Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo iniziale di Looper è un esempio perfetto di voce narrante asciutta e carica di sottotesto, ideale per audizioni e analisi attoriali. In meno di un minuto, Joe – giovane killer disilluso – spiega un mondo criminale dominato dai viaggi nel tempo, mentre rivela indirettamente la sua moralità compromessa. In questo articolo analizziamo il monologo riga per riga, esplorando voce, ritmo, sottotesto epotenziale performativo per attori e studenti di recitazione.
Scheda del monologo
Contesto del film
Testo del monologo (estratto+note)
Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa
Come prepararlo per un'audizione
Finale del film (con spoiler)
FAQ
Credits e dove trovarlo
Durata: 1 minuto
Non richiede un grande coinvolgimento emotivo, ma impone una forte padronanza del tono e della direzione del pensiero. L’attore deve dosare il cinismo e la freddezza con cui Joe racconta la sua “professione”, come se stesse spiegando una routine banale, senza mostrare eccessivo rimorso o eccitazione.
Nel 2044 Joe è un looper, un killer al soldo della criminalità organizzata che elimina persone mandate dal futuro. Nel 2074, infatti, il viaggio nel tempo esiste ma è illegale, e i criminali lo sfruttano per “spedire indietro” le loro vittime: i looper devono solo sparare a chi compare davanti a loro e incassare il pagamento, lingotti d’argento. Quando però arriva il momento di chiudere il “loop” — cioè uccidere la versione futura di sé stessi per cancellare ogni prova del proprio coinvolgimento — il compenso è in oro, e la carriera finisce.
Joe vive bene, accumula soldi e si gode la vita finché il suo amico Seth non rompe la regola d’oro: lascia fuggire il proprio sé futuro. Abe, il boss venuto dal futuro per gestire i looper, lo punisce in modo brutale e Joe, per salvarsi, tradisce Seth. Poco dopo, la stessa anomalia si ripete: Joe si trova di fronte alla propria versione futura, ma questa volta il vecchio Joe riesce a scappare. È l’inizio di una caccia reciproca: il giovane Joe vuole uccidere il vecchio per riavere la sua libertà, mentre il vecchio Joe ha una missione disperata.
Nel suo futuro, trent’anni dopo, la moglie di Joe è stata uccisa durante un raid ordinato da un misterioso boss chiamato lo Sciamano, un uomo potentissimo capace di conquistare il mondo criminale in pochi mesi. Per impedirne la nascita, il vecchio Joe è tornato indietro nel tempo con l’intento di eliminare tre bambini nati nello stesso giorno e nello stesso ospedale del futuro Sciamano. Uno di loro, secondo lui, diventerà quel mostro.
Mentre il vecchio Joe inizia la sua caccia, il giovane Joe fugge e trova rifugio in una fattoria isolata, dove vivono Sara e suo figlio Cid. La donna è sospettosa ma decide di ospitarlo, capendo che l’uomo può aiutarla a difendere il bambino. Joe, però, scopre presto che Cid possiede poteri telecinetici devastanti: è in grado di scatenare esplosioni con la mente. Intuisce che proprio lui potrebbe essere lo Sciamano del futuro.
Il viaggio nel tempo non esiste ancora, ma da qui a 30 anni, lo inventeranno. Sarà subito dichiarato fuorilegge, e usato in segreto dalle più grandi organizzazioni criminali. Nel futuro è pressoché impossibile sbarazzarsi di un cadavere, così dicono, per via dei chip di riconoscimento e altro. E così, quando nel futuro decidono di far fuori qualcuno, si rivolgono ad assassini specializzati, qui nel presente, chiamati Looper. Perciò i miei mandanti dal futuro catturano il soggetto e lo spediscono nel passato a me, il loro Looper. Si materializza incappucciato e con le mani legate. Io sbrigo la pratica e incasso lingotti d’argento. Così il soggetto sparisce dal futuro, mentre io mi sbarazzo di un cadavere che tecnicamente non esiste. Pulito.
Il viaggio nel tempo non esiste ancora, ma da qui a 30 anni, lo inventeranno.: tono neutro, quasi documentaristico; pausa dopo “ancora”; sguardo diretto, come chi introduce un fatto certo, non fantascientifico.
Sarà subito dichiarato fuorilegge, e usato in segreto dalle più grandi organizzazioni criminali.;ritmo lento; sottolineare “fuorilegge” con un lieve abbassamento del tono; sguardo laterale, come se conoscesse già il tipo di mondo di cui parla.
Nel futuro è pressoché impossibile sbarazzarsi di un cadavere, così dicono, per via dei chip di riconoscimento e altro.: tono di finta indifferenza; pausa breve dopo “così dicono”; accenno ironico in “e altro”, come se fosse un dettaglio che non lo riguarda.
E così, quando nel futuro decidono di far fuori qualcuno, si rivolgono ad assassini specializzati, qui nel presente, chiamati Looper: voce ferma, quasi didattica; pausa netta dopo “qualcuno”; su “chiamati Looper” sguardo avanti, come una definizione che porta orgoglio e freddezza insieme.
Perciò i miei mandanti dal futuro catturano il soggetto e lo spediscono nel passato a me, il loro Looper: tono più pratico, come se spiegasse una procedura di lavoro; pausa breve dopo “passato a me”; leggera enfasi su “il loro Looper”, segno d’appartenenza ma anche alienazione.
Si materializza incappucciato e con le mani legate: frase secca, visiva; sguardo fisso nel vuoto, come se rivedesse la scena davanti a sé; nessuna emozione, pura descrizione.
Io sbrigo la pratica e incasso lingotti d’argento: tono di chi parla di una routine; pausa microscopica dopo “pratica”; su “argento” voce piatta, senza compiacimento.
Così il soggetto sparisce dal futuro, mentre io mi sbarazzo di un cadavere che tecnicamente non esiste: intonazione più morbida, quasi filosofica; evidenziare “tecnicamente” come parola chiave; piccolo sorriso ironico alla fine, ma trattenuto.
Pulito: pausa lunga prima di dirlo; voce più bassa, quasi sussurrata; chiusura netta, come una firma sul proprio mestiere.
Uno degli elementi più forti di Looper (diretto da Rian Johnson) è l’uso della voce narrante di Joe, interpretato da Joseph Gordon-Levitt, che apre il film con un monologo asciutto, informativo, ma carico di sottotesto. Questo passaggio iniziale è una spiegazione delle regole del mondo narrativo, ma è anche una fotografia interiore del protagonista: un ragazzo giovane, già disilluso, che si muove in un sistema violento con una lucidità quasi disturbante.
Si tratta di una voce off in prima persona, che ci guida nei primi minuti del film per: contestualizzare l’universo di Looper, definire il funzionamento dei Looper (killer del presente che eliminano bersagli inviati dal futuro), trasmettere il punto di vista di Joe sul mondo che lo circonda.
Definisce l’universo narrativo: in meno di un minuto, ci spiega come funziona il mondo.
Tratteggia il protagonista: Joe è freddo, consapevole, eppure non completamente cinico. Il modo in cui racconta è il primo indizio della sua contraddizione interna.
Introduzione tematica: il concetto di “pulito” verrà poi messo in discussione da tutto ciò che accade nel film: il destino, le conseguenze, la possibilità di cambiare.
Obiettivo del monologo Presentare un mondo dominato dalla logica criminale e posizionare il personaggio all’interno di questo sistema. Joe racconta le regole, ma mentre lo fa, si definisce. Il suo tono, il suo distacco, le parole che usa: tutto comunica che è già “addestrato” a non sentire nulla.
Sottotesto “Questo è il mio mondo. Funziona così. Io non faccio domande.”
Azione minima Non c’è un’interlocutore diretto, ma puoi immaginare che stia parlando a qualcuno che non conosce questo mondo. Joe non si giustifica apertamente, ma si mette nella posizione di dire: “Ehi, non sono io a fare le regole. Io faccio il mio lavoro.” Tutto sta nel non alzare mai troppo la voce e non cercare il consenso.
Dinamica vocale Tono basso, costante, come chi è abituato a dire queste cose senza alterarsi. Poche variazioni, ma molto precise: “Pulito” → pausa, tono secco, tagliente. “Lo spediscono nel passato a me, il loro Looper.” → enfasi leggera su “loro”, come se ci fosse una catena di comando.
Chiusa “Pulito.” È la parola chiave del monologo. Va detta: con fermezza, senza enfasi, come se racchiudesse tutta la logica del sistema: eliminare, senza lasciare tracce.
Errori comuni
Recitarlo con troppa intensità emotiva: Qui è funzionale, freddo, efficiente.
Impostare il tono da "film noir" troppo marcato
Accelerare troppo
Cercare di essere simpatici
Negli ultimi venti minuti, tutto converge nella fattoria. Il vecchio Joe, dopo aver eliminato Abe e i suoi uomini, capisce che il terzo bambino della sua lista è proprio Cid. Corre lì deciso a ucciderlo, convinto che sia l’unico modo per salvare la moglie e cambiare il futuro.
Nel frattempo il giovane Joe è ormai legato a Sara e al piccolo: ha capito che il bambino non è un mostro, ma un bambino spaventato dal proprio potere. Cid ha momenti di panico in cui perde il controllo, e proprio in uno di questi, quando gli uomini di Abe li raggiungono, esplode letteralmente di rabbia, uccidendo il sicario con un’ondata telecinetica che devasta la casa. Sara riesce a calmarlo, mostrandogli che l’amore può contenere quella furia distruttiva.
Quando il vecchio Joe arriva, trova Sara e Cid in fuga tra i campi. Si prepara a sparare, convinto che uccidendo il bambino eviterà la morte della moglie nel futuro. Ma il giovane Joe lo osserva da lontano e capisce l’inganno del tempo: è proprio quel gesto, l’omicidio della madre davanti agli occhi del bambino, che innescherà tutto. Cid crescerà solo, pieno di odio, con una ferita alla mandibola provocata dal colpo di Joe. È così che nascerà lo Sciamano.
Joe allora capisce che il ciclo non può continuare. Non può uccidere il suo futuro, ma può impedirgli di agire. Si punta la spingarda al petto e si uccide. Nel momento in cui muore, il vecchio Joe sparisce: il loop si chiude. Sara e Cid sopravvivono, e il bambino cresce con la madre, libero di scegliere un futuro diverso. L’ultima immagine è Joe disteso a terra, con un senso di pace: ha spezzato il loop non con la violenza, ma con la consapevolezza. Il sacrificio che interrompe la catena di vendetta e dolore è la sua vera redenzione.
Quanto dura il monologo di Joe in Looper? Il monologo ha una durata di circa 40-50 secondi se recitato con un ritmo naturale, leggermente cadenzato.
Che temi tratta questo monologo? Il monologo esplora temi legati a: normalizzazione della violenza, moralità distorta, meccanismi del potere criminale nel tempo, assenza di empatia nel lavoro da killer, alienazione del sé in un sistema più grande. È un esempio di cold narration, in cui un personaggio racconta l’orrore come fosse routine.
Qual è il sottotesto del monologo?Joe sta giustificando se stesso. Il sottotesto è: “Io non faccio le regole. Uccido persone che nessuno vuole. E questo mi basta.”
Che tipo di voce richiede? Una voce bassa, controllata, senza variazioni emotive marcate. Richiede gestione del ritmo, articolazione nitida e capacità di tenere viva l’attenzione senza cercare empatia. È un ottimo esercizio di voce narrante con sottotesto freddo.
Che tipo di personaggio si costruisce attraverso questo monologo? Un anti-eroe consapevole, immerso in un mondo amorale.
Regista: Rian Johnson
Produttori: Ram Bergman, James D. Stern
Cast principale: Joseph Gordon-Levitt (Joe giovane) Bruce Willis (Joe adulto) Emily Blunt (Sara) Paul Dano (Seth)
Dove vederlo: Apple Tv
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.