Monologo - Introduzione della Fata Madrina a \"Cenerentola\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo introduttivo del film "Cenerentola" di Kenneth Branagh è una riflessione delicata e poetica che presenta il mondo interiore di Ella e il contesto in cui si sviluppa la sua storia. Attraverso un linguaggio ricco di metafore e immagini, il monologo stabilisce i temi fondamentali della pellicola: la resilienza, la gentilezza, il coraggio e il dolore come motore per una crescita e una trasformazione che può diventare positiva.

C'ERA UNA VOLTA...

MINUTAGGIO: 0:56-10:21
RUOLO: Fata Madrigna

ATTRICE: Helena Bonham Carter
DOVE: Disney +



INGLESE


Once upon a time, there was a girl called Ella. And she saw the world not always as it was, but as perhaps it could be, with just a little bit of magic. To her mother and father, she was a princess. True, she had no title, nor crown, nor castle, but she was the ruler of her own little kingdom, whose borders were the house and meadow on the forest's edge where her people had lived for generations. With Mr. Goose... and all their animal family. Her father was a merchant who went abroad and brought tribute back from all of Ella's subject lands. Ella missed him terribly when he was away. But she knew he would always return. All was just as it should be. They knew themselves to be the most happy of families to live as they did and to love each other so.
But sorrow can come to any kingdom, no matter how happy. And so it came to Ella's home. Time passed, and pain turned to memory. In her heart, Ella stayed the same. For she remembered her promise to her mother. Have courage, and be kind. Father, however, was much changed. But he hoped for better times. Her stepmother-to-be was a woman of keen feeling and refined taste. And she, too, had known grief. But she wore it wonderfully well.



ITALIANO


C’era una volta una bambina di nome Ella, che vedeva il mondo non sempre come era, ma come sarebbe potuto essere, con un pizzico di magia. Per la sua mamma e il suo papà, era una principessa. Ella non aveva un titolo, non una corona, non un castello, ma era la regina del suo piccolo regno, i cui confini erano la casa e il prato al limitare della foresta dove i suoi avi avevano vissuto per generazioni, con il signor Oca e con tutta la sua famiglia di animali. Il padre era un commerciante di tessuti che era spesso in viaggio, e portava doni dalle terre più lontane del regno. Ella sentiva molto la sua mancanza quando era lontano, ma sapeva che il padre tornava sempre. Tutto era come doveva essere, sapeva che la loro era la più felice delle famiglie a vivere così, e ad amarsi così tanto.Ma qualsiasi regno, per quanto felice, può essere toccato dal dolore. E anche la casa di Ella ne fu toccata. Con il passare del tempo, il dolore mutò in ricordo. In cuor suo Ella non era cambiata. Non aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a sua madre: “Sii gentile, e abbi il coraggio”. Il padre invece era profondamente cambiato, ma sperava in tempi migliori.La futura madrigna era una donna forte e dai sentimenti raffinati. Anche lei aveva conosciuto la sofferenza… ma la indossava magnificamente.

CENERENTOLA

Il film "Cenerentola" diretto da Kenneth Branagh (2015) è un adattamento live-action della famosa fiaba di "Cenerentola" e si ispira fortemente alla versione animata del 1950 della Disney, pur aggiungendo alcuni elementi nuovi. La trama segue fedelmente il nucleo della storia classica, ma con un approccio più approfondito ai personaggi e con una cura estetica notevole.


La protagonista, Ella (interpretata da Lily James), è una giovane gentile e dolce che vive in una casa di campagna con i suoi amati genitori. Dopo la morte della madre, suo padre si risposa con Lady Tremaine (interpretata da Cate Blanchett), una donna fredda e crudele, che ha due figlie, Anastasia e Drisella. Quando il padre di Ella muore improvvisamente, la sua vita cambia radicalmente: Lady Tremaine si rivela una matrigna spietata, relegando Ella al ruolo di serva nella sua stessa casa, e le due sorellastre la trattano con altrettanta crudeltà.


Nonostante le sofferenze, Ella mantiene la promessa fatta a sua madre di "essere coraggiosa e gentile". Viene soprannominata Cenerentola (Cinderella in inglese) a causa della cenere che le rimane addosso dopo il lavoro domestico.


La svolta nella sua vita avviene quando, un giorno nel bosco, Ella incontra un affascinante giovane uomo di nome Kit (interpretato da Richard Madden), senza sapere che in realtà è il Principe erede al trono. I due si sentono immediatamente attratti l'uno dall'altro. Più tardi, il re annuncia un ballo al palazzo, con l’intento di trovare una sposa per il principe. Nonostante Lady Tremaine le impedisca di partecipare, Ella riceve l'aiuto della sua Fata Madrina (Helena Bonham Carter), che con un incantesimo le dona un magnifico abito e una carrozza, ma le impone una condizione: l'incantesimo svanirà alla mezzanotte. Durante il ballo, Cenerentola cattura l’attenzione di tutti, incluso il Principe, che la riconosce immediatamente. I due ballano e trascorrono una serata magica insieme, ma quando l'orologio segna la mezzanotte, Ella è costretta a scappare, lasciando indietro solo una scarpetta di cristallo.


Il Principe, determinato a ritrovare la misteriosa ragazza, ordina che tutte le giovani del regno provino la scarpetta, affinché possa identificare la sua amata. Lady Tremaine, nel frattempo, cerca di ostacolare Ella, tentando di distruggere la scarpetta e manipolando il Principe per ottenere benefici personali. Alla fine, Cenerentola riesce a provare la scarpetta, rivelando la sua identità, e viene condotta al castello, dove il Principe le chiede di sposarlo.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo introduttivo del film di Kenneth Branagh offre una cornice narrativa suggestiva e toccante, che stabilisce il tono del racconto e introduce i temi centrali della storia.


C’era una volta una bambina di nome Ella, che vedeva il mondo non sempre come era, ma come sarebbe potuto essere, con un pizzico di magia.” Questa frase iniziale ci introduce subito alla personalità di Ella: una bambina dotata di immaginazione e ottimismo. Ella non percepisce la realtà solo per com’è, ma per come potrebbe essere se arricchita dalla magia e dalla bontà. Questo tratto caratteriale sottolinea il suo idealismo e la sua capacità di vedere il bello e il positivo anche nelle situazioni difficili, un aspetto che sarà fondamentale per affrontare le prove future.


Per la sua mamma e il suo papà, era una principessa. Ella non aveva un titolo, non una corona, non un castello, ma era la regina del suo piccolo regno…” Qui vediamo come la felicità di Ella sia radicata nei suoi rapporti familiari. Nonostante non abbia alcun potere o titolo reale, è considerata una “principessa” dai suoi genitori, segno dell’amore e della devozione che provano per lei. Il termine "piccolo regno" è una metafora del mondo sicuro e felice creato dai genitori per Ella. Il microcosmo familiare è visto come un mondo perfetto e protetto, in cui lei può regnare, pur senza avere un trono o un castello. È un’immagine di serenità domestica, che contrasta fortemente con ciò che accadrà in seguito.


Tutto era come doveva essere, sapeva che la loro era la più felice delle famiglie a vivere così, e ad amarsi così tanto. Ma qualsiasi regno, per quanto felice, può essere toccato dal dolore. E anche la casa di Ella ne fu toccata.

Qui emerge la consapevolezza della fragilità della felicità. Anche il regno più sereno, simbolo di un’utopia familiare, non è immune al dolore. Questo è il primo segno dell’imminente tragedia, un tema comune nelle fiabe. La perdita della madre, che trasforma la vita di Ella, è un momento cruciale. Il dolore, pur inevitabile, viene affrontato con resilienza, un tratto distintivo del personaggio di Ella.


Con il passare del tempo, il dolore mutò in ricordo. In cuor suo Ella non era cambiata. Non aveva dimenticato la promessa che aveva fatto a sua madre: ‘Sii gentile, e abbi il coraggio’.” Il passare del tempo è trattato come un processo di guarigione, in cui il dolore acuto si trasforma in ricordo. Ella mantiene la sua essenza intatta, nonostante le avversità, grazie alla promessa fatta alla madre. Questa promessa diventa un mantra per la sua vita, la base della sua filosofia: la gentilezza e il coraggio sono i suoi strumenti per affrontare il mondo. Questa dicotomia tra gentilezza e coraggio è il cuore del suo sviluppo caratteriale, una dimostrazione di come si possa essere forti senza perdere la propria dolcezza.


Il padre invece era profondamente cambiato, ma sperava in tempi migliori. La futura madrigna era una donna forte e dai sentimenti raffinati. Anche lei aveva conosciuto la sofferenza… ma la indossava magnificamente.” Il padre, segnato dal dolore della perdita, diventa un uomo distante e vulnerabile, aprendo la porta all’arrivo della matrigna. La descrizione della matrigna è significativa: viene rappresentata come una donna sofisticata, che ha sofferto ma che ha saputo "indossare" il dolore, ovvero trasformarlo in una maschera di raffinatezza e controllo. Questo suggerisce un personaggio complesso, che ha scelto di rispondere alla sofferenza in modo diverso rispetto a Ella: invece di abbracciare la gentilezza, la matrigna ha trasformato il suo dolore in durezza e manipolazione, mantenendo un’immagine esteriore impeccabile.

CONCLUSIONE

L'introduzione del film stabilisce i fondamenti emotivi e tematici del viaggio di Cenerentola, evidenziando come il dolore possa essere affrontato in modi diversi. Ella, guidata dalla promessa di sua madre di essere gentile e coraggiosa, affronta le avversità con un cuore integro, mentre la matrigna trasforma il suo dolore in cinismo e durezza.

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