Monologo Maschile - Alfie

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO


Nel film "Alfie" del 2004, il protagonista Alfie Elkins è un personaggio complesso e affascinante, che attraverso il suo comportamento e le sue riflessioni fornisce un acuto spaccato della società contemporanea e delle dinamiche relazionali moderne. Il film si avvale di diversi monologhi diretti alla telecamera, attraverso i quali Alfie condivide con il pubblico i suoi pensieri più intimi, le sue filosofie di vita e le sue percezioni sulle relazioni.

IMPERFEZIONI E BELLEZZA


MINUTAGGIO: 57:26-58:33

RUOLO: Alfie

ATTORE: Jude Law

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


You know you're in trouble when a sight like that can't keep you planted. When I was a boy at St. Alban's Secondary School, the school took us on this cultural trip to observe art at one of the... One of those big famous London museums. Anyway, when I was there, I came across this statue of a Greek goddess in marble. Aphrodi... Aphrodite, something like that. Beautiful, she was. Perfect female form. Chiselled features. Exquisite. I stood in awe of her. Finally, the teacher calls us all over, and I'm walking past it, and on the way I notice, in the side of this Greek goddess, all these cracks, chips, imperfections. Ruined her for me. Well, that's Nikky beautiful sculpture... damaged... in a way you don't notice till you get too close.



ITALIANO


Qualcosa non va quando una vista del genere non ti inchioda al terreno. Quando ero al liceo, il Saint Alban per chi è interessato, la scuola ci portò a fare un’uscita culturale per osservare l’arte in un… uno di questi famosi musei di Londra; e una volta entrati, lì c’era questa statua di una Dea greca in marmo. Afrodi… Afro… qualcosa non mi viene. Bella però… perfetta, femminile, formosa, tratti scolpiti, squisita. Ero in soggezione davanti a lei, finché il professore non ci ha chiamati, le passo davanti e andando via, noto che su di un lato della Dea greca c’erano fessure, crepe. Imperfezioni. Fu la rovina. Beh, Nikki è così. Una bellissima scultura rovinata, in un modo che non noti finché non ti avvicini.

ALFIE


"Alfie" del 2004 è un remake del classico britannico del 1966. Diretto da Charles Shyer, il film vede Jude Law nel ruolo del protagonista, Alfie Elkins, un donnaiolo londinese che vive a New York. Alfie è un autista di limousine che seduce le donne con il suo fascino e la sua eloquenza, vivendo senza particolari responsabilità o attaccamenti emotivi.


La trama segue le vicende amorose di Alfie, che gradualmente inizia a riflettere sulle conseguenze del suo stile di vita libertino. Man mano che le sue relazioni superficiali iniziano a lasciare un vuoto emotivo, Alfie comincia a questionare le sue scelte e il significato della vita. Attraverso una serie di eventi e incontri, tra cui relazioni con diverse donne interpretate da Nia Long, Jane Krakowski, Sienna Miller, Marisa Tomei e Susan Sarandon, Alfie si trova costretto a confrontarsi con la solitudine e i rimpianti.


Il film è noto per la sua rottura della quarta parete, con Alfie che si rivolge direttamente al pubblico per condividere i suoi pensieri e giustificazioni, una tecnica che aggiunge un livello di intimità tra il personaggio e gli spettatori.

ANALISI DEL MONOLOGO


Attraverso il ricordo di una gita scolastica a un museo londinese, dove ha osservato la statua di una dea greca, Alfie usa questa immagine come metafora per descrivere la sua esperienza con Nikki, una delle donne con cui intrattiene una relazione.


All'inizio, la statua rappresenta per lui la perfezione assoluta, simboleggiando bellezza, femminilità e una forma d'arte senza tempo, qualcosa che lo lascia completamente soggiogato. Ma la rivelazione delle crepe e delle imperfezioni sul lato della statua cambia radicalmente la sua percezione, trasformando l'ammirazione in delusione. Questo cambio di prospettiva è importante per comprendere la psicologia di Alfie: tende a idealizzare le donne, vedendole come oggetti di bellezza pura, ma quando scopre i loro difetti o le loro complessità, il suo interesse si affievolisce e si sente tradito dall'apparenza.


La metafora della statua con le crepe illustra anche la tendenza di Alfie a mantenere le distanze emotive. Le imperfezioni lo disturbano e gli impediscono di formare legami più profondi e significativi. Il suo rapporto con Nikki, descritto come una "bellissima scultura rovinata", suggerisce che lui vede anche le relazioni attraverso questo filtro di superficialità estetica e di perfezione iniziale, senza approfondire o accettare la complessità umana dietro la bellezza esteriore.

Conclusioni


Alfie, con la sua ossessione per la perfezione e la successiva delusione di fronte alle imperfezioni, riflette una tendenza contemporanea alla superficialità e al consumismo relazionale. La metafora della statua accentua la sua incapacità di accettare la realtà umana al di là delle apparenze, e sottolinea anche la fragilità delle sue relazioni interpersonali.

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