Monologo Maschile - \"Un Bambino chiamato Natale\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo del padre di Nikolas in Un bambino chiamato Natale è più di un semplice racconto: è una storia di speranza e scoperta, una fiaba che trasmette al figlio l’idea di un mondo magico ma pieno di sfide. Le parole del padre non sono casuali; ogni frase è carica di un significato simbolico che riflette il percorso di crescita e il viaggio interiore che Nikolas stesso sta per affrontare.

STRADA DI CIOCCOLATA

MINUTAGGIO: 7:10-8:34
RUOLO: Joel

ATTORE: Michiel Huisman
DOVE: Netflix



INGLESE


Okay then, I'll tell you about Elfhelm. A long time ago, in a place not unlike this one, lived a young girl named Lumi. One day while gathering acorns in the woods, Lumi became hopelessly lost. She tried to find her home, but the more she searched, the farther from home she went. Over the river and under the moon, over the pointy mountain, all the way down past the, uh... Past the sleeping giants. Past the sleeping giants and through the sky she walked. To a place where snow was soft as clouds Our Lumi was near collapse, and at last, she stumbled upon a secret village called Elfhelm where lived the elves, the happiest people in the world and the most magical place in the world. There Lumi stayed until the snow cleared, and she was finally able to return to her home in the south, her pockets full of chocolates.



ITALIANO


Tanto tempo fa, in un luogo non diverso da questo, viveva una fanciulla di nome Lumi. Un giorno mentre raccoglieva ghiande nel bosco, Lumi si smarrì inaspettatamente. Cercò di ritrovare la sua casa, ma più la cercava, più se ne allontanava. Al di là del fiume, sotto la luna, valicando la montagna appuntata. Fino al punto di oltrepassare i giganti addormentati. E attraverso il cielo giunse… in un posto dove la neve era soffice come le nuvole. La nostra Lumi era sull’orlo di un crollo, quando infine giunse in un villaggio segreto, chiamato Elfhelm. Il luogo più magico del mondo, in cui vivevano gli Elfi, gli esseri più felici del mondo. Lumi rimase finché la neve non si sciolse, al che riuscì a fare ritorno nella sua casa al Sud, con le tasche piene di cioccolata.

UN BAMBINO CHIAMATO NATALE

Un bambino chiamato Natale è un film del 2021 che fonde elementi fiabeschi e avventura in un racconto natalizio, adattato dal romanzo di Matt Haig. Diretto da Gil Kenan, il film racconta le origini di Babbo Natale con un approccio che intreccia magia, pericoli e un viaggio alla scoperta di sé.

La storia ruota attorno a Nikolas, un ragazzino orfano che vive in Finlandia con suo padre, un uomo povero e disperato che sta cercando un modo per migliorare la loro vita. Quando il re promette una ricompensa a chiunque trovi un segno di speranza, il padre di Nikolas parte per una missione in cerca del leggendario villaggio di Elfhelm, una città abitata dagli elfi. Nikolas, che rimane da solo con la dura zia Carlotta, decide di intraprendere un’avventura per conto proprio, inseguendo il sogno di ritrovare il padre e scoprire la verità su Elfhelm.


Il viaggio di Nikolas è disseminato di difficoltà: attraversa foreste ghiacciate, si imbatte in creature magiche e inizia a scoprire un mondo straordinario in cui la magia esiste davvero. Il piccolo eroe è accompagnato dal suo topo parlante, Miika, un personaggio ironico e affettuoso, che aggiunge al viaggio un tocco di leggerezza e comicità. Arrivato a Elfhelm, Nikolas scopre che la situazione è più complicata del previsto: la gioia che una volta regnava tra gli elfi è stata sostituita da paura e diffidenza a causa della scomparsa di un bambino elfo.


L’elemento interessante del film è che non si limita a essere una classica storia natalizia ma si addentra in tematiche come la perdita, la speranza e il coraggio. Nikolas incarna un ideale di innocenza e ottimismo che diventa quasi un simbolo di speranza per gli elfi e, in ultima analisi, per gli esseri umani stessi. La sua determinazione e capacità di vedere oltre l’egoismo e la paura degli altri lo portano a diventare, in qualche modo, la prima figura di Babbo Natale, un personaggio che dona non solo regali ma speranza a chi ne ha bisogno.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo, raccontato dal padre di Nikolas, ha una funzione chiave nella narrazione: serve non solo come racconto di fantasia ma anche come metafora del viaggio interiore e dell’avventura che il giovane protagonista è destinato a compiere. La storia di Lumi è narrata come una favola, con i toni di un racconto popolare, ma cela un significato più profondo, legato alla speranza e alla capacità di perseverare anche di fronte allo smarrimento.

Il monologo si apre con una formula tipica delle fiabe, “Tanto tempo fa”, che ci trasporta immediatamente in un luogo sospeso tra realtà e immaginazione. Questo setting familiare aiuta a creare un’atmosfera di mistero, perfetta per un racconto che parla di magia e scoperta.

Lumi, la giovane fanciulla protagonista del racconto, si perde nel bosco mentre raccoglie ghiande. Il perdersi è un elemento narrativo che simboleggia l’andare alla deriva, l’affrontare il mondo senza un punto di riferimento. Questa parte del monologo si rispecchia nell’esperienza di Nikolas stesso, che affronta il dolore della perdita della madre e la solitudine durante l’assenza del padre.


Man mano che Lumi cerca di ritrovare la sua strada, si allontana sempre più dalla sua casa, superando ostacoli naturali come il fiume, la montagna, e i “giganti addormentati.” Questa sequenza non solo rende visivamente l’immagine di un cammino faticoso e pieno di sfide, ma rappresenta anche l’idea che per trovare ciò che si cerca, spesso bisogna andare ben oltre i limiti della propria zona di comfort.


La meta finale del viaggio di Lumi è un villaggio segreto abitato da elfi, descritto come “il luogo più magico del mondo”. Elfhelm rappresenta il luogo dei sogni, dell’infanzia e della meraviglia – un rifugio dove l’innocenza e la gioia sono ancora intatte. In una visione più profonda, Elfhelm simboleggia la parte di noi stessi capace di immaginare e credere nell’impossibile.

Il padre di Nikolas sottolinea che Lumi era “sull’orlo di un crollo” prima di trovare Elfhelm, un dettaglio importante che richiama l’idea che le grandi scoperte e la bellezza vera spesso si trovano nel momento di maggiore difficoltà. È un messaggio implicito a Nikolas stesso, che si trova a dover affrontare prove simili e a superare la disperazione per arrivare alla meta.

Infine, il monologo si chiude con un ritorno a casa, un elemento fondamentale delle storie di formazione. Lumi ritorna con “le tasche piene di cioccolata,” un simbolo di dolcezza, che rappresenta le ricchezze invisibili accumulate durante il viaggio.

CONCLUSIONE

Interpretare questo monologo richiede un equilibrio di dolcezza, mistero e forza, un’abilità nel trasmettere non solo il calore di un padre che intrattiene suo figlio, ma anche il desiderio di trasmettergli una lezione preziosa. Con una narrazione attenta ai dettagli, sfumata da un tono pacato e intimo, l’attore può dare vita a un momento di profonda connessione tra padre e figlio, una scena che lascia Nikolas – e il pubblico – con la sensazione che, anche nei momenti più difficili, ci sia sempre un Elfhelm ad aspettarci, se abbiamo il coraggio di cercarlo.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com