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~ LA REDAZIONE DI RC
Interpretare il monologo di Rory Gilmore alla cerimonia di laurea in “Una mamma per amica” è una sfida emozionante: si tratta di un momento intimo e rivelatore per il personaggio, in cui Rory esprime la sua gratitudine verso le persone che l’hanno accompagnata nel suo percorso di crescita. Il monologo esplora la dualità della sua identità, divisa tra il mondo dei libri e quello degli affetti reali, incarnando il tema centrale della serie: l’importanza dei legami che ci plasmano.
STAGIONE 6 EP 23
MINUTAGGIO: 31:40-33:43
RUOLO: Rory
ATTRICE: Alexis Bledel
DOVE: Netflix
INGLESE
Headmaster Charleston, faculty members, fellow students, family and friends, welcome. We never thought this day would come. We prayed for its quick delivery, crossed days off our calendars, counted hours, minutes and seconds and now that it’s here, I’m sorry it is, because it means leaving friends who inspire me and teachers who’ve been my mentors, so many people who’ve shaped my life, and my fellow students lives impermeably and forever. I live in two worlds. One is a world of books. I’ve been a resident of Faulkner’s Yoknapatawpha County, hunted the white whale aboard the Pequod, fought alongside Napoleon, sailed a raft with Huck and Jim, committed absurdities with Ignatius J. Reilly, rode a sad train with Anna Karenina and strolled down Swann’s Way. It’s a rewarding world, but my second one is by far superior. My second one is populated with characters slightly less eccentric, but supremely real, made of flesh and bone, full of love, who are my ultimate inspiration for everything. Richard and Emily Gilmore are kind, decent, unfailingly generous people. They are my twin pillars, without whom I could not stand. I am proud to be their grandchild. But my ultimate inspiration comes from my best friend, the dazzling woman from whom I received my name and my life’s blood, Lorelai Gilmore. My mother never gave me any idea that I couldn’t do whatever I wanted to do or be whomever I wanted to be. She filled our house with love and fun and books and music, unflagging in her efforts to give me role models from Jane Austen to Eudora Welty to Patti Smith. As she guided me through these incredible eighteen years, I don’t know if she ever realized that the person I most wanted to be was her. Thank you, Mom: you are my guidepost for everything.”
ITALIANO
Preside Charleston, professori, compagni di scuola, famiglia e amici, benvenuti. Questo giorno non arrivava mai. Abbiamo pregato perché arrivasse in fretta, segnando i giorni sul calendario, contando le ore, i minuti e secondi e adesso è arrivato, e mi dispiace perché lascerò gli amici che mi hanno ispirata e gli insegnanti che sono stati i miei mentori e… tante persone che hanno formato la mia vita e quella dei miei compagni per sempre. Io abito in due mondi. Uno è quello dei libri. Sono vissuta nel Faulkner Yoknapatawpha country, ho dato la caccia alla balena bianca sul Pequod, ho combattuto con Napoleone, ho navigato in zattera con Huck e Jim, ho commesso cose assurde con Ignatius J. Reilly, ho viaggiato in treno con Anna Karenina, sono stata nella strada di Swann. È un mondo gratificante, ma il mio secondo mondo è più gratificante. E’ pieno di personaggi meno eccentrici però molto più veri, fatti di carne ed ossa, pieni di amore, e sono le vere ispirazioni per tutto il resto. Richard ed Emily Gilmore sono persone affidabili, brave e generose. Sono i miei due pilastri, senza di loro non potrei stare in piedi. Sono fiera di essere la loro nipote. Ma l’ispirazione maggiore arriva dalla mia migliore amica, la meravigliosa donna che mi ha dato il nome e il sangue che mi scorre nelle vene, Lorelai Gilmore. Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi dei modelli di vita, da Jane Austen a Eudora Welty a Patti Smith. E mi ha guidata attraverso questi incredibili diciotto anni, non so se si è mai accorta che la persona alla quale vorrei assomigliare è lei. Grazie, mamma. Sei il mio punto di riferimento per tutto.
"Una Mamma per Amica" (titolo originale Gilmore Girls) è una serie televisiva che ruota attorno alla vita di Lorelai Gilmore e di sua figlia Rory. Ambientata nella cittadina immaginaria di Stars Hollow, nel Connecticut, racconta il rapporto unico e quasi simbiotico tra madre e figlia, intrecciato a un contesto fatto di personaggi eccentrici e situazioni a tratti esilaranti.
Lorelai ha avuto Rory a soli sedici anni e ha scelto di crescere sua figlia da sola, allontanandosi dalla famiglia per evitare di rimanere intrappolata in una vita rigidamente predefinita. Questo rapporto genitoriale insolito dà alla serie la sua atmosfera: Lorelai e Rory, più che madre e figlia, sembrano amiche intime che condividono tutto, comprese passioni come il cinema, la cultura pop e il cibo spazzatura.
La serie è strutturata attorno alla crescita personale e professionale di Rory, che sogna di frequentare Harvard e diventare giornalista, e al percorso di Lorelai verso una vita indipendente. La trama segue Rory dal liceo fino al college, con i suoi successi e le sfide che incontra nel mondo accademico, mentre Lorelai tenta di costruire la propria carriera nel settore alberghiero e naviga tra le sue relazioni amorose, spesso complicate.
Un punto fondamentale della serie è il ritorno di Lorelai al mondo della sua famiglia d'origine, i Gilmore, con cui ha un rapporto conflittuale. I suoi genitori, Emily e Richard Gilmore, rappresentano infatti l’élite borghese che Lorelai ha cercato di allontanare dalla sua vita, ma per finanziare l’istruzione privata di Rory al prestigioso liceo di Chilton, Lorelai si vede costretta a riavvicinarsi a loro. Questa scelta dà avvio a una serie di cene familiari del venerdì sera, nelle quali emergono le tensioni e i contrasti di valori tra Lorelai e i suoi genitori.
Il revival
Nel 2016 Netflix ha rilasciato il revival in quattro episodi intitolato Gilmore Girls: A Year in the Life, che riprende la storia dieci anni dopo il finale della serie originale. Qui, vediamo Rory e Lorelai affrontare nuove sfide in età adulta: Rory è ormai una giornalista freelance in difficoltà, mentre Lorelai riflette sul suo percorso e sul suo rapporto con Luke. Questo speciale ha permesso ai fan di vedere le Gilmore affrontare nuove fasi della vita, ma ha anche riacceso discussioni sui destini aperti dei personaggi, culminando con un finale che ha diviso il pubblico.
Questo monologo di Rory alla cerimonia di laurea è un momento chiave per il suo personaggio e per l'intera serie. È il discorso con cui Rory sintetizza il suo percorso di crescita e l'influenza che la sua famiglia ha avuto su di lei, in particolare il rapporto speciale che condivide con Lorelai. La bellezza del monologo sta nella dualità che Rory rivela tra il mondo dei libri e quello reale, mostrando come questi due universi abbiano plasmato la sua identità.
Rory si descrive come un’abitante di due mondi, e il primo è quello dei libri. È significativo che inizi con questo perché per Rory i libri sono rifugio e fonte di scoperta. La serie ce la mostra come una lettrice vorace, sempre affamata di nuove storie. Qui, però, scopriamo che non è semplicemente una passione, ma una parte integrante della sua personalità: lei “vive” letteralmente in questi mondi, unendosi a personaggi iconici come Huck e Jim, Anna Karenina e persino Ignatius J. Reilly, mostrando una maturità letteraria che spazia dai classici fino alla narrativa più complessa e irriverente.
Ogni personaggio che cita rappresenta un lato di Rory: la curiosità di Huck, l’ambizione di Anna, l’ironia di Ignatius. Un mosaico della sua identità intellettuale, che rivela un’attitudine a confrontarsi con idee diverse e a esplorare l’umano in tutte le sue sfaccettature. Rory, qui, svela di aver tratto ispirazione da figure lontane nel tempo e nello spazio, costruendo così un immaginario personale che, come vedremo, si intreccia perfettamente con il secondo mondo.
Dopo averci introdotti alla dimensione letteraria, Rory fa un cambio di tono e si apre a qualcosa di più concreto: il mondo reale, quello fatto di “carne e ossa” e di persone che, pur non avendo le qualità eroiche dei personaggi letterari, sono per lei una fonte di ispirazione ancora più forte. Rory elogia i nonni, Richard ed Emily, riconoscendo il ruolo fondamentale che hanno avuto nella sua vita. Nonostante i contrasti tra Lorelai e i suoi genitori, Rory non ha mai smesso di vedere la stabilità e la generosità che i nonni le offrono. Chiamandoli “i suoi pilastri”, riconosce il loro sostegno silenzioso e tangibile, che le ha permesso di crescere in sicurezza e con un senso di appartenenza.
Ma l’apice del monologo è senza dubbio la dichiarazione a Lorelai. Questo è il momento in cui Rory trasforma l’ammirazione silenziosa in parole: Lorelai è “l’ispirazione maggiore”, non solo per aver cresciuto Rory da sola, ma per averlo fatto in un modo unico, senza mai imporre limiti o paure. Lorelai è stata la “migliore amica” di Rory e una madre non convenzionale che ha creato per lei un mondo pieno di stimoli intellettuali e culturali. Rory è diventata “una brava studentessa”, ma anche una persona che vede nella cultura e nell’arte dei punti di riferimento per crescere. L’omaggio a Lorelai è commovente perché svela la profondità del loro legame, fatto di amore incondizionato e ammirazione reciproca, dove Rory non ha solo visto una madre, ma una guida e un modello di vita.
Questo discorso ci offre uno sguardo completo su Rory come personaggio: una giovane donna che vive in equilibrio tra due mondi, quello letterario e quello umano, tra il desiderio di esplorare orizzonti lontani e il radicamento in un ambiente che la ama profondamente. I suoi mondi si uniscono in un’identità piena di sfumature, fatta di sogni e di gratitudine verso chi l’ha sempre sostenuta.
In questo monologo, l'attrice ha la possibilità di portare il pubblico dentro l'universo di Rory, restituendo ogni piccola emozione che accompagna le sue parole di commiato. La chiave per un'interpretazione efficace è lasciarsi coinvolgere dalle emozioni di Rory, passando dal tono riflessivo iniziale a quello caloroso e sincero che emerge nel tributo finale alla madre.
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