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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Enrico V (Hal) prima della Battaglia di Azincourt è un momento chiave di Il Re. È il discorso che precede il combattimento, il punto in cui il giovane re si rivolge ai suoi uomini per dare loro l’ultima spinta morale prima dello scontro decisivo contro i francesi. Se in Shakespeare troviamo il celebre "We few, we happy few, we band of brothers" dell'Enrico V, qui David Michôd e Joel Edgerton (co-sceneggiatore e interprete di Falstaff) scelgono un tono diverso: più asciutto, più pragmatico, meno retorico.
MINUTAGGIO: 1:37:29-1:39:31
RUOLO: Hal
ATTORE: Timothée Chalamet
DOVE: Netflix
INGLESE
You expect of me a speech? I have only one to give, and it is the same one I'd give were we not standing on the brim of a b*ttlefield. It is the same one I'd give were we to meet in the street by chance. I have only ever hoped for one thing... to see this kingdom united under this English crown. All men are born to die. We know it. We carry it with us always. If your day be today, so be it. Mine will be tomorrow. Or mine today and yours tomorrow. It matters not. What matters is that you know, in your hearts, that today you are that kingdom united. You are England. Each and every one of you. England is you. And it is the space between you. Fight not for yourselves, fight for that space. Fill that space. Make it tissue. Make it mass. Make it impenetrable. Make it yours! Make it England! Make it England!
ITALIANO
Vi aspettate un mio discorso? Ne ho solo uno da fare. Ed è lo stesso che avrei fatto se non fossimo ai bordi di un campo di battaglia. E’ lo stesso che farei se ci incontrassimo casualmente per strada. Ho sempre avuto un’unica speranza. Vedere questo regno unito sotto la corona inglese. Ogni uomo è destinato a morire, lo sappiamo. Viviamo con questa consapevolezza. Se la vostra ora giungerà oggi, così sia. La mia giungerà domani. O la mia oggi e la vostra domani, non ha importanza. Quello che conta è che voi sappiate, in cuor vostro, che oggi voi siete quel Regno Unito. Voi siete l’Inghilterra. Ognuno di voi. L’inghilterra è voi, ed è lo spazio vuoto fra di voi. Non combattete per voi stessi, combattete per quello spazio, riempite quello spazio se siete nella trama, donategli massa, rendetelo impenetrabile, Rendetelo vostro. Rendetelo l’Inghilterra. Rendetelo l’Inghilterra! Soldati, capitani, lord, mostrate il vostro valore!
"Il Re" (2019) è un film storico diretto da David Michôd, con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista. La pellicola è un adattamento libero delle opere di Shakespeare dedicate a Enrico V, con influenze dalla realtà storica. Il film segue l’ascesa al trono di Hal, un giovane principe inglese che rifiuta la corte e gli obblighi della corona, preferendo una vita dissoluta tra taverne e amici poco raccomandabili, tra cui il cavaliere caduto in disgrazia John Falstaff (Joel Edgerton).
La morte di suo padre, Enrico IV, lo costringe però a diventare Re Enrico V d’Inghilterra. Nonostante il suo desiderio di pace e il disprezzo per la politica di guerra, il giovane re si trova subito immerso in giochi di potere, tradimenti e rivalità. Spinto da consiglieri ambigui e dalla provocazione del Delfino di Francia (Robert Pattinson), Hal decide di invadere la Francia. La campagna militare culmina nella Battaglia di Azincourt, dove Enrico V, contro ogni previsione, riesce a sconfiggere l'esercito francese, dimostrando il suo valore come condottiero.
Nel finale, Hal scopre di essere stato manipolato dai suoi stessi consiglieri e si rende conto che la guerra non era necessaria. Decide quindi di affrontare la verità e governare con maggiore consapevolezza, sposando Caterina di Valois (Lily-Rose Depp) per consolidare la pace tra i due regni.
Il discorso si apre con un’introduzione disarmante: "Vi aspettate un mio discorso? Ne ho solo uno da fare." Hal si smarca subito dalla classica oratoria bellica. Non promette gloria, non usa slogan grandiosi. È un discorso che, a suo dire, avrebbe potuto pronunciare anche lontano da un campo di battaglia. Questo lo distingue dal tono teatrale e altezzoso del Delfino di Francia: Hal non parla da sovrano distante, ma da uomo tra gli uomini. Poi arriva il cuore del messaggio: "Ho sempre avuto un’unica speranza. Vedere questo regno unito sotto la corona inglese."
Qui emerge il suo ideale di unità. Enrico non invoca la guerra come strumento di conquista personale, ma come un passo verso una nazione forte e compatta. È il concetto di un’Inghilterra che non è un’aggregazione di soldati o nobili, ma un’entità unica, più grande di chiunque la componga.
Il passaggio successivo riflette sul tema della mortalità: "Ogni uomo è destinato a morire, lo sappiamo. Viviamo con questa consapevolezza. Se la vostra ora giungerà oggi, così sia. La mia giungerà domani. O la mia oggi e la vostra domani, non ha importanza." Qui Hal affronta la paura della morte con una visione fatalistica. Non promette sopravvivenza o vittoria certa, non addolcisce la realtà della guerra. Tutti moriranno, prima o poi. Ma ciò che conta è come si affronta il momento presente.
E poi arriva il punto più potente: "Quello che conta è che voi sappiate, in cuor vostro, che oggi voi siete quel Regno Unito. Voi siete l’Inghilterra. Ognuno di voi. L’Inghilterra è voi, ed è lo spazio vuoto fra di voi." L’idea centrale del discorso è qui: l’Inghilterra non è un sovrano, non è un esercito, non è un concetto astratto. È ciascun uomo presente sul campo di battaglia, e il legame invisibile tra di loro. Poi arriva l’esortazione finale: "Non combattete per voi stessi, combattete per quello spazio, riempite quello spazio se siete nella trama, donategli massa, rendetelo impenetrabile, rendetelo vostro. Rendetelo l’Inghilterra. Rendetelo l’Inghilterra!" L’immagine dello spazio vuoto tra gli uomini è una metafora potente: se ognuno combatte per l’altro, il fronte diventa solido, impenetrabile. L’Inghilterra diventa una cosa sola con i suoi uomini, non un ideale distante.
Il climax arriva con l’incitazione: "Soldati, capitani, lord, mostrate il vostro valore!" A differenza del Delfino, che usa insulti e provocazioni, Hal usa il senso di appartenenza e responsabilità per ispirare i suoi uomini. Non li tratta come pedine, ma come parte di un tutto indivisibile.
Questo monologo è l’opposto della retorica bellica classica. Hal non promette trionfo, non dipinge il nemico come un mostro, non fa leva sull’odio. Il suo discorso è essenziale, concreto e privo di illusioni.
A livello cinematografico, questa scena consolida il suo passaggio definitivo da giovane principe ribelle a sovrano consapevole. Qui Hal è il re, ed è il simbolo di quell'Inghilterra che vuole costruire.
Se il monologo del Delfino è una dimostrazione di arroganza e superficialità, quello di Enrico è un richiamo alla responsabilità e alla coesione. È il momento che lo consacra davvero come leader. E poco dopo, il campo di battaglia gli darà ragione.
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