Monologo maschile - \"Good Night, and Good Luck\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Edward R. Murrow chiude il suo discorso con un monologo che è sia un appello che un avvertimento. Dopo aver analizzato il ruolo della televisione e il rischio che diventi uno strumento di distrazione e isolamento, qui porta il discorso a un livello ancora più alto: il futuro della società dipende dall’uso che si sceglie di fare dell’informazione. Se la televisione continuerà a privilegiare l’intrattenimento a scapito della conoscenza, la storia non sarà clemente. Il tono è quello di un uomo che non si illude più, ma che non ha ancora perso del tutto la speranza. Murrow sfida apertamente l’industria dell’informazione e i suoi meccanismi economici, immaginando un mondo in cui il palinsesto televisivo dia spazio a dibattiti seri su temi cruciali. È un’utopia? Forse. Ma il punto del discorso non è solo quello di denunciare, quanto di mostrare una possibilità diversa, che si scontra con l'idea diffusa che il pubblico non voglia contenuti impegnativi.

Buona notte, e buona fortuna

MINUTAGGIO: fine intervento

RUOLO: Edward R. Murrow

ATTORE: David Strathairn

DOVE: Amazon Prime Video

ITALIANO

Ho iniziato dicendo che la storia la facciamo noi. Se continueremo così, la storia prima o poi si vendicherà e il castigo non impiegherà molto ad arrivare. Una volta tanto elogiamo l'importanza delle idee e dell'informazione. Sogniamo anche che una qualche domenica sera lo spazio occupato normalmente da Ed Sullivan sia occupato da un attento sondaggio sullo stato dell'istruzione in America. E che una o due settimane dopo lo spazio occupato normalmente da Steve Allen sia dedicato a uno studio approfondito della politica americana in Medio Oriente. Forse l'immagine dei rispettivi sponsor ne risulterebbe danneggiata? Forse i loro azionisti si lamenterebbero e infurierebbero? Che cosa potrebbe succedere oltre al fatto che qualche milione di persone sarebbe più informato su argomenti che possono determinare il futuro di questo paese e di conseguenza anche il futuro di queste aziende. A coloro che dicono: la gente non starebbe a guardare, non sarebbe interessata, è troppo compiaciuta, indifferente e isolata, io posso solo rispondere: ci sono, secondo la mia opinione, delle prove inconfutabili contro questa tesi. Ma anche se avessero ragione, che cosa avrebbero da perdere? Perché se avessero ragione e questo strumento non servisse a nulla se non a intrattenere, divertire e isolare, i suoi effetti positivi si starebbero dissolvendo e presto la nostra battaglia sarebbe perduta. Questo strumento può insegnare, può illuminare, sì, può anche essere fonte di ispirazione, ma può farlo solo ed esclusivamente se l'essere umano deciderà di utilizzarlo per questi scopi. Altrimenti non è che un ammasso di fili elettrici e valvole in una scatola. Buona notte e buona fortuna.

Good night, and good luck

Good Night, and Good Luck è un film del 2005 diretto, co-scritto e interpretato da George Clooney. La pellicola racconta la vera storia dello scontro tra il giornalista Edward R. Murrow e il senatore Joseph McCarthy negli anni '50, in piena epoca del maccartismo. La vicenda si svolge nel 1953 negli studi della CBS, dove Edward R. Murrow (David Strathairn) conduce See It Now, un programma di approfondimento giornalistico. In un periodo in cui la caccia alle streghe contro i comunisti è all'apice, Murrow e il suo team – tra cui il produttore Fred Friendly (George Clooney) – decidono di sfidare apertamente McCarthy, senatore repubblicano che guida il Comitato per le Attività Antiamericane.


Il pretesto arriva con il caso di Milo Radulovich, un ufficiale dell'aeronautica congedato senza prove concrete di attività sovversive. Murrow, convinto che la libertà di stampa debba denunciare gli abusi di potere, manda in onda un’inchiesta che critica apertamente McCarthy. Questo porta a un confronto diretto tra il giornalista e il politico, con il senatore che tenta di screditarlo accusandolo di simpatie comuniste. Nonostante le pressioni e il rischio di perdere il lavoro, Murrow continua a smascherare le tattiche intimidatorie di McCarthy, contribuendo alla sua caduta politica. Il film si chiude con Murrow che riflette sul ruolo della televisione: un mezzo che può informare e far pensare, ma che rischia di diventare solo intrattenimento se usato senza responsabilità. Girato in bianco e nero per richiamare lo stile dell’epoca e dare un senso di autenticità, Good Night, and Good Luck è un film che si affida a un linguaggio essenziale e asciutto.


Clooney opta per un approccio quasi documentaristico, usando immagini di repertorio di McCarthy invece di un attore per interpretarlo. Questo rafforza il realismo della storia e lascia parlare i fatti senza bisogno di artifici drammatici. L'ambientazione è quasi interamente chiusa negli studi della CBS, contribuendo a creare una sensazione di tensione claustrofobica, dove la libertà di stampa sembra costantemente minacciata. Il cast include attori come Robert Downey Jr., Patricia Clarkson e Frank Langella, che interpretano colleghi e dirigenti della rete televisiva. Il titolo del film riprende la frase con cui Murrow chiudeva le sue trasmissioni: un saluto che, nel contesto del film, assume un significato più ampio, quasi un monito sulla necessità di vigilare sempre sulla libertà d'informazione.

Analisi Monologo

"Ho iniziato dicendo che la storia la facciamo noi. Se continueremo così, la storia prima o poi si vendicherà e il castigo non impiegherà molto ad arrivare." Murrow apre con una dichiarazione inequivocabile: il destino dell’informazione non è scritto, ma se si persevera nell’errore, le conseguenze saranno inevitabili.


La parola "vendetta" suggerisce che la società, ignorando problemi reali, si sta scavando la fossa da sola. E’ una questione di responsabilità collettiva. "Una volta tanto elogiamo l'importanza delle idee e dell'informazione." Qui si arriva al punto centrale: l’informazione ha un valore che va oltre lo spettacolo. Murrow sfida direttamente il modello commerciale della televisione proponendo un’idea provocatoria: e se invece di programmi di puro intrattenimento si trasmettessero inchieste serie su temi fondamentali? "Forse l'immagine dei rispettivi sponsor ne risulterebbe danneggiata?" Murrow tocca il vero nodo del problema: il potere degli sponsor e delle logiche economiche nel determinare i contenuti. Non è il pubblico a rifiutare l’informazione di qualità, ma chi gestisce i media teme che non sia redditizia. Qui il giornalista smaschera l’alibi con cui l’industria giustifica la sua scelta di privilegiare programmi leggeri.


"A coloro che dicono: la gente non starebbe a guardare, non sarebbe interessata, è troppo compiaciuta, indifferente e isolata, io posso solo rispondere: ci sono, secondo la mia opinione, delle prove inconfutabili contro questa tesi." Murrow non accetta l’idea che il pubblico sia necessariamente disinteressato. La sua è una sfida diretta: l’informazione di qualità non è destinata al fallimento, ma viene sistematicamente evitata per convenienza economica. E anche se fosse vero che il pubblico non è interessato, la domanda successiva è ancora più importante: cosa avrebbero da perdere nel provare?


"Questo strumento può insegnare, può illuminare, sì, può anche essere fonte di ispirazione, ma può farlo solo ed esclusivamente se l'essere umano deciderà di utilizzarlo per questi scopi. Altrimenti non è che un ammasso di fili elettrici e valvole in una scatola." Qui Murrow arriva alla sua conclusione più potente. La televisione, come ogni tecnologia, è neutra: il suo valore dipende dall’uso che se ne fa. Può essere un mezzo straordinario di conoscenza o una semplice macchina di distrazione. La scelta è nelle mani di chi la controlla e di chi la guarda. L’immagine finale è essenziale e incisiva: senza una direzione consapevole, la televisione non è altro che un oggetto inanimato, privo di scopo.

Conclusione

Il monologo si chiude con la frase che dà il titolo al film: "Buona notte e buona fortuna." Una frase che, nel contesto originale delle trasmissioni di Murrow, era un semplice saluto, ma qui assume un significato più ampio, quasi amaro. È un augurio, ma anche un avvertimento: se si continuerà a ignorare il vero potenziale dell’informazione, il futuro non sarà dei migliori.

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