Monologo - la lettera del papà di Norma Jeane in \"Blonde\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Questo monologo tratto da Blonde è un momento cruciale nella narrazione, carico di significati emotivi e tematici. La lettera, che si presenta come una confessione tardiva del padre mai conosciuto di Norma Jeane, rappresenta una finestra sui conflitti interiori della protagonista e sulla costante ricerca di identità e appartenenza. Attraverso questo monologo, il film approfondisce il tema della figura paterna assente, un vuoto emotivo che condiziona profondamente la vita di Norma Jeane e la spinge in una costante lotta per colmare quel senso di abbandono.

Ti amo, tuo... papà

MINUTAGGIO: 1:12;50.1:14:30

RUOLO: papà di Norma

ATTORE/DOPPIATORE: Massimo de Ambrosis

DOVE: Netflix

INGLESE

Dear Norma Jeane." "This is possibly the most difficult letter I have ever penned." Honestly, I… I do not know why I'm contacting you now after so many years. The truth is, I have suffered a heart attack, and I have contemplated my life with gravity. I cannot say I am proud of my behavior in all cases. Oh, it's him. I am your father, Norma Jeane. And I have here before me an interview with Marilyn Monroe in the new Pageant. Reading it, it brought tears to my eyes when you said that your mother has been hospitalized, and you do not know your father. Although you await him with every passing hour. Oh, my poor daughter. I will contact you again soon, Norma Jeane, in person. So look for me, my precious daughter, upon a special occasion in your life where both father and daughter can celebrate our long-denied love. Your tearful father.

ITALIANO

Cara Norma Jeane, questa è probabilmente la lettera più difficile che abbia mai scritto. Onestamente, io non so perché ti stia contattando ora, dopo tutti questi anni. La verità è… che ho avuto un infarto. E ho riflettuto seriamente sulla mia vita. Non posso dire di essere fiero del mio comportamento in ogni frangente. Sono tuo padre, Norma Jeane, e ho qui davanti a me un’intervista a Marilyn Monroe, sul nuovo Peagent. Leggendola mi sono venute le lacrime agli occhi. Dici che tua madre è ricoverata in ospedale e che non conosci tuo padre, ma che sei ansiosa di incontrarlo. Oh, povera figlia mia. Non lo sapevo. Ti contatterò molto presto, Norma Jeane, di persona. Quindi aspettami, mia preziosa figlia. In un’occasione speciale della loro vita, quando padre e figlia potranno festeggiare il loro amore a lungo negato. Il tuo affranto padre.

Blonde

"Blonde" (2022), diretto da Andrew Dominik, è un'opera audace che si ispira al romanzo omonimo di Joyce Carol Oates. Non si tratta di una biografia tradizionale su Marilyn Monroe, bensì di una reinterpretazione immaginaria e intensamente stilizzata della sua vita, un viaggio attraverso i traumi, le contraddizioni e la complessità dell'icona più famosa di Hollywood.

Il film segue la vita di Norma Jeane Mortenson (interpretata da Ana de Armas) dalla sua infanzia segnata dall'abbandono e dall'instabilità familiare, fino alla sua ascesa come Marilyn Monroe, una star adorata dal pubblico, ma intrappolata in un'identità che sembra non appartenerle mai davvero. Attraverso una narrazione frammentata e onirica, "Blonde" esplora il rapporto tra Norma Jeane e il mito di Marilyn, enfatizzando il contrasto tra l'immagine pubblica della diva glamour e la sofferenza privata di una donna vulnerabile. La storia è un susseguirsi di episodi che affrontano momenti significativi della sua vita, spesso filtrati da una lente quasi surreale: il rapporto complicato con la madre mentalmente instabile (Julianne Nicholson), la ricerca del padre mai conosciuto, i matrimoni turbolenti con Joe DiMaggio (Bobby Cannavale) e Arthur Miller (Adrien Brody), e il suo rapporto con Hollywood, descritto come una macchina spietata che sfrutta e distrugge.

Analisi Monologo

La lettera inizia con un tono apparentemente intimo e pieno di rimorso: il padre di Norma Jeane ammette di essere stato distante e riflette sulla propria vita dopo un evento traumatico (l'infarto). Già dalle prime righe, è evidente che il monologo si muove tra due dimensioni: una confessione personale, che sembra cercare redenzione, e una manipolazione sottile, che alimenta false speranze nella destinataria, Norma Jeane. Questo dualismo è centrale nella comprensione della scena, poiché il tono amorevole del padre contrasta con l'evidente vuoto di questa promessa, anticipando l'inevitabile delusione.


La frase "Sono tuo padre, Norma Jeane" è significativa. Pronunciata senza esitazioni, funge da dichiarazione di identità e, al contempo, amplifica il senso di frustrazione che si percepisce nel film. Norma Jeane, infatti, costruisce l'immagine del padre come un'ancora, un punto di riferimento stabile che non ha mai avuto. Il modo in cui questa figura viene evocata rimane privo di concretezza: l'uomo resta un'entità distante, invisibile, il cui impatto si limita a poche parole scritte su un foglio. Non è un padre reale, ma una proiezione idealizzata che rispecchia il bisogno disperato di Norma Jeane di trovare un significato nelle proprie origini. Un elemento cruciale del monologo è la frase "Ti contatterò molto presto, Norma Jeane, di persona". Questa promessa, pronunciata con una solennità che sembra quasi commovente, è un artificio retorico che amplifica il senso di attesa e speranza della protagonista. Tuttavia, il pubblico è consapevole dell’inevitabilità del fallimento di questa promessa, rendendo il momento intriso di tragica ironia. L’intero monologo, infatti, non è che una costruzione illusoria, destinata a infrangersi contro la realtà della mancata presenza paterna.


L’uso di espressioni come "mia preziosa figlia" e "festeggiare il loro amore a lungo negato" sottolinea un linguaggio volutamente emotivo, che rasenta la manipolazione. Questi termini non fanno che rimarcare il divario tra l’amore che Norma Jeane cerca e quello che in realtà riceve. La "festa" promessa, così come la riconciliazione, non avverranno mai, e ciò che resta alla protagonista è il perpetuo senso di vuoto. Il monologo, quindi, diventa non solo un simbolo dell'assenza paterna, ma anche una rappresentazione più ampia dell'abbandono e delle delusioni che Norma Jeane affronta nella sua esistenza.

Conclusione

Questo monologo è una perfetta sintesi del conflitto interno di Norma Jeane: il desiderio incontenibile di amore e accettazione si scontra costantemente con un mondo che la abbandona e la delude. La lettera del padre, che si presenta come una promessa di redenzione, è in realtà una ferita che si riapre, perpetuando il trauma dell'assenza. Dal punto di vista narrativo, la scena incarna il tema centrale del film: la lotta tra l'immagine idealizzata (in questo caso, la figura paterna) e la crudezza della realtà.

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