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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Diana a Maggie in Spencer è uno dei momenti più intensi e rivelatori del film. In queste parole, Diana svela la sua profonda disillusione verso il mondo della nobiltà e la sua ricerca di una realtà più autentica e umana. Lontano da un semplice sfogo, questo monologo rappresenta la lotta interiore della principessa, costretta a convivere con un ambiente che percepisce come freddo e inautentico, dove i rapporti umani sono ridotti a una “valuta” e il vero sentimento è sacrificato in nome delle apparenze e del potere. Parlare con Maggie, una delle poche persone a cui può affidare le sue confessioni, permette a Diana di mostrare la sua vulnerabilità e il suo desiderio di evadere da un mondo che non le appartiene. .
MINUTAGGIO: 1:40:00-1:41:46
RUOLO: Diana
ATTRICE: Kristen Stewart
DOVE: Netflix
INGLESE
I’m going to take my place among the pheasants. No, seriously. Oh, Maggie, it’s all just a bit of fun, isn’t it? Men. Husbands, sex. Mistresses. Deceit. Succession. It’s currency. That’s all we are. I like nice things that are simple, ordinary. But things that are real. You know, I really like things that are quite middle-class, unfashionable. I love Les Mis, I love… Phantom of the Opera. I love fast food. I feel sorry for pheasants. There’s no hope for me. Not with them. I’m going to see you back in Kensington. I can’t wait. I’ll have a pheasant feather in my hat.
ITALIANO
Vado a prendere il mio posto fra i fagiani. Dico sul serio. Oh, Maggie, è solo per divertirsi, lo sai. Si, i mariti, uomini, sesso... Amanti. Tradimento. Successione. E' valuta. Noi questo siamo. Mi piacciono le cose belle quando sono semplici, comuni. Ma che siano vere. Mi piacciono cose che sono... un pò da ceto medio, da fuori moda. Amo "I Miserabili", amo il "Fantasma dell'Opera". Amo il fast food. E mi fanno pena i fagiani. Non c'è speranza per me. Non con loro. Ci vediamo poi a Kensington. Non vedo l'ora. Avrò una piuma di fagiano sul cappello.
"Spencer," diretto da Pablo Larraín e interpretato da Kristen Stewart nei panni della Principessa Diana, è un film che si discosta dalle tradizionali biografie e ci trascina in una narrazione intima e soffocante, ambientata in un preciso momento della vita della principessa. Non è un film su Diana nel senso classico: non racconta l’intera sua esistenza né ripercorre in dettaglio gli eventi chiave della sua vita. Invece, si concentra su un singolo, significativo weekend durante le festività natalizie dei primi anni '90, quando Diana decide di mettere fine al suo matrimonio con il Principe Carlo.
La trama si svolge all'interno della rigida e opprimente cornice della famiglia reale, precisamente nella residenza di Sandringham, dove Diana è chiamata a partecipare alle ritualità e agli eventi tradizionali delle feste. La tensione è palpabile fin dai primi minuti, e attraverso lo sguardo del regista, lo spettatore percepisce l'intrappolamento psicologico di Diana, che si muove tra corridoi freddi e formali, cercando di mantenere la sua identità e la sua sanità mentale in un ambiente che la isola.
Nel corso del film, assistiamo ai conflitti interni di Diana, alla sua lotta per mantenere il controllo della sua vita e alla crescente consapevolezza di dover rompere con le aspettative e i doveri che la famiglia reale le impone. La tensione è alimentata dalla figura di Carlo e dal contrasto tra i suoi desideri di conformità e le ansie di Diana, sempre più fragile e ossessionata da visioni e ricordi inquietanti. La scelta di focalizzarsi su un periodo breve rende la narrazione intensa e introspettiva, trasformando "Spencer" quasi in una sorta di "psicodramma".
Il film esplora anche la complessità del rapporto di Diana con i figli, William e Harry, che diventano un'ancora di salvezza in questo momento di crisi. Sono il fulcro emotivo della sua esistenza, il motivo per cui continua a resistere e ad affrontare il peso delle aspettative.
Questo monologo di Diana è una delle scene chiave di Spencer, dove emerge la dissonanza profonda tra lei e il mondo aristocratico della famiglia reale. Parlando con Maggie, una delle poche persone che riesce davvero a comprenderla e accettarla senza giudizi, Diana si lascia andare a una confessione sincera e amara, in cui esprime la sua frustrazione e il suo desiderio di semplicità.
“Vado a prendere il mio posto fra i fagiani.” Questa frase iniziale è un’immagine simbolica. I fagiani, uccelli cacciati per sport dai membri della nobiltà, rappresentano in modo perfetto come Diana si percepisce all'interno della famiglia reale: un animale selvatico costretto in un ambiente ostile, destinato a essere sacrificato per il divertimento altrui. Paragonarsi ai fagiani è un atto di ribellione e rassegnazione insieme, come se Diana riconoscesse che la sua funzione agli occhi degli altri è puramente decorativa e utile soltanto come oggetto di consumo.
“Si, i mariti, uomini, sesso... Amanti. Tradimento. Successione. È valuta. Noi questo siamo.” Con queste parole, Diana mette a nudo il cinismo che domina la famiglia reale. Il “tradimento” e la “successione” sono visti come merce di scambio, come valuta. Nel suo mondo, le relazioni non sono basate sull'amore, ma sul potere e sull’obbligo, riducendo ogni sentimento autentico a un valore di scambio. Questo rivela la sua disillusione, la consapevolezza di essere intrappolata in un sistema che usa le persone come pedine per mantenere l'apparenza e il controllo.
“Mi piacciono le cose belle quando sono semplici, comuni. Ma che siano vere.” Questa frase sintetizza il conflitto principale di Diana: non si riconosce nella vita artificiosa della nobiltà, ma si sente attratta dalle piccole cose autentiche, comuni. La ricerca di autenticità – il valore del “vero” – la rende quasi sovversiva in un mondo fatto di apparenza. Emerge qui il contrasto tra la Diana reale e quella che la famiglia reale si aspetta di vedere. La sua passione per la semplicità è anche un riflesso della sua sofferenza: cerca rifugio nelle cose quotidiane perché è lì che sente di poter essere veramente se stessa.
“Mi piacciono cose che sono... un po’ da ceto medio, da fuori moda.” Questa ammissione è, in un certo senso, una provocazione. Diana rivendica il suo amore per ciò che è “fuori moda” e appartenente alla classe media, distanziandosi con ironia e malinconia dal mondo dell’élite. Ama i musical popolari, il fast food, elementi che per lei incarnano la normalità e il calore emotivo di cui è privata. Si tratta di un’affermazione di identità, un modo per dire che non si identifica nei privilegi della famiglia reale, ma trova conforto in una cultura popolare e accessibile che le risulta più autentica e familiare.
“E mi fanno pena i fagiani.” La compassione di Diana per i fagiani è emblematica della sua empatia e della sua sensibilità. Prova pietà per queste creature sfruttate e abbattute senza alcuna colpa. È facile vedere in questa frase un’autocommiserazione, perché Diana si sente esattamente come loro: intrappolata, in attesa del proprio turno per essere “sacrificata” in nome della tradizione e delle aspettative reali. In questa tristezza si riflette anche la sua umanità, che la isola ulteriormente in un ambiente spietato e privo di autentica comprensione.
“Ci vediamo poi a Kensington. Non vedo l'ora. Avrò una piuma di fagiano sul cappello.” Diana chiude con una battuta velata di ironia e tristezza. Questa frase sottolinea il suo tentativo di aggrapparsi a un’illusione di leggerezza e speranza. La piuma di fagiano sul cappello è un’immagine amara: è come se volesse trasformare in qualcosa di decorativo il simbolo stesso della sua oppressione. È il suo modo di dichiarare che, per quanto fragile e isolata, cerca ancora di ritagliarsi uno spazio per il suo spirito libero, ma è consapevole che quel cappello è, simbolicamente, una gabbia.
Ecco alcune linee guida per analizzare questo monologo di Diana in Spencer, che potranno aiutarti a mettere in evidenza i temi principali e a esplorare il profondo contrasto tra il suo mondo interiore e l'ambiente che la circonda.
1. Inizia con il Contesto del Monologo
Spiega brevemente dove si colloca questa scena nel film: Diana è oppressa dalla formalità e dall’isolamento della famiglia reale, e il monologo si svolge in un momento di confidenza con Maggie, una figura di supporto e comprensione per Diana. Questo crea uno spazio sicuro in cui può aprirsi e condividere le sue vere emozioni.
Sottolinea l'importanza del rapporto con Maggie: a differenza degli altri membri della famiglia reale, Maggie ascolta Diana senza giudicarla. Questo contesto aiuta a spiegare perché Diana si sente abbastanza libera da esprimere pensieri così intimi e amareggiati.
2. Analizza il Simbolismo dei “Fagiani”
I fagiani non sono solo uccelli da caccia ma rappresentano Diana stessa, intrappolata e sacrificata per il divertimento di altri. Spiega come questo simbolismo sia centrale: i fagiani, costretti in un ambiente artificiale, sono un’immagine potente della condizione di Diana.
Puoi notare anche l’empatia di Diana per gli animali, un elemento che rivela la sua sensibilità e la sua umanità. Questo la rende diversa dagli altri membri della famiglia reale, che trattano i fagiani – e per estensione, anche Diana stessa – come meri strumenti.
3. Esamina la Visione Cinica dei Rapporti Umani
Quando Diana parla di “mariti, uomini, sesso… Amanti. Tradimento. Successione. È valuta,” descrive il lato freddo e calcolatore dei rapporti nella famiglia reale. Le relazioni non sono basate sull’amore, ma sulla convenienza e sul potere.
Analizza come questa dichiarazione di Diana rispecchi la sua disillusione e l’assenza di affetto sincero nel suo matrimonio e nella famiglia. La “valuta” diventa una metafora per i rapporti di scambio e l’utilitarismo che caratterizzano la vita reale.
4. Esplora la Ricerca di Semplicità e Autenticità
“Mi piacciono le cose belle quando sono semplici, comuni. Ma che siano vere.” Questa frase esprime il contrasto tra la vita ostentata e sofisticata della nobiltà e i valori più semplici e autentici a cui Diana aspira.
Spiega come Diana cerchi rifugio in tutto ciò che è comune e semplice, dal fast food ai musical. Questi piaceri, che la famiglia reale considera “mediocri” o addirittura “vulgarità”, rappresentano invece la sua ricerca di normalità e autenticità. Sottolinea come questa semplicità sia per lei un balsamo, un richiamo a un mondo più reale e umano.
5. Interpreta l’Ironia e la Rassegnazione Finale
Quando Diana dice a Maggie che indosserà una piuma di fagiano sul cappello, c’è una sottile ironia. Paragonandosi a un fagiano, sembra accettare il suo destino di “preda” in un mondo dove gli altri hanno il ruolo di “cacciatori”.
Approfondisci questa immagine: la piuma di fagiano è un simbolo di sottomissione alla cultura di facciata della nobiltà, ma Diana riesce a trasformarla in una decorazione, come a voler dimostrare che nonostante tutto riesce ancora a mantenere la sua dignità e un certo senso di libertà interiore, anche nella costrizione.
6. Sottolinea il Contrasto tra Diana e il Mondo Reale
Questo monologo è un manifesto della differenza tra Diana e la famiglia reale. Puoi analizzare il contrasto tra il bisogno di autenticità di Diana e la natura superficiale e formale dell’ambiente aristocratico. Ogni elemento che Diana menziona – dal cibo ai musical – riflette un mondo che la famiglia reale considera inferiore o banale.
Evidenzia come Diana usi questo monologo per riaffermare la propria identità. A differenza di chi la circonda, che si identifica con la nobiltà, lei si rivolge alla “gente comune” per trovare conforto.
7. Concludi con il Tema della Libertà e dell’Isolamento
Puoi concludere la tua analisi parlando di come Diana sia costantemente in bilico tra il desiderio di libertà e l'isolamento. Questo monologo è la voce di una donna che sente di appartenere a un mondo diverso da quello che la circonda, ed è questa dissonanza che crea il conflitto più forte nel film.
Sottolinea come, in questo momento di intimità con Maggie, Diana possa finalmente lasciare uscire la sua voce autentica, rivelando quanto sia dolorosa e difficile la sua posizione.
Questo monologo è un ritratto intimo e toccante di una donna che si sente prigioniera di un ruolo e di un mondo che non riconosce come propri. Paragonandosi ai fagiani, Diana rivela non solo la sua compassione per gli altri ma anche il senso di solitudine che la divora. Attraverso la sua ammissione di amare le cose semplici e “comuni,” Diana si distanzia con forza dall’élite che la circonda, cercando autenticità dove altri vedono banalità.
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