Monologo - Joey King in \"Uglies\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Tally nel film Uglies rappresenta una sintesi delle tematiche del film, esplorando il concetto di perfezione e le sue implicazioni nella società distopica in cui si trova la protagonista. Ne emerge una critica alla superficialità di una civiltà che cerca di risolvere i propri conflitti sociali ed economici mediante un processo di omologazione estetica obbligatoria. Il desiderio della protagonista di essere "perfetta" si contrappone alla consapevolezza sempre più evidente che la vera perfezione non può essere raggiunta solo attraverso la bellezza fisica, poiché la natura umana è complessa e ricca di sfumature.

UGLIES

MINUTAGGIO: 00:03-1:32
RUOLO: Tally

ATTRICE: Joey King
DOVE: Netflix



INGLESE


All my life, I wanted to be Pretty. I thought it would change everything. My story today began in the past. Hundreds of years ago, people became overly reliant on fossil fuels. They squandered Earth’s natural resources, and the planet quickly descended into chaos and war. We call those people Rusties. A few of the very best scientists were tasked with salvaging what was left of civilization. And they came up with something revolutionary. A plan for a truly renewable power source. But this didn’t solve the world’s biggest problem. Human nature. People’s differences continued to create classes, clans, countries, which prevented them from their shared humanity. So they came up with a radical solution. The transformation. Everyone, on their 16th birthday, undergoes a life-changing operation to become their most perfect self. And when everyone is perfect, conflict melts away. Everyone is healthy, happy, Pretty. But then there are the rest of us, awaiting our operation. Until then, we’re less than. Ignored. People call us… Uglies.



ITALIANO


Ho desiderato tutta la vita essere perfetta. Credevo che avrebbe cambiato tutto. La mia storia presente inizia nel passato. Centinaia di anni fa le persone divennero dipendenti dai combustibili fossili, dilapidarono le risorse della Terra, e l'intero pianeta piombò nel caos e nella guerra. Noi li chiamiamo i Rusty. Alcuni dei migliori scienziati furono incaricati di salvare ciò che restava della civilità. Idearono qualcosa di rivoluzionario, una fonte di energia realmente rinnovabile ma... questo non risolse il problema più importante. La natura umana. Le differenze tra le persone creavano ancora classi, clan, confini, che gli impedivano di vedere l'umanità che condividevano. Così si pensò a una soluzione radicale: la trasformazione. Tutti, al compiere dei 16 anni, subiscono un intervento definitivo per diventare assolutamente perfetti. E quando tutti sono perfetti, i confini cessano. Tutti sono sani, felici, belli, e poi c'è il resto di noi, in attesa dell'intervento. Fino ad allora siamo meno che ignorati. La gente ci chiama... Ugly.

UGLIES

Nel film Uglies del 2024, basato sul romanzo di Scott Westerfeld, la trama segue le dinamiche distopiche del libro. In un futuro imprecisato, tutti i sedicenni sono obbligati a sottoporsi a interventi di chirurgia estetica per diventare perfetti. Questo sistema è visto dal governo come una soluzione per eliminare disuguaglianze e ingiustizie basate sull'aspetto fisico.


Tally Youngblood, la protagonista, è inizialmente entusiasta di diventare perfetta, ma la sua visione cambia quando conosce Shay, una ribelle che rifiuta l'idea della trasformazione. Shay decide di fuggire verso un villaggio segreto chiamato Fumo, dove vivono coloro che hanno rifiutato l'operazione. Anche se Tally decide di restare in città, viene ricattata dai corpi speciali: se vuole diventare perfetta, dovrà trovare e rivelare la posizione di Fumo.


Una volta arrivata a Fumo, Tally scopre la verità sulle operazioni: oltre a rendere le persone belle, queste alterano anche il cervello, rendendo gli individui più docili e manipolabili. La protagonista si innamora di David, un ribelle, e decide di restare, ma inavvertitamente attiva un segnalatore che porta i corpi speciali a Fumo, provocando la cattura dei suoi abitanti.


Tally e David, non catturati, decidono di liberare i prigionieri, tra cui Shay, che però è stata sottoposta alla chirurgia contro la sua volontà. Alla fine, Tally si offre come cavia per una possibile cura sperimentale per invertire gli effetti delle modifiche cerebrali, portando il film a una conclusione che lascia aperte molte questioni sulla sua lotta interiore e il suo futuro​

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Tally è un riflesso del romanzo e del film Uglies, affrontando il desiderio di conformarsi agli standard sociali di perfezione, ma anche la critica sottostante alla natura umana e alle strutture sociali che perpetuano le disuguaglianze.


Tally inizia il suo monologo esprimendo il suo desiderio personale di diventare perfetta, una convinzione che ha coltivato per tutta la vita. Questo rappresenta il conflitto interiore di Tally: da un lato, il desiderio di appartenere a una società che premia l'estetica e l'omologazione; dall'altro, la crescente consapevolezza che questa perfezione esteriore non risolve le problematiche più profonde della natura umana, come i confini sociali e culturali, le divisioni di classe e le ingiustizie.


I Rusty simboleggiano la civiltà precedente, rovinata dall'avidità e dalla dipendenza dai combustibili fossili, un modo per sottolineare come le scelte disastrose del passato abbiano portato a un futuro che cerca di correggere quegli errori con una soluzione estrema: la chirurgia estetica di massa. Ma questa soluzione ignora le complessità intrinseche della natura umana, suggerendo che il problema non è solo estetico o superficiale, ma è radicato nella diversità e nelle interazioni umane.


Il concetto della "trasformazione" obbligatoria, che viene presentata come una soluzione radicale per eliminare i confini e le divisioni, mette in luce l'assurdità di una società che crede che la bellezza fisica possa risolvere problemi profondamente radicati come l'ingiustizia e l'intolleranza. La riflessione finale di Tally, in cui descrive come chi non ha subito l'intervento venga trattato come "Ugly" e ignorato, evidenzia l'alienazione e la pressione sociale che i giovani affrontano, aspettando di essere accettati.

CONCLUSIONE

L'evoluzione di Tally, dal desiderio di essere "perfetta" alla comprensione delle disuguaglianze che l'apparenza non può cancellare, rende evidente che la soluzione non può essere nell'estetica, ma nella capacità di accettare e valorizzare l'unicità individuale. Questa consapevolezza diventa il motore del suo conflitto interiore e della sua ribellione contro un sistema che pretende di controllare i corpi e le menti.

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