Monologo - Jason Sudeikis in \"Ted Lasso Stagione 1\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Ted Lasso rivolto a Rupert Mannion, ex marito della proprietaria dell’AFC Richmond, è uno dei momenti più rappresentativi della serie. In una scena apparentemente leggera – una partita di freccette in un pub – si cela un discorso denso di significato che parla di pregiudizi, empatia e riscatto personale. Questo monologo non è solo il culmine emotivo della scena, ma è anche una dichiarazione d’intenti del personaggio di Ted: un uomo che ha trasformato le sue fragilità in una forza disarmante, capace di sfidare le convenzioni e di ispirare chi lo circonda.

Sii curioso, non giudicante

MINUTAGGIO: 28:15-29:30

RUOLO: Ted Lasso
ATTORE:
Jason Sudeikis
DOVE:
Apple Tv


INGLESE

You Know, Rupert, Guys have underestimated me my entire life and for years I never understood why – it used to really bother me. Then one day I was driving my little boy to school, and I saw a quote by Walt Whitman, it was painted on the wall there and it said, ‘Be curious, not judgmental.’ I like that.” (Ted throws a dart.) “So, I get back in my car and I’m driving to work and all of a sudden it hits me – all them fellas that used to belittle me, not a single one of them was curious. You know, they thought they had everything all figured out, so they judged everything, and they judged everyone. And I realized that their underestimating me – who I was had nothing to do with it. Because if they were curious, they would’ve asked questions. Questions like, ‘Have you played a lot of darts, Ted?’” (Ted throws another dart.) “To which I would have answered, ‘Yes sir. Every Sunday afternoon at a sports bar with my father from age ten until I was 16 when he passed away.’ Barbecue sauce.”



ITALIANO


Sai, Rupert, sono stato sottovalutato per tutta la vita. Per anni mi sono chiesto il perché. Non lo sopportavo. Ma poi, un giorno, mentre portavo mio figlio a scuola, ho visto una citazione di Walt Whitman scritta su un muro. Diceva: "Sii curioso, non giudicante". E mi ha colpito. Così, mentre stavo andando al lavoro, ho avuto un'illuminazione. Di quelle persone che mi sottovalutavano, non ce n'era una che fosse curiosa. Credevano di aver capito tutto, quindi giudicavano qualsiasi cosa e qualunque persona. E ho capito che il loro sottovalutarmi non c'entrava niente con me. Se fossero stati curiosi, mi avrebbero fatto domande. Certo, domande tipo: Hai mai giocato a freccette, Ted? Perché avrei anche risposto: Sì, certo. Ogni domenica pomeriggio giocavo con mio padre, dai dieci anni fino ai sedici, quando è morto. Il punto della vittoria.

Ted Lasso

Ted Lasso è una serie televisiva che ha conquistato molti cuori grazie al suo tono brillante, i personaggi ben scritti e un mix di umorismo e sensibilità. Creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Joe Kelly e Brendan Hunt, la serie ruota attorno a Ted Lasso (interpretato da Jason Sudeikis), un allenatore di football americano che viene inaspettatamente assunto per allenare una squadra di calcio inglese, l'AFC Richmond, nonostante non abbia alcuna esperienza nel calcio.


La trama di "Ted Lasso" si snoda attraverso un percorso curioso. La proprietaria della squadra, Rebecca Welton (Hannah Waddingham), assume Ted con l’intenzione segreta di sabotare l’AFC Richmond. Rebecca, infatti, vuole vendicarsi dell’ex marito, che amava la squadra, rovinandola dall’interno. Ted sembra quindi l’uomo perfetto per il lavoro, dato che la sua totale inesperienza nel calcio dovrebbe portare al disastro. Tuttavia, Ted si rivela un personaggio sorprendente: è un eterno ottimista, dotato di una capacità innata di connettersi con le persone e di ispirarle, nonostante i suoi metodi poco convenzionali.


La serie esplora diversi temi, come la crescita personale, l'importanza del lavoro di squadra e la vulnerabilità emotiva. Ted è una figura che, con il suo approccio positivo e il suo sincero interesse per il benessere degli altri, inizia lentamente a conquistare il rispetto dei giocatori, dello staff tecnico e persino di Rebecca stessa. Attraverso il suo umorismo e la sua umanità, Ted affronta non solo le sfide professionali, ma anche le difficoltà personali, come la distanza dalla sua famiglia e il dolore per la separazione dalla moglie.

Analisi Monologo

La scena si svolge in un contesto competitivo: una partita di freccette tra Ted e Rupert. Non è tanto il gioco a essere centrale, quanto il dialogo tra i due. Rupert incarna l’arroganza e il giudizio superficiale, un uomo abituato a manipolare gli altri e a trarre vantaggio dalle loro debolezze. Ted, dal canto suo, utilizza il monologo per ribaltare questa dinamica di potere.

Sai, Rupert, sono stato sottovalutato per tutta la vita. Per anni mi sono chiesto il perché. Non lo sopportavo.


L’apertura del monologo introduce il tema del sottovalutare, che è centrale sia per la trama della serie sia per il personaggio di Ted. La confessione di essere stato sottovalutato per anni mette in luce una vulnerabilità personale, un tratto che rende Ted immediatamente umano e riconoscibile. Il suo disagio, però, non lo paralizza: al contrario, è ciò che lo ha spinto a interrogarsi sulle ragioni dietro il comportamento altrui.

Ma poi, un giorno, mentre portavo mio figlio a scuola, ho visto una citazione di Walt Whitman scritta su un muro. Diceva: Sii curioso, non giudicante.”
Il riferimento a Walt Whitman, figura chiave della letteratura americana, non è casuale. Whitman è noto per la sua capacità di cogliere l’essenza dell’umanità con un approccio aperto e inclusivo. La citazione scelta, “Sii curioso, non giudicante”, è il cuore del discorso di Ted. È una massima che ribalta l’idea del pregiudizio come limite: il giudizio nasce dalla presunzione di sapere già tutto, mentre la curiosità implica apertura e volontà di conoscere l’altro. Ted sottolinea che chi lo ha sottovalutato non era realmente interessato a lui come persona.


Non hanno mai cercato di capire chi fosse veramente, ma si sono limitati a giudicarlo in base a stereotipi o prime impressioni. La curiosità, suggerisce Ted, è la chiave per superare il pregiudizio e costruire relazioni autentiche. Questo messaggio è coerente con il personaggio: Ted è sempre interessato a capire gli altri, anche quando lo trattano con ostilità o disprezzo.

Se fossero stati curiosi, mi avrebbero fatto domande. Certo, domande tipo: Hai mai giocato a freccette, Ted?Qui Ted introduce un elemento giocoso, quasi provocatorio. Sta dimostrando che il pregiudizio può portare a errori clamorosi: Rupert ha dato per scontato che Ted fosse incapace di giocare a freccette, proprio come altri lo avevano sottovalutato nel contesto calcistico. Ma il tono di Ted rimane calmo, senza alcuna traccia di arroganza. È una dimostrazione di forza silenziosa: Ted non deve gridare per farsi valere.

Perché avrei anche risposto: Sì, certo. Ogni domenica pomeriggio giocavo con mio padre, dai dieci anni fino ai sedici, quando è morto.” Questo passaggio dà al monologo una svolta emotiva. Il tono passa da giocoso a intimo, con Ted che rivela un dettaglio doloroso della sua vita. Qui emerge il motivo per cui la partita di freccette è così importante: non è solo un gioco, ma un legame con suo padre, una figura che ha avuto un impatto fondamentale nella sua vita. Questo momento di vulnerabilità disarma Rupert e il pubblico. Non è solo una vittoria simbolica nel gioco, ma anche una vittoria morale e personale: Ted trasforma un dolore passato in una risorsa per il presente.

Conclusione

Il punto della vittoria.La frase finale, semplice ma carica di significato, è la chiusura perfetta. Non è solo il punto che gli fa vincere la partita, ma anche una metafora per il trionfo di Ted sul giudizio e sull’arroganza di Rupert. È un’affermazione che celebra l’autenticità e il valore di non lasciarsi definire dalle opinioni altrui.

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