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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo della nonna di Yumi è un momento chiave nel film La ragazza con i tentacoli, poiché offre sia un’esposizione sulla mitologia del mondo marino che una finestra sulla storia della famiglia di Yumi. Questo discorso, ricco di dettagli e tensione emotiva, non è solo un modo per fornire informazioni al pubblico, ma rappresenta anche il momento in cui Yumi viene confrontata con il peso della sua eredità. La nonna non si limita a narrare fatti: nel suo tono traspare un misto di orgoglio, delusione e un desiderio irrisolto di vedere Yumi accettare il proprio destino.
MINUTAGGIO: 39:02-41:24
RUOLO: Nonna
ATTRICE: Jane Fonda
DOVE: Netflix
INGLESE
Normal according to who? The women in our family have been gifted the mighty power to turn into giant kraken. You are only one of three giant krakens on this Earth, Ruby. We must protect the ocean and its creatures. But many monsters have coveted our position and have tried to seize the throne for themselves. Brag alert, they never succeeded. The Leviathan, Umibozu, and the most power-hungry and dangerous of them all... Mermaids! Mermaids are selfish, vain narcissists with mediocre hair, and their queen, Nerissa, the worst of them all. She wanted to control the ocean and force its creatures to serve her and her alone. Normally, mermaids would be no match for us giant kraken-- much too puny-- but their queen found an ancient weapon, the Trident of Oceanus. The only weapon powerful enough to defeat a giant kraken. We formed the front lines against her, and for that... we paid a terrible price. Frankly, I suppose we'd all be kelp toast if it wasn't for your mother. She was our greatest warrior. I mean, of course she was. I taught her everything I know. She engaged in a great battle with the tyrant mermaid and wrested away the Trident. I called it her "queen-making moment." It was glorious. Nerissa fled in disgrace. We had a chance to crush the mermaids forever, but your mother did the unfathomable. She hid the Trident away, left her kingdom, left her kind, all to play human?
ITALIANO
Normale secondo chi? Le donne della nostra famiglia hanno ricevuto il grande potere di trasformarsi in Kraken giganti. Tu sei una dei soli tre kraken giganti su questa terra. Dobbiamo proteggere l’oceano e le sue creature. Ma molti mostri ambivano alla nostra posizione e hanno cercato di impadronirsi del trono. Allerta vanità… non ci sono mai riusciti. Il Leviatano, Umibozù, e la creatura più assetata di potere e pericolosa di tutte. La Sirena. Le Sirene sono egoiste, vanitose, narcisiste, con capelli ordinari, e la loro regina, Nerissa, era la peggiore di tutte. Voleva controllare l’oceano, e costringere le sue creature a servire lei, e lei soltanto. Di norma le sirene non potrebbero competere con noi kraken giganti, troppo graciline, ma la loro regina ha trovato un’antica arma: il Tridente degli Oceani. L’unica arma abbastanza potente da sconfiggere un kraken gigante. Abbiamo disposto le prime linee contro di lei, e per questo abbiamo pagato un prezzo terribile. Saremmo diventati una polpetta di alghe, se non fosse stato per tua madre. Era la nostra guerriera più valorosa, certo, le ho insegnato tutto quello che so. Intraprese una grande battaglia con la sirena tiranna, e le sottrasse il tridente. Lo definì il momento che forgia una regina. Fu glorioso. Nerissa fuggì con disonore. Potevamo sconfiggere per sempre le sirene. Ma tua madre fece l’inimmaginabile. Nascose il tridente. Lasciò il suo regno, lasciò la sua gente, solo per giocare a fare l’umano?!
La trama del film d'animazione La ragazza con i tentacoli (2023) si muove in un territorio insolito, mescolando fantasy, avventura e una riflessione sottile sull'identità e l'appartenenza. Diretto da Mei Tanaka, un'esordiente giapponese che ha lavorato come animatrice per Studio Ghibli, il film racconta la storia di Yumi, una ragazza di sedici anni che vive in un villaggio di pescatori situato su un'isola remota, circondata dall'oceano.
Yumi è una ragazza timida e introversa, ossessionata dal mare ma terrorizzata dall’idea di immergersi in acqua. tutto cambia quando scopre un segreto nascosto nel suo passato: durante un’escursione notturna lungo la costa, viene attratta da una melodia misteriosa proveniente da una grotta sommersa. Spinta dalla curiosità, si avventura dentro e scopre un antico altare marino decorato con disegni di creature mitologiche. Qui, Yumi viene “chiamata” da un’entità antica, la Dea del Mare, che le rivela un dettaglio inquietante: Yumi non è del tutto umana.
Suo padre, un pescatore scomparso anni prima, era in realtà un custode degli abissi, una creatura metà uomo e metà tentacolo che ha sacrificato la propria libertà per proteggere la barriera tra il mondo umano e quello marino. Yumi si rende conto che il suo corpo sta lentamente cambiando. I suoi capelli assumono una tonalità iridescente, la sua pelle si adatta all’acqua salata, e le sue braccia si trasformano gradualmente in tentacoli. Mentre lotta per accettare ciò che sta accadendo, la Dea le affida una missione: l’equilibrio tra il mondo marino e quello umano è stato compromesso da un’organizzazione industriale, la Akira Corp, che sta trivellando i fondali oceanici per estrarre una risorsa energetica pericolosa chiamata “Lacrime di Poseidone”. Le trivellazioni stanno risvegliando un antico Leviatano, una creatura marina distruttiva che rischia di annientare tutto.
Yumi, insieme a un gruppo di alleati inaspettati – un giovane biologo marino, Kenta, e un polpo gigante parlante di nome Sora – si imbarca in un viaggio sia fisico che interiore. Da un lato, deve impedire alla Akira Corp di distruggere l’oceano e affrontare il risveglio del Leviatano, dall’altro deve accettare la propria duplice natura e scoprire se c’è un modo per vivere tra i due mondi. La dualità tra mare e terra è un tema centrale del film, che esplora l’equilibrio tra uomo e natura, progresso e rispetto per l’ambiente, identità e accettazione di sé.
Dal punto di vista narrativo, il monologo della nonna è costruito su diversi livelli che si intrecciano. Attraverso questo monologo, il pubblico scopre di più sulle dinamiche tra i Kraken giganti e le Sirene, due forze contrapposte in questo universo. I Kraken rappresentano i custodi dell’oceano, i protettori, mentre le Sirene incarnano il desiderio egoistico di controllo e potere. La descrizione delle Sirene, e in particolare della loro regina Nerissa, le dipinge come antagoniste archetipiche, vanitose e assetate di dominio. Questo ritratto lascia spazio a un’interpretazione più complessa: il riferimento al Tridente degli Oceani come simbolo di potere suggerisce che le Sirene non siano semplicemente mostri, ma creature che ambiscono a una forza che non gli è stata concessa. La nonna sembra intrisa di pregiudizi, e il pubblico potrebbe percepire una certa ambiguità morale in questa contrapposizione. È davvero tutto bianco o nero?
Il cuore emotivo del monologo si trova nel racconto della madre di Yumi, una figura eroica e ribelle. La madre viene presentata come una guerriera capace di affrontare la regina delle Sirene, ma la scelta di nascondere il Tridente e lasciare il regno per vivere tra gli umani è ciò che spinge la nonna a esprimere il suo rimpianto e la sua rabbia. La frase “solo per giocare a fare l’umano” rivela un conflitto profondo: per la nonna, il ruolo di un Kraken è un destino da abbracciare con orgoglio, mentre la madre ha visto questo destino come una prigione. Questo confronto generazionale tra chi accetta la tradizione e chi la rifiuta si riflette nel viaggio di Yumi, che si trova a un bivio simile.
Mentre il discorso può sembrare una celebrazione dell’eroismo e del sacrificio, il sottotesto rivela una pressione implicita su Yumi: quella di essere all’altezza della sua eredità e delle aspettative della nonna. La frase “Tu sei una dei soli tre Kraken giganti su questa terra” è un richiamo al dovere. La nonna sottolinea l’unicità e la responsabilità di Yumi, caricandola con il peso della storia familiare e della protezione del mondo marino. Questo conflitto tra identità personale e doveri collettivi è uno dei temi principali del film, e qui emerge con forza.
Il linguaggio usato dalla nonna è ricco di iperboli e immagini visive: “saremmo diventati una polpetta di alghe”, “le Sirene sono egoiste, vanitose, narcisiste”. Questo stile amplifica l’aspetto epico della narrazione e riflette la prospettiva di una figura anziana che ha vissuto momenti cruciali della storia del regno marino. Le battute più colorite – come quella sui capelli “ordinari” delle Sirene – aggiungono un tocco di ironia, rendendo il personaggio della nonna più tridimensionale e umano.
Il monologo è un confronto diretto con il passato, il presente e il futuro di Yumi. La nonna usa la storia per affermare la sua visione del mondo, ma allo stesso tempo lascia trasparire le crepe nel suo orgoglio: la delusione per le scelte della madre di Yumi e la paura che la nipote possa seguire lo stesso percorso.
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