Monologo - Mia Goth in \"Pearl\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Pearl nel film omonimo è uno dei momenti più intensi e rivelatori della pellicola, offrendo uno sguardo profondo nella mente di una donna spezzata dal desiderio insoddisfatto, dalla repressione e dalla follia. In questo momento di vulnerabilità, Pearl confessa i suoi più oscuri pensieri e le sue emozioni contrastanti verso il marito Howard, rivelando una personalità profondamente instabile.

HOWARD, NON CAPISCI

MINUTAGGIO: 1:18:10-1:26:30
RUOLO: Pearl

ATTRICE: Mia Goth

DOVE: Apple TV


INGLESE


Howard… I hate you so much for leaving me here, sometimes I hope you die. I’m sorry. I feel awful admitting that, but it’s the truth. I was curious about other men. I’m sure you don’t want to hear about a stranger satisfying your wife, and I swear it was only once. It was a mistake. It wasn’t him that I wanted. I know that now. And I wish things could just go back to the way they were before, but I don’t see how they could, not after the things I’ve done. What else have you done, Pearl? Oh, Howard. I realize how this all must sound. Honestly, there was a time I was flattered to have someone as handsome as you pine over me. You’re such a good person. I know that. I made sure to always be mindful with your heart. I never wanted you to feel jealous. It’s an awful feeling like a rot, the way it just twists and turns at your insides. I know that aching so well. I feel it. Whenever I see others whose lives come easy because the truth is, I’m not really a good person. The reason I kept my eyes to the ground around other men was never to avoid hurting you. It’s because I understood how lucky I was to have your attention. I may be a poor farm girl, Howard, but I’m not stupid. I spotted you the moment you came to live with us. You worked hard like the other farmhands, but you were different. You’re from somewhere. A nice, comfortable place that you could return to whenever you wanted. I’m so desperate to have that. All my life, I’ve wanted off this farm and you were my ticket out. So… I made sure to never let you see who I really was. It worked like a charm, too. Then when you finally brought me back to your home to meet your family, it was just as I hoped. A life straight out of the pictures. At least that’s what it felt like to me. And you didn’t want it. You just wanted to stay here on our farm, and that made me so angry. How could you? I’m certain you knew I hated it, you must’ve. How could you be so selfish and cruel after all I’ve done to make you happy? I was even pregnant with your baby. I never wanted to be a mother. I loathed the feeling of it growing inside me. It felt like sickness. Pulling and sucking on me like some needy animal in a barn. How could I be responsible for another life? Life terrifies me. It’s harsh, and bleak, and draining. I was so relieved when it died. It was one less weight keeping me trapped here, but then the war came and you left me, too. Why did you leave me, Howard? I hate feeling like this. So pathetic. Do people like you ever feel this way? I figure you don’t. You seem so perfect all the time. Lord must’ve been generous to you. He never answers any of my prayers. I don’t know why. What did I do? What is wrong with me? Please, just tell me so maybe I can get better. I don’t want to end up like Mama. I want to be dancing up on the screen like the pretty gals in the pictures. I want what they have so badly, to be perfect, to be loved from as many people as possible to make up for all my time spent suffering. Sometimes I wake in the middle of the night and the fear washes over me, ’cause what if this is it? What if this is right where I belong? I’m a failure. I’m not pretty or naturally pleasant, or friendly. I’m not smart, or funny, or confident. I’m exactly what Mama said I was, weak. I don’t know why. What did I do? Why wasn’t my family like yours? I hate what it feels like to be me and not you. I’m so scared that when you finally come home, you’ll see me and be frightened like everyone else is. I know what I’ve done, the bad things, terrible, awful, murderous things. I regret them now, but I liked how they felt. I wish I didn’t, but I did. At first, it was only animals smaller than myself. Nothing with feelings. Nothing that could hurt me back. It felt good. Killing’s easier than you think, till recently with Mama and the boy from the picture house. They were different. They were more meaningful. I hurt them so they too might know what it feels like to suffer, but poor Daddy didn’t deserve that. I wish I hadn’t done what I did. Mama meant well. She had a hard life. She only wanted a home to feel safe in. I can see that. I thought I hated her, but I just want to feel safe, too. Lord… I made such a mess of things. I don’t know how much more I can take. I need to clean this up. All of it. I need to make things right before you see me again. Maybe if I can turn this farm into a home for us like you wanted, things will finally be different. I can forgive. I can be who you want me to be if you’ll just stay with me. Would you do that, please? I can’t be all by myself anymore. It’s too hard. We can love each other. I’ll do that for you if you really meant all that “till death do us part.” It’d be enough, just you and me here on this farm. All I really want is to be loved. I’m having such a hard time without it lately.



ITALIANO


Howard... ti odio profondamente per avermi abbandonata in questo posto, e a volte vorrei che morissi. Mi dispiace. Mi sento in colpa ad ammettelo, ma è solo la verità. Sono stata attratta da altri uomini. Forse non vuoi sapere che uno sconosciuto è stato con tua moglie, ti giuro che è successo una volta sola. So di aver sbagliato. Lui non era la persona che volevo, adesso lo so, ma vorrei che le cose tornassero a com'erano prima ma non vedo come potrebbero. Non dopo tutto quello che ho fatto. Howard... capisco che possa sembrare assurdo. Un tempo ero così lusingata dal fatto che un ragazzo tanto bello si struggesse per me. Sei una brava persona. E questo lo so. Ho provato ad avere mille accortezze verso di te. Ho sempre evitato di farti ingelosire. La gelosia è un sentimento devastante, come una sorta di tarlo che ti entra nella mente. Conosco quella sensazione così bene. La avverto ogni volta che vedo che per gli altri la vita è più facile, perché... la verità è che io non sono affatto una brava persona. Se abbassavo lo sguardo di fronte ad altri uomini non era perché non volevo ferirti. Ma perché sapevo quanto fossi fortunata a ricevere le tue attenzioni. Sono solo una povera ragazza di campagna. Ma non sono stupida. Ambivo a te dal momento in cui sei venuto a vivere con noi. Lavoravi sodo, come gli altri braccianti. Ma tu eri diverso. Eri di buona famiglia, avevi una casa comoda e confortevole in cui tornare qualora avessi voluto. Era quello che volevo disperatamente. Per tutta la vita ho desiderato andarmene e tu eri il mio biglietto d'uscita. Quindi ho fatto in modo che tu non vedessi mai la mia vera natura. E ha funzionato alla perfezione. Poi, quando finalmente mi hai portato a casa per conoscere la tua famiglia tutto era come speravo. Facevate la vita perfetta dei film. O almeno è così che mi è apparsa. Ma tu non lo volevi. Volevi restare qui nella mia maledetta fattoria e io impazzivo. Come potevi. Tu sapevi che la odiavo, non può essere altrimenti. Come hai potuto essere tanto egoista e crudele dopo quello che ho fatto per renderti felice. Sono persino rimasta incinta del tuo bambino. Non ho mai voluto essere una madre. Odiavo la sensazione di vederlo crescere dentro di me. Mi sentivo disgustata. Spingeva e mi succhiava le forze come un animale sempre affamato. Non potevo essere responsabile per un'altra vita. Questa vita mi fa paura. E' dura. Spaventosa. E tetra. Quando è morto ho provato sollievo, un motivo in meno per restare qui, ma poi è arrivata la guerra, e anche tu mi hai abbandonata. Perché mi hai abbandonata Howard. Io detesto stare così. Mi vergogno di me stessa. Anche le persone come te provano questi sentimenti? Non credo proprio, tu sei sempre perfetto in ogni momento. Il Signore è tanto gentile e generoso con te. Ma non esaudisce mai le mie preghiere. Non so perché, che cosa ho fatto. Che cosa c'è che non va in me. Ti prego dimmelo, così migliorerò. Nnon voglio finire come mia madre, voglio finire sul grande schermo come le belle ragazze del cinema. Voglio quello che hanno loro. Aspiro solamente alla perfezione. Voglio essere amata da moltissime persone e recuperare tutto il tempo che ho perso a soffrire. A volte mi sveglio in piena notte e sono travolta dall'angoscia, temo che tutto resti uguale. Se fosse davvero questo il mio posto? Sono un vero fallimento. Non sono bella. Né particolarmente piacevole o socievole, sicura di me o simpatica. Sono solo come mi ha descritto mia madre, una debole. Non so perché, che cosa ho fatto, perché la mia famiglia non è come la tua? Detesto avere le tue stesse possibilità. E ho paura che quando tornerò a casa anche tu comincerai ad avere paura di me, come chiunque altro. Io so che cosa ho fatto: le brutte cose, terribili, orrende, spietate e anche criminali. Me ne pento adesso, ma ho amato quella sensazione, vorrei non fosse vero, ma è così. All'inizio erano solo animali molto più piccoli di me. Non avevano sentimenti e non potevano farmi del male. Era gradevole. Uccidere è facile per davvero. Poi è successo con mamma e il mio amico del cinema... in quel caso è stato diverso. Hanno avuto un peso diverso. Gli ho fatto del male per fargli capire che cosa si provava, ma il povero papà non lo meritava, avrei voluto evitare di ucciderlo. Mamma aveva buone intenzioni. Ha avuto una vita dura. Voleva solo una casa dove stare al sicuro, e io la capisco. Credevo di odiarla, ma anche io volevo soltanto quello. Cielo... ho combinato davvero un disastro. Non so quanto altro potrò sopportare. Adesso devo porre rimedio. A tutto quanto. Devo sistemare la situazione prima di rivederti. Forse se trasformassi la fattoria in una casa per noi, come volevi, le cose saranno finalmente diverse. Lo potrei perdonare. Diventare esattamente come tu mi vuoi. Se solo restassi con me. Potresti restare per favore? Non posso più rimanere qui da sola, è troppo difficile. Possiamo amarci tanto. Io sono ancora pronta a farlo, se credi ancora nella frase: "Finché morte non ci separi". Sarebbe sufficiente. Saresti con me qui nella fattoria. Quello che voglio è solamente essere amata. E' stato difficile vivere senza di te.

PEARL

Pearl è un film horror psicologico uscito nel 2022, diretto da Ti West. È il prequel del film X (2022), sempre diretto da West, e presenta Mia Goth come protagonista e co-sceneggiatrice. La storia si svolge nel 1918 e segue il personaggio di Pearl, una giovane donna che vive in una fattoria isolata con i suoi genitori e che sogna una vita di fama e successo, ma è intrappolata in una realtà opprimente e brutale. Il film esplora i primi anni di Pearl e il percorso che la porta a diventare la persona disturbata che vediamo in X.


La storia è ambientata durante la Prima Guerra Mondiale, e una delle prime scene ci presenta Pearl mentre vive una vita monotona e repressa in una fattoria rurale con la madre severa e autoritaria, Ruth, e il padre, che è gravemente malato e richiede cure costanti. Il marito di Pearl, Howard, è al fronte e lei sogna una vita diversa, piena di glamour e lontana dalla triste realtà della sua vita contadina. Pearl desidera disperatamente diventare una star del cinema e sembra affascinata dai film che vede nel cinema locale. Questa passione, però, si scontra con il volere di sua madre, che le impone di prendersi cura della famiglia e di mantenere la fattoria. Ruth è estremamente rigida e pragmatica, e considera i sogni di Pearl infantili e irresponsabili, portando a scontri violenti tra madre e figlia.


La situazione si complica ulteriormente quando Pearl incontra un proiezionista, che le racconta del mondo scintillante del cinema e le promette un futuro migliore. L'incontro con lui accende ancor di più la sua voglia di fuga e le alimenta l'illusione di poter lasciare tutto per inseguire il suo sogno. In un crescendo di tensione, la frustrazione di Pearl si trasforma in una violenza incontrollabile. La sua ossessione per il successo e il bisogno di essere vista la conducono a compiere atti estremi, portando alla luce la sua natura disturbata e omicida. Il film esplora il deterioramento psicologico di Pearl, mostrandoci la sua discesa verso la follia, culminando in una serie di eventi violenti che la segnano profondamente. L'atmosfera del film è caratterizzata da un mix di colori vivaci, che contrastano con la natura oscura della storia, e da una colonna sonora inquietante che accentua la tensione psicologica. La performance di Mia Goth è particolarmente apprezzata per la sua intensità e per il modo in cui riesce a dare profondità a un personaggio complesso come Pearl.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è una delle scene più intense e rivelatrici del film Pearl. Si tratta di un flusso di coscienza disperato, in cui Pearl confessa la sua rabbia, il suo senso di colpa, e i suoi più oscuri desideri e rimpianti, svelando una psiche profondamente disturbata e afflitta.


Inizialmente, Pearl esprime un odio profondo verso Howard, attribuendogli la colpa per averla "abbandonata" nella fattoria, un luogo che per lei rappresenta tutto ciò che non vuole: limitazioni, isolamento, e sacrificio. Pearl ammette il tradimento fisico e psicologico, verso Howard, ma anche verso se stessa. In questo sfogo, Pearl si mostra consapevole del suo fallimento nel raggiungere i suoi sogni di gloria e fama, confessando di sentirsi un’estranea alla propria vita, vittima di una realtà che detesta.


Pearl ammette di aver avuto piacere nell’uccidere, riconoscendo che la sua violenza le dà una sensazione di controllo e di potere in un mondo dove si sente spesso impotente e sottovalutata. La sua attrazione per la violenza emerge come risposta a una vita frustrante e priva di significato: Pearl ha scoperto di poter uccidere facilmente, e questa consapevolezza le dà una sensazione di sollievo e gratificazione. Ma mostra anche segni di rimorso, riconoscendo che alcuni dei suoi atti violenti hanno avuto un peso emotivo, soprattutto quando si tratta del padre e della madre. Questa dualità di desiderio e pentimento evidenzia una mente che oscilla tra la consapevolezza del bene e del male e un impulso irrefrenabile verso il male.


Pearl si considera una fallita, riflettendo sui modi in cui non è riuscita a vivere all’altezza dei suoi ideali o a diventare "una brava persona". Confessa di sentirsi inferiore e inadeguata, cosa che intensifica il suo desiderio di essere amata e accettata. Si paragona ad altre donne, ammirando la loro bellezza, la loro sicurezza, e la loro vita perfetta – tutte cose che sente di non poter mai avere. Questo paragone è devastante per Pearl, che prova una profonda invidia e si sente indegna e sola. Questo desiderio di riconoscimento e amore diventa ossessivo: vuole essere amata da molti, compensare il tempo perso nella sofferenza e, in un certo senso, "ricominciare".


L’incontro e il matrimonio con Howard sembrano per Pearl un’occasione per evadere dalla sua condizione di povera ragazza di campagna, una "via di fuga" verso una vita che percepisce come migliore. Ma Howard non soddisfa le sue aspettative e, anzi, finisce per peggiorare la sua situazione, volendo restare nella stessa fattoria che lei detesta. Questo sentimento di tradimento da parte di Howard la porta a riversare su di lui la colpa per la sua infelicità, a testimonianza del suo bisogno di trovare un capro espiatorio per la sua sofferenza.


Alla fine del monologo, Pearl rivela il suo disperato desiderio di essere amata e accettata, mostrando la sua vulnerabilità e il suo terrore della solitudine. Vuole che Howard resti, nonostante tutto ciò che ha fatto, e spera che lui possa accettarla e amarla. Pearl è persa nel suo bisogno di affetto, al punto che sembra disposta a diventare "la donna che Howard vuole", sperando che questo possa finalmente darle la stabilità e il senso di appartenenza che desidera.

CONCLUSIONE

Il monologo è un ritratto della disperazione e della psiche deteriorata di Pearl, svelando una donna che lotta contro i propri demoni in cerca di amore e appartenenza. Intrappolata tra la consapevolezza del male che ha compiuto e un disperato bisogno di essere amata, Pearl rivela la sua sofferenza con una sincerità agghiacciante.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com