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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Dan in The Old Man è uno dei momenti più intensi e rivelatori della serie, un confronto verbale che va oltre le parole per svelare le dinamiche profonde tra i personaggi. Mentre cerca disperatamente di proteggere sua figlia Emily, Dan si ritrova a parlare a cuore aperto con Harold, sollecitandolo a mettere da parte rancori personali e a ricordare ciò che conta davvero.
STAGIONE 2 EP 4
MINUTAGGIO: 28:30-29:50
RUOLO: Dan
ATTORE: Jeff Bridges
DOVE: Disney+
INGLESE
I told you. When I asked you to help Emily get into the FBI, I told you she was Hamzad's daughter. You did not do that. I was putting her life in your hands. Do you really think I would do that and leave something out that would put her in danger? I said she didn't need to be your granddaughter for you to wanna help her any more than she needed to be my daughter for me to ask. I thought, short of spelling it out, that was pretty fսck¡ng clear under the circumstances. I understand what you're saying. I understand the important things. You can say what you want about me. Both of you. You can say whatever you want about me. But I always understood the important things, you know that. I fought for them when you told me to. But if your kid can't count on you, what good is any of that? Look, I know you can't cave. But there must be some other way that you can help bail these people out, even temporarily. And if you tell me there is no other way, I know that's because you're not trying to find it. Don't... Don't do this because you're pissed at me. Don't you do it.
ITALIANO
Te l'avevo detto. Quando ti ho chiesto di aiutare Emily a entrare nell'FBI, te l'avevo detto che era la figlia di Hamzad. Ti stavo affidando la sua vita. Pensi davvero che l'avrei fatto tralasciando una cosa che l'avrebbe messa in pericolo? Perché tu la aiutassi ho detto che non c'era bisogno che fosse tua nipote, così come non c'era bisogno che fosse tua figlia perché io te lo chiedessi. Ho pensato di non dirlo chiaramente, ma era abbastanza chiaro, date le circostanze. Capisco quello che stai dicendo. Le capisco le cose importanti. Potete dire quello che volete su di me, tutti e due. Potete dire quello che volete su di me, ma ho sempre capito le cose importanti, e tu questo lo sai. Le ho sempre difese quando tu me l'hai chiesto. Ma se tuo figlio non può contare su di te, a cosa è servito? Senti, lo so che non vuoi cedere, ma ci dev'essere un altro modo per aiutare queste persone a venirne fuori. Anche solo per adesso. E se mi dici che non esiste un altro modo, so che è perché non stai cercando di trovarlo. Non fare questa cosa perché sei arrabbiato con me, non devi farlo.
The Old Man è una serie TV intrigante e piuttosto intensa, basata sul romanzo omonimo di Thomas Perry. La serie, prodotta da FX e distribuita in streaming da Hulu, è incentrata su Dan Chase, un ex agente della CIA interpretato da Jeff Bridges, che viene costretto a uscire dal suo rifugio dopo anni di anonimato. L’interpretazione di Bridges è fondamentale per il tono della serie, che mescola elementi da thriller con un’attenzione particolare alla psicologia di un personaggio con un passato complesso e tormentato.
Dan Chase è un uomo anziano, ma tutt’altro che fuori gioco. Vive isolato, con la costante paura che il suo passato oscuro possa riemergere. Quando una minaccia lo costringe alla fuga, si avvia una caccia all’uomo che coinvolge il governo e, in particolare, l’FBI, guidato da un personaggio interpretato da John Lithgow. La tensione tra Chase e le forze che lo inseguono è centrale, così come il senso di paranoia e di inganno tipico delle storie di spionaggio.
Un altro elemento interessante è come la serie non si limiti a dipingere Chase come un semplice eroe o antieroe. È un uomo che porta il peso delle sue azioni passate, e questo conflitto interiore emerge costantemente. La sua età avanzata lo rende vulnerabile, ma anche incredibilmente risoluto e pericoloso, con un’intelligenza e una durezza temprata da anni di vita "nell'ombra".
La seconda stagione di The Old Man riprende esattamente dove si era conclusa la prima, portando Dan Chase (Jeff Bridges) e Harold Harper (John Lithgow) in Afghanistan per salvare Emily Chase/Angela Adams (Alia Shawkat). La missione spinge i due a collaborare in un territorio carico di pericoli e ricordi del conflitto passato tra Unione Sovietica e Afghanistan. Emily, ancora ignara di essere la figlia biologica di Faraz Hamzad, viene rapita proprio da quest’ultimo, un potente leader afgano che ora si oppone ai talebani. Nel corso degli episodi, la situazione si complica notevolmente, portando a svelare connessioni con potenti alleati e nemici internazionali.
Questa stagione approfondisce il lato emotivo dei personaggi, in particolare il conflitto interno di Emily e il suo rapporto con Dan e Harold, due figure che incarnano la paternità in modi opposti ma profondamente segnati dal passato. Emily affronta una crisi di identità, influenzata dalle rivelazioni sulle sue origini. In una scena chiave, scopre immagini del suo passato proiettate su un muro di cemento, un momento che la costringe a confrontarsi con chi è e da dove viene, portando una vulnerabilità intensa al personaggio
Questo monologo di Dan è potente e rappresenta uno dei momenti più tesi e rivelatori della serie. Qui Dan cerca di difendere Emily e, allo stesso tempo, affronta il conflitto con Morgan in una conversazione che è molto più che un semplice scambio di parole: è un confronto tra due padri, due uomini con una visione del mondo e delle priorità opposte, ma legati da un profondo senso di responsabilità e affetto verso Emily.
Dan ha scoperto che Emily è la figlia biologica di Faraz Hamzad, un’informazione che rivoluziona la percezione che lei ha di sé e che aggiunge un ulteriore strato di pericolo al suo coinvolgimento con l'FBI. Il momento è critico perché Dan si ritrova costretto a convincere Morgan a non farsi travolgere dalla rabbia e dai risentimenti personali, ma a concentrarsi sul salvare Emily e trovarle una via d’uscita. Dan cerca di mettere tutto sul tavolo, ricordando che, al momento della richiesta d’aiuto per far entrare Emily nell’FBI, Morgan sapeva già tutto del suo legame con Hamzad. Questo rende lo stesso Morgan complice e responsabile di una scelta che ora sta minacciando la loro esistenza.
Dan qui si presenta come un uomo consapevole della propria vulnerabilità. Sa di aver chiesto molto ad Morgan, mettendo in gioco l’incolumità di Emily. Ma questo è proprio il cuore della sua difesa: non avrebbe mai chiesto un tale sacrificio senza motivo. Quando Dan ripete “Potete dire quello che volete su di me”, sta esprimendo una dolorosa apertura al giudizio degli altri, sia Morgan che a Harold, ma chiarisce che su una cosa non c’è mai stata ambiguità: ha sempre fatto tutto il possibile per proteggere ciò che per lui è importante. Questo è un appello diretto, quasi disperato, alla sensibilità di Morgan, ricordandogli il valore dell’aiuto reciproco e la lealtà che li ha sempre legati.
Il richiamo all'essere padre e alle responsabilità nei confronti dei figli è uno degli aspetti centrali di questo monologo. Dan mette in discussione l’etica di Morgan, sottolineando che la paternità è più di un legame biologico, è un impegno, una promessa di protezione. Quando dice, “Se tuo figlio non può contare su di te, a cosa è servito?”, Dan sta anche lanciando una provocazione morale a Morgan, spingendolo a considerare la paternità non come un diritto, ma come un dovere.
Dan avverte che Morgan potrebbe essere tentato di fare una scelta drastica o vendicativa, e questo lo preoccupa più di ogni altra cosa. Quando afferma “Se mi dici che non esiste un altro modo, so che è perché non stai cercando di trovarlo”, Dan fa appello al lato razionale di Harold, sfidandolo a guardare oltre la sua rabbia. È un monito sottile ma potente: se Harold abbandona la lucidità per seguire l’impulso di vendetta, è Emily che paga il prezzo. Dan sta dicendo a Morgan di cercare una soluzione migliore, anche se richiede sacrificio e compromesso.
In un mondo di tradimenti e giochi di potere, Dan rivendica il suo rispetto per “le cose importanti”. Questa frase, ripetuta come un mantra, diventa quasi una dichiarazione della sua integrità e del suo codice morale. Può essere stato un uomo discutibile, e le sue scelte sono state spesso moralmente ambigue, ma quando è in gioco l'incolumità di chi ama, per lui non ci sono mezzi termini.
Interpretare questo monologo richiede di far emergere un mix di forza e vulnerabilità, perché Dan non è solo arrabbiato o difensivo: è profondamente consapevole della gravità della situazione e si rivolge a Harold con un’intensità che porta dentro paura, rimorso e speranza.
1. Costruisci il sottotesto emotivo
Fai emergere il rimorso e l’urgenza: Dan è un uomo abituato a prendere decisioni difficili, ma qui sta parlando della vita di sua figlia. Trasmetti il senso di colpa implicito, poiché sa di aver messo Emily in una posizione pericolosa affidandola a Morgan. Lavora su piccoli gesti, come uno sguardo basso o una pausa nel respiro, per far intravedere il rimorso mentre pronuncia le parole.
Bilancia rabbia e vulnerabilità: Dan è frustrato con Morgan, ma è anche vulnerabile e sta praticamente supplicando. Ogni frase dovrebbe riflettere questa tensione tra voler mantenere il controllo e lasciarsi andare alla disperazione. Trova il giusto equilibrio tra l'intensità della rabbia e il desiderio di trovare una connessione.
2. Gioca con il ritmo e le pause
Pausa dopo “Te l’avevo detto.”: Questa frase è un’accusa, ma anche un momento di riflessione. Dan si prende un istante per vedere come Morgan risponde, per vedere se c’è ancora spazio per la fiducia.
Rallenta sui passaggi chiave: Quando dice “Potete dire quello che volete su di me...”, fai una breve pausa prima di ripetere la frase. Qui Dan sta quasi anticipando l’opposizione di Harold, rendendosi vulnerabile. Questo ti dà la possibilità di mostrare come Dan, nonostante tutto, sia aperto al giudizio ma fermo nelle sue convinzioni.
3. Usa il linguaggio del corpo
Rigidità iniziale: Dan è un uomo abituato a controllare le proprie emozioni, quindi potrebbe mantenere una postura rigida, soprattutto nelle prime battute. Questo suggerisce autocontrollo, ma anche il peso della situazione.
Gesti sottili ma significativi: Quando parla di “proteggere le cose importanti”, potresti usare piccoli movimenti, come un gesto verso il cuore o un pugno che si stringe, per dare enfasi alla serietà delle sue parole senza cadere in eccessi melodrammatici.
4. Mostra la stanchezza
Vocalità stanca e spezzata: Dan non è un giovane soldato, e questo discorso porta con sé la stanchezza di un uomo che ha combattuto tutta la vita. La voce dovrebbe essere un po' più profonda, più pesante, con un tono che suggerisce il logoramento di anni di sacrifici e scelte difficili. L’intonazione non dovrebbe mai suonare urlata, ma piuttosto come se fosse un appello disperato.
Sguardo pensieroso o distante: Dan si appoggia ai ricordi e alla storia che lui e Morgan hanno condiviso. Guardare brevemente lontano, verso un punto vuoto, può suggerire la profondità delle sue emozioni e il peso del passato che lo tormenta.
5. Enfatizza la paternità come missione
Incorpora la dedizione paterna: Dan non è perfetto, ma quando parla di “difendere le cose importanti”, lascia trasparire un amore sincero e incondizionato. Quando dice “Se tuo figlio non può contare su di te, a cosa è servito?”, è come se stesse interrogando anche se stesso, quindi dallo spazio per un’intonazione che sia più che una domanda retorica: dev’essere un atto d’accusa e un’ammissione di colpa.
Empatia con Harold: Cerca di portare nel monologo una nota di comprensione. Dan sta tentando di mettersi nei panni di Morgan, e questo dovrebbe risultare palpabile. Quando dice “Non fare questa cosa perché sei arrabbiato con me”, Dan è consapevole delle fragilità di Morgan e di come potrebbe reagire.
6. Trova la speranza nell’ultimo appello
Spera di convincere Harold fino all’ultimo momento: Anche se c’è rabbia, Dan spera ancora di poter cambiare il corso degli eventi. Questo si riflette nel tono finale del discorso: non è una rassegnazione, ma piuttosto un ultimo tentativo di ritrovare quella fiducia che li ha tenuti uniti per tanti anni. Mostra la determinazione di un padre che non si arrende e che crede, nonostante tutto, di poter fare la differenza.
Interpretare il monologo di Dan significa andare oltre la superficie del testo, scavando nelle sfumature di rimorso, paura e amore che lo rendono un personaggio tanto complesso quanto umano. Ogni frase è un frammento di una vita segnata da scelte difficili, e ogni pausa è una finestra sulla sua fragilità.
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