Monologo - Jeff Bridges in \"Iron Man\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

"Iron Man" (2008) è un racconto di trasformazione personale e un confronto tra ideologie opposte. Al centro della storia, il conflitto tra Tony Stark e Obadiah Stane è un duello morale che esplora il potere della tecnologia e la responsabilità che ne deriva. Il monologo di Stane rappresenta uno dei momenti chiave del film, in cui l'antagonista si rivela in tutta la sua complessità, offrendo al pubblico un'introspezione sulla sua filosofia e sulle sue motivazioni.

Tony, la tua creazione...

MINUTAGGIO: 1:36:15-1:38:43
RUOLO: Iron Mongler

ATTORE: Jeff Bridges
DOVE: Disney+



INGLESE


Breathe. Easy, easy. You remember this one, right? It's a shame the government didn't approve it. There's so many applications for causing short-term paralysis. Tony. When I ordered the hit on you, I worried that I was k*lling the golden goose. But, you see, it was just fate that you survived that. You had one last golden egg to give. Do you really think that just because you have an idea, it belongs to you? Your father, he helped give us the atomic bomb. Now, what kind of world would it be today if he was as selfish as you? Oh, it's beautiful. Tony, this is your Ninth Symphony. What a masterpiece. Look at that. This is your legacy. A new generation of weapons with this at its heart. Weapons that will help steer the world back on course, put the balance of power in our hands. The right hands. I wish you could see my prototype. It's not as. . . Well, not as conservative as yours. Too bad you had to involve Pepper in this. I would have preferred that she lived.



ITALIANO


Piano, piano, respira… Te li ricordi questi qui, giusto? E’ un peccato che il governo non li abbia approvati. Ci sono talmente tante applicazioni che causano paralisi temporale… Tony, Tony… quando ho ordinato il tuo assassinio, io temevo che avrei ucciso la gallina dalle uova d’oro. Ma… vedi, è stato per pura sorte che sei sopravvissuto. Avevi un ultimo ovetto d’oro da darmi. Tu credi davvero che solo perché hai avuto un’idea, essa appartenga a te. Tuo padre… lui ha aiutato a consegnarci la bomba atomica. Pensa che mondo sarebbe stato oggi se fosse stato un egoista come te. Oh, è bellissimo. Oh, Tony, questa è la tua nona sinfonia. Oh, un vero capolavoro, guardalo un pò. Questo è il tuo testamento. Una uova generazione di armi, che avrà in questo il suo cuore. Armi che aiuteranno a rimettere il mondo sulla strada giusta, a consegnare l’equilibrio del potere nelle mani giuste. Eheheh, mi piacerebbe che tu potessi vedere il mio prototipo, certo non è molto… non è proprio tradizionale come il tuo. Peccato che hai voluto coinvolgere Pepper in questa storia. Avrei preferito lasciarla vivere.

Iron Man

Iron Man (2008), diretto da Jon Favreau, è il primo film del Marvel Cinematic Universe (MCU) e segna l’inizio di una nuova era per i cinecomic. Al centro della storia troviamo Tony Stark, interpretato da un Robert Downey Jr. in stato di grazia, il cui carisma e la cui ironia hanno definito un’intera generazione di supereroi. La vicenda segue Tony Stark, un genio miliardario, playboy e filantropo, proprietario delle Stark Industries, un’azienda leader nella produzione di armi. La sua vita prende una svolta drammatica durante una dimostrazione in Afghanistan, dove viene rapito da un gruppo di terroristi noti come i Dieci Anelli. I rapitori vogliono costringerlo a costruire un missile devastante per loro. Ma qui accade qualcosa di fondamentale: ferito gravemente da una scheggia vicino al cuore, Tony si salva grazie a un dispositivo magnetico costruito da Ho Yinsen, un altro prigioniero che diventa la sua guida morale.


Nel corso della prigionia, invece di costruire il missile richiesto, Stark usa il proprio ingegno per progettare una rudimentale armatura di metallo con cui evade.Il cinico e arrogante Tony Stark inizia a riflettere sulle conseguenze del proprio operato, spinto anche dal sacrificio di Yinsen, che muore aiutandolo a fuggire. Tornato negli Stati Uniti, Stark annuncia di voler chiudere la divisione armi della sua azienda, una decisione che lo mette in conflitto con il suo socio Obadiah Stane (Jeff Bridges), il vero antagonista del film. Stark si dedica alla costruzione di un’armatura più avanzata, alimentata dal reattore Arc che porta nel petto, e inizia a usare la tecnologia per scopi eroici. La tensione culmina nello scontro con Stane, che si rivela essere il burattinaio dietro il rapimento di Stark. Stane costruisce un’armatura gigantesca basata sui prototipi di Stark, dando vita al temibile Iron Monger. Il combattimento è un climax non solo fisico, ma anche simbolico: rappresenta il confronto tra il vecchio Stark, ossessionato dal profitto e dall’industria bellica, e il nuovo Stark, che cerca redenzione attraverso l’uso responsabile della tecnologia.


Il film si chiude con un colpo di scena ormai leggendario: Tony Stark dichiara pubblicamente "Io sono Iron Man", rompendo con la tradizionale narrativa del supereroe che nasconde la propria identità. Questa frase getta le basi per il tono e lo stile del MCU, caratterizzato da una fusione tra umanità e spettacolo.

Analisi monologo

Il monologo di Obadiah Stane è un momento di tensione narrativa, in cui il personaggio interpretato da Jeff Bridges rivela la sua vera natura, come antagonista, e come perfetto contraltare ideologico a Tony Stark. Questo monologo avviene nel momento in cui Stane si svela apertamente a Tony Stark, sottolineando il suo ruolo di burattinaio nella trama. Dopo aver ordinato il rapimento di Stark e cercato di eliminarlo, Stane ora si appropria del lavoro di Tony, vedendolo come un’opportunità per riaffermare il proprio potere.


"Piano, piano, respira… Te li ricordi questi qui, giusto? E’ un peccato che il governo non li abbia approvati." Stane inizia con un tono apparentemente calmo, quasi paterno, che sottolinea il suo cinismo. Sta parlando di tecnologia destinata a infliggere paralisi temporanea, trattando un argomento terrificante con la leggerezza di chi discute di un gadget. Questo dettaglio mostra quanto Stane sia distante da qualunque considerazione etica.


"Tony, Tony… quando ho ordinato il tuo assassinio, io temevo che avrei ucciso la gallina dalle uova d’oro." Qui Stane smette di fingere e si rivela completamente. L’espressione "gallina dalle uova d’oro" riduce Tony da persona a mera risorsa. Questo mette in risalto il suo pensiero freddamente pragmatico: tutto, anche un omicidio, è giustificabile se serve a raggiungere i suoi scopi. "Tu credi davvero che solo perché hai avuto un’idea, essa appartenga a te." Stane attacca direttamente il senso di proprietà intellettuale e individuale di Tony, portando avanti una filosofia in cui le idee non appartengono a chi le ha concepite, ma a chi le sfrutta. È un’affermazione che riassume il suo modus operandi e il suo disprezzo per i valori che Tony ha iniziato a sviluppare.


"Tuo padre… lui ha aiutato a consegnarci la bomba atomica." Questo riferimento al padre di Tony, Howard Stark, serve a manipolare il protagonista e a legittimare la propria visione: anche i più grandi, come Howard, hanno messo la tecnologia al servizio del potere militare. Stane usa la storia per dipingere Tony come un ipocrita, insinuando che il suo rifiuto di continuare con le armi sia una deviazione dai principi della famiglia Stark.

"Oh, Tony, questa è la tua nona sinfonia." Stane celebra sarcasticamente il reattore Arc come un’opera d’arte. Questo momento rappresenta il culmine dell’ironia: Stane vede la creazione di Tony come un’arma perfetta. Il paragone con la “nona sinfonia” di Beethoven sottolinea la grandezza dell’opera, ma anche la distorsione con cui Stane la interpreta.


"Armi che aiuteranno a rimettere il mondo sulla strada giusta." Qui emerge la visione distopica di Stane. La "strada giusta" è un mondo in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi, possibilmente in quelle sue. Questo ribalta la missione di Tony, che sta cercando di utilizzare la tecnologia per correggere gli errori del passato. "Peccato che hai voluto coinvolgere Pepper in questa storia. Avrei preferito lasciarla vivere." Il monologo si chiude con una minaccia personale, mostrando la completa assenza di scrupoli di Stane. Questo passaggio sposta il conflitto dal piano ideologico a quello emotivo, dando a Tony un ulteriore motivo per opporsi.

Conclusione

Il monologo di Obadiah Stane è un confronto ideologico che riflette il cuore tematico di Iron Man: l'uso della tecnologia come strumento di potere o di progresso. Stane incarna una visione distorta, in cui il fine giustifica i mezzi, contrapposta al percorso di redenzione e responsabilità di Tony Stark.

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