Monologo - Josephine Bornebusch da \"Let go\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Stella in Let Go richiede una sensibilità particolare per rendere pienamente il tumulto emotivo del personaggio: il conflitto tra il desiderio di proteggere i suoi cari e il dolore di doverli abbandonare. Stella, una madre e moglie che rivela alla sua famiglia di avere il cancro, affronta una delle sue paure più profonde: la prospettiva della separazione definitiva da coloro che ama.

IL FUTURO

MINUTAGGIO: 1:40:31-1:44:23

RUOLO: Stella

ATTRICE: Josephine Bornebusch

DOVE: Netflix



ITALIANO


Dicono che non riesci a elaborarlo finché non lo dici alla tua famiglia. E io... avrei dovuto farlo subito. So che ho sbagliato. Ma avevo tanta paura. Non ci sono riuscita. Non ci riuscivo. Il mio timore più grande era di essere abbandonata dalle persone che più amavo. Ma in seguito ho compreso che la cosa più dura è quella di doverle abbandonare. Avevo il... il terrore di quello che sarebbe accaduto quando me ne sarei andata. Temevo che i miei figli si sarebbero sentiti in colpa per me. I bambini non dovrebbero vivere certe cose. Dovrebbero fare i bambini. Temevo che... che mio marito potesse provare pena... e che restasse per le ragioni sbagliate. Lui avrebbe gestito le cose, temevo la reazione dei miei figli, che non... non sarebbero riusciti ad affrontare la cosa. Che si sarebbero sentiti soli. Temevo praticamente tutto. Però ora io so che i nostri figli sono in ottime mani. E non avrei sognato cosa migliore. So che sono circondati da persone che li sostengono e li amano profondamente. E so che voi saprete occuparvene. E che ci sarete sempre, per loro. Tutti voi. Presto non farò più famiglia della nostra, incasina e quotidiana vita insieme. E tu non puoi lontanamente immaginare quanto lasciarmi mi spezzi il cuore. Ma non ho più paura. Voi starete bene.

LET GO

"Let Go" (2024), diretto e interpretato da Josephine Bornebusch, è una storia familiare che esplora la complessità delle relazioni all'interno del nucleo familiare moderno. Stella, interpretata dalla stessa Bornebusch, è una madre che sembra avere tutto sotto controllo, ma la realtà è ben diversa. Il film ci immerge nelle difficoltà della sua quotidianità, dove la gestione di un figlio piccolo molto esigente, una figlia adolescente di umore altalenante e un marito emotivamente distante diventano un vero e proprio campo minato.


Il punto di svolta della trama arriva con un messaggio inatteso che sconvolge l’apparente stabilità di Stella. In un ultimo tentativo di risanare i legami familiari, Stella decide di partire con tutta la famiglia, portandoli in un viaggio che inizialmente appare come una fuga, ma si rivela una vera ricerca di riconciliazione e resilienza. Lungo il percorso, Stella è costretta a confrontarsi non solo con le mancanze di coloro che la circondano, ma anche con le sue stesse fragilità e aspettative.


"Let Go" è un racconto che si sofferma su momenti di grande intimità e verità emotiva, mostrando quanto la tensione tra Stella e Gustav, suo marito, sia figlia di un equilibrio casalingo mal bilanciato. Gustav è coinvolto in una relazione extraconiugale, aggiungendo un ulteriore strato di tensione e sofferenza alla narrazione. Questo viaggio diventa quindi una metafora della ricerca di autenticità e della possibilità di ridefinire i ruoli all’interno della famiglia, nella speranza che Stella e i suoi cari possano finalmente riconnettersi e ritrovare il senso di unità​

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Stella è un momento di profonda vulnerabilità e dolore. Rivelare di avere il cancro è un atto di confessione, un’apertura che va oltre la semplice informazione: è un lascito di amore e paura, un tentativo di legare, anche nella separazione, la sua famiglia a un futuro che lei stessa non vedrà. Ogni frase del monologo evidenzia l’impatto emotivo della malattia, non tanto per la sofferenza fisica, ma per il senso di abbandono e di impotenza. Stella teme non la morte, ma ciò che essa implicherà per chi ama.


Stella esprime il timore che, rivelando la malattia, le persone a lei più vicine possano allontanarsi, sia emotivamente che fisicamente. Questo riflette un’esperienza comune a chi affronta malattie terminali: il timore di essere percepiti come un peso, o che la malattia possa definire ogni interazione, intrappolandoli in un alone di pietà o disagio. Ma Stella teme anche il contrario: l’idea di dover lasciare i suoi cari. Quando Stella dice che “i bambini non dovrebbero vivere certe cose” e che “dovrebbero fare i bambini,” c’è un disperato desiderio di proteggere i suoi figli dall’ombra della sua malattia, evitando che il loro percorso di crescita venga macchiato dal dolore o dalla paura. C'è una consapevolezza dolorosa nel sapere che la sua morte potrebbe influenzare la loro visione della vita, forse rendendoli più fragili o troppo cresciuti per la loro età.


Il timore che il marito possa rimanere solo per pietà suggerisce una crisi identitaria all'interno del matrimonio. Stella è consapevole di come la malattia cambi i rapporti: la paura che l’altro resti “per le ragioni sbagliate” riflette il suo desiderio di essere amata per quello che è stata, non come un “malato” da assistere. Questo aspetto del monologo è intenso, perché fa emergere la vulnerabilità di Stella non solo come madre ma anche come moglie, mettendo in discussione le fondamenta del suo matrimonio. Nella parte finale, Stella sembra trovare una certa pace, sostenuta dalla consapevolezza che i suoi figli saranno amati e sostenuti. È un atto di fede, sia verso la sua famiglia sia verso la comunità che li circonda, come se, in quest’ultimo momento di fragilità, Stella riuscisse a “lasciar andare” i suoi cari, pur ammettendo quanto doloroso sia per lei. La frase “non puoi lontanamente immaginare quanto lasciarmi mi spezzi il cuore” è un’aperta confessione di quanto sia arduo accettare la fine e separarsi dalla vita quotidiana che aveva costruito.

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

1. Vivere il Peso del Silenzio e della Rivelazione


Prima di iniziare, è fondamentale che l’attrice comprenda quanto Stella sia stata schiacciata dal peso del segreto. Stella ha taciuto per molto tempo; in questa scena, ogni parola dovrebbe sembrare quasi “estratta” da lei, come un fardello che finalmente riesce a lasciare andare. Un buon approccio potrebbe essere iniziare il monologo con una lieve esitazione, mostrando il conflitto interiore, quasi come se le parole uscissero a fatica.


2. Bilanciare Vulnerabilità e Forza


Stella è spaventata, ma vuole anche apparire forte per la sua famiglia. Questo monologo non è solo una confessione di fragilità, ma un atto di rassicurazione verso chi ama. L’attrice dovrebbe evitare di cadere nell’eccessiva disperazione; piuttosto, è utile dosare momenti di vulnerabilità con un tono rassicurante, facendo capire al pubblico che Stella sta cercando di dare forza ai suoi cari, anche se lei stessa è distrutta dalla situazione.


3. Gestire il Timore della Pietà


Quando Stella parla del marito e del timore che lui possa restare per pietà, l’attrice dovrebbe trasmettere un misto di dolore e orgoglio. Stella non vuole che il marito sia un “caregiver” solo per dovere. In questa parte del monologo, una breve pausa o uno sguardo abbassato potrebbero esprimere l’ambivalenza di Stella, riflettendo la paura di perdere la dignità di moglie e di donna.


4. Far Emergere l’Amore Materno Senza Sentimentalismi


L’attrice dovrebbe cercare di evitare un’interpretazione troppo emotiva della parte in cui Stella parla dei suoi figli. Invece di scivolare nella disperazione, è più potente rendere la scena con un amore trattenuto, come se Stella stesse cercando di proteggere i suoi figli anche con le parole, senza farli sentire in colpa. Questo può essere reso abbassando il tono e parlando in modo più calmo, trasmettendo una sorta di “calore” nonostante la situazione tragica.


5. La Svolta Verso l’Accettazione


Nella parte finale, Stella sembra trovare una serenità rassegnata. Questo passaggio è cruciale, perché segna il momento in cui si libera dalla paura, accettando che la sua famiglia possa andare avanti senza di lei. L’attrice potrebbe alleggerire il tono qui, quasi come se, pronunciando queste ultime frasi, un peso enorme le venisse tolto dalle spalle. Un sorriso lieve o uno sguardo che si perde, come se vedesse qualcosa oltre, potrebbe aiutare a trasmettere questo senso di pace.


6. L’Uso della Respirazione e delle Pause


La respirazione è fondamentale in un monologo così intenso. L’attrice dovrebbe usare il respiro per enfatizzare i momenti di incertezza, prendendo pause che rispecchiano la difficoltà di Stella nel rivelare la verità.


7. Mantenere uno Sguardo Diretto e poi Distante


Nel recitare, è importante che l’attrice scelga momenti in cui rivolgere lo sguardo verso un interlocutore (immaginario o meno) e altri in cui sembra guardare altrove, come se si stesse confrontando con se stessa o con un futuro senza di lei. Lo sguardo lontano, come se vedesse oltre, rappresenta il suo distacco dalla vita che conosce, mentre guardare direttamente verso il pubblico o il partner suggerisce un ultimo, intenso legame con la famiglia.


8. Gestire le Mani e il Linguaggio del Corpo


Le mani possono essere un veicolo molto potente in questa scena. L’attrice potrebbe iniziare con le mani unite o vicine al corpo, come a proteggersi o a trattenere le emozioni, per poi lasciarle cadere progressivamente mentre si arrende alla verità. Anche un lieve tremore o una carezza immaginaria verso i propri figli può suggerire l’amore e la paura senza parole.


9. Il Finale: La Dignità del Lasciar Andare


Alla fine del monologo, Stella afferma di “non aver più paura”. È una frase potente, che dovrebbe essere pronunciata con una calma risoluta, come se si fosse spogliata di ogni peso. L’attrice potrebbe chiudere il monologo con un sorriso pacato, o con un respiro che suggerisce la liberazione dall’angoscia, lasciando il pubblico con la sensazione di aver assistito a un atto d’amore tanto finale quanto eterno.

CONCLUSIONE

Questo monologo è il momento più catartico per il personaggio di Stella. Rappresenta la conclusione di un arco narrativo fatto di silenzi e paure represse, dove finalmente ammette ciò che ha nascosto, anche per proteggere se stessa dalla vulnerabilità.

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