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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Raymond rivolto a Johnny Lawrence nella sesta stagione di Cobra Kai rappresenta un momento carico di emozione, ironia e motivazione. Questo discorso è una riflessione sull'eredità personale, sulla leadership e sull’impatto che un mentore può avere sulla vita di chi lo segue. Interpretarlo richiede una profonda comprensione del rapporto tra i due personaggi, un equilibrio tra sarcasmo e vulnerabilità, e la capacità di trasmettere un messaggio autentico e trasformativo.
STAGIONE 6 EP 1
MINUTAGGIO: 24:30-25:50
RUOLO: Raymond
ATTORE: Paul Walter Hauser
DOVE: Netflix
INGLESE
Hey, uh, when did Johnny Lawrence become such a pussy? Sorry. Swear jar, I know. I owe these kids, like, 40 bucks. What? Oh, hey. No. I... I didn't mean it. I... I kind of did mean it. 'Cause it takes a pussy to walk away. It takes a man to stay. And I know that Cobra Kai, its stock is at, like, an all-time low. But if you're back at the helm, if you're in the throne chair, the students are gonna come, man. I mean, you're, like, the whole reason I joined the dojo. I know what you thought of me back then. Probably what most people think of me when they meet me. But you didn't kick me out. You let me stay. And you taught me so much, man. It got to the point where I... I started to like myself. I could look in the mirror. I could put my chest out. Like, I... I respected myself. I... I get that that sounds corny. Right? Okay, but that's what you do better than any other sensei around. We still have a spot for Cobra Kai at the Sekai Taikai. With all due respect to Mr. LaRusso... And his smoking hot wife, by the way. Good God! ...but they can't bring anything to the table that you don't already know. You're the sensei, not the student. He's a car lot guy. You're Johnny Lawrence! To win this thing, it's gonna take a badass dojo and a badass sensei. And when you win, you won't have to share it with anybody else. But hey, I get why you joined up with them at first. It's a means to an end. Yada, yada, yada. I get it. But that's their legacy. Cobra Kai, that's your legacy, man.
ITALIANO
Senti, ma... Da quand'è che Johnny Lowrence... è diventato una fighetta? Si, poi metto un dollaro nel barattolo delle parolacce... Cosa... No, io non volevo... Anzi, in realtà volevo. Perché le fighette vanno via, ma gli uomini restano. E so bene che la reputazione del Cobra Kai è ai minimi storici, ma se tu torni al timone, se ci sei tu sul trono, gli allievi arriveranno a frotte. Sei tu il motivo per cui sono entrato nel Dojo, e so cosa pensavi di me allora. Quello che pensano tutti la prima vota che mi incontrano, ma tu non mi hai cacciato, mi hai accolto. Non hai idea di quanto mi hai insegnato. Mi hai fatto addirittura arrivare al punto di piacermi davvero. Di guardarmi allo specchio a petto in fuori e testa alta, perché avevo rispetto di me stesso e... si, lo so... suona banale, giusto? Ok, ma è ciò che tu sai fare meglio di qualsiasi altro sensei, e abbiamo ancora un posto per il Cobra Kai al Torneo Seikai Taikai. Con tutto il rispetto per LaRusso, che tra l'altro ha una moglie stupenda, cazzo se è bella... ma loro non possono portare alcun contributo che tu non conosca già. Tu sei un sensei, non uno studente. Lui è uno che vende auto, tu sei Johnny Lawrence. E se vogliamo vincere ci serve un Dojo cazzuto, e un Sensei cazzuto come te. E quando vincerai, non dovrai condividerlo con nessuno. Lo capisco perché all'inizio ti sei unito a loro: il fne giustifica i mezzi, bla bla bla, è chiaro. Ma quella è la loro eredità. Il Cobra Kai. E' quella la tua, Johnny.
"Cobra Kai", nata come sequel diretto della saga di Karate Kid, è una serie che riesce a catturare tanto i fan di vecchia data quanto una nuova generazione di spettatori. Creata da Jon Hurwitz, Hayden Schlossberg e Josh Heald, la serie prende le basi iconiche dei film anni '80 e le rivitalizza con un approccio fresco e sorprendentemente profondo.
La serie si ambienta circa trent'anni dopo gli eventi del torneo di All Valley del 1984, mostrato nel primo Karate Kid. A differenza dell'originale, la prospettiva si sposta su Johnny Lawrence (William Zabka), l'antagonista storico della saga. La sua vita non è andata come avrebbe voluto: Johnny è un uomo in crisi, tra lavori occasionali e rimpianti. Un giorno, dopo aver difeso un giovane di nome Miguel Diaz (Xolo Maridueña) da un gruppo di bulli, decide di riaprire il leggendario dojo Cobra Kai, dando il via a una catena di eventi che ribalta vecchie dinamiche e rivalità.
Parallelamente, Daniel LaRusso (Ralph Macchio) sembra aver avuto una vita di successo: è un uomo d’affari affermato e padre di famiglia. La riapertura del Cobra Kai risveglia in lui vecchi rancori e lo spinge a tornare alle sue radici nel karate per contrastare ciò che considera una minaccia.
La serie esplora diversi temi intrecciati tra passato e presente: Johnny e Daniel sono due uomini legati indissolubilmente dalla loro storia, ma incapaci di andare oltre le loro differenze. Entrambi cercano di dimostrare qualcosa, non solo all’altro, ma soprattutto a sé stessi. "Cobra Kai" destruttura l’idea manichea di chi sia l’eroe e chi il cattivo. Johnny, inizialmente visto come un bullo negli anni ’80, viene mostrato come una figura complessa, con un passato difficile e motivazioni che rendono i suoi errori più comprensibili. La serie introduce una nuova generazione di karateka, con dinamiche giovanili che riflettono i cambiamenti culturali e sociali moderni. Miguel, Robby (il figlio di Johnny), Sam (la figlia di Daniel) e altri personaggi giovani affrontano sfide legate all'identità, alla lealtà e al superamento delle aspettative familiari.
Il passato è una costante. Mentre i personaggi cercano di crescere e andare avanti, i fantasmi degli anni ’80 – rappresentati dai flashback, dalle musiche e dalle rivalità – continuano a condizionare il loro presente. La serie alterna dramma e commedia. Ogni stagione sviluppa nuovi conflitti, sia interni che esterni. Le dinamiche tra i personaggi si evolvono costantemente, mantenendo la tensione e introducendo colpi di scena ben orchestrati. La rivalità tra Daniel e Johnny è il cuore della trama, ma la vera forza di Cobra Kai sta nel modo in cui dà spazio a nuovi personaggi e ne intreccia le storie con quelle dei protagonisti originali. Il dojo diventa il fulcro di questi incontri/scontri, dove filosofia, amicizia e lotta si mescolano in modo esplosivo.
Questo monologo di Raymond rivolto a Johnny Lawrence nella sesta stagione di Cobra Kai è uno dei momenti più significativi per il personaggio di Johnny, ma anche un'importante riflessione sui temi centrali della serie: identità, eredità e autostima.
Raymond, con il suo caratteristico stile diretto e spesso sopra le righe, usa un linguaggio provocatorio sin dall'inizio: "Da quand'è che Johnny Lawrence è diventato una fighetta?" Questa apertura volutamente aggressiva ha un duplice scopo:
Richiamare Johnny alla sua essenza: L'attacco verbale non è casuale. Raymond conosce Johnny e sa che la provocazione è uno stimolo efficace per risvegliare il combattente in lui; Dimostrare rispetto: Nonostante il tono irriverente, Raymond riconosce l'autorità di Johnny, mostrandogli che lo considera un leader naturale.
Un punto chiave del discorso è l'idea che il Cobra Kai appartenga a Johnny. Raymond gli ricorda che il dojo è una parte di lui. Questo tema dell’identità è centrale nella serie: Johnny ha sempre avuto una relazione ambivalente con il Cobra Kai, considerandolo sia una fonte di orgoglio che un ricordo doloroso di fallimenti. Raymond lo invita a non lasciarsi definire dagli errori del passato e a reclamare ciò che gli appartiene.
La frase “Tu sei Johnny Lawrence” sottolinea la distinzione tra Johnny e gli altri personaggi della serie, ricordandogli che la sua visione e il suo approccio sono unici.
Raymond porta il discorso su un piano personale, riflettendo sull’influenza positiva che Johnny ha avuto su di lui. Questo è un momento autentico, che offre uno sguardo al ruolo del sensei come figura trasformativa: "Mi hai fatto arrivare al punto di piacermi davvero": È una frase che mostra come Johnny abbia ispirato autostima in Raymond, trasformandolo da un personaggio marginale e insicuro in qualcuno che riesce a rispettare sé stesso. Questo elemento evidenzia uno dei temi ricorrenti di Cobra Kai: il karate è più di uno sport, è un percorso di crescita personale.
Con ironia e un pizzico di ammirazione ("ha una moglie stupenda"), Raymond sminuisce LaRusso, sottolineando che, per quanto Daniel sia un uomo di successo, non ha il carisma e la leadership che Johnny possiede. Questa parte del monologo rafforza l’idea che Johnny, nonostante i suoi errori, sia il vero cuore del Cobra Kai. Il termine "dojo cazzuto" è il culmine della carica motivazionale del discorso. Raymond fa appello al lato competitivo e ribelle di Johnny, ricordandogli che il dojo deve essere un luogo di forza e carattere, non solo un luogo di allenamento. Questa frase è anche un riferimento all’essenza originale del Cobra Kai: la forza, la determinazione, e l’attitudine a non tirarsi mai indietro. Il monologo mette in evidenza il dilemma centrale di Johnny: abbracciare il Cobra Kai come parte della sua identità o continuare a cercare una via alternativa. Raymond insiste sul fatto che Johnny non debba rinnegare le sue radici, ma utilizzarle per costruire qualcosa di nuovo e potente.
Interpretare questo monologo di Raymond richiede una combinazione di ironia, intensità emotiva e consapevolezza del rapporto tra i personaggi.
Comprendere il contesto emotivo
Relazione tra Raymond e Johnny: Raymond ammira Johnny come mentore, ma lo approccia con uno stile spavaldo e sfacciato. Il rispetto è alla base, ma l’ironia e la leggerezza sono il suo modo per comunicare.
Motivazione: Raymond sta cercando di risvegliare in lui il guerriero che lo ha ispirato. Questo obiettivo guida tutto il monologo.
Tono di voce e ritmo
Apertura provocatoria: La frase “Da quand'è che Johnny Lawrence è diventato una fighetta?” deve essere pronunciata con un tono quasi scherzoso, ma con un pizzico di sfida. L’idea è colpire Johnny per catturare la sua attenzione.
Tono crescente: Man mano che il monologo prosegue, il tono diventa sempre più appassionato e sincero. Parti con un ritmo rilassato e leggero, ma lascia che le emozioni emergano gradualmente.
Sincerità emotiva: Quando Raymond parla di quanto Johnny gli abbia insegnato (“Mi hai fatto addirittura arrivare al punto di piacermi davvero”), il tono deve essere onesto, quasi vulnerabile. Questo è il cuore emotivo del monologo.
Linguaggio del corpo
Movimenti iniziali: Usa gesti ampi e informali per enfatizzare l’ironia delle battute iniziali. Ad esempio, un piccolo sorriso sarcastico o una scrollata di spalle possono aggiungere carattere.
Postura sicura: Quando Raymond passa a parlare del rispetto per Johnny, assumi una postura più solida e fiera, quasi a imitare il cambiamento che lui stesso descrive (petto in fuori, testa alta).
Sguardo diretto: Durante le parti più emozionanti, fissa Johnny negli occhi per creare un momento di connessione autentica. Quando parla dell’eredità del Cobra Kai, lascia che lo sguardo trasmetta determinazione.
Intenzioni e sottotesto
Ironia consapevole: Molte battute di Raymond (“Poi metto un dollaro nel barattolo delle parolacce”) servono ad alleggerire il discorso. Non devono sembrare casuali, ma un modo per rompere il ghiaccio e abbassare le difese di Johnny.
Ammirazione nascosta: Anche quando scherza, Raymond trasmette profonda stima per Johnny. Usa piccole pause e variazioni nel tono per far emergere questo rispetto, specialmente quando parla di come Johnny lo abbia cambiato.
Sfida motivazionale: La parte finale, in cui Raymond lo invita a tornare al dojo, deve essere pronunciata con convinzione, come un vero appello al guerriero dentro Johnny.
Evitare gli errori comuni
Eccessiva teatralità: Mantieni il monologo realistico e naturale, evitando di esagerare con gesti o emozioni. Raymond è un personaggio diretto, non drammatico.
Tono monotono: Il monologo alterna diversi registri emotivi, quindi varia il tono per mantenere il pubblico coinvolto.
Ignorare il pubblico (Johnny): Questo discorso è rivolto a Johnny. Assicurati di stabilire un contatto visivo e di reagire alle sue eventuali espressioni.
Interpretare il monologo di Raymond significa restituire il giusto mix di provocazione e sincerità che definisce il personaggio, senza mai perdere di vista il rispetto profondo che nutre per Johnny. È un discorso che alterna toni ironici e momenti di vulnerabilità, culminando in una dichiarazione di fiducia che mira a risvegliare in Johnny il senso di appartenenza e responsabilità verso il Cobra Kai.
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