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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Horace Lumacorno in "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" è una delle sequenze più delicate e dense di significato dell’intera saga. Attraverso il racconto di un semplice pesciolino, Lumacorno ci offre una finestra sul suo senso di colpa, il legame con Lily Evans e il conflitto interiore che lo tormenta. Questo momento è in realtà un perfetto esempio di come il mondo magico di J.K. Rowling intrecci poesia, simbolismo e introspezione, rivelando la complessità delle scelte e delle responsabilità personali.
MINUTAGGIO: 1:49:00-1:50:29
RUOLO: Horace Lumacorno
ATTORE: Jim Broadbent
DOVE: Netflix
INGLESE
I once had a fish. Francis. He was very dear to me. One afternoon, I came downstairs and... it vanished. Poof. That's very odd, isn't it? But that's life! I suppose, you--you go along with and suddenly... poof. It was a student who gave me Francis. One spring afternoon, I discovered the bowl on my desk... With just a few inches of clear water in it... And floating on the surface was a flower petal. As I watched, it sank. But just before it reached the bottom, it transformed into a wee fish. It was beautiful magic. Wondrous to behold. The flower petal had come from a lily. Your mother. The day I came downstairs, day's the bowl was empty. That's the day your mother... I know why you're here. But I can't help you. It would ruin me.
ITALIANO
Una volta avevo un pesciolino, Francis. Mi era molto caro. Un pomeriggio scesi di sotto e… era svanito. Puf. Questa è la vita, suppongo. Tu…tu vai avanti e… all’improvviso… puff. Fu una studentessa a regalarmi Francis. Un pomeriggio di primavera scoprii una boccia sulla mia scrivania. Con pochi centimetri di acqua cristallina dentro. Sulla superficie galleggiava un petalo di fiore. Mentre lo guardavo affondò. Poco prima di toccare il fondo, si trasformò, in un pesciolino. Una magia stupefacente. Meravigliosa da contemplare. Il petalo proveniva da un giglio… Tua madre. Il giorno in cui scesi di sotto… in cui la boccia era vuota… fu il giorno in cui tua madre.. io lo so perché sei qui. Ma non posso aiutarti. Mi rovinerebbe.
""Harry Potter e il Principe Mezzosangue" è il sesto capitolo della saga cinematografica tratta dai libri di J.K. Rowling. Diretto da David Yates, il film è un punto di svolta nella narrazione: i toni si fanno più cupi, le alleanze più fragili, e il destino di Harry si intreccia sempre più strettamente con quello di Lord Voldemort. Harry, ormai al sesto anno a Hogwarts, viene invitato da Silente a esplorare il passato di Tom Riddle, il mago che diventerà Voldemort. Attraverso i ricordi custoditi in una Pensatoio, Harry scopre come Riddle abbia trasformato oggetti significativi in Horcrux, frammenti della sua anima che lo rendono praticamente immortale. Questa ricerca svela dettagli cruciali sulle origini del potere oscuro di Voldemort, preparando il terreno per la battaglia finale.
Harry entra in possesso di un vecchio libro di Pozioni, annotato da un misterioso "Principe Mezzosangue". Grazie agli appunti del libro, diventa il migliore della classe, guadagnandosi l’attenzione del professor Lumacorno. Il libro si rivela però un’arma a doppio taglio: mentre sembra utile, ha un lato oscuro che lascia presagire il conflitto interiore che accompagnerà Harry. La vita a Hogwarts è sempre al centro della storia, con amori e rivalità che si intrecciano. La relazione tra Ron e Lavanda, i sentimenti di Hermione, e il legame crescente tra Harry e Ginny portano una ventata di leggerezza in un film dai toni sempre più tetri. Nel frattempo, Draco Malfoy è incaricato da Voldemort di una missione mortale: assassinare Silente. Il giovane è tormentato dal compito, evidenziando le sfumature della sua lealtà e del suo carattere. Il film culmina con una sequenza emotivamente potente: la morte di Silente per mano di Piton, che si rivela essere il Principe Mezzosangue. Questo momento segna una svolta irreversibile nella saga, lasciando Hogwarts vulnerabile e Harry più determinato che mai a proseguire la sua missione contro Voldemort.
Il monologo di Horace Lumacorno in "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" è uno dei momenti più emotivi del film, un raro momento in cui il personaggio lascia trasparire il suo rimorso, la sua vulnerabilità e l'intreccio tra magia e memoria. Il dialogo avviene durante una conversazione tra Harry e Lumacorno, in cui Harry cerca di convincere l’ex professore di Pozioni a condividere un ricordo cruciale su Tom Riddle, il futuro Voldemort. Lumacorno è consapevole dell’importanza del suo ruolo nella storia: è stato lui, infatti, a spiegare a Riddle la magia oscura degli Horcrux, aprendo la strada agli orrori che seguiranno. Questo monologo, apparentemente casuale, serve a spiegare indirettamente il conflitto interiore di Lumacorno. Lumacorno inizia raccontando una storia semplice e malinconica: la scomparsa del suo pesciolino Francis. Questo non è solo un ricordo personale, ma una potente metafora. La magia che dà vita a Francis (il petalo che si trasforma in un pesciolino) rappresenta la bellezza e la fragilità della vita stessa. La sua scomparsa improvvisa simboleggia la perdita e il senso di impotenza che accompagna il lutto, in questo caso il ricordo di Lily Evans, madre di Harry.
Il fatto che il pesciolino sia stato un dono di Lily rende il racconto ancora più intimo. Lumacorno non parla solo di un pesciolino svanito, ma della perdita di una persona che stimava profondamente. Lily non è solo un'ex studentessa per lui: rappresenta la bontà, l’innocenza e l’idealismo che si oppongono alla corruzione di Voldemort. Il giglio, simbolo del fiore da cui nasce Francis, è anche un chiaro riferimento al nome di Lily, rafforzando il legame simbolico tra il pesciolino e la madre di Harry. Quando Lumacorno dice “Fu il giorno in cui tua madre…”, si interrompe, ma il significato è chiaro: il giorno in cui Francis scompare è simbolico della morte di Lily. Questo rivela la profonda colpa che Lumacorno sente per aver contribuito, indirettamente, al potere di Voldemort, che ha portato alla morte di persone innocenti, tra cui Lily stessa.
Il monologo si conclude con un rifiuto: “Non posso aiutarti. Mi rovinerebbe.” Qui Lumacorno ammette il suo timore più profondo: affrontare il proprio passato e ammettere le sue responsabilità. È un uomo che vive intrappolato dal rimorso, e il suo senso di colpa lo paralizza. Il monologo prepara il terreno per la sua eventuale redenzione, quando deciderà di aiutare Harry condividendo il ricordo.
Il monologo di Lumacorno racchiude in sé il cuore di Harry Potter: il contrasto tra la bellezza e la fragilità della vita, tra magia e perdita, tra il peso delle scelte e il desiderio di redenzione. È un momento che svela la vulnerabilità di un personaggio apparentemente secondario, rendendolo umano e vicino. Attraverso la storia di Francis, il pesciolino, e del giglio di Lily, la saga ci ricorda che anche i gesti più semplici e i doni più piccoli possono avere un significato enorme, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi li riceve.
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