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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel cuore di "Harry Potter e la Camera dei Segreti", il monologo della Professoressa McGranitt emerge come un momento di grande peso narrativo. Attraverso le sue parole, la storia della fondazione di Hogwarts e la leggenda della Camera dei Segreti vengono intrecciate con i temi centrali del film: discriminazione, divisioni ideologiche e il ritorno del passato. Questo discorso non è solo un mezzo per informare, ma un motore che intensifica il mistero e costruisce tensione.
MINUTAGGIO: 49:06-51:15
RUOLO: Minerva McGranitt
ATTRICE: Maggie Smith
DOVE: Netflix
INGLESE
Very well. Well, you all know, of course, that Hogwarts was founded over a thousand years ago by the four greatest witches and wizards of the age: Godric Gryffindor, Helga Hufflepuff, Rowena Ravenclaw, and Salazar Slytherin. Now three of the founders coexisted quite harmoniously. One did not. Salazar Slytherin wished to be more selective about the students admitted to Hogwarts. He believed magical learning should be kept within all-magic families. In other words, pure-bloods Unable to sway the others, he decided to leave the school. Now, according to legend, Slytherin had built a hidden chamber in this castle, known as the Chamber of Secrets. Well, shortly before departing, he sealed it, until that time when his own true heir returned to the school. The Heir alone would be able to open the Chamber, and unleash the horror within, and by so doing, purge the school of all those who, in Slytherin's view, were unworthy to study magic. Well, naturally the school has been searched many times. No such Chamber has been found. Well, the Chamber is said to be home to something that only the Heir of Slytherin can control. It is said to be the home of a monster.
ITALIANO
Molto bene. Tutti sapete naturalmente che Hogwarts è stata fondata più di duemila anni fa dai due maghi e le due streghe più famosi dell’epoca. Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazar Serpeverde. Ora, tre dei fondatori vivevano in grande armonia fra loro. Uno, invece no. Salazar Serpeverde voleva essere più selettivo sugli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto cheil sapere magico andasse custodito nelle famiglie di soli maghi. In altre parole, i Purosangue. Decise di lasciare la scuola. Ora… secondo la leggenda… Serpeverde aveva costruito in questo castello una camera nascosta, nota come la Camera dei Segreti. Bene, poco prima della sua partenza, egli la sigillò. In attesa del giorno in cui fosse arrivata nella scuola il suo vero erede. Solo l’erede sarebbe stato capace di aprire la camera. E farne scaturire gli orrori contenuti, e così facendo epurare la scuola da tutti coloro che, secondo Serpeverde erano indegni di studiare la magia. Bene… naturalmente la scuola è stata controllata molte volte. Nessuna camera del genere è stata mai trovata… Ecco, si dice che la camera sia la dimora di qualcosa che solo l’erede di Serpeverde sa controllare. Si dice che sia la dimora… di un mostro.
Harry Potter e la Camera dei Segreti è il secondo capitolo della saga cinematografica basata sui romanzi di J.K. Rowling. Diretto da Chris Columbus e uscito nel 2002, il film porta il pubblico a esplorare un lato più oscuro e maturo del mondo magico, pur mantenendo il tono avventuroso e fiabesco che caratterizza il primo capitolo. Il film si apre con Harry Potter (Daniel Radcliffe) ancora intrappolato nella casa degli zii Dursley, trattato con freddezza e prigioniero del suo ambiente oppressivo.
La narrazione prende una svolta quando Dobby, un elfo domestico, compare nella sua stanza, avvertendolo di un grave pericolo qualora decidesse di tornare a Hogwarts. Nonostante gli avvertimenti, Harry, con l'aiuto dell'amico Ron Weasley (Rupert Grint) e della sua famiglia, riesce a raggiungere la scuola.
Una volta a Hogwarts, strane e inquietanti cose iniziano a succedere: alcuni studenti vengono trovati pietrificati, e un messaggio inquietante viene lasciato sul muro della scuola, rivelando che "La Camera dei Segreti è stata aperta". La leggenda narra che questa camera sia stata creata da Salazar Serpeverde, uno dei fondatori di Hogwarts, e che al suo interno viva un mostro in grado di eliminare gli studenti "di sangue babbano" (ovvero quelli nati da genitori non magici).
Harry, Ron e Hermione (Emma Watson) iniziano a investigare, scoprendo che la chiave del mistero potrebbe essere Tom Riddle, un ex studente che, tramite un diario magico, comunica con Harry. La narrazione si intreccia ulteriormente quando emerge che Harry è in grado di parlare la lingua dei serpenti (il Serpentese), alimentando il sospetto che possa avere legami con Serpeverde. L'indagine porta Harry e Ron a scoprire l'ingresso della Camera dei Segreti, situato nei sotterranei della scuola. Qui, Harry affronta il mostro della camera: un gigantesco basilisco. Il confronto culmina con Harry che utilizza la spada di Godric Grifondoro, comparsa misteriosamente, per uccidere il basilisco e distruggere il diario di Tom Riddle, che si rivela essere un oggetto magico legato al giovane Voldemort.
Il monologo della Professoressa McGranitt nel film "Harry Potter e la Camera dei Segreti" è un momento cruciale della narrazione. McGranitt introduce gli spettatori (e gli studenti di Hogwarts) alle origini della scuola e dei suoi fondatori. Questo aspetto di world-building è essenziale perché arricchisce l'universo narrativo, mostrando come la storia del mondo magico sia strettamente legata agli eventi contemporanei. I quattro fondatori diventano simboli non solo delle Case, ma di ideologie e valori che continuano a influenzare Hogwarts. Serpeverde, in particolare, rappresenta la discriminazione e il conflitto interno alla comunità magica. Quando McGranitt passa a parlare della Camera dei Segreti, il tono cambia, virando verso il misterioso. L’enfasi sulla parola "leggenda" lascia un margine di dubbio, aumentando la tensione e dando spazio all’immaginazione degli studenti e degli spettatori. L'idea di un mostro nascosto, controllato solo dall’erede di Serpeverde, crea un’atmosfera di minaccia incombente, che si concretizzerà con gli eventi successivi.
Il monologo affronta la filosofia di Salazar Serpeverde, che riteneva che solo i maghi "purosangue" fossero degni di studiare magia. Questo introduce uno dei temi principali della saga: la discriminazione. La divisione tra "purosangue", "mezzosangue" e "nati babbani" è una metafora delle ingiustizie sociali, razziali e culturali del nostro mondo. Le parole di McGranitt preparano il pubblico a ciò che verrà: la riapertura della Camera, il basilisco e l'identità dell'erede di Serpeverde. È un esempio di narrativa che semina indizi fondamentali senza rivelare troppo.
La Professoressa McGranit adotta un tono didattico ma solenne. Il suo modo di parlare riflette l’autorevolezza e la calma che caratterizzano il suo personaggio. C’è anche un accenno di preoccupazione: nonostante si sforzi di rassicurare gli studenti (dicendo che la scuola è stata controllata molte volte), il suo linguaggio e la scelta delle parole lasciano intendere che la minaccia non può essere completamente esclusa.
Il monologo di McGranitt è un perfetto esempio di narrazione cinematografica che equilibra il bisogno di informare con la costruzione del tono e dell’atmosfera. Grazie a un linguaggio evocativo, una consegna impeccabile e una forte carica simbolica, questo momento aggiunge profondità alla storia e prepara il pubblico alle rivelazioni successive.
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