Monologo - l'Agente Cooper in \"Twin Peaks\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Dale Cooper, tratto da una delle scene più intense e memorabili di Twin Peaks, è un momento che racchiude in sé l’essenza del personaggio e la filosofia alla base della serie. Gravemente ferito dopo essere stato colpito da un proiettile, l’agente Cooper, sempre fedele al suo inseparabile registratore vocale e alla sua confidente invisibile, Diane, trasforma una situazione critica in una riflessione sorprendentemente serena e profondamente umana.

Diane, non mi riesco ad alzare

STAGIONE 2 EP 1

MINUTAGGIO: 14:16-17:17

RUOLO: Agente Cooper
ATTORE:
Kyle Merritt MacLachlan
DOVE:
Amazon Prime Video



INGLESE


Diane. My recorder is on the table. I'm unable to reach it at this time. I can only hope that I inadvertently pressed the voice-activation button. I'm lying on the floor of my room. I've been shot. There's a great deal of pain and a fair amount of blood. Fortunately, I was wearing my bulletproof vest last night, per bureau regulations when working undercover. I remember folding the vest up, trying to chase down a wood tick. If you can imagine the impact on your chest of three bowling balls dropped from a height of about 9 feet, you might begin to approximate the sensation. All things considered, being shot is not as bad as I always thought it might be. As long as you can keep the fear from your mind. But I guess you could say that about almost anything in life. It's not so bad as long as you can keep the fear from your mind. Oh, my God. The ring is gone. At a time like this, curiously, you begin to think of the things you regret or the things you might miss. I would like, in general, to treat people with much more care and respect. I would like to climb a tall hill. Not too tall. Sit in the cool grass. Not too cool. And feel the sun on my face. I wish I could have cracked the Lindbergh kidnapping case. I would very much like to make love to a beautiful woman who I had genuine affection for. And of course, it goes without saying that I would like to visit Tibet. I wish they could get their country back and the Dalai Lama could return. Oh, I would like that very much. All in all, a very interesting experience. They're here.


ITALIANO


Diane, il mio registratore è sopra il tavolo. Non mi è possibile raggiungerlo in questo momento. Posso solo sperare di aver lasciato pigiato il... il... il tasto di attivazione vocale. Sono nella mia stanza, sdraiato sul pavimento. Mi hanno sparato. Avverto un forte dolore e sto perdendo sangue. Per fortuna avevo indossato il corpetto antiproiettile ieri sera, come vuole il regolamento per le missioni segrete. Ricordo di aver sollevato il corpetto per... per togliere un insetto fastidioso. Se riesci ad immaginare l'impatto sullo stomaco di tre palle da bowling che cadono da un'altezza di nove piedi, ti puoi fare un'idea approssimativa di quello che ho sentito. Tutto considerato, essere feriti da un'arma non è così brutto come avevo immaginato, almeno finché riesci a scacciare la paura. Credo che questo si possa dire di qualunque altra cosa. Niente è brutto se riesci ad allontanare la paura dalla tua mente. [controlla il mignolo sinistro] Oh, mio Dio... non ho più l'anello. In queste situazioni stranamente cominci a pensare a quello che avresti voluto fare, a tutte le occasioni perdute. Mi sarebbe piaciuto trattare la gente con molta più gentilezza e molto più rispetto. Mi sarebbe piaciuto scalare un'alta collina, non troppo alta, sedermi su di un freddo prato, non troppo freddo, e sentire il sole sulla mia faccia. Mi sarebbe piaciuto risolvere il caso del rapimento Lindbergh, e avrei tanto voluto fare l'amore con una donna meravigliosa per la quale ho provato un sentimento profondo. E naturalmente non c'è bisogno di dire che avrei voluto visitare il Tibet. Avrei voluto vedere il Dalai Lama fare ritorno in un paese libero. Sì, questo l'avrei voluto davvero. Ma in fin dei conti è stata un'esperienza interessante. Sono arrivati.

Twin Peaks

"Twin Peaks" è una delle opere televisive più influenti e rivoluzionarie di sempre. Creata da David Lynch e Mark Frost, la serie ha ridefinito il concetto di narrazione televisiva, mescolando mistero, soap opera, surrealismo, umorismo nero e horror psicologico in un universo unico e ipnotico. Ambientata in una cittadina fittizia del nord-ovest degli Stati Uniti, Twin Peaks si concentra sull'indagine dell'omicidio di Laura Palmer, ma si espande rapidamente per esplorare le vite segrete dei suoi abitanti e una dimensione sovrannaturale inquietante che si cela sotto la superficie.

Divisa in tre stagioni (la prima e la seconda andate in onda tra il 1990 e il 1991, e una terza stagione-revival nel 2017 intitolata Twin Peaks: The Return), la serie è un mosaico complesso che affronta temi profondi e presenta una delle narrazioni più ambigue e affascinanti mai realizzate.


Trama


Stagione 1 (1990): "Chi ha ucciso Laura Palmer?"


La storia inizia con una scoperta macabra: il corpo di Laura Palmer (Sheryl Lee), una popolare e apparentemente perfetta liceale, viene trovato avvolto in plastica sulla riva di un fiume a Twin Peaks, una piccola cittadina dello Stato di Washington. Il suo omicidio sconvolge la comunità, portando alla luce i segreti più oscuri dei suoi abitanti. L’Agente Speciale dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachlan) viene inviato a Twin Peaks per indagare sull'omicidio, lavorando insieme allo sceriffo locale Harry S. Truman (Michael Ontkean). Cooper è un investigatore eccentrico e profondamente intuitivo, che utilizza metodi non convenzionali (come sogni e visioni) per risolvere i casi. Mentre Cooper indaga, emerge che Laura Palmer non era la ragazza perfetta che sembrava. Era coinvolta in una doppia vita fatta di droghe, prostituzione e segreti.


Stagione 2 (1990-1991): "Il Male di Twin Peaks"


La seconda stagione approfondisce le origini sovrannaturali di Bob e introduce il concetto delle Logge, dimensioni alternative legate al bene e al male:


La Loggia Nera è il regno del male, abitato da entità come Bob e L'Uomo da un Altro Posto (Michael J. Anderson).


La Loggia Bianca, al contrario, rappresenta il bene, ma resta vaga e sfuggente.


Nel corso della stagione, si scopre che Bob non è solo un’entità sovrannaturale, ma può anche possedere esseri umani. È stato Leland Palmer, posseduto da Bob, a uccidere sua figlia Laura. Questa rivelazione è uno dei momenti più sconvolgenti della serie.

Dopo la risoluzione del mistero di Laura Palmer, la serie perde parte del suo slancio narrativo. La seconda metà si concentra su nuove trame, come l'arrivo di Windom Earle, un ex agente dell’FBI e nemesi di Cooper, che cerca di accedere alla Loggia Nera per ottenere potere.

La stagione si conclude in modo tragico e ambiguo: Cooper entra nella Loggia Nera per salvare la giovane Annie Blackburn, ma viene intrappolato e posseduto da Bob. L'ultimo episodio termina con l'immagine di un Cooper malvagio che ride istericamente mentre si guarda allo specchio.


Twin Peaks: The Return (2017): "Il Ritorno del Male"


"Twin Peaks: The Return", andata in onda 25 anni dopo, è molto più di una semplice continuazione: è un'opera d'arte sperimentale che espande l'universo della serie, rendendolo ancora più complesso e oscuro. La trama principale segue Cooper, ancora intrappolato nella Loggia Nera, mentre una sua versione malvagia (posseduta da Bob) vaga nel mondo reale. La serie introduce nuovi personaggi e nuove dimensioni narrative, spostandosi tra Twin Peaks e altre città degli Stati Uniti.

Tra i momenti chiave:

Cooper riesce a fuggire dalla Loggia Nera, ma la sua mente rimane intrappolata in uno stato confuso, facendolo assumere l’identità di Dougie Jones, un uomo qualunque.

L’esplorazione delle origini di Bob e della Loggia Nera, con il leggendario episodio 8, che racconta la creazione del male durante il test nucleare di Trinity del 1945.

La battaglia finale contro il Cooper malvagio, che culmina con un’apparente vittoria del bene.

Ma il finale è tutt’altro che risolutivo: Cooper, cercando di cambiare il passato e salvare Laura Palmer, finisce in una realtà alternativa, dove Laura sembra non essere mai esistita. L'ultimo episodio si chiude con una scena enigmatica in cui Cooper chiede: "In che anno siamo?", lasciando lo spettatore in uno stato di totale ambiguità.

Analisi Monologo

La scena si apre con Cooper che descrive la sua condizione fisica dopo essere stato colpito da un proiettile. È sdraiato sul pavimento della sua stanza, perdendo sangue, ma il suo tono rimane incredibilmente calmo e riflessivo. Invece di abbandonarsi al panico, Cooper si concentra sulla registrazione di quello che potrebbe essere il suo ultimo messaggio per Diane. Questa scelta riflette il carattere straordinario di Cooper: un uomo che affronta il pericolo con una mente analitica, una curiosità scientifica e un atteggiamento che sfiora l'umorismo. Ad esempio, la descrizione dell'impatto del proiettile come "tre palle da bowling che cadono da un'altezza di nove piedi" è un dettaglio tipicamente lynchiano, che fonde il dramma con un senso di surreale leggerezza. La frase che segue, "Niente è brutto se riesci ad allontanare la paura dalla tua mente", è un momento di pura saggezza. Qui, Cooper trasforma un’esperienza potenzialmente traumatica in un’opportunità per riflettere sulla paura come forza paralizzante. Questo pensiero offre anche una chiave per comprendere uno dei temi centrali di Twin Peaks: il confronto con il male e l’oscurità richiede coraggio e una mente libera dalla paura.


Nella seconda parte del monologo, Cooper si abbandona a una serie di riflessioni su ciò che avrebbe voluto fare nella vita, un tema che emerge spesso in situazioni di pericolo imminente. Ciò che colpisce è la semplicità dei suoi desideri: trattare le persone con più gentilezza, scalare una collina, sentire il sole sul viso. Sono immagini di una bellezza disarmante che sottolineano il carattere di Cooper, un uomo che apprezza le cose semplici e autentiche della vita. Tra i suoi desideri, però, emergono anche due aspirazioni più grandi: fare l’amore con una donna meravigliosa e visitare il Tibet. Entrambi riflettono lati diversi di Cooper: il primo rappresenta il suo bisogno di connessione emotiva e di intimità, il secondo il suo interesse per la spiritualità e la giustizia. Il Tibet, per Cooper, non è solo un luogo geografico, ma un simbolo di pace, saggezza e libertà, elementi che mancano nel mondo caotico di Twin Peaks.


Queste riflessioni non sono cariche di disperazione. Anche nel mezzo della sofferenza, Cooper dimostra la sua capacità di accettare la vita così com’è, trovando conforto nell’idea che, nonostante tutto, la sua esperienza è stata "interessante". Questo approccio quasi stoico evidenzia una delle qualità più ammirabili di Cooper: la sua capacità di affrontare l’incertezza con grazia e curiosità.


Un dettaglio è la scoperta che il suo anello è scomparso. Questo dettaglio, apparentemente marginale, ha un significato profondo all’interno della mitologia di Twin Peaks. L’anello spesso rappresenta un legame con il mondo sovrannaturale, un oggetto che connette Cooper al mistero più grande della Loggia Nera e degli eventi che circondano Laura Palmer. La perdita dell’anello in questo momento di vulnerabilità fisica potrebbe simboleggiare una perdita temporanea di controllo o di connessione con il suo senso di sé. In un certo senso, l’anello rappresenta anche il rapporto tra Cooper e il suo destino, e la sua scomparsa potrebbe preannunciare la lotta interiore che Cooper affronterà più avanti nella serie.


Il monologo si conclude con una frase enigmatica ma decisiva: "Sono arrivati." Non è chiaro se Cooper si riferisca ai soccorritori o a un’altra presenza (umana o sovrannaturale), ma questa chiusura aggiunge tensione alla scena, lasciando lo spettatore in uno stato di sospensione. È un esempio perfetto dello stile di Lynch: creare un senso di inquietudine anche nei momenti più apparentemente tranquilli.

Conclusione

Questo monologo è un ritratto intimo e potente dell’essenza di Dale Cooper, un personaggio che incarna l’equilibrio tra razionalità, spiritualità e umanità. Anche in una situazione di pericolo imminente, Cooper mantiene la calma, trovando il tempo per riflettere sulla vita, sulla paura e sulle cose che contano davvero. Questo momento non solo approfondisce il personaggio, ma mette in luce uno dei temi principali di Twin Peaks: la tensione tra luce e oscurità, tra il desiderio di ordine e la realtà caotica del mondo.

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