Monologo maschile - \"Shark 2: L'Abisso\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Jiuming arriva all’inizio del film “Shark 2 - L'Abisso”, durante un evento celebrativo organizzato per il decennale dell’istituto di ricerca oceanografica. Jiuming Zhang è il nuovo volto della scienza nel mondo del film: giovane, brillante, visionario, e con una connessione familiare diretta al primo capitolo. È il fratello di Suyin, la scienziata scomparsa tra gli eventi del primo Meg, e zio adottivo della piccola Meiying.

Un megalodonte addestrato

MINUTAGGIO: 8:50-11:43

RUOLO: Jiuming

ATTORE: Wu Jing

DOVE: Netflix

ITALIANO

Grazie mille. Come disse il grande poeta Song Lian: “L’unico limite dell’uomo è la sua immaginazione”. Mio padre scelse di chiamarmi Jiuming, che significa oceano, o abisso. Mio padre e mia sorella hanno passato la vita a studiare l’oceano. Soltanto dopo la loro morte ho cominciato a chiedermi quale fosse il mio scopo. E, attraverso la figlia di Suyin, Meiying, ho fuso la mia azienda con l’istituto di ricerca di mio padre, per portare avanti in loro onore la tradizione di esplorazione dell’incognito. Per celebrare il 10° anniversario, voglio presentarvi qualcuno di molto speciale. Il suo nome è Haiqi. E’ l’unico megalodonte in cattività al mondo. L’abbiamo trovata ferita quand’era cucciola. Grazie ad Haiqi, abbiamo imparato moltissimo sui megalodonti e sulla fossa in cui vivono. Grazie alle generose donazioni dei nostri sostenitori, siamo stati in grado di superare la tecnologia per superare il termoclino, uno strato termico di acqua gelata che separa il mondo di Haiqi dal nostro, ed entrare in una fossa a seimila metri sotto il livello del mare. Grazie a voi possiamo arrivare a profondità mai raggiunte prima. Proteggere l’oceano è cruciale, per la Cina e per l’umanità. 

Shark 2 - L'abisso

"Shark 2 - L’abisso" (titolo originale: Meg 2: The Trench), diretto da Ben Wheatley, è il sequel del film del 2018 con Jason Statham. Sì, parliamo ancora una volta di squali preistorici giganteschi che nuotano liberamente nel presente. Ma stavolta l’asticella del “più grosso, più profondo, più pazzo” viene alzata fin da subito. Il film riprende qualche anno dopo gli eventi del primo capitolo. Jonas Taylor (Jason Statham) ora lavora come eco-guerriero, impegnato a contrastare operazioni illegali in mare. Ma il suo legame con la ricerca scientifica non si è spezzato: è ancora parte del team che esplora la Fossa delle Marianne, quella profonda ferita dell’oceano da cui era emerso il megalodonte nel primo film. La trama si apre con una nuova spedizione scientifica. L'obiettivo è esplorare una zona ancora più profonda della Fossa, un ambiente ostile che nasconde nuove creature abissali. Jonas e il team del Mana One (la base di ricerca sottomarina) scendono nelle profondità a bordo di sommergibili ad alta tecnologia. E ovviamente... qualcosa va storto.

Sotto la superficie, la squadra scopre che il “termoclino” – quella barriera naturale che nel primo film teneva segregati gli squali preistorici – è più fragile del previsto. Ciò che segue è un'esplosione di eventi: squali megalodonti (sì, più di uno), una gigantesca creatura anfibia chiamata snappersaurus (non ha un nome ufficiale, ma nel film è una sorta di lucertolone preistorico), e un’operazione mineraria illegale che sta sfruttando il fondo oceanico. Nel mezzo c'è anche un twist narrativo: un traditore all'interno del team sta collaborando con una compagnia privata, interessata a sfruttare economicamente le risorse della trincea. Questo porta al sabotaggio della missione e a una parte centrale del film in cui Jonas e gli altri devono sopravvivere bloccati a chilometri sotto la superficie marina, in un ambiente ostile, con comunicazioni tagliate e mostri a caccia.

Analisi Monologo

"Se stai ascoltando la mia voce, il mondo è ancora qui. E anche tu. Per la cronaca, non ne ho mai dubitato un secondo." Luther apre con una nota di certezza, ma non è solo una frase di conforto. È una dichiarazione di fiducia assoluta nell’uomo Ethan, non nell’agente IMF. "Spero che col tempo tu veda questa vita non come un capriccio della sorte, ma come la tua vocazione." Questa è una frase-chiave: Luther non sta parlando solo del “lavoro” che Ethan ha scelto, ma della sua natura, della sua impossibilità a restare fermo, del suo bisogno continuo di lottare per gli altri.
E non c’è retorica religiosa: il destino è nelle mani di chi agisce, non di qualche entità superiore.

"Ogni speranza per un futuro migliore, deriva dalla volontà di creare quel futuro."
"Tutto quello che c’è di buono in noi, si misura tra quel che di buono facciamo per gli altri." Luther qui spoglia l’IMF di ogni aura di spionaggio o spettacolo: non è un’organizzazione segreta che salva il mondo per contratto. È una scelta morale continua, basata sul gesto disinteressato, sulla responsabilità verso chi non può difendersi da solo. L’intera saga di Mission: Impossible è sempre stata in bilico tra thriller e umanità, ma qui si definisce finalmente: Non importa chi salvi, ma il motivo per cui scegli di provarci.

"Condividiamo tutti la stessa sorte, lo stesso futuro. La somma delle nostre infinite decisioni." "Non solo per chi ci sta a cuore, ma per chi non conosceremo mai."

Questo è il cuore pulsante della missione impossibile. Ethan e gli altri non combattono per onorificenze, non per i riconoscimenti. Combattono per chi non saprà mai cosa hanno fatto. Luther lo dice con una calma quasi meditativa. È come se stesse affidando a Ethan il peso (e l’onore) di portare avanti questa filosofia. "Noi che viviamo e moriamo nell’ombra." Qui l’ombra non è un luogo oscuro, ma un rifugio di significato. È lo spazio dove si agisce in silenzio, si protegge senza visibilità. È quasi una dichiarazione monastica, da ordine cavalleresco moderno.

Conclusione

Questo monologo ha una funzione chiara: costruire la figura di Jiuming come uomo di scienza, erede emotivo e morale della generazione passata, e visionario dell’esplorazione futura. In un film dove i personaggi non sempre hanno spazio per respirare, questo discorso è uno dei pochi momenti che tenta di fornire motivazioni e contesto.

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