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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo iniziale di Frank Costello (Jack Nicholson) in The Departed non è soltanto un’introduzione al personaggio, ma anche una dichiarazione di intenti che getta le fondamenta tematiche dell’intero film. Con poche frasi, Scorsese permette a Costello di delineare non solo la sua filosofia di vita, ma anche il contesto sociopolitico e culturale in cui si muove. Questo monologo è una chiave di lettura per capire chi è Frank: un uomo che si è costruito da solo, che non rispetta le regole di nessuno e che, anzi, manipola l’ambiente circostante per i suoi scopi.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Frank Costello
ATTORE: Jack Nicholson
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
I don't want to be a product of my environment. I want my environment to be a product of me. Years ago we had the church. That was only a way of saying - we had each other. The Knights of Columbus were real head-breakers; true guineas. They took over their piece of the city. Twenty years after an Irishman couldn't get a fucking job, we had the presidency. May he rest in peace. That's what the niggers don't realize. If I got one thing against the black chappies, it's this - no one gives it to you. You have to take it.
ITALIANO
Io non voglio essere un prodotto del mio ambiente. Voglio che il mio ambiente sia un mio prodotto. Anni fa avevamo una chiesa. Era solo un modo per dire che eravamo uniti. I Cavalieri di Colombo erano duri, si facinorosi, e veri italiani. Dominavano la loro fetta di città. A quei tempi un irlandese non trovava un cazzo di lavoro. Quarant'anni dopo abbiamo avuto il presidente. Che possa riposare in pace. È questo che i negri non capiscono. Se c'è una cosa che non mi va degli amici neri, è proprio questa: nessuno ti regala niente. Te lo vai a prendere.
The Departed - Il bene e il male è un film diretto da Martin Scorsese, uscito nel 2006, che mescola thriller poliziesco e dramma psicologico. Si tratta di un adattamento del film di Hong Kong Infernal Affairs (2002), riletto attraverso lo stile e i temi tipici del regista americano. La storia è ambientata a Boston, una città dipinta come un microcosmo corrotto dove il confine tra legge e crimine è sfumato fino quasi a scomparire. La vicenda ruota attorno a un doppio gioco di identità: un poliziotto infiltrato nella mafia irlandese e un criminale infiltrato nel dipartimento di polizia. Questi due personaggi principali, entrambi schiacciati dalla pressione delle loro vite segrete, si trovano a combattere una guerra di nervi per mantenere le loro coperture.
Billy (Leonardo Di Caprio) è un giovane poliziotto che viene reclutato dal capitano Queenan (Martin Sheen) e dal sergente Dignam (Mark Wahlberg) per infiltrarsi nell’organizzazione criminale di Frank Costello (Jack Nicholson), un potente boss della malavita di Boston. Billy proviene da una famiglia legata alla criminalità, il che lo rende il candidato ideale per guadagnarsi la fiducia di Costello. Ma vivere sotto copertura non è facile: Billy si ritrova sempre più isolato, tormentato dall’angoscia e dal costante rischio di essere scoperto.
Dall'altra parte, Colin (Matt Damon) è un giovane e ambizioso agente di polizia, ma fin dall'inizio sappiamo che è un protetto di Costello. È stato cresciuto da lui fin da giovane, e ora lavora come una talpa all’interno della polizia, fornendo informazioni al boss per aiutarlo a sfuggire alla giustizia. Colin ha costruito una facciata perfetta: è rispettato dai colleghi, ha una relazione stabile e sembra destinato a una carriera brillante. La tensione esplode quando entrambe le fazioni – la polizia e i criminali – si rendono conto che c’è una talpa nei rispettivi gruppi. Inizia così un gioco psicologico spietato, dove Billy e Colin cercano di smascherarsi a vicenda, senza però rivelare le proprie identità. L’equilibrio precario delle loro vite segrete rischia di crollare da un momento all’altro, e l’imprevedibilità delle azioni di Frank Costello aggiunge ulteriore caos alla situazione.
"Io non voglio essere un prodotto del mio ambiente. Voglio che il mio ambiente sia un mio prodotto." Questa frase iniziale è il manifesto di Frank Costello. In poche parole, riassume il suo approccio alla vita e al potere: non subire, ma dominare. Costello non accetta l’idea che la sua esistenza possa essere determinata da forze esterne come il luogo in cui è nato, le sue origini o il sistema sociale che lo circonda. Al contrario, la sua ambizione è quella di piegare il mondo alla sua volontà, rendendo l’ambiente un prodotto della sua influenza. Questa affermazione lo posiziona immediatamente come una figura nichilista e manipolatrice, una forza che si pone al di sopra delle leggi morali e sociali. "Anni fa avevamo una chiesa. Era solo un modo per dire che eravamo uniti." Qui Costello richiama un passato in cui le comunità, specialmente quelle di immigrati, si univano attorno a simboli condivisi come la chiesa. Ma questa unione, che potrebbe essere letta come un valore positivo, per lui è solo un mezzo per raggiungere un fine: il potere collettivo. La chiesa, infatti, non è altro che uno strumento sociale per mantenere il controllo sulle persone, una maschera dietro cui si cela la vera natura del mondo di Costello.
L’idea della chiesa come simbolo di unità è accostata al tema dell’identità etnica: i Cavalieri di Colombo e gli italiani sono citati come esempio di gruppi che hanno saputo affermarsi attraverso la forza e la solidarietà interna. Costello ammira questo modello, ma lo considera comunque in termini di supremazia e potere, non di fede o valori morali. La sua visione del mondo è profondamente utilitaristica e priva di idealismi.
"A quei tempi un irlandese non trovava un cazzo di lavoro. Quarant'anni dopo abbiamo avuto il presidente. Che possa riposare in pace."
Questa frase è un riferimento storico al progresso sociale degli irlandesi in America, da una condizione di discriminazione e marginalizzazione a una posizione di potere simbolizzata da John F. Kennedy, il primo presidente cattolico e di origini irlandesi. Costello utilizza questo esempio per sottolineare la capacità di un gruppo di “prendersi” ciò che desidera, attraverso un processo di lotta e affermazione. Ma c’è anche un sottotesto ironico in queste parole. Mentre riconosce il successo degli irlandesi, Costello non esprime alcuna vera ammirazione per Kennedy o per i valori che rappresenta. La sua visione rimane cinica e focalizzata sulla realtà brutale del potere: non è una questione di giustizia o diritti, ma di forza e strategia. "È questo che i negri non capiscono. Se c'è una cosa che non mi va degli amici neri, è proprio questa: nessuno ti regala niente. Te lo vai a prendere." Questa è forse la frase più controversa del monologo, ma è essenziale per comprendere la mentalità di Costello. Qui il personaggio si rivolge direttamente alle dinamiche razziali e alla sua visione di come il potere venga conquistato. Per lui, non esiste spazio per vittimismo o attese: tutto ciò che si vuole deve essere preso con forza e determinazione.
La crudezza di questa affermazione non serve a giustificare o a promuovere il suo punto di vista, ma a definire la brutalità del suo pensiero. Costello non ha compassione per nessuno e non crede in un mondo di equità: il suo è un universo in cui vince solo chi è disposto a sporcarsi le mani.
Il monologo iniziale di Frank Costello in The Departed è un’apertura potente e simbolica che sintetizza i temi principali del film: il potere, la manipolazione, l’identità e la lotta per la sopravvivenza in un mondo spietato. Attraverso le sue parole, Costello si presenta come un uomo che rifiuta ogni tipo di moralità convenzionale, un maestro nell’arte del dominio e un prodotto di un sistema sociale marcio.
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