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Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Diana, tratto da un videomessaggio inviato dopo l'attacco contro Citadel, rappresenta una sintesi delle sfide politiche e personali che lei affronta in un mondo destabilizzato. Questo testo ci offre uno spaccato del suo stato mentale e della situazione geopolitica, dove Diana è costretta a operare in un contesto in cui il potere e il controllo sono stati usurpati dalle forze criminali di Manticore.
STAGIONE 1 EP 6
MINUTAGGIO: 6:30-7:35
RUOLO: Diana Cavalieri
ATTRICE: Matilda De Angelis
DOVE: Amazon Prime Video
ITALIANO
Giorno 32 dopo l'attacco contro Citadel.
E' chiaro ormai che dopo le sanzioni l’unico obiettivo di Ettore Zani è quello di destabilizzare completamente il paese.
L’agenzia ha iniziato a rifornire di armi diverse organizzazioni criminali.
Sta ricattando i politici dell’opposizione e ha ottenuto appalti con l’esercito e con le forze dell’ordine.
A noi agenti non rimane più alcuna libertà.
Siamo il loro braccio armato.
Non riesco più a dormire, e continuo a credere che qualcuno dei nostri sentirà i miei messaggi ma…
Ho paura.
E sono rimasta sola.
"Citadel: Diana" è uno spin-off della serie "Citadel" del 2023, prodotto dai fratelli Russo e ambientato nel 2030 a Milano. La protagonista, Diana Cavalieri (interpretata da Matilda De Angelis), è un’agente segreta della Citadel che ha infiltrato l’organizzazione rivale, Manticore, che ha distrutto la Citadel otto anni prima. Diana si trova in una posizione complicata: bloccata dietro le linee nemiche, deve decidere se abbandonare l’agenzia o fidarsi di un alleato inaspettato, Edo Zani, l’erede di Manticore in Italia. La trama si sviluppa con azioni spettacolari, complotti, e un intricato gioco di potere all'interno dell'organizzazione. La serie, rilasciata su Amazon Prime Video il 10 ottobre 2024, è diretta da Arnaldo Catinari e creata da Alessandro Fabbri, con un cast che include anche Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, e Filippo Nigro.
Pillole della Trama
"Citadel: Diana" è ambientata in un futuro distopico nel 2030, con Milano come sfondo principale. La città è ancora alle prese con le conseguenze del crollo della Citadel, un'agenzia di spionaggio globale, avvenuto otto anni prima. La distruzione della Citadel è stata orchestrata da Manticore, una potente organizzazione criminale, che ha costretto i membri superstiti della Citadel a fuggire o nascondersi.
La protagonista, Diana Cavalieri, è una spia sotto copertura che lavora per la Citadel all'interno di Manticore. Ma dopo il collasso dell'agenzia, Diana si trova intrappolata in una situazione pericolosa e isolata. La trama ruota attorno ai suoi sforzi per sfuggire a Manticore e alla complessità del suo doppio ruolo. Un elemento chiave della storia è la comparsa di Edo Zani, l'erede di Manticore in Italia. Edo si trova coinvolto in una lotta di potere all'interno della sua famiglia e potrebbe essere l'unico che può aiutare Diana a scappare. La relazione tra Diana ed Edo si complica ulteriormente quando Diana scopre che la famiglia Zani potrebbe essere legata alla tragica morte dei suoi genitori. Questo aggiunge una dimensione emotiva alla trama, facendo emergere il conflitto interiore di Diana mentre cerca di bilanciare il suo desiderio di vendetta con la necessità di sopravvivere e scappare.
Questo messaggio si sviluppa su due livelli: da un lato, c'è la sua descrizione fredda e quasi giornalistica della situazione geopolitica e delle dinamiche di potere, dall'altro, emerge la sua vulnerabilità emotiva.
Diana fornisce una sintesi degli eventi successivi all'attacco contro Citadel, menzionando il coinvolgimento diretto di Ettore Zani e la sua strategia di destabilizzare il paese attraverso l'influenza su forze dell'ordine, esercito e politica. Diana si rende conto che, come agenti, lei e i suoi colleghi non hanno più il controllo delle loro azioni. Sono diventati strumenti nelle mani di Manticore, perdendo ogni indipendenza. Questo è un tema forte di alienazione, dove l'individuo non ha più potere sulle proprie scelte e azioni, rappresentando la crisi esistenziale di Diana.
Nella seconda parte del monologo, Diana rivela il suo stato psicologico, ammettendo la sua incapacità di dormire e il costante senso di isolamento. Il fatto che invii questi messaggi sperando che qualcuno li riceva, senza alcuna garanzia, aumenta il senso di impotenza. Il suo "Ho paura. E sono rimasta sola" è la dichiarazione più intima e umana, dove esprime apertamente il terrore di essere abbandonata in una situazione senza via d'uscita.
Il monologo è strutturato in modo tale da passare da un tono informativo e analitico a uno profondamente personale. Questo cambiamento di tono permette al pubblico di percepire sia la gravità della situazione in cui Diana si trova, sia la sua fragilità come essere umano. La sua confessione finale rafforza il senso di tragedia, aumentando l'empatia dello spettatore nei suoi confronti.
Il monologo termina con una confessione personale che riflette il cuore pulsante del personaggio: la paura e la solitudine. L'evoluzione del discorso di Diana, da analitico a profondamente emotivo, ci permette di empatizzare con la sua situazione disperata.
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