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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo di Tess McGill in Working Girl arriva in uno dei momenti più importanti del film, quando la protagonista deve dimostrare di non essere solo una segretaria con ambizioni, ma una vera professionista con idee e capacità strategiche. È la scena in cui spiega il processo logico che l’ha portata a elaborare l’idea della fusione tra la Trask Industries e una compagnia radiofonica, rivelando come il suo intuito e la sua capacità di collegare informazioni sparse siano il vero valore aggiunto dell’operazione.
MINUTAGGIO: 1:41.34-1:42:35
RUOLO: Tess McGill
ATTRICE: Melanie Griffith
DOVE: Netflix
INGLESE
This is Forbes. It's the basic article about how you were looking to get into broadcasting. OK, the same day, I'm reading the Post and there's this item on Bobby Stein, the radio guy who does those gross jokes about Ethiopia and the Betty Ford Center. Anyway, he's hosting this charity auction - real blue bloods, and won't that be funny? Now I turn the page to the society stuff and there's a picture of your daughter. Nice picture. And she's helping to organise the charity ball. So I started to think Trask, radio. Trask, radio. And then I hooked up with Jack, and he came on board with Metro, and... and so now here we are.
ITALIANO
Vede, questo è il Forbes. C’è un’intervista nella quale dichiara di volere investire nelle trasmissioni. Lo stesso giorno, non lo scorderò mai, c’era questo trafiletto a pagina sei del Post, e c’era questo trafiletto su Bob Steine, quello che alla radio racconta quelle storielle volgari sull’Etiopia e il centro Anti AIDS. Comunque quella sera presentava un’asta di beneficienza con tutti i nobili, ricconi, eccetera. Ho voltato pagina, lì c’era la cronaca mondana, e ho visto la fotografia di sua figlia E’ venuta bene, no? E lei aiutava ad organizzare il ballo di beneficienza. Così ho cominciato a pensare: Trask, Radio, Trask, radio… e dopo ho incontrato Jack. E anche lui si è imbarcato in questo affare. E… ecco come siamo arrivati qui.
Working Girl (1988), diretto da Mike Nichols, è una commedia drammatica che mescola ambizione, inganno e rivalsa nel mondo degli affari newyorkese degli anni '80.
La protagonista è Tess McGill (Melanie Griffith), una segretaria di Staten Island con grandi ambizioni e un’intelligenza brillante, ma costretta a destreggiarsi in un ambiente lavorativo dominato da uomini e da superiori che la sottovalutano. Quando finalmente ottiene un lavoro sotto l’ala di Katharine Parker (Sigourney Weaver), una dirigente elegante e sicura di sé, Tess crede di avere trovato una mentore. Ma presto scopre che Katharine ha intenzione di rubarle un'idea per una fusione aziendale senza darle alcun credito.
Quando Katharine si infortuna durante una vacanza sugli sci, Tess vede un'opportunità: si finge al suo posto e inizia a mettere in atto il suo piano, aiutata da Jack Trainer (Harrison Ford), un consulente finanziario affascinante che inizialmente ignora la sua vera identità. Tra colpi di scena, tensioni e una crescente attrazione tra i due, Tess dovrà dimostrare di essere più di una semplice segretaria, navigando nel complicato mondo della finanza e smascherando l’inganno della sua capa.
Il film è un mix di empowerment, romanticismo e satira sociale, con una colonna sonora iconica (“Let the River Run” di Carly Simon) e una scena finale che ribalta le aspettative sulla carriera e sul successo.
Tess racconta il suo ragionamento in modo semplice e diretto, come se stesse ripercorrendo il filo dei suoi pensieri. Questo non solo rende chiaro il suo processo mentale, ma mette in luce un aspetto fondamentale del personaggio: la sua intelligenza non è accademica o costruita su una formazione privilegiata, ma è basata sull’osservazione e sull’intuito.
La struttura del discorso segue un flusso naturale: parte da una notizia economica sul Forbes, poi collega quell’informazione a un trafiletto minore sul New York Post, che a sua volta la porta a una fotografia della figlia di Trask nella sezione mondana. È un ragionamento che si basa sull’incrocio di dettagli apparentemente scollegati, che solo una mente attenta e creativa può connettere.
La ripetizione del nome "Trask, Radio, Trask, Radio..." evidenzia il momento in cui il collegamento prende forma nella sua mente, come se il pensiero le si fosse acceso all’improvviso. Questo rafforza il concetto chiave del film: il talento non sta necessariamente nei titoli di studio o nelle posizioni di potere, ma nella capacità di vedere opportunità dove gli altri non le vedono.
C’è anche una dinamica emotiva importante: Tess sta lottando per la propria credibilità. Il modo in cui racconta la sua intuizione è spontaneo, quasi impacciato, ma proprio questa sincerità la rende ancora più convincente.
Questo monologo è il momento di svolta per Tess. Dopo essere stata sottovalutata e messa da parte, finalmente riesce a dimostrare che il suo talento è autentico e che non ha bisogno di qualcun altro che parli per lei. È una scena che ribalta il concetto di "chi merita cosa" nel mondo del lavoro, mettendo in discussione l’idea che solo chi ha già potere possa avere buone idee.
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