costi insostenibili delle cure mediche. Sottolinea come la famiglia sia stata letteralmente "mandata in rovina" dalle fatture mediche, trasformando la malattia e la morte in un peso insormontabile. Questo evidenzia una forte denuncia dell'ingiustizia sociale che colpisce le famiglie meno abbienti.
Sharon spinge ulteriormente il suo discorso quando coinvolge direttamente uno dei membri della commissione, domandando cosa farebbero se la stessa situazione fosse accaduta a una loro figlia. Questo ribalta il discorso dal piano teorico e burocratico a un piano personale, chiedendo a coloro che hanno il potere decisionale di mettersi nei panni delle persone coinvolte.
Alla fine del monologo, Sharon fa una richiesta concreta alla commissione: "Sicuramente potrà fare qualcosa", chiedendo loro di intervenire. Questo passaggio chiude il cerchio del discorso, in quanto dopo aver scosso emotivamente gli interlocutori, lascia spazio alla necessità di un'azione concreta, trasformando la compassione in responsabilità.
Il monologo culmina in un appello all'azione che trasforma l'emotività in responsabilità. Sharon utilizza il suo discorso per collegare il pubblico a livello personale, sollecitando la commissione a immaginare cosa farebbero se si trovassero nella stessa situazione. Questa combinazione di compassione e richiesta di giustizia sottolinea il potere della solidarietà e il dovere di rispondere concretamente alle ingiustizie, facendo emergere Sharon come una figura combattiva e determinata.
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