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~ LA REDAZIONE DI RC
Interpretare il monologo di Myron Larabee in Una Promessa è una Promessa richiede una comprensione profonda del personaggio e della sua tragicommedia interiore. Myron, interpretato da Sinbad, è un uomo arrabbiato con il mondo, un postino con un passato di delusioni, e nel suo racconto apparentemente assurdo sul fucile giocattolo Johnny-EU C7, l’attore deve saper bilanciare l'ironia e una sottile, ma percepibile, amarezza.
MINUTAGGIO: 43:57-45:10
RUOLO: Sinbad
ATTORE: Myron Larabee
DOVE: Disney+
INGLESE
Look at me now. You're right. That kid's gonna need some serious therapy, man. Oh, don't say that. Mm-hmm. I know what I'm talking about. See, I never forgave my father. I remember one Christmas, I wanted this one special toy- a Johnny Seven O.M.A. gun. You remember those, don't you? I still remember the commercial like it was yesterday. Two kids playing out in the backyard. "Johnny to Peter. Johnny to Peter. Enemy sighted." "Roger there! Open fire!" And then Johnny would whip out his Johnny Seven O.M.A. one-man-army gun. Seven guns in one— count 'em! One— it's a grenade launcher. Two— it's an anti-armor gun. Three— it's an antitank gun. I see ya, buddy. Four— it's a rifle. Five— it was a tommy gun. Six- it's an anti-aircraft gin. Just in case somebody survived, seven was a cap-firing pistol. Thing looked like a blast. But— Of course, for my old man... Christmas was just another opportunity to let me down. I never did get that Johnny Seven O.M.A Sorry to hear that Hey, don't mean nothin'. You ever heard of a guy named Scott Sherman? Yeah. C.E.O. of Sherman Industries. He was my old neighbor... and his dad got him a Johnny Seven O.M.A. g*n. You know what happened? He became a billionaire. And me? Well. I'm just a loser with no future.
ITALIANO
Quel ragazzino avrà bisogno di un buon analista. So quello che dico. Io non ho mai perdonato mio padre. Ricordo che a Natale volevo un giocattolo particolare. Il fucile Johnny-EU C7. Te lo ricordi, vero? Ho stampato in testa la pubblicità come fosse ieri. Ci sono due ragazzini che giocano in giardino: “Johnny chiama Peter; Johhny chiama Peter, nemico avvistato”; “Ricevuto, aprite il fuoco!” E poi Johnny estrae il suo fucile unico Johnny -EUC7, esercito unico combattente! Sette fucili in uno! Quella cosa era una bomba. Ma… naturalmente col mio vecchio, il Natale era solo un’altra occasione per deludermi. Non ho mai ricevuto quel fucile Johnny-EUC7. Hai mai sentito parlare di Scott Shermann? Lui era il mio vicino di casa, e suo padre gli regalò un fucile Johnny - EU C7. Sai che è successo? Lui è diventato un miliardario. E io… beh… io sono solo un perdente, senza futuro.
"Una Promessa è una Promessa" (Jingle All the Way) è una commedia natalizia del 1996 con Arnold Schwarzenegger nei panni del protagonista, affiancato da Sinbad e Rita Wilson. È un film molto amato dal pubblico per il suo tono leggero e la sua ambientazione natalizia, che richiama lo spirito delle festività in modo ironico e decisamente sopra le righe.
La trama ruota attorno a Howard Langston (interpretato da Schwarzenegger), un uomo d’affari perennemente occupato e un padre non sempre presente. Howard, volendo rimediare alla sua assenza, promette a suo figlio Jamie che riceverà per Natale l’ultimo giocattolo di tendenza: Turbo-Man, un supereroe amato dai bambini. Il problema è che Howard si rende conto di questa promessa solo la vigilia di Natale, quando i giocattoli Turbo-Man sono già esauriti praticamente ovunque. Inizia così una vera e propria corsa contro il tempo per recuperare l’agognato regalo.
La narrazione si sviluppa con toni frenetici e surreali mentre Howard si lancia in un’avventura comica per trovare Turbo-Man, affrontando situazioni grottesche e rocambolesche in giro per la città. Durante la sua ricerca incontra Myron Larabee (Sinbad), un postino che è anche lui alla disperata ricerca del pupazzo per suo figlio. I due uomini finiscono per diventare rivali in una serie di gag e scontri sempre più caotici che mettono in scena il consumismo e l’ossessione natalizia per i regali. Tra una lotta e l’altra, i due si mettono nei guai con la polizia, si infiltrano in magazzini pieni di giocattoli falsi e arrivano persino a un confronto finale durante la parata di Natale, con Howard che, in modo del tutto inaspettato, si ritrova nei panni di Turbo-Man stesso.
Un aspetto interessante di "Una Promessa è una Promessa" è la critica, seppur comica e leggera, al consumismo natalizio. Il film, dietro la facciata di commedia slapstick, ci mostra quanto sia facile perdere di vista i valori della festività in favore di regali materiali e gesti superficiali. Howard, infatti, alla fine del film, comprende che il suo vero obiettivo non dovrebbe essere il giocattolo, ma il tempo e l’attenzione che dedica a suo figlio.
Questo monologo di Sinbad in Una Promessa è una Promessa offre una dose di tragicommedia e, nel suo tono quasi assurdo, tocca un aspetto umano piuttosto profondo: il peso delle aspettative infantili e la sensazione di fallimento che, a volte, ci portiamo dietro per tutta la vita.
Sinbad interpreta Myron Larabee, un postino che, dietro il suo comportamento eccentrico e le sue manie, nasconde un profondo senso di insoddisfazione personale. Il monologo inizia con una frase inaspettata e piuttosto seria per una commedia: “Quel ragazzino avrà bisogno di un buon analista.” Myron proietta su Jamie, il figlio di Howard, le sue esperienze passate di delusione e disillusione, anticipando che la stessa mancanza di un giocattolo desiderato potrebbe danneggiare il bambino. Sinbad usa il suo personaggio per mostrare come certi ricordi dolorosi possano restare vividi anche da adulti.
Il riferimento al fucile Johnny-EU C7 è simbolico, rappresentando per Myron quel “giocattolo inarrivabile” che per molti bambini incarna l’amore dei genitori. La descrizione che fa del giocattolo, con un entusiasmo quasi infantile (“sette fucili in uno! Quella cosa era una bomba.”), mostra come l’ossessione per quel regalo mai avuto lo abbia segnato in modo profondo, trasformandosi col tempo in un simbolo del rifiuto e della mancata approvazione paterna.
Nel racconto di Myron, si percepisce una critica alla pressione che la società dei consumi mette su genitori e figli, un tema centrale nel film. Il fucile giocattolo, con il suo slogan pubblicitario e la sua aura di desiderabilità, incarna l'oggetto del desiderio consumistico che ogni Natale riempie gli scaffali. La pubblicità, descritta da Myron con parole precise e ripetitive, mostra quanto siano potenti le immagini imposte dai media e il loro effetto sulla psicologia dei più giovani.
Myron porta questa delusione su di sé, dichiarando con amarezza che mentre il suo vicino, Scott Shermann, ha avuto quel giocattolo ed è diventato un “miliardario,” lui non è che un “perdente, senza futuro.” Qui, il monologo tocca un nervo scoperto: il modo in cui certi episodi dell'infanzia ci portano a creare delle narrazioni su noi stessi. Myron usa questo episodio per spiegare il suo presente, come se la mancata conquista del Johnny-EU C7 fosse l'origine di tutti i suoi fallimenti, un evento che lo ha in qualche modo “condannato” a una vita che lui percepisce come insoddisfacente.
L'interpretazione di questo monologo dovrebbe risultare in una performance stratificata, capace di fare sorridere, ma anche di suggerire l'intimo senso di fallimento di Myron, dando al pubblico una chiave di lettura che va oltre la semplice battuta. Il personaggio vive un paradosso: la sua rabbia è tragicomica, la sua storia assurda, ma in qualche modo, tutti possiamo ritrovarci in quel desiderio infantile negato, in quelle aspettative deluse che restano sotto la superficie.
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