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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Calvin Candie, interpretato da Leonardo DiCaprio in Django Unchained, è una delle scene più tese e disturbanti del film. Si tratta di un momento cardine nella narrazione, in cui il personaggio di Candie rivela non solo il suo sadismo e il suo razzismo viscerale, ma anche il potere che esercita su tutti i presenti nella stanza. È una scena costruita magistralmente da Quentin Tarantino, dove il dialogo diventa un'arma, tanto quanto le pistole puntate.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Calvin Candie
ATTORE: Leonardo DiCaprio
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
This is Ben. He's a old Joe that lived around here for a long time. And I do mean a long damn time. Old Ben here took care of my daddy and my daddy's daddy. Till he up and keeled over one day... Old Ben took care of me. Growing up the son of a huge plantation owner in Mississippi puts a white man in contact with a whole lot of black faces. I spent my whole life here, right here in Candyland... surrounded by black faces. Now, seeing them every day, day in, day out, I only had one question: Why don't they k*ll us? Ha-ha-ha. Now, right out there on that porch, three times a week for 50 years, Old Ben here would shave my daddy with a straight razor. Now, if I was Old Ben, I would have cut my daddy's g*dd*mn throat and it wouldn't have taken me no 50 years to do it, neither. But he never did. Why not? You see, the science of phrenology is crucial to understanding the separation of our two species. In the skull of the African here... the area associated with submissiveness is larger than any human or any other subhuman species on planet Earth. If you examine this piece of skull here... you will notice three distinct dimples. Here, here and here. Now, if I was holding the skull of an Isaac Newton or Galileo, these three dimples would be found in the area most associated with creativity. But this is the skull of Old Ben. And in the skull of Old Ben, unburdened by genius, these three dimples exist in the area of the skull most associated with... servility. Now, Bright Boy, I will admit you are pretty clever. But if I took this hammer here and I bashed in your skull with it, you would have the same three dimples in the same place... as Old Ben. Hey! Now lay your palms flat on that tabletop! If you lift those palms off that turtle shell tabletop, Mr. Pooch is gonna let loose with both barrels of that sawed-off. There have been a lot of lies around this dinner table tonight but that you can believe! Mr. Moguy, would you collect the pistol hanging off these boys' hips here? Thank you ever so much. Doctor. Where were we? I do believe you were just getting ready to make me a proposition to buy Broomhilda. Am I right? Right. Bring out Hildi! Get over there yonder. Sit your ass in that goddamn chair! Now shut your mouth. Dr. Schultz, in Greenville, you yourself said that for the right nigger, you'd be willing to pay what some may consider is a ridiculous amount. To which me myself said, "What is your definition of ridiculous?" To which you said, "$12,000." Now, considering y'all have ridden a whole lot of miles, went through a whole lot of trouble and done spread a whole lot of bull to purchase this lovely lady right here, it would appear that Broomhilda is, in fact, the right n*gg*r. And if y'all want to leave Candyland with Broomhilda, the price is $12,000. And I take it you prefer the "take it or leave it" style of negotiation? Yes, I do, doctor. You see, under the laws of Chickasaw County, Broomhilda here is my property. And I can choose to do with my property whatever I so desire. And if y'all think my price for this nigger here is too steep, Unh! What I'm gonna desire to do is... take this goddamn hammer here and beat her ass to death with it! Right in front of both y'all! Then we can examine the three dimples inside Broomhilda's skull! Now, what's it gonna be, doc? Huh? What's it gonna be?
ITALIANO
Questo è Ben. È un muso nero che ha vissuto qui per molto tempo, decisamente molto tempo. Old Ben, qui, ha accudito mio padre e il padre di mio padre, che ha tirato le cuoia un giorno. Old Ben ha accudito anche me. Crescere come il figlio di un grosso proprietario di una piantagione del Mississippi, come un uomo bianco in contatto con tutta un’abbondanza di facce nere. Ho passato tutta la vita qui, proprio qui a Candyland, circondato da facce nere. Nel vederle tutti i giorni, un giorno dopo l'altro, mi chiedevo sempre una cosa: perché non ci uccidono? Su quella veranda, là fuori, tre volte a settimana per 50 anni, Old Ben qui radeva mio padre con un rasoio a mano libera. Ora, nei panni di Old Ben, a mio padre avrei tagliato quella dannata gola, e non ci avrei certo messo 50 anni a decidermi. Ma non l’ha mai fatto. Perché no? Vedete, la scienza della frenologia è cruciale per la comprensione della separazione tra le nostre due specie. Nel cranio dell’africano, qui, l’area associata con la sottomissione è larga più di qualunque umano o qualunque subumano tra le specie del pianeta Terra. Se esaminate questo pezzo di cranio qui, noterete tre distinte fossette: qui, qui e qui. Ora, se avessi in mano il cranio di un Isaac Newton o di un Galileo, le tre fossette sarebbero situate nell’area del cranio comunemente associata con la creatività. Ma questo è il cranio di Old Ben, e nel cranio di Old Ben, non gravato dal genio, queste tre fossette sono situate nell’area del cranio comunemente associata con il servilismo. Mister brillante, devo ammettere che è un tipo in gamba, ma e io prendessi questo martello qui lo abbattessi sul suo cranio,tu avresti le stesse tre fossette nello stesso posto di Old Ben. Ehi! Tenete i palmi sopra il ripiano del tavolo! Se staccate i palmi da quel ripiano di tartaruga, Mister Pooch qui scarica quelle due canne mozze addosso a voi. Se ne sono dette tante a cena intorno a questo tavolo qui stasera, questo è certo. Mister Moguy, gentilmente, raccoglierebbe le pistole che pendono dai fianchi dei ragazzo? Vi ringrazio immensamente. Dove eravamo? Ah sì, eravamo al punto in cui voi eravate pronto a lanciarmi una proposta per comprare Broomhilda. Non è vero? Dottor Shult, a Greenwield, voi medesimo diceste che per il negro giusto eravate disposti a pagare una somma che possiamo considerare ridicola. Al che io ho chiesto: “Qual è la vostra definizione di ridicolo?” E voi avete detto: “12.000 dollari”. Considerando che voi e gli altri avete fatto così tante miglia, preso così tanto disturbo e raccontato così tante stronzate per acquistare questa amabile signorina qui, sembrerebbe che Broomhilda sia di fatto il negro giusto. E se volete lasciare Candyland con Broomhilda, il prezzo è di 12.000 dollari. Perché, secondo le leggi di Chickasaw County, Broomhilda qui è di mia proprietà, e decido solo io con la mia proprietà, quello che desidero fare. E se voi altri pensate che il mio prezzo per questa negra sia troppo salato, allora ciò che desidero fare è prendere questo martello qui e spaccarle la testa finché muore, proprio di fronte a voi due. Poi possiamo analizzare le tre fossette nel cranio insieme. Allora, che vogliamo fare, dottore? Che vogliamo fare?
Parliamo di Django Unchained (2012), scritto e diretto da Quentin Tarantino. Un film che mescola spaghetti western, blaxploitation e lo stile inconfondibile del regista, con un'attenzione particolare al tema della schiavitù e della vendetta. Tarantino, com'è suo solito, ci regala un'opera che è sia omaggio che decostruzione di generi cinematografici.
Siamo nel Sud degli Stati Uniti, nel 1858, due anni prima dello scoppio della Guerra Civile.
La storia si apre con Django (Jamie Foxx), uno schiavo incatenato, in viaggio con altri prigionieri. Qui entra in scena il dottor King Schultz (Christoph Waltz), un eccentrico cacciatore di taglie tedesco che si presenta con maniere educate e una parlantina tagliente. Schultz cerca Django perché quest’ultimo conosce i fratelli Brittle, una banda di criminali ricercati. Dopo aver acquistato Django e liberatolo dalla schiavitù, Schultz gli propone un accordo: aiutarlo a identificare i Brittle in cambio della libertà e una parte della ricompensa.
La dinamica tra Django e Schultz diventa subito centrale. Django, da schiavo, si trasforma in un uomo con una missione: ritrovare sua moglie, Broomhilda (Kerry Washington), separata da lui e venduta come schiava. Schultz, che detesta la schiavitù e ha un certo codice morale, decide di aiutarlo. I due scoprono che Broomhilda è proprietà di Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), un ricco e crudele proprietario terriero che gestisce la piantagione “Candyland”. Candie è un personaggio opulento, superficiale e completamente privo di scrupoli, il perfetto antagonista per questa storia. Django e Schultz si introducono nel mondo di Candie fingendosi interessati all’acquisto di uno schiavo per incontri di combattimento, i cosiddetti "mandingo fighter". Questo dà loro accesso alla piantagione, dove sperano di liberare Broomhilda.
Il monologo si apre con un racconto personale, che Candie usa per sottolineare la sua visione del mondo: il legame tra Old Ben, lo schiavo che ha servito la sua famiglia per generazioni, e la scienza pseudo-razionale della frenologia. Sin dalle prime battute, emerge una combinazione tra narrazione e ideologia: Candie usa la sua storia familiare per giustificare la disumanizzazione degli schiavi. Candie si trasforma in un predicatore del proprio potere. La sua spiegazione sulla frenologia — una teoria pseudoscientifica ormai screditata — è un esempio di come il razzismo sistemico si sia appoggiato per secoli su argomentazioni pseudoscientifiche per giustificare l'oppressione. La scelta di Tarantino di inserire questo riferimento storico è tutt'altro che casuale: la scena non è solo un momento di tensione narrativa, ma un richiamo alla brutalità ideologica che ha legittimato la schiavitù.
Leonardo DiCaprio interpreta il monologo con un'energia magnetica, alternando momenti di calma apparente a improvvisi scatti di rabbia. Questa alternanza cattura perfettamente la natura di Candie: un uomo che nasconde la propria crudeltà dietro un velo di "civiltà". La scena della cena, con i commensali seduti intorno al tavolo, richiama visivamente un teatro dell'assurdo, dove il protagonista non è solo Candie, ma anche la violenza simbolica che egli rappresenta. Quando Candie minaccia di spaccare il cranio di Broomhilda con il martello, il monologo raggiunge il suo apice drammatico, trasformando il linguaggio in pura brutalità.
Un altro elemento fondamentale è l'uso del corpo e degli oggetti di scena. Candie gesticola, si alza, si sposta intorno al tavolo, trasformando il suo discorso in una performance teatrale. La sua manipolazione del cranio di Old Ben è particolarmente significativa: non è solo un oggetto, ma una reliquia della disumanizzazione, un simbolo del potere che Candie crede di avere sulla vita e sulla morte.
Questa dinamica viene ulteriormente amplificata dall'ordine perentorio di "tenere i palmi sopra il tavolo", un gesto che ribadisce il suo controllo sulla situazione e sulla volontà degli altri. Un altro aspetto importante del monologo è il linguaggio stesso. Tarantino scrive dialoghi che sembrano quasi ipnotici, intrisi di retorica e riferimenti storici. Ma ciò che rende questo monologo particolarmente efficace è il modo in cui il linguaggio "elegante" di Candie viene contrapposto alla sua violenza brutale. Le sue parole non sono solo un mezzo di comunicazione, ma un'arma per intimidire, umiliare e affermare il suo dominio. Questo contrasto tra forma e contenuto — tra il linguaggio colto e la minaccia di violenza — evidenzia la natura profondamente disturbante del personaggio. Il monologo non è solo un'espressione del potere di Candie, ma una provocazione diretta a Schultz e Django. La tensione è palpabile: il discorso di Candie è un modo per costringerli a confrontarsi con il proprio ruolo nella situazione. Schultz, in particolare, è messo in una posizione moralmente insostenibile, mentre Django osserva con un misto di rabbia e impotenza. Questo rende il monologo un momento di svolta per entrambi i personaggi: una sfida che li obbliga a prendere una decisione.
Il monologo di Calvin Candie in Django Unchained è un esempio straordinario di come il cinema possa utilizzare il dialogo per costruire tensione, sviluppare personaggi e affrontare temi complessi. Attraverso le parole di Candie, Tarantino esplora le dinamiche di potere e la violenza insita nelle strutture sociali del tempo, ma lo fa in un modo che non risulta mai didascalico. La performance di Leonardo DiCaprio amplifica tutto questo, trasformando il monologo in un momento di pura inquietudine.
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