Monologo Maschile - \"The day after tomorrow\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Jack Hall in The Day After Tomorrow significa incarnare un personaggio che è sia scienziato che allarmante profeta, combattuto tra il rigore dei dati e la frustrazione per un mondo che sembra ignorare l’imminente disastro climatico. Questo discorso è il cuore della sua missione, un appello disperato e razionale al tempo stesso, che cerca di trasmettere la portata della crisi ecologica in termini chiari e senza fronzoli.

MANCA POCO TEMPO

MINUTAGGIO: 6:10-8:10
RUOLO: Jack Hall

ATTORE: Dennis Quaid
DOVE: Disney+


INGLESE


What we have found locked in these ice cores… is evidence of a cataclysmic climate shift… which occurred around 10,000 years ago. The concentration of these natural greenhouse gases in the ice cores… indicates that runaway warming pushed the planet into an ice age… which lasted two centuries. Yes, it is a paradox, but global warming can trigger a cooling trend. Let me explain. The northern hemisphere owes its temperate climate to the North Atlantic current. Heat from the sun arrives at the equator and is carried north by the ocean. But global warming is melting the polar ice caps and disrupting this flow. Eventually, it will shut down. And when that occurs, there goes our warm climate. When? I don’t know. Maybe in a hundred years. Maybe in a thousand. But what I do know is that if we do not act soon… it is our children and our grandchildren who will have to pay the price. It would cost the world’s economy hundreds of billions of dollars. With all due respect, M r. Vice President… the cost of doing nothing could be even higher. Our climate is fragile. At the rate we’re burning fossil fuels and polluting the environment… the ice caps will soon disappear. Professor, um, Hall… our economy is every bit as fragile as the environment. Perhaps you should keep that in mind before making sensationalist claims. Well, the last chunk of ice that broke off… was about the size of the state of Rhode Island. Some people might call that pretty sensational.



ITALIANO


Quello che abbiamo ricavato dalle calotte di ghiaccio, è la prova di un cataclismico mutamento climatico avvenuto circa 10 anni fa. La concentrazione nel ghiaccio di gas serra di origine naturale ci rivela che il surriscaldamento incontrollato, spinse il pianeta in una glaciazione che durò due secoli. Si, è un paradosso, ma il surriscaldamento può innescare il fenomeno contrario: lo posso spiegare. L’Emisfero settentrionale deve il suo clima temperato alla corrente Nord Atlantica. Il calore del Sole arriva all’equatore, ed è trasportato a Nord, dall’Oceano. Ma il surriscaldamento terrestre, che fonde le calotte polari, disturba questo flusso che alla fine si arresterà, e quando ciò avverrà, tanti saluti al Clima temperato. Quando? Non lo so, forse tra 100 anni, forse tra 1000. Ma quello che so, è che se non agiremo in fretta saranno i nostri figli e i nostri nipoti a doverne pagare il prezzo. Il nostro clima è fragile. Se continueremo a inquinare l’ambiente e a bruciare i combustibili fossili, presto le calotte polari spariranno. Vede, l’ultimo blocco di ghiaccio che si è staccato era delle dimensioni dello Stato del Rohad Island. E c’è chi trova che questo è sensazionale.

THE DAY AFTER TOMORROW

"The Day After Tomorrow" è un film catastrofico del 2004 diretto da Roland Emmerich, noto per il suo stile grandioso e apocalittico. Il film si concentra sugli effetti estremi del cambiamento climatico e su un’improvvisa e violenta crisi climatica che sconvolge il pianeta, portando l’umanità a confrontarsi con una nuova era glaciale.


La storia si sviluppa attraverso la vicenda del paleoclimatologo Jack Hall, interpretato da Dennis Quaid. Jack è uno scienziato che, grazie ai suoi studi sul passato climatico della Terra, aveva previsto il rischio di un collasso ecologico. Nonostante i suoi avvertimenti, viene ignorato dalle autorità, fino a quando una serie di disastri meteorologici conferma le sue peggiori paure. Il riscaldamento globale, accelerato dall’uso indiscriminato di combustibili fossili, innesca un catastrofico cambio di corrente oceanica, in particolare interrompendo la Corrente del Golfo, che regola il clima dell’emisfero settentrionale.


La trama principale segue due linee narrative: la corsa contro il tempo di Jack per salvare suo figlio Sam, interpretato da Jake Gyllenhaal, intrappolato a New York, e il tentativo globale di sopravvivere alle nuove condizioni climatiche. Sam è a New York per una competizione accademica quando la città viene colpita da un freddo anomalo e da una gigantesca tempesta di neve. Le temperature crollano rapidamente, rendendo New York inabitabile e bloccando milioni di persone. Nel frattempo, altre regioni del pianeta subiscono disastri ambientali simili: tempeste inarrestabili, tornado devastanti e mareggiate.


Jack intraprende un viaggio pericoloso e disperato attraverso il continente, con pochi mezzi e tra condizioni climatiche estreme, per salvare suo figlio. È una missione di sopravvivenza che mette alla prova non solo la sua forza fisica ma anche il suo legame familiare. Parallelamente, il governo degli Stati Uniti e altri stati cercano di gestire la crisi, ma il collasso climatico si rivela troppo rapido e violento perché le infrastrutture umane possano affrontarlo.


In "The Day After Tomorrow," il disastro climatico non è solo un pretesto per spettacolo visivo, ma anche un ammonimento sui rischi del cambiamento climatico. Il film mette in luce la fragilità delle città moderne di fronte a forze naturali incontenibili, spingendo il pubblico a riflettere su quanto le scelte umane possano influenzare in modo devastante l’ecosistema globale.

Le scene sono spettacolari, con effetti speciali che ricreano tempeste, ghiacciai improvvisi e città sommerse. Emmerich usa il grande schermo per far vedere il pericolo del riscaldamento globale non come un problema lontano, ma come un potenziale nemico incombente. "The Day After Tomorrow" si configura così come una sorta di “avvertimento visivo,” un esempio di cinema che fonde intrattenimento e messaggio ecologico, spingendo lo spettatore a chiedersi quanto siamo realmente preparati a gestire le conseguenze delle nostre azioni sul pianeta.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Jack Hall nel film "The Day After Tomorrow" è denso di concetti scientifici ma racchiude anche un messaggio emotivo e accorato. Jack sta parlando di un evento reale, l’alterazione climatica causata dall’inquinamento umano, ma lo fa con una sorta di fatalismo temperato da una profonda preoccupazione per il futuro. La sua analisi, che riguarda i cambiamenti osservati nelle carote di ghiaccio, mostra una realtà innegabile: il clima terrestre, contrariamente a ciò che potremmo pensare, non è un sistema stabile. Anzi, è estremamente fragile e sensibile.


La frase “è un paradosso, ma il surriscaldamento può innescare il fenomeno contrario” sintetizza il concetto scientifico dietro al film: il riscaldamento globale può portare a effetti imprevedibili, persino opposti alle aspettative. Qui entra in gioco il riferimento alla corrente Nord Atlantica, che nell’immaginario del film è il punto cruciale. Jack spiega che questa corrente trasporta il calore dall’equatore verso il Nord, mantenendo un clima temperato nell'emisfero settentrionale. Se questo flusso venisse interrotto, il clima temperato potrebbe scomparire, portando a un gelo estremo.


Nella parte finale del monologo, Jack allude alla possibilità che l'effetto non si manifesti immediatamente ("forse tra 100 anni, forse tra 1000"), ma ciò che risulta evidente è la gravità della situazione. Con questo passaggio, Emmerich costruisce una tensione tra l’incertezza temporale e la certezza del rischio: anche se non possiamo sapere quando avverrà, sappiamo che accadrà. Il monologo, infatti, si chiude con l’appello di Jack, un avvertimento rivolto non solo agli ascoltatori nel film, ma anche al pubblico stesso.


Jack usa un esempio concreto per catturare l'attenzione: il distacco di un enorme blocco di ghiaccio “delle dimensioni dello Stato del Rhode Island.” È un’immagine iperbolica, ma potente, perché rende visibile l’impatto del cambiamento climatico. La battuta "E c’è chi trova che questo è sensazionale" ha un tono di critica quasi ironica, mostrando il senso di frustrazione di Jack verso una società che guarda i fenomeni naturali estremi come spettacolo anziché come segnale d’allarme.

CONCLUSIONE

Per un attore, il monologo di Jack è un’opportunità per sensibilizzare il pubblico, calandosi in un personaggio che racchiude la conoscenza e la preoccupazione di un intero campo scientifico. La chiave è mantenere un equilibrio tra l’autorità di un esperto e l’umanità di un padre che teme per il futuro. Questo discorso, interpretato con la giusta intensità, diventa più di un allarme climatico: è un richiamo alla responsabilità collettiva, un’invocazione che arriva dritta al cuore dello spettatore.

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