Le fettuccine e l'Amore nel Monologo di Iris

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A volte, il venerdì sera, Amélie va al cinema.


~NARRATORE

QUINDICI!

Cari lettori e care lettrici, oggi, nella nostra rubrica "Monologhi con Amélie", ci immergeremo nell'analisi del monologo di Iris Simpkins, interpretata da Kate Winslet in "L'amore non va in vacanza". Attraverso le parole di Iris, esploreremo il dolore e la rinascita che l'amore può portare nelle nostre vite. In un momento di intima confessione, Iris si apre con l'amico e compagno di sventure amorose Miles (Jack Black), rivelando la sua battaglia interiore.

IL MONOLOGO DI IRIS


MINUTAGGIO: 1:37:59-1:39:59

RUOLO: Iris Simpkins

ATTRICE: Kate Winslet

DOVE: Neflix


INGLESE


It’s ok. I like the company… So how about some food? Shall I make us a little Christmas fettuccine? Listen. l know it's hard to believe people when they say, ''l know how you feel.'' But l actually know how you feel. You see... l was... seeing someone back in London. We worked for the same newspaper. And then l found out that he was also seeing this other girl, Sarah... from the Circulation Department on the 19th floor. lt turned out that he wasn't in love with me like l thought. What l'm trying to say is... l understand feeling as small and as insignificant as humanly possible. And how it can actually ache in places that you didn't know you had inside you. lt doesn't matter how many new haircuts you get or gyms you join… or how many glasses of Chardonnay you drink with your girlfriends. You still go to bed every night going over every detail... and wonder what you did wrong or how you could have misunderstood. And how in the hell, for that brief moment... you could think that you were that happy? And sometimes you can even convince yourself... that he'll see the light and show up at your door. And after all that... however long ''all that'' may be... you'll go somewhere new. And you'll meet people who make you feel worthwhile again. And little pieces of your soul will finally come back. And all that fuzzy stuff, those years of your life that you wasted, that will eventually begin to fade.


ITALIANO


Figurati… mi piace la tua compagnia. Che ne pensi di mangiare qualcosa? Che ne dici di… fettuccine di Natale? Senti, so che è difficile credere alle persone che ti dicono ‘so cosa provi’, ma io so davvero che cosa provi. Vedi… stavo con… frequentavo un uomo a Londra. Lavoriamo per lo stesso giornale, e poi ho scoperto che vedeva anche un’altra donna, Sara, del reparto Distribuzione, al diciannovesimo piano. E così ho scoperto che non era innamorato di me, come credevo. Sto cercando di dire che capisco come è sentirsi piccoli e insignificanti quant’è umanamente possibile; e come può far male in punti che neanche sapevi di avere dentro di te. E non importa quante volte cambi taglio di capelli, o in quante palestre ti iscrivi, o quanti bicchieri di Chardonnay bevi con le amiche; vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio, e chiedendoti dove hai sbagliato. Come hai fatto a non capire, e come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento. Ti capita anche di convincerti che lui capirà cosa ha perso e busserà alla tua porta. E dopo tutto questo, per quanto a lungo la storia possa durare, vai in un posto lontano, conosci persone che ti fanno sentire di nuovo viva. E finalmente i pezzettini della tua anima si rimettono insieme. Tutta quella confusione, tutti gli anni della tua vita che hai sprecato… alla fine come per incanto svaniscono.

LA RAGAZZA COL BICCHIERE D'ACQUA...

Cari attori e attrici, oggi mi immergo nel tessuto emotivo di un monologo che risuona con la delicatezza di una melodia sommessa, eppure con la forza di un'orchestra piena. Parliamo di Iris Simpkins, la dolce anima che Kate Winslet ha reso immortale in "L'amore non va in vacanza".


Immaginatevi sotto la tenue luce di una candela, il viso di Iris riflette la quiete di una serata natalizia, ma i suoi occhi celano un mare in tempesta. "Va bene così", dice, "mi piace la compagnia". Qui, cari amici, è dove il sipario si alza sulla sua vulnerabilità.


Le fettuccine di Natale non sono solo un piatto, ma un invito a condividere la solitudine, a trasformare il silenzio in parole, il dolore in condivisione. "Senti, so che è difficile credere alle persone quando dicono 'so cosa provi'", inizia Iris. E qui, voi, interpreti dell'animo umano, sappiate che ogni parola che segue è un passo nel suo viaggio interiore, un viaggio che forse anche voi avete percorso.


Iris ci porta con sé nei corridoi del suo cuore, dove l'amore si è infranto contro la dura realtà di un amore non corrisposto. "E non importa quante volte cambi taglio di capelli", prosegue, e in queste parole c'è il tentativo di rinnovarsi, di cancellare il passato con gesti esteriori, ma il palcoscenico interiore rimane immutato, gli spettatori del suo dolore sono sempre lì, in prima fila.


Ma, cari interpreti del palcoscenico della vita, il monologo di Iris non è un requiem di disperazione. È un inno alla resilienza dell'anima. "E dopo tutto questo... vai in un posto lontano", dice. Ecco la svolta, il momento in cui il personaggio si alza, spolvera via le ceneri del passato e si avventura verso nuovi orizzonti.


"Conosci persone che ti fanno sentire di nuovo viva", Iris trova la sua rinascita, e con essa, un messaggio per tutti noi: non importa quanto profondo sia il buio, c'è sempre una luce, magari in una nuova città, in un nuovo ruolo, o in un nuovo amore. E così, pezzettini della nostra anima, come tessere di un mosaico, si ricompongono, e la confusione, gli anni sprecati, svaniscono come nebbia al sole.

FORSE E' SOLO DIVERSA DAGLI ALTRI.

Ecco, cari attori e attrici, il monologo di Iris è una lezione di vita, un copione scritto con le lacrime e riscritto con i sorrisi. È la dimostrazione che ogni fine può essere un nuovo inizio, e che ogni ruolo, per quanto tragico, può condurre a un finale felice. Con questo spirito, vi lascio alla vostra arte, all'interpretazione dei mille volti dell'amore e del dolore, con la certezza che, come Iris, anche voi saprete trovare la luce dopo il tramonto.


Vostra,

Amélie


Amélie Poulain, voce e anima di "Monologhi con Amélie", vi invita a esplorare il quotidiano attraverso il suo sguardo incantato. Residente nel cuore pulsante di Montmartre, ogni suo pensiero è un viaggio che trasfigura il comune in un caleidoscopio di meraviglie. Con delicatezza e una malinconica allegria, Amélie tesse racconti che celebrano la poesia nascosta nelle piccole cose, spingendo i lettori a riscoprire l'incanto spesso dimenticato della vita di ogni giorno. Accompagnatela in questo percorso di scoperta, dove ogni monologo è una finestra aperta sull'eccezionale che risiede nell'ordinario.

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