Monologo - Lord Anderson in Bridgerton: Mano nella Mano

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel contesto narrativo di una serie drammatica, il monologo di Lord Anderson emerge come un momento chiave di introspezione e rivelazione che approfondisce la comprensione del personaggio e della sua relazione con Lady Danbury. Attraverso le sue parole, veniamo a conoscenza delle sue azioni passate e delle motivazioni dietro di esse, e del suo viaggio emotivo e psicologico.

CORAGGIO

STAGIONE 3 EP 7

MINUTAGGIO: 31:28-32:55

RUOLO: Lord Anderson

ATTORE: Daniel Francis

DOVE: Netflix


INGLESE


It is not your footman's fault. I slipped in. The night you escaped... nearly escaped, I had no concept of what you were running from. I was ten years old. All I knew of the world outside our home was that it was dangerous for a young lady. And I thought, if I could get you to stay a little longer, perhaps I could give myself time to prove myself to you. I mean to you. I've heard you make comments disparaging the girl you once were. But you were resolute, even then. I mean, the simple act of dreaming to run away? You had something in you all along, a kind of courage I never dreamed of having. I have wished so many times that I had stood up to him. For you. For myself. You are not the only one that was made to feel that they had been found wanting.



ITALIANO


Non è colpa del tuo valletto. Mi sono intrufolato… la notte in cui sei scappata… quasi scappata… Non avevo idea da cosa fuggissi. Avevo 10 anni, ma sapevo che il mondo fuori da casa nostra era pericoloso per una giovane donna. Credevo che facendoti restare ancora un poco forse mi sarebbe stato dato il tempo di dimostrarti il mio valore. Voglio dire a te. Ho sentito i tuoi commenti denigratori verso la ragazza che eri. Ma eri risoluta anche allora… il semplice sognare di poter scappare… Avevi qualcosa di speciale, un coraggio che io non sognavo nemmeno di avere. Ho desiderato innumerevoli volte di tenergli testa. Per te, per me stesso. Non sei l'unica cresciuta con la persuasione di non essere mai abbastanza.

BRIDGERTON 3

Non è colpa del tuo valletto. Mi sono intrufolato… la notte in cui sei scappata… quasi scappata… Non avevo idea da cosa fuggissi. Avevo 10 anni, ma sapevo che il mondo fuori da casa nostra era pericoloso per una giovane donna. Credevo che facendoti restare ancora un poco forse mi sarebbe stato dato il tempo di dimostrarti il mio valore. Voglio dire a te. Ho sentito i tuoi commenti denigratori verso la ragazza che eri. Ma eri risoluta anche allora… il semplice sognare di poter scappare… Avevi qualcosa di speciale, un coraggio che io non sognavo nemmeno di avere. Ho desiderato innumerevoli volte di tenergli testa. Per te, per me stesso. Non sei l'unica cresciuta con la persuasione di non essere mai abbastanza.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Lord Anderson riflette una serie di emozioni complesse e sfumature psicologiche che possono essere analizzate sotto vari aspetti:


Lord Anderson esprime un senso di responsabilità protettiva nei confronti di Lady Danbury. Il suo discorso inizia con un riferimento a non incolpare il valletto, suggerendo che le sue azioni sono state mosse da un impulso personale e non da un obbligo esterno. La sua ammissione di aver agito per dare a se stesso il tempo di "dimostrare il suo valore" rivela un conflitto interno tra il desiderio di proteggere e il bisogno di essere riconosciuto e apprezzato. Il monologo traccia anche un percorso di crescita personale e di maturazione. Lord Anderson ricorda di quando aveva solo 10 anni e già percepiva il mondo esterno come pericoloso per lei, mostrando una maturazione precoce nel suo modo di pensare. Ma ammette anche la sua incapacità passata di affrontare tali pericoli attivamente ("Ho desiderato innumerevoli volte di tenergli testa"), suggerendo una lotta interna tra il desiderio di agire e la paura o incapacità di farlo.


L'osservazione di Lord Anderson sui "commenti denigratori" che la donna faceva su se stessa dimostra una sensibilità verso la sua autopercezione e le insicurezze. È significativo che lui riconosca la forza e la risolutezza in lei, nonostante lei stessa potesse vederla in modo critico.


L'ultima parte del monologo rivela un profondo senso di empatia e di condivisione del dolore, con Lord Anderson che afferma: "Non sei l'unica cresciuta con la persuasione di non essere mai abbastanza." Questo rivela una vulnerabilità condivisa e un riconoscimento che entrambi hanno dovuto lottare con sentimenti di inadeguatezza, creando un terreno comune su cui potrebbero costruire una comprensione reciproca.

Conclusioni

Il monologo di Lord Anderson è rappresentativo della complessità dei personaggi e delle loro interazioni in una trama densa di emozioni e sviluppi. Le sue parole offrono anche uno sguardo empatico sulla condizione umana condivisa di insicurezza e ricerca di autoaccettazione.

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