Monologo - Kate Winslet in \"Il domani tra di noi\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Nel film "Il domani tra di noi", Kate Winslet interpreta Alex, una fotoreporter segnata da esperienze professionali e personali estremamente intense. Uno dei momenti più potenti del film è rappresentato da un monologo in cui Alex racconta un episodio traumatico del suo passato: un frammento di vita che svela i suoi tormenti interiori, il suo senso di colpa e il conflitto tra il ruolo di osservatrice e la sua umanità.

Non posso scattarti una foto

MINUTAGGIO: 54:45-56:14
RUOLO: Alex
ATTRICE:
Kate Winslet
DOVE:
Netflix



ITALIANO


Stavo facendo un servizio fotografico. Mhm… avevo fatto amicizia con un gruppo di donne, delle guerrigliere. Avevo il permesso di seguirle, e c’era una ragazza che… che parlava sempre di un ragazzo che le piaceva, e così… le ho dato il mio rossetto. Più tardi… C’è stata un’esplosione. E lei… fu ferita gravemente. Io ero là. Avrei voluto aiutarla. Respirava ancora ma… non si poteva fare più nulla. E allora… Ho tirato fuori dalla borsa la macchina fotografica. Lei mi guardava. Io guardavo lei. Scattai una foto. E lei morì. Non posso scattarti una foto, mi dispiace.

Il domani tra di noi

"Il domani tra di noi" (titolo originale: The Mountain Between Us) è un film del 2017 diretto da Hany Abu-Assad e basato sull'omonimo romanzo di Charles Martin. Si tratta di un mix tra dramma romantico e survival movie, interpretato da Idris Elba e Kate Winslet nei ruoli principali. La storia si apre con Alex Martin (Kate Winslet), una fotoreporter di successo, e Ben Bass (Idris Elba), un chirurgo specializzato in neurochirurgia, che si incontrano casualmente in aeroporto. Entrambi hanno un bisogno urgente di raggiungere le rispettive destinazioni: Alex sta per sposarsi, mentre Ben deve operare un paziente. Tuttavia, il volo viene cancellato a causa di un’imminente tempesta.


Decidono di condividere un piccolo aereo privato per raggiungere le loro destinazioni. Durante il viaggio, però, il pilota (interpretato da Beau Bridges) subisce un ictus e l’aereo precipita tra le montagne innevate dello Utah. Alex e Ben sopravvivono miracolosamente allo schianto, ma si trovano completamente isolati in un ambiente ostile, con poche provviste e nessuna speranza immediata di soccorso.


La narrazione si sviluppa intorno alle difficoltà che i due devono affrontare per sopravvivere: ferite fisiche, condizioni climatiche estreme e la necessità di lavorare insieme nonostante le loro personalità e priorità opposte. Alex è impulsiva e determinata a cercare aiuto attivamente, mentre Ben è razionale e più cauto, convinto che sia più sicuro restare al luogo dello schianto in attesa dei soccorsi. Nel corso della loro odissea, i due sviluppano un legame profondo, che li porta a confrontarsi con le loro paure, vulnerabilità e desideri più intimi. La sopravvivenza diventa non solo una questione di adattamento fisico ma anche emotivo, trasformando il loro rapporto da collaborazione forzata a qualcosa di più complesso e intimo.


Dopo giorni di sofferenza e innumerevoli ostacoli, Alex e Ben riescono a trovare un modo per tornare alla civiltà. Il ritorno alla vita normale si rivela complicato, soprattutto a causa dei sentimenti nati durante la loro lotta per la sopravvivenza. Il finale esplora il tema della connessione umana e della fragilità dei legami costruiti in situazioni straordinarie.

Analisi Monologo

Questo monologo, pronunciato da Kate Winslet nel ruolo di Alex in "Il domani tra di noi", è una delle sequenze più intense e cariche di significato del film. Si tratta di un momento di vulnerabilità in cui Alex condivide una parte oscura del suo passato, svelando un conflitto interiore che la perseguita e che definisce il suo rapporto con la fotografia, con la morte e con sé stessa. Alex rivela un episodio del suo passato come fotoreporter in zone di guerra. Il suo racconto non è solo un ricordo traumatico, ma anche una confessione che rivela un senso di colpa profondo. Il rossetto donato alla guerrigliera, simbolo di femminilità e speranza, si trasforma in un elemento tragico dopo l’esplosione: l'oggetto che aveva regalato con gentilezza si collega al momento della sua morte. Il gesto di fotografare la ragazza morente rappresenta una scelta controversa, carica di dilemmi morali. Da un lato, documentare l'orrore è la missione di un fotoreporter. Dall’altro, la sua decisione viene vista da Alex stessa come una mancanza di empatia, un fallimento umano che continua a tormentarla.


Il monologo è costruito in modo frammentato, con pause e interruzioni che riflettono il dolore e la difficoltà di rivivere quel momento. Le pause — "Avevo fatto amicizia… con un gruppo di donne, delle guerrigliere" — suggeriscono che Alex sta camminando su un terreno emotivamente instabile, cercando di bilanciare il bisogno di confessarsi con la vergogna che prova. Le descrizioni sono semplici ma evocative: "Respirava ancora ma… non si poteva fare più nulla". Questo minimalismo rende la scena ancora più potente, lasciando che sia il non detto a parlare, coinvolgendo lo spettatore nella sua angoscia.


La scelta di scattare una fotografia a una persona morente è il cuore del conflitto interiore di Alex. Qui si solleva una domanda universale: fino a che punto è lecito documentare il dolore altrui? Alex si condanna per aver scelto la macchina fotografica invece di una mano tesa. Questo dilemma non è solo professionale, ma umano: ha scelto di osservare invece di agire, e la morte della guerrigliera suggella questa scelta. La frase "Lei mi guardava. Io guardavo lei" è il culmine emotivo del monologo. In questo scambio di sguardi si concentra tutto il significato della scena: il confronto tra l’essere umano dietro la macchina fotografica e la persona ritratta, che in quel momento non è più un soggetto giornalistico, ma un’anima in fin di vita.

Conclusione

Il monologo di Alex è un momento di profonda rivelazione, sia per il personaggio che per lo spettatore. Attraverso il racconto di una scelta morale che continua a tormentarla, emergono questioni universali sulla responsabilità, sull’empatia e sul ruolo dell’arte nella rappresentazione del dolore. Grazie alla performance di Kate Winslet, questa scena si trasforma in un momento cardine del film, capace di unire vulnerabilità personale e riflessione etica, lasciando una traccia indelebile nell’esperienza emotiva dello spettatore.

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