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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Hank Rimes in "North Country" rappresenta uno dei momenti più emotivamente densi e significativi del film. Siamo nel pieno del processo legale in cui Josey, la protagonista, denuncia le molestie sessuali subite in miniera, affrontando una comunità che l’ha emarginata. La voce di Hank, il padre di Josey, rompe finalmente il muro di silenzio e pregiudizi che ha caratterizzato il contesto sociale del film fino a quel momento.
MINUTAGGIO: 1:26:30-1:27:46
RUOLO: Hank Aimes
ATTORE: Richard Jenkins
DOVE: Netflix
INGLESE
My name is Hank Aimes and I've been a miner all my life. And I've never been ashamed of it until now. You know when we take our wives and daughters to the company barbecue, I don't hear any of them calling them those names like bitches and whores and worse. I don't see anyone grab them by their privates or drawing pictures of them on the bathroom walls, it's unspeakable. Unspeakable! So what's changed? She's still my daughter! It's a heck of a thing, to watch one of your own get treated that way. You're all supposed to be my friends, my brothers. Well, right now I don't have a friend in this room. In fact the only one I'm not ashamed of is my daughter.
ITALIANO
Mi chiamo Hank Aimes. Sono nato e cresciuto sul ranger. Non me ne ero mai vergognato fino ad ora. Quando portiamo mogli e figli alle grigliate collettive non ento mai nessuno che usa certi termini come… “Puttana“, “troia”, o peggio. E non vedo nessuno che le afferra per i genitali, o non lo so… che le disegna sui muri del bagno mentre fanno cose indicibili… indicibili! Dov’è la differenza? Lei resta mia figlia. Non è così? Star lì a vedere il tuo stesso sangue trattato in quel modo è dura. Voi dovreste essere i miei amici, i miei fratelli, Io ora non ho un solo amico in mezzo a voi. Anzi, l’unico del quale non mi vergogno è mia figlia.
"North Country" è un film del 2005 diretto da Niki Caro, con Charlize Theron come protagonista. La pellicola è un intenso dramma sociale ispirato a una storia vera, quella della prima causa per molestie sessuali collettive negli Stati Uniti, la Jenson v. Eveleth Taconite Co. del 1988. La trama segue la storia di Josey Aimes (Charlize Theron), una donna che, dopo aver lasciato il marito violento, ritorna nella sua cittadina natale nel Minnesota insieme ai suoi due figli. Per provvedere alla sua famiglia, Josey accetta un lavoro nelle miniere di ferro, un ambiente dominato dagli uomini, fisicamente duro e carico di tensioni.
Fin dai primi giorni in miniera, Josey si scontra con un'atmosfera ostile e opprimente. Le donne che lavorano lì, una piccola minoranza, sono costantemente vittime di molestie sessuali, insulti e scherzi degradanti da parte dei colleghi uomini. La cultura del silenzio è radicata: molte lavoratrici subiscono in silenzio per paura di perdere il lavoro, mentre altre si mostrano ostili verso Josey, temendo che il suo atteggiamento di ribellione possa peggiorare le cose.
Josey decide di non tollerare questa situazione. Dopo un'escalation di violenze e umiliazioni, sceglie di intraprendere un'azione legale contro la compagnia mineraria, nonostante il rischio di essere ostracizzata dalla comunità e persino dalla sua stessa famiglia. La causa legale diventa il nucleo del film: un processo emotivamente devastante, in cui Josey deve affrontare accuse, colpevolizzazioni e una comunità che la considera più un problema che una vittima. "North Country" affronta il tema della disuguaglianza di genere sul posto di lavoro, ponendo una lente di ingrandimento su come il sessismo sistemico possa impattare la vita delle donne, sia sul piano professionale che personale. Il personaggio di Josey rappresenta una donna comune che, trovandosi di fronte a un'ingiustizia, sceglie di combattere nonostante la paura e l'opposizione sociale. Il film esplora il concetto di solidarietà, anche quando questa tarda ad arrivare, e il potenziale per il cambiamento attraverso il coraggio individuale.
Hank inizia il monologo dichiarando una ferita profonda, personale e collettiva: "Mi chiamo Hank Rimes. Sono nato e cresciuto sul ranger. Non me ne ero mai vergognato fino ad ora." Questa apertura non è solo una presentazione formale, ma un’ammissione di colpa verso se stesso e la sua comunità. Il fatto che si dichiari "vergognato" del luogo dove è cresciuto è una frattura drammatica: Hank, uomo radicato nei valori di quel territorio e in una cultura di solidarietà maschile, riconosce il fallimento morale della sua comunità.
Quando Hank afferma che nessuno userebbe termini degradanti o comportamenti osceni durante eventi pubblici come le grigliate collettive, solleva un punto cruciale: l’ipocrisia del contesto culturale. Ciò che non è accettabile in un ambiente sociale "rispettabile" è invece tollerato, persino normalizzato, sul luogo di lavoro. La domanda "Dov’è la differenza?" è retorica, e punta a svelare come le molestie non siano semplicemente una questione di spazio fisico, ma di mentalità. "Lei resta mia figlia. Non è così?" Questo passaggio è il cuore del monologo: Hank si rende conto che il sangue che lega lui a Josey non può essere ignorato. Nel vedere sua figlia umiliata, Hank è costretto a mettere da parte i vincoli sociali che lo legano ai colleghi e alla comunità maschile. Il contrasto tra "mia figlia" e "voi dovreste essere i miei amici, i miei fratelli" sottolinea il conflitto tra la lealtà familiare e quella verso il gruppo sociale, che finora aveva prevalso.
"Io ora non ho un solo amico in mezzo a voi." Hank denuncia l’isolamento che ha dovuto affrontare scegliendo di schierarsi dalla parte di sua figlia. Tuttavia, chiude con una dichiarazione potente: "L’unico del quale non mi vergogno è mia figlia." Questa frase è di un’intensità straordinaria, in quanto ribalta il senso di vergogna iniziale: non è più lui a doversi vergognare di Josey, come inizialmente aveva lasciato intendere, ma sono gli altri, coloro che hanno partecipato o tollerato gli abusi, a essere colpevoli. Hank trasforma la difesa della dignità della figlia in un gesto di recupero della propria dignità morale.
Il monologo di Hank è un momento di trasformazione non solo per il personaggio, ma anche per la narrazione del film. È il simbolo di una rottura con il passato, un momento di riconoscimento tardivo ma essenziale della verità e della giustizia. La lotta di Josey non è più una battaglia individuale: Hank, con il suo discorso, si unisce alla causa, e la sua voce di uomo spezza il muro di omertà maschile che aveva fino a quel momento sostenuto l’oppressione.
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