Monologo - \"Venom\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Carlton Drake in Venom significa immergersi nella mente di un personaggio che combina potere, ego e una visione distorta della realtà. Drake è convinto di essere un salvatore per un mondo in declino, un leader con una missione superiore che lo pone al di sopra della morale comune. Questo monologo rivela la sua ambiguità morale e il suo lato manipolativo, soprattutto nel modo in cui usa riferimenti biblici e convinzioni personali per giustificare i suoi atti.

ISACCO E SIMBIONTI

MINUTAGGIO: 25:15-26:38

RUOLO: Carlton Drake

ATTORE: Riz Ahmed

DOVE: Netflix


INGLESE


There's no need to be frightened, Isaac. There's no need. Isaac. You know that's a biblical name? God said to Abraham, "Give me your son, "show me you are willing to sacrifice the one thing "most precious to you," and Abraham was willing. You know what's always impressed me about that story? It isn't Abraham's sacrifice. It's Isaac's. Now, I don't know what kind of God would ask that of someone, but it doesn't change anything for me. Isaac is still the hero of this story. Look around you. Look at the world. What do you see? War, poverty, a planet on the brink of collapse. I would argue that God has abandoned us. He didn't keep his end of the bargain, Isaac, so now it's down to you and me to put this right. And this time, Isaac, we can. We will. This time, I will not abandon us.



ITALIANO


Non devi aver paura, Isaac, non c'è motivo. Isaac, sai che il tuo è un nome biblico. Dio disse ad Adamo: "Dammi tuo figlio. Mostrami che sei disposto a sacrificare la cosa più preziosa che hai". E Abramo lo era. Sai che cosa mi ha sempre sbalordito di quella storia? Non il sacrificio di Abramo, quello di Isacco. Non so quale Dio chiederebbe una cosa simile. Ma non cambia niente per me. Isacco è sempre l'eroe della storia. Guardati intorno. Osserva il mondo. Cosa vedi: guerre, povertà, un pianeta sull'orlo del collasso. Io cominicerei a pensare che Dio ci abbia abbandonati. Non ha mantenuto fede al suo patto, Isaac. Perciò toccherà a noi due porre rimedio. E stavolta, Isaac, possiamo. Lo faremo. Questa volta, io non ci abbandonerò.

VENOM

"Venom", il film del 2018 diretto da Ruben Fleischer e interpretato da Tom Hardy, è basato sul famoso personaggio Marvel, uno dei più complessi e ambigui del mondo dei fumetti. Anche se in passato Venom è stato principalmente un antagonista di Spider-Man, qui lo vediamo protagonista della sua storia, trasformato in un antieroe con una complessità psicologica tutta sua.


La storia ruota attorno a Eddie Brock (Tom Hardy), un giornalista investigativo che cerca di smascherare le attività poco trasparenti di Carlton Drake (Riz Ahmed), un magnate senza scrupoli a capo della Life Foundation. Drake è ossessionato dalla scienza e dall'idea di "migliorare" la razza umana, ed è coinvolto in esperimenti con entità aliene, i simbionti, che hanno bisogno di un ospite umano per sopravvivere.


Durante la sua indagine, Eddie viene infettato da uno di questi simbionti, Venom, una creatura con una sua personalità e una sete di distruzione. Da questo momento, Eddie e Venom si trovano legati in una simbiosi complessa che li rende potenti, ma anche difficili da controllare. Eddie sente la presenza di Venom dentro di sé, una voce interiore che gli parla, lo manipola, lo sfida. Questo crea situazioni al limite, in cui il controllo del corpo viene conteso tra il giornalista umano e il simbionte alieno.

Uno degli elementi più interessanti di "Venom" è proprio la relazione tra Eddie e il simbionte. Venom, pur essendo una creatura distruttiva, mostra anche una sorprendente curiosità e persino un bizzarro senso dell'umorismo. Eddie, invece, inizia a vedere Venom come una risorsa per affrontare le sue paure, le sue insicurezze e per trovare un nuovo senso di identità.


La trama quindi gioca molto sul concetto di dualità: Eddie è un uomo con un forte senso di giustizia, ma ora è intrappolato con una creatura che rappresenta tutto ciò che lui stesso temeva di poter diventare. Venom è violento e crudele, ma è anche dipendente da Eddie per sopravvivere, e in qualche modo è influenzato dalla moralità del suo ospite.

Uno degli aspetti più interessanti di "Venom" è come il film esplori il concetto dell'antieroe. Eddie non è un eroe tradizionale; è un uomo con difetti e fallimenti, spesso egoista e impulsivo, ma con un cuore che lo porta a compiere delle scelte moralmente giuste. Venom, d’altra parte, si evolve da puro distruttore a una sorta di guardiano contorto che riesce a trovare una forma di equilibrio nel mondo umano.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Carlton Drake in Venom svela la sua mentalità e la giustificazione morale che lui si costruisce per compiere atti brutali. Parla a Isaac, una delle sue cavie umane, con un tono che mescola un senso di paternalismo e freddezza quasi messianica, come se stesse per coinvolgerlo in un sacrificio necessario per un "bene più grande". È una manipolazione mentale che Carlton esercita per distogliere l’attenzione dalla crudeltà dell’esperimento e conferire a sé stesso una giustificazione quasi religiosa.


Carlton inizia collegando il nome di Isaac a una delle storie più cariche di simbolismo della Bibbia: il sacrificio di Isacco. Già questo riferimento suggerisce il potere che Carlton vuole esercitare sulle sue cavie. Paragona sé stesso a un Dio – o meglio, a qualcuno con il diritto di decidere della vita altrui. È un riferimento colmo di ambiguità, perché non rispetta il significato originario della storia biblica: per la tradizione, Abramo è il fedele che mette la propria fiducia in Dio, mentre Dio, alla fine, non richiede il sacrificio umano. Carlton, invece, stravolge la storia, dipingendo Dio come un’entità che pretende sacrifici e che ha abbandonato l’umanità. È come se Drake volesse giustificare la propria posizione di potere, convincendo sé stesso e Isaac che sia "necessario" fare delle vittime per un bene superiore.


Carlton sottolinea che Isacco, non Abramo, è l’eroe della storia. In questa frase possiamo vedere quanto egli interpreti in modo distorto e utilitaristico la Bibbia: per lui, l’eroe è colui che si sacrifica, o meglio, colui che viene sacrificato per una causa maggiore. Questo ribaltamento morale è agghiacciante perché rivela quanto Carlton si senta giustificato a usare esseri umani come strumenti del proprio progetto, privandoli di ogni valore individuale e personale. Qui non c’è compassione: c’è solo il desiderio di piegare le persone a un “dovere” che lui stesso ha imposto.


Carlton continua poi descrivendo il mondo come un luogo sull’orlo del collasso – guerra, povertà, disastri ecologici – suggerendo che Dio non abbia mantenuto la sua parte del "patto" con l’umanità. Carlton utilizza questa interpretazione come giustificazione per il suo operato: se Dio ci ha abbandonati, allora toccherà all’uomo (o meglio, a lui) prendere il controllo e rimediare agli errori divini. La sua convinzione si fa quasi messianica; si dipinge come il salvatore, l’unico in grado di "non abbandonare" l’umanità.

Questa idea perversa di "salvatore" ci ricorda scienziati folli o dittatori convinti di poter salvare il mondo a qualsiasi costo. Carlton Drake non vede la sua missione come crudele o egoista, ma come un atto necessario, un sacrificio per una causa superiore che solo lui è in grado di realizzare. È una mentalità che si traduce perfettamente nel suo lavoro alla Life Foundation, dove considera gli esseri umani come risorse da sacrificare per il progresso e la sopravvivenza della specie, che lui reputa appesa a un filo.


Attraverso il suo discorso, Carlton costruisce un’immagine quasi eroica di sé stesso, insinuando in Isaac che sarà partecipe di un piano di redenzione universale. È un modo di manipolare le sue cavie, conferendo a quella che è essenzialmente una tortura scientifica il valore di un sacrificio eroico. In realtà, però, il suo intento non è tanto quello di salvare l’umanità quanto di perpetuare la sua visione distorta di progresso. Carlton parla di "noi due" come se si identificasse con la cavia, ma questa è pura retorica. Il suo è un messaggio di disumanizzazione: chiunque non riesca a vivere secondo il suo standard di perfezione è semplicemente sacrificabile.

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

Interpretare il monologo di Carlton Drake richiede di cogliere i diversi strati del personaggio, la sua ambiguità morale e il modo in cui si percepisce quasi come una figura divina. Drake, in questo discorso, è un personaggio che ha bisogno di credere nella giustizia della propria causa anche quando questa causa implica il sacrificio di altre vite.


1. Comprendere il tono del potere e della superiorità morale


Carlton Drake parla con la convinzione di chi pensa di essere superiore agli altri. È freddo, controllato, e ha un’aura di calma quasi inquietante. Non ha alcun dubbio su ciò che sta per fare, e questo va trasmesso con un tono sicuro, pacato e privo di incertezze.

La calma di Carlton non è quella di una persona empatica, ma quella di chi ha completamente razionalizzato la propria scelta, convincendosi che sia la migliore possibile.


2. Usare un tono “paternalistico”


Carlton si rivolge a Isaac come farebbe un padre severo con un figlio. C’è una certa condiscendenza nelle sue parole, come se stesse “educando” Isaac su una verità superiore. L’intenzione di fondo è manipolativa: vuole che Isaac creda di star per compiere un atto eroico, e per farlo deve usare un tono che possa infondere una falsa sensazione di sicurezza.

Mentre racconti la storia di Abramo e Isacco, immagina di portare Isaac in una narrazione sacra, quasi elevandolo a parte di qualcosa di più grande e significativo.


3. Aggiungere sfumature di disillusione e amarezza


Nella parte in cui Carlton descrive il mondo come devastato da guerra, povertà e collasso ecologico, dovrebbe emergere un po’ di disillusione, come se davvero fosse deluso dal mondo e dalla condizione umana. È importante che sembri quasi sincero, come se davvero sentisse che la sua missione sia necessaria.

Usa un tono appena più grave, anche leggermente malinconico, come se si trattasse di una verità amara da accettare. Questa tonalità rende più efficace il passaggio successivo, in cui Drake decide di assumere il controllo e diventare il “salvatore” che, secondo lui, Dio non è mai stato.


4. Evidenziare l'ego messianico di Carlton


Carlton crede fermamente che il suo ruolo sia quello di rimediare agli errori dell’umanità. Nella frase "Toccherà a noi due porre rimedio", fai emergere questo aspetto messianico. Per lui, ciò che sta per fare non è un atto di crudeltà, ma un sacrificio necessario per la sopravvivenza della specie.

Porta un senso di inevitabilità e grandezza nella voce, come se stesse pronunciando un giuramento sacro. Si sente “al di sopra” delle questioni morali comuni, e deve trasmettere questo senso di predestinazione.


5. Esprimere un’apparente empatia


Pur nella sua freddezza, Carlton cerca di stabilire un legame con Isaac, dicendo: "Io non ci abbandonerò". In questo momento, mostrati quasi rassicurante, come se Carlton fosse sincero nel voler dare forza alla sua cavia, per motivarla a “partecipare” al sacrificio.

Usa uno sguardo profondo e un’espressione più morbida, quasi compassionevole, per comunicare l’illusione che Carlton si stia mettendo sullo stesso piano di Isaac, condividendo il peso di questa “missione”.


6. Giocare con la fisicità: avvicinarsi e dominare


Mentre parli, puoi utilizzare una postura leggermente piegata verso Isaac, con un movimento fluido, lento. Questo crea un senso di dominio psicologico, quasi ipnotico, come se stesse avvolgendo la cavia con le sue parole.

Gli occhi e il contatto visivo sono fondamentali. Sostenere lo sguardo di Isaac senza mai vacillare trasmette il potere e la sicurezza di Carlton, così come la sua volontà incrollabile.


7. Dare importanza ai silenzi e alle pause


Prendi dei brevi momenti di pausa in punti chiave del monologo: ad esempio, dopo "Io comincerei a pensare che Dio ci abbia abbandonati". Questo dà peso alla frase, come se Carlton stesse riflettendo davvero su quanto detto, e permette allo spettatore di percepire l’inquietante ambiguità delle sue parole.

Una breve pausa prima di dichiarare "Io non ci abbandonerò" rafforza l’idea che Carlton si consideri l’unica figura su cui poter fare affidamento. È una dichiarazione potente, che deve arrivare con decisione e calma.


8. Trasmettere un’energia manipolativa e calcolatrice


Carlton non è empatico, ma è estremamente abile nel far credere di esserlo. Il tono deve essere morbido ma al tempo stesso chirurgico, tagliente: ogni parola sembra scelta per indurre in Isaac una fiducia fasulla.

Carlton sa cosa sta facendo e perché lo sta facendo: ogni gesto, ogni espressione, deve trasmettere questa lucidità calcolata, lasciando intendere che Isaac è solo un altro tassello del suo piano.

CONCLUSIONE

Interpretare Carlton Drake in questo monologo richiede di mostrare la freddezza di un manipolatore carismatico e il fervore di un visionario che ha oltrepassato ogni limite morale. Drake si considera il "Dio" che l'umanità ha perso e giustifica i suoi atti come sacrifici necessari.

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