Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Ci troviamo su Naboo, pianeta dove Padmé Amidala si è rifugiata sotto protezione, e dove Anakin l’ha accompagnata per ordine del Consiglio Jedi. Siamo ancora nella prima metà di Episodio II – L’attacco dei Cloni, in quel segmento narrativo dove l’azione si sospende e lascia spazio a una tensione più emotiva. Questo monologo arriva in un momento di solitudine e silenzio: Anakin e Padmé sono nella villa sul lago, in un ambiente che si presta più alla contemplazione che all’azione.
Ma quel silenzio, per Anakin, è insopportabile.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Anakin
ATTORE: Hayden Christensen
DOVE: Disney+
INGLESE
From the moment I met you, all those years ago, not a day has gone by when I haven't thought of you. And now that I'm with you again... I'm in agony. The closer I get to you, the worse it gets. The thought of not being with you- I can't breath. I'm haunted by the kiss that you should never have given me. My heart is beating... hoping that kiss will not become a scar. You are in my very soul, tormenting me... what can I do?- I will do anything you ask. If you are suffering as much as I am, please, tell me.
ITALIANO
Eh, eh! Se mi vedesse il maestro Obi-Wan, si arrabbierebbe molto. Dal momento che ti ho incontrata, quanti anni sono ormai, non è passato un giorno senza che pensassi a te. E adesso che sono di nuovo con te soffro da morire. Più sto vicino a te più mi tormento. Al solo pensiero di stare un attimo senza di te mi sento soffocare. Sono ossessionato da quel bacio che non avresti mai dovuto darmi. Ho una ferita nel cuore, e aspetto che un altro bacio la rimargini. Tu mi sei entrata nell'anima che si tortura per te. Che devo fare? Dimmelo tu, e io lo farò. Se soffri come soffro io, ti prego, dimmelo.
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei Cloni (2002), diretto da George Lucas. Secondo capitolo della trilogia prequel (ambientato circa dieci anni dopo La Minaccia Fantasma), questo film ha il compito di mostrarci la progressiva caduta della Repubblica e, soprattutto, la trasformazione di Anakin Skywalker verso il lato oscuro. Ma prima di arrivarci, facciamo ordine.
La Repubblica Galattica sta attraversando un momento delicato. Molti sistemi stellari stanno minacciando di separarsi, seguendo il conte Dooku, un ex Jedi che guida il movimento separatista. Di fronte alla minaccia di una guerra civile su scala galattica, il Senato considera l’idea di creare un esercito per difendere la Repubblica. Questo punto è fondamentale: la pace sta per finire e il concetto di guerra diventa concreto.
La trama si divide in due linee principali. Da una parte c’è Obi-Wan Kenobi, ormai maestro Jedi, che indaga su un attentato fallito ai danni della senatrice Padmé Amidala. Le indagini lo portano a scoprire qualcosa di inquietante: un esercito di cloni è stato segretamente commissionato anni prima… a nome dell’Ordine Jedi, ma senza che l’Ordine ne sapesse nulla. Qui entra in scena Kamino, un pianeta piovoso dove i clonatori stanno creando un esercito su modello di un cacciatore di taglie: Jango Fett. Sì, proprio il “padre” di Boba Fett, che in realtà è un clone non modificato.
Obi-Wan si ritrova invischiato in un complotto che coinvolge il conte Dooku e i piani del misterioso Signore dei Sith che manipola tutto dietro le quinte.
L’altra linea narrativa è quella di Anakin Skywalker, allievo di Obi-Wan. Gli viene assegnato il compito di proteggere Padmé e i due si rifugiano su Naboo, dove inizia la loro storia d’amore. Ma c’è di più. Anakin è tormentato da sogni sulla madre, che sente in pericolo. Disobbedisce agli ordini, torna su Tatooine e scopre che la madre è stata rapita dai Sabbipodi. Quando la trova, muore tra le sue braccia. E qui succede qualcosa di importante: Anakin cede alla rabbia. Massacra l’intero accampamento, donne e bambini compresi. Questo è un primo segnale serio della sua frattura interiore.
Il finale si svolge su Geonosis, dove Obi-Wan è prigioniero e Padmé e Anakin vanno a salvarlo. La scena dell’arena è uno dei momenti più iconici: i tre combattono contro creature aliene davanti a un pubblico separatista. Arrivano i Jedi, ma la situazione precipita. Lì scoppia la vera guerra: Yoda guida l’esercito dei cloni per salvare i Jedi. Si combatte contro le forze del conte Dooku, e alla fine c’è anche un duello a tre: Anakin e Obi-Wan contro Dooku, che riesce a sconfiggerli. È Yoda a intervenire, ma Dooku riesce a fuggire.
Il film si chiude con un paradosso. La Repubblica ha ora un esercito. Ma è un esercito nato da un inganno, e guidato da un Cancelliere (Palpatine) che ha ottenuto sempre più potere. Anakin, nel frattempo, si sposa segretamente con Padmé. Un’unione proibita dai codici Jedi.
“Eh, eh! Se mi vedesse il maestro Obi-Wan, si arrabbierebbe molto.” Il tono è inizialmente quasi da adolescente che ha fatto qualcosa di proibito. C’è un’ombra di ironia, ma è solo una maschera. Sta riconoscendo la trasgressione. Il rapporto con Obi-Wan, che è fatto di stima ma anche di attriti, viene evocato per sottolineare il senso di colpa. “Dal momento che ti ho incontrata, quanti anni sono ormai, non è passato un giorno senza che pensassi a te.” Qui si manifesta chiaramente l’ossessione. Anakin non ha mai elaborato l’infatuazione infantile per Padmé: l’ha coltivata nel silenzio, trasformandola in un pensiero fisso. È qualcosa che lo consuma da dentro.
“E adesso che sono di nuovo con te soffro da morire. Più sto vicino a te più mi tormento.” Questo è un passaggio chiave. Per Anakin, la vicinanza a ciò che desidera non porta felicità, ma dolore. L’amore non è qualcosa che lo eleva, lo umanizza, lo fa crescere. È una passione che lo logora, che mette a nudo la sua vulnerabilità. Qui non c’è pace, solo tensione interna. “Sono ossessionato da quel bacio che non avresti mai dovuto darmi.” Accusa, ma non è rabbia. È smarrimento. Quel bacio — ricevuto ma subito negato — diventa il simbolo di un sentimento impossibile da gestire. È come se Padmé, con quel gesto, avesse aperto una porta che ora lui non riesce più a chiudere. “Ho una ferita nel cuore, e aspetto che un altro bacio la rimargini.” È una frase potente, perché ci mostra un Anakin quasi infantile: cerca nella persona amata non solo conforto, ma guarigione. Il dolore emotivo viene proiettato sul corpo dell’altro. È un amore che chiede di essere risolto, non condiviso.
“Tu mi sei entrata nell'anima che si tortura per te.” Qui il tono è apertamente tragico. L’amore per Padmé non è solo passione, è condanna. Anakin parla come se fosse prigioniero del proprio sentimento, come se lei fosse diventata parte del suo stesso tormento. “Che devo fare? Dimmelo tu, e io lo farò.” La sottomissione totale. Anakin abdica alla propria volontà, cosa gravissima per un Jedi, che dovrebbe essere maestro delle proprie emozioni. Ma è anche un segno della sua fragilità: è un ragazzo che circa qualcuno che gli dica chi essere, cosa sentire, cosa fare.
“Se soffri come soffro io, ti prego, dimmelo.” La richiesta finale è quasi disperata. Vuole sapere che non è solo, ma più di tutto vuole una giustificazione. Se lei prova lo stesso, allora il loro amore è legittimo. Se lei non lo prova… allora lui resta da solo, a convivere con una ferita che non può chiudere.
Questo monologo è il punto in cui vediamo chiaramente la fragilità emotiva di Anakin. Non ha gli strumenti per gestire le emozioni che prova, e quello che per altri sarebbe un sentimento potente ma gestibile, per lui è un dramma interiore ingestibile.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.