Monologo - Matthew McConaughey da \"We are Marshall\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Questo monologo è costruito su due pilastri: la memoria e la motivazione, una combinazione che permette a Lengyel di prendere il dolore e trasformarlo in energia vitale. Jack non si limita a un discorso d'incoraggiamento per una partita; quello che sta facendo è dare alla squadra una missione che trascende il campo di gioco. La frase “il funerale finisce oggi” è cruciale: non sta dicendo di dimenticare i caduti, ma di smettere di vivere nel lutto, per trasformarlo in un trampolino verso il futuro. Qui il football diventa simbolo di catarsi, un rito collettivo che aiuta l’intera comunità a risollevarsi, a riprendere a vivere.

WE ARE MARSHALL

MINUTAGGIO: 1:42:05-1:54:16
RUOLO: Jack Lengyel

ATTORE: Matthew McConaughey
DOVE: Amazon Prime Video



INGLESE


For those of you who may not know, this is the final resting place for six members of the 1970 Thundering Herd. The plane crash that took their lives was so severe, so absolute, that their bodies were unable to be identified. So they were buried here. Together. Six players. Six teammates. Six Sons of Marshall. This is our past, gentlemen. This is where we have been. This is how we got here. This is who we are. Today, I want to talk about our opponent this afternoon. They're bigger, faster, stronger, more experienced, and on paper, they're just better. And they know it too. But I want to tell you something that they don't know. They don't know your heart. I do. I've seen it. You have shown it to me. You have shown this coaching staff, your teammates. You have shown yourselves just exactly who you are in here. When you take that field today, you've got to lay that heart on the line, men. From the soles of your feet, with every ounce of blood you've got in your body, lay it on the line until the final whistle blows. And if you do that, if you do that, we cannot lose. We may be behind on the scoreboard at the end of the game but if you play like that, we cannot be defeated. Now we came here today to remember six young men and 69 others who will not be on the field with you today, but they will be watching. You can bet your ass that they'll be gritting their teeth with every snap of that football. You understand me? How you play today, from this moment on is how you will be remembered. This is your opportunity to rise from these ashes and grab glory. We are Marshall! The funerals end today!



ITALIANO


Per tutti quelli di voi che non lo sanno ancora, state osservando il luogo in cui riposano sei membri dell’Orda Tonante 1970. L’incidente in cui persero la vita fu così devastante, così spaventoso, che i corpi non poterono mai essere identificati. Per questo sono qui. Insieme. Sei atleti, sei amici, sei figli della Marshall. Questo è il nostro passato, signori. E non dobbiamo dimenticarlo mai, perché è la ragione per cui siamo tutti qui, adesso. Ora vi parlo dei nostri avversari di oggi. Sono più grossi, più forti, più veloci, più esperti. E sulla carta migliori di noi. E loro questo lo sanno. Ma ora vi dico una cosa che non sanno: “Loro non sanno chi siete”. Io lo so. Vi ho visti. Ho visto il vostro cuore. Lo hanno visto anche gli altri coach, i compagni. Voi avete mostrato agli altri e a voi stessi chi siete dentro. Quando oggi entrerete in campo, non dovrete essere solamente dei giocatori in gamba. Voi dovrete essere il cento per cento del giocatore e della persona che siete, ed esserlo fino al fischio finale, e se riuscirete a farlo… se riuscirete a farlo, allora avremo già vinto. Può darsi che alla fine lo stupido tabellone dirà il contrario, ma se riuscirete a farlo sarà una vittoria anche la sconfitta. Noi siamo venuti qui per ricordare sei persone e altre sessantanove che oggi non potranno essere con noi allo stadio. Ma loro vi guarderanno. E potete scommetterci le chiappe, che saranno con voi, in ogni azione, in ogni istante di gioco, quindi sappiate, che da questa partita in avanti, da questo momento in poi sarete voi ad essere ricordati. E’ la vostra grande opportunità, di risorgere da queste ceneri e afferrare la gloria. Noi siamo i Marshall. Il funerale finisce oggi!

WE ARE MARSHALL

"We Are Marshall" è un film del 2006 diretto da McG, che racconta la storia vera e commovente della squadra di football della Marshall University di Huntington, West Virginia. La vicenda è incentrata sulla tragedia aerea che nel 1970 ha spazzato via quasi tutta la squadra, oltre ad allenatori e membri dello staff, e su come la città e l'università abbiano reagito al disastro, lottando per ricostruire la squadra e l'identità della comunità.


La storia si apre con una giornata cupa e drammatica, quando un volo che trasporta la squadra dei Marshall Thundering Herd si schianta poco prima di raggiungere l'aeroporto di Huntington, uccidendo 75 persone. Il film segue la reazione della città, devastata dalla perdita, e le difficoltà della Marshall University nel tentativo di riprendere le attività sportive e riaccendere la speranza. È un momento in cui i membri sopravvissuti della comunità – tra cui genitori, studenti e staff universitario – devono fare i conti con il lutto e la domanda se il football possa mai tornare ad avere senso per loro.


Nonostante le titubanze iniziali, Nate Ruffin, un giocatore sopravvissuto che non era sul volo, si unisce ad altri studenti e membri della città per fare pressione sull’università affinché la squadra venga rifondata. Entra così in scena l’allenatore Jack Lengyel, interpretato da Matthew McConaughey, un outsider che accetta la sfida di guidare una squadra completamente nuova, composta in gran parte da matricole e giocatori non esperti, per far rinascere i Thundering Herd. Lengyel sa che riportare il football a Marshall non è solo una questione sportiva: è un’occasione per la città di rimettersi in piedi.


"We Are Marshall" mette in scena una narrazione non solo di riscatto sportivo, ma di rinascita emotiva e collettiva. Lengyel e i suoi giocatori affrontano un’impresa quasi impossibile, allenandosi e combattendo contro avversari molto più esperti, ma l’obiettivo è soprattutto emotivo: restituire speranza a una comunità ferita. Il football diventa un simbolo di resistenza e di connessione, un modo per ricordare coloro che sono stati persi ma anche per andare avanti.


Uno dei punti più toccanti del film è il discorso motivazionale di Lengyel ai suoi giocatori prima di una partita difficile, un momento in cui emergono sia la determinazione che la fragilità del gruppo. È un film che si muove tra dramma e speranza, e anche se si concentra sul football, non è un film di sport in senso stretto, ma una storia di resilienza, fatta di piccole e grandi vittorie emotive.


Il film racconta una storia vera, e lo fa rispettando il peso del dolore della comunità. È un’opera che riesce a catturare il senso di perdita e il potere della collettività di riunirsi per cercare di ritrovare un equilibrio.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è costruito su due pilastri: la memoria e la motivazione, una combinazione che permette a Lengyel di prendere il dolore e trasformarlo in energia vitale. Jack non si limita a un discorso d'incoraggiamento per una partita; quello che sta facendo è dare alla squadra una missione che trascende il campo di gioco. La frase “il funerale finisce oggi” è cruciale: non sta dicendo di dimenticare i caduti, ma di smettere di vivere nel lutto, per trasformarlo in un trampolino verso il futuro. Qui il football diventa simbolo di catarsi, un rito collettivo che aiuta l’intera comunità a risollevarsi, a riprendere a vivere.


Questo monologo di Jack Lengyel è uno dei momenti più intensi e significativi di We Are Marshall, ed è costruito per toccare corde profonde, sia nei giocatori che negli spettatori. Lengyel, con le sue parole crea una connessione potente tra passato e presente, trasformando la partita in una sorta di rito collettivo che va oltre il semplice confronto sportivo.

La prima parte del discorso è una commemorazione. Lengyel porta i giocatori e noi spettatori di fronte alla tragedia, ricordando gli atleti deceduti e sottolineando l’impatto devastante dell’incidente, tanto da non aver nemmeno permesso l’identificazione dei corpi. Dice che quei ragazzi sono “qui, insieme”, e questa immagine di unione dopo la morte serve a rafforzare il senso di collettività che si è creato attorno alla squadra.


Con il passaggio successivo, Lengyel porta la squadra nel presente, sottolineando il valore che i giocatori di oggi possono apportare. Non ignora la realtà: l’avversario è più forte, più esperto e, “sulla carta”, migliore. È un momento di onestà che crea credibilità nel discorso, ma poi arriva il colpo di scena emotivo: Loro non sanno chi siete. Qui Lengyel sposta il focus: non è importante quanto forti siano gli avversari o chi pensano di essere; ciò che conta è l’identità della squadra, il cuore e l’impegno di ogni giocatore.

Quando Jack afferma che ha visto “il cuore” dei giocatori, tocca un punto chiave della motivazione: sta dicendo ai ragazzi che la loro identità non è definita solo dal ruolo di sostituti della vecchia squadra, ma dal coraggio e dalla determinazione che mostrano in ogni azione. La sua frase, essere il cento per cento del giocatore e della persona che siete, ed esserlo fino al fischio finale, è un invito a dare tutto per sé stessi e per onorare coloro che non ci sono più.


Lengyel porta un’idea rivoluzionaria: la vittoria, in questa partita, non è legata al punteggio. Anche se il tabellone dovesse segnare una sconfitta, la squadra avrebbe vinto se fosse riuscita a dare il massimo, ad incarnare lo spirito e il valore di chi non c’è più. È una prospettiva profondamente catartica, che eleva la partita a una celebrazione del coraggio e della memoria, ben oltre le logiche dello sport competitivo.


La frase finale – il funerale finisce oggi – è un incitamento a lasciare andare il dolore e trasformarlo in forza. Questo significa scegliere di onorare la memoria di chi non c’è più guardando avanti, combattendo con spirito e determinazione. Qui, il football diventa simbolo di rinascita: è un rituale collettivo che mette in gioco la memoria, il dolore e la speranza di una città intera. Lengyel invita i ragazzi a trasformare la partita in una testimonianza di chi erano e di chi sono diventati, proponendo una sorta di rivincita emotiva.

CONCLUSIONE

Il monologo di Jack Lengyel in We Are Marshall è un esempio di come il cinema possa raccontare storie di speranza e resilienza, di come una tragedia possa spingere una comunità a riscoprire sé stessa. Il discorso rappresenta l’essenza del film: un viaggio dalle tenebre alla luce, un percorso di riscatto collettivo in cui lo sport non è fine a sé stesso, ma diventa un mezzo per dare senso a ciò che è accaduto.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com