Monologo - Prometeo svela l'inganno degli Dei in \"Kaos: Episodio 7\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Prometeo nella serie "Kaos" rappresenta un momento cruciale in cui viene svelata la verità sulle origini e la natura corrotta delle divinità greche, in particolare Zeus. Questa rivelazione ribalta la visione tradizionale della mitologia greca, offrendo una narrazione distopica e innovativa in cui il potere divino si manifesta attraverso la violenza, l'inganno e l'industrializzazione delle anime.

LA VERITA' FA MALE

STAGIONE 1 EP 6

MINUTAGGIO: 30:17-32:04

RUOLO: Prometeo

ATTORE: Stephen Dillane

DOVE: Netflix



INGLESE


The time has come to tell you the truth about how the gods were created. Zeus hated his father. They all did. And so, one day, after years of torment, Zeus killed him. He attacked him with such violence, such passion, such fervor, and a most remarkable thing happened. At the point of Kronos's death, Zeus absorbed his father's soul. It became part of him. It gave him power, and that power was intoxicating. He wanted more. It took Zeus years to work out how he'd done this. But when he did, he did it again. And again. And again. Eventually, Zeus got tired of all the killing. And so the Frame was invented. Not to renew human souls, but to harvest them. To liquidize them. The whole process was industrialized, sanitized. The gods drink it to stay immortal. And so, the lie must be preserved. The myths maintained. The humans distracted. That's what Zeus relies on. Distraction.



ITALIANO


E’ arrivato il momento di dirvi la verità, su come gli Dei sono stati creati. Zeus odiava suo padre. Lo odiavano tutti. E così un giorno, dopo anni di tormento, Zeus l’ha ucciso. L’ha aggredito con tale violenza, tale passione, tale fervore, da far succedere una cosa eccezionale. Al momento della morte di Crono, Zeus ha assorbito l’anima di suo padre. E’ diventata parte di lui. Gli ha dato potere. E quel potere era inebriante, ne voleva di più. Impiegò anni a capire come ci era riuscito, ma quando lo fece lo rifece, e ancora, e ancora. Alla fine, Zeus si stancò di tutte quelle uccisioni. E così venne inventata la cornice. Non per rinnovare le anime umane, ma per mieterle. Per renderle liquide. L’intero processo venne industrializzato, sanificato. Gli Dei lo bevono per restare immortali, e così la menzogna dev’essere preservata. I Miti mantenuti. Gli umani, distratti. Zeus conta su questo. La distrazione.

KAOS

La serie "Kaos" su Netflix rappresenta una rivisitazione moderna e originale della mitologia greca, mescolando elementi di commedia, dramma e fantasia in un formato che rispecchia il panorama televisivo contemporaneo. I primi episodi di Kaos sembrano giocare con le aspettative del pubblico, offrendo diversi punti di vista e introducendo nuovi protagonisti a ogni episodio o parte di esso. Questo approccio frammentato ricorda le serie antologiche dei primi anni 2000, ma con una formula modernizzata che rende l'esperienza coinvolgente e dinamica. Ogni episodio esplora nuovi personaggi e miti, rinnovando continuamente l'interesse del pubblico. Nonostante si tratti di miti noti, la serie reinterpreta alcuni dettagli, spostando eventi o rielaborando contesti per renderli più accessibili e credibili nel contesto moderno. Questo aspetto è cruciale per mantenere freschezza e originalità, anche quando si affrontano storie già raccontate molte volte.


Uno dei punti di forza principali di Kaos è il cast, guidato da Jeff Goldblum, che interpreta Zeus in modo impeccabile. Ogni attore contribuisce a dare vita a un mondo in cui le divinità greche sono nascoste tra gli esseri umani, aggiungendo un tocco di realismo fantastico. Gli dèi si muovono nel nostro mondo, cercando di mimetizzarsi, ma inevitabilmente le loro azioni divine finiscono per influenzare la vita degli esseri umani. Questa interpretazione degli dèi, resa credibile attraverso la recitazione e la sceneggiatura, è uno degli elementi che rende la serie coinvolgente.


L'uso del bianco e nero per rappresentare gli Inferi, in contrasto con il mondo dei vivi, che è ricco di colori caldi e vivaci, crea un netto distacco visivo che sottolinea la separazione tra i due mondi. Questa scelta estetica aggiunge una dimensione emotiva e visiva potente, contribuendo a creare l'atmosfera giusta per le scene ambientate nell'aldilà.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo inizia con l'odio di Zeus verso suo padre, Crono, un tema classico nella mitologia greca che sottolinea i conflitti intergenerazionali tra dèi. Kaos sposta il focus dalla semplice rivendicazione del potere alla corruzione intrinseca che questo potere comporta. Zeus non si limita a uccidere Crono per vendetta o per prendere il controllo, ma nel farlo assorbe l'anima di suo padre, acquisendo una potenza inebriante. Questo potere diventa una droga, un bisogno incessante che Zeus continua a soddisfare con altre uccisioni. Il monologo di Prometeo suggerisce una sorta di ciclo di violenza che trasforma Zeus da un dio giusto o vendicativo a una figura corrotta e predatrice, che non ha più limiti morali.


La scelta di "assorbire" l'anima di Crono introduce l'idea di un parassitismo divino, in cui gli dèi si nutrono delle anime per mantenere la loro immortalità. Questa immagine distorce la nozione tradizionale della divinità come esseri supremi, rappresentandoli invece come entità dipendenti da un'energia oscura e perversa.


L'introduzione della "cornice" nel regno dei morti è un'innovazione narrativa che dà un tono quasi distopico alla storia. La cornice, che per i mortali è una possibilità per ricominciare, in realtà è un modo per mietere le anime umane, riducendo il ciclo di vita e morte a un processo industriale. Questo simbolo della cornice suggerisce un sistema freddo e meccanico, lontano dalla sacralità della vita e della morte. L'industrializzazione delle anime è un potente commento sulla deumanizzazione, sull'efficienza sopra l'empatia, e sull'idea che persino i concetti più sacri possono essere manipolati per il potere.


Questa visione è rafforzata dall'idea che gli dèi "bevono" le anime per restare immortali, trasformando il divino in un ciclo quasi cannibalistico. La serie critica così l'immagine idealizzata degli dèi e delle loro motivazioni, mostrandoli come esseri che sfruttano l'umanità non per guidarla o proteggerla, ma per mantenere il proprio potere personale. Questa dinamica specchia molte narrazioni moderne sulla corruzione del potere e sui sistemi che si nutrono di risorse senza preoccuparsi del danno inflitto. Un altro punto cruciale del monologo è la menzogna e la distrazione. Prometeo rivela che tutto ciò che è stato narrato sui miti e sugli dèi non è altro che un inganno volto a mantenere l'umanità sottomessa e ignara. La frase "Zeus conta su questo. La distrazione." è estremamente potente, poiché indica che il vero potere di Zeus non deriva solo dalle anime che consuma, ma anche dal controllo mentale e sociale che esercita sugli esseri umani. Gli dèi non governano attraverso la forza fisica, ma attraverso l'inganno e la manipolazione psicologica. Gli umani devono essere distratti dai loro veri aguzzini, e così i miti, le religioni e le narrazioni divine diventano strumenti di oppressione, non di liberazione. Il fatto che sia Prometeo a svelare la verità è significativo. Nella mitologia greca, Prometeo è il titano che ha rubato il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, un atto che lo ha reso simbolo di ribellione e del sapere contro il potere divino. Anche in Kaos, Prometeo riveste questo ruolo, fungendo da veicolo della verità e della conoscenza per l'umanità. La sua figura continua a incarnare la ribellione contro un potere divino corrotto, e il suo monologo diventa un atto di sovversione e illuminazione.

CONCLUSIONE

Il monologo di Prometeo mette in luce la corruzione del potere e la manipolazione delle masse. Zeus, da dio supremo, viene reinterpretato come un tiranno corrotto che si nutre di vite umane per restare al comando. Prometeo, come simbolo di ribellione, incarna ancora una volta la verità contro l'oppressione.

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