Monologo Maschile - \"Lemony Snicket - Una serie di Sfortunati eventi\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo introduttivo di Lemony Snicket nel film "Una serie di sfortunati eventi" è un esempio brillante di come l'ironia, l'umorismo nero e la tragedia possano fondersi per creare un'atmosfera unica. Attraverso questa introduzione, il narratore stabilisce fin da subito il tono dark e malinconico della storia, preannunciando le difficoltà e le sventure che affliggeranno i fratelli Baudelaire.

NON SI PARLA DI ELFI

MINUTAGGIO: 1:52-4:40
RUOLO: Lemony Snicket

ATTORE: Patrick Warburton
DOVE: Amazon Prime Video



INGLESE


I'm sorry to say that this is not the movie you will be watching. The movie you are about to see is extremely unpleasant. If you wish to see a film about a happy little elf, I'm sure there is still plenty of seating in theatre number two. However, if you like stories about clever and reasonably attractive orphans, suspicious fires, carnivorous leeches, Italian food and secret organisations, then stay as I retrace each and every one of the Baudelaire children's woeful steps. My name is Lemony Snicket and it is my sad duty to document this tale. Violet Baudelaire, the eldest, was one of the finest 14-year-old inventors in the world. Anyone who knew Violet well could tell she was inventing something when her long hair was tied up in a ribbon. In a world of abandoned items and discarded materials, Violet knew there was always something. Something she could fashion into nearly any device for nearly every occasion. And no one was better to test her inventions than her brother. Klaus Baudelaire, the middle child, loved books, or rather, the things he learnt from books. The Baudelaire parents had an enormous library in their mansion. A room filled with thousands of books on nearly every subject. And nothing pleased Klaus more than spending an afternoon filling up his head with their contents. And everything he read, he remembered. Sunny, the youngest, had a different interest. She liked to bite things and had four sharp teeth. There was very little that Sunny did not enjoy biting. Sunny was at an age when one mostly speaks in a series of unintelligible shrieks. For instance... Which probably meant, "Look at that mysterious figure emerging from the fog." Or perhaps, "What is a banker like Mr Poe doing trudging through the sand "to find us at Briny Beach?"



ITALIANO


Mi rincresce dire che questo non è il film che vedrete. Il film che state per vedere è estremamente sgradevole. Se desiderate vedere un film su un piccolissimo elfo, probabilmente ci sono dei posti liberi nella sala 2. Tuttavia, se vi piacciono le storie di orfani astuti e ragionevolmente istruiti, di incendi sospetti, di sanguisughe carnivore, di cibo italiano e organizzazioni segrete, allora restate, mentre io ricostruisco ogni singolo e doloroso passo, dei ragazzi Baudelaire. Mi chiamo Lemony Snicket, ed è mio triste compito riferire questo racconto. Violet Baudelaire, la maggiore, era una delle più brillanti inventrici quattordicenni del mondo. Chiunque conoscesse bene Violet, sapeva che stava inventando qualcosa quando i suoi capelli erano raccolti con un nastrino. In un mondo di oggetti abbandonati, e di materiali scartati, Violet sapeva che c’era sempre qualcosa. Qualcosa che poteva trasformare in quasi ogni congegno per quasi ogni occasione. E per collaudare le sue invenzioni, nessuno era più adatto di suo fratello. Claus Baudelaire, quello di mezzo, amava i libri. O meglio, le cose che imparava dai libri. I coniugi Baudelaire avevano un’enorme biblioteca nella loro magione, una stanza zeppa di migliaia di libri su quasi ogni argomento. Nulla rallegrava Claus più di un pomeriggio passato a riempirsi la testa del loro contenuto. E tutto ciò che leggeva, ricordava. Sunny, la minore, aveva un’interesse diverso. Si dilettava a mordere le cose, e aveva quattro dentini affilatissimi. C’era ben poco che a Sunny non piacesse mordere. Sunny aveva un’età in cui ci si esprime soprattutto con una serie di gridolini incomprensibili, ad esempio: “GNA-GNAA”, che probabilmente significava: “Guardate quella figura misteriosa che emerge dalla nebbia”. O forse: “Come mai un banchiere come il signor Pò arranca sulla sabbia per venire da noi a spiaggia salmastra”

LEMONY SNICKET

"Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi" (2004) è un film diretto da Brad Silberling, basato sui primi tre libri della serie omonima scritta da Daniel Handler (Lemony Snicket). La pellicola è un misto di commedia dark, fantasia e avventura, con uno stile visivo gotico che ricorda le opere di Tim Burton.


Trama

La storia ruota attorno alle tragiche vicende degli orfani Baudelaire: Violet, Klaus e la piccola Sunny. Dopo la morte improvvisa e misteriosa dei loro genitori in un incendio che distrugge la loro casa, i tre fratelli vengono affidati a un parente lontano, il malvagio Conte Olaf, interpretato da Jim Carrey.


Gli Orfani Baudelaire


Violet Baudelaire (Emily Browning) è la sorella maggiore, una brillante inventrice.

Klaus Baudelaire (Liam Aiken) è il fratello di mezzo, appassionato di lettura e dotato di una memoria prodigiosa.

Sunny Baudelaire (Kara e Shelby Hoffman) è la sorellina neonata, dotata di una sorprendente forza nei denti, che spesso usa per mordere e aiutare i suoi fratelli.


Conte Olaf

Il Conte Olaf è un attore mediocre ma un manipolatore geniale, determinato a mettere le mani sull'immensa eredità dei Baudelaire. Fingendosi il loro tutore legale, Olaf cerca in tutti i modi di eliminare i bambini per ottenere i loro soldi. A ogni tentativo, usa diversi travestimenti e piani complicati, spesso ingannando gli adulti attorno a lui, che sembrano non accorgersi della sua malvagità.


I temi centrali del film includono la resilienza, l'intelligenza contro la stupidità degli adulti, e la natura spietata del mondo. Gli orfani Baudelaire rappresentano il contrasto tra l'innocenza e l'ingenuità dell'infanzia e l'avidità e la cattiveria del mondo adulto. Nonostante le difficoltà, il legame tra i fratelli è indistruttibile e rappresenta la speranza anche nelle situazioni più tragiche.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo introduttivo di Lemony Snicket è un esempio perfetto del tono ironico e cupo che permea la narrazione di "Una serie di sfortunati eventi". La battuta iniziale, "Mi rincresce dire che questo non è il film che vedrete. Il film che state per vedere è estremamente sgradevole", prepara lo spettatore per un racconto che infrange le aspettative tradizionali di intrattenimento cinematografico. Si utilizza un'ironia sottile, che comunica fin da subito la natura malinconica e dolorosa della storia, invitando allo stesso tempo il pubblico a riflettere sulla natura della narrazione stessa.


Snicket non fa altro che scoraggiare lo spettatore, offrendo l'alternativa di "un film su un piccolissimo elfo" nella sala 2. Questo crea un contrasto con il tipo di racconto che il pubblico potrebbe aspettarsi, suggerendo che quello che seguirà sarà diverso, sgradevole ma interessante, alimentando curiosità e creando un legame con chi sceglie di restare.


Lemony Snicket si presenta come un narratore partecipe e distaccato al contempo: "Mi chiamo Lemony Snicket, ed è mio triste compito riferire questo racconto." Qui, il narratore diventa un personaggio a sé stante, che interviene direttamente e in modo malinconico nella storia, quasi fosse un cronista che riporta eventi già avvenuti e che non può influenzare.


Snicket esprime emozioni (tristezza, dispiacere) che fanno da cornice alla vicenda, invitando gli spettatori a non godersi troppo quello che vedranno. Questo coinvolge lo spettatore in un gioco metanarrativo, dove la consapevolezza della tragedia che incombe è palese fin dall'inizio.

Il monologo passa poi a descrivere i tre protagonisti principali: Violet, Klaus, e Sunny Baudelaire, evidenziando subito le loro capacità e peculiarità, che saranno cruciali nello sviluppo della trama.


Violet Baudelaire è descritta come una "brillante inventrice", con un dettaglio distintivo che segnala il suo processo creativo: raccoglie i capelli con un nastrino quando sta per inventare qualcosa. Questo dettaglio non solo definisce il suo personaggio ma dà un accento visivo alla sua intelligenza creativa.


Klaus Baudelaire, il fratello di mezzo, è caratterizzato dal suo amore per i libri e per le conoscenze che trae da essi. La sua memoria prodigiosa, che gli permette di ricordare tutto ciò che legge, fa di lui una risorsa preziosa per le avventure dei Baudelaire, soprattutto quando devono affrontare le sfide poste dal malvagio Conte Olaf.


Sunny Baudelaire, la più piccola, ha una caratteristica apparentemente bizzarra ma utile: ama mordere tutto ciò che trova, con i suoi "quattro dentini affilatissimi". Il contrasto tra la tenera età di Sunny e la sua inaspettata abilità è un ulteriore esempio dell'umorismo dark che caratterizza il film.


Umorismo Nero e Sospensione dell'Incredulità

Il linguaggio usato per descrivere Sunny introduce una componente surreale e umoristica. La sua abitudine di mordere le cose viene trattata con leggerezza, ma la sua abilità si rivelerà spesso cruciale nelle situazioni più drammatiche. Inoltre, la descrizione dei suoi gridolini ("GNA-GNAA") e le possibili traduzioni ("Guardate quella figura misteriosa che emerge dalla nebbia" o "Come mai un banchiere come il signor Pò arranca sulla sabbia") aggiungono un livello di comicità sottile che fa da contrasto con l'oscurità degli eventi narrati.

CONCLUSIONE

Attraverso l'ironia, l'umorismo macabro e la caratterizzazione degli orfani Baudelaire, lo spettatore è immerso in un mondo dove l'intelligenza e la resilienza sono le uniche armi contro un destino ingiusto e imprevedibile. Questo approccio narrativo prepara il pubblico a un racconto che non garantisce un lieto fine, ma che comunque affascina con il suo tono distintivo e le sue profondità tematiche.

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