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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Mirdania, uno dei fabbri al servizio di Celebrimbor, si confronta con la vera natura di Sauron, rivelando una realtà che fino a quel momento era stata celata da inganni e manipolazioni. Il monologo non solo anticipa il disastro che sta per colpire i protagonisti, e si carica di simbolismo e significato, esplorando temi come la corruzione, il potere e la consapevolezza del male.
STAGIONE 2 EP 5
MINUTAGGIO: 34:09-35:10
RUOLO: Mirdania
ATTRICE: Amelia Kenworthy
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
was in a place like this, but shrouded in mist and darkness, and... I saw... I... At first, I thought it was the forge burning. But it wasn't. What was it? It was tall... and its skin was made of flames. It came toward me, breathing, reeking of death, and I saw... I... I saw its eyes. Pitiless and eternal. I think it's been here. I think it's been here among us, all along!
ITALIANO
Ero in un posto come questo, ma avvolto dalla nebbia e dall'Oscurità, e ho visto... in principio credevo che fosse la Forgia, che bruciava, ma non lo era. Era Alto. E la sua pelle era fatta di fiamme. E' venuto verso di me, respirando, con fetore di morte. E ho visto... Ho visto i suoi occhi, spietati ed eterni. Credo che sia stato qui! Credo che sia stato qui tra di noi tutto il tempo!
Nella seconda stagione de "Gli Anelli del Potere", la trama si concentra in modo più approfondito sulla creazione degli Anelli del Potere, un momento cruciale nella storia della Terra di Mezzo. Questo arco narrativo segue Celebrimbor, il leggendario fabbro elfico, la cui ambizione lo porta a creare strumenti di grande potere.
Celebrimbor, guidato dalla sua volontà di creare qualcosa di straordinario, viene manipolato da un emissario della luce, che si rivela essere Sauron sotto mentite spoglie. Sauron si presenta come Annatar, il "Signore dei Doni", riuscendo a ingannare Celebrimbor e gli altri elfi con la sua conoscenza superiore e le sue abilità nel plasmare i metalli magici. Sauron, grazie alla sua astuzia, riesce a influenzare il processo creativo, instillando nei lavori di Celebrimbor un potere che, a sua insaputa, è destinato a corrompere chiunque indossi gli Anelli.
La dinamica tra Sauron e Celebrimbor è affascinante perché rappresenta il tema della corruzione e del tradimento, dove il male si nasconde dietro una facciata di benevolenza e sapienza. Celebrimbor, spinto dal desiderio di lasciare un segno nella storia, non riconosce la vera identità di Sauron fino a quando non è troppo tardi. La serie, in questa linea narrativa, esplora la psicologia della manipolazione, in cui la sete di conoscenza e potere di Celebrimbor lo rende vulnerabile alla malizia di Sauron.
Mirdania descrive l'inizio della sua visione come un luogo simile alla forgia, ma avvolto nella nebbia e nell'oscurità. La nebbia è un simbolo di confusione e inganno, un velo tra la realtà e la verità. Qui rappresenta l'illusione che Sauron ha creato per nascondersi, ingannando tutti coloro che gli stanno intorno, incluso Celebrimbor. Il fatto che la forgia stessa sembri bruciare può rappresentare la corruzione in atto, il fuoco come un simbolo di potere distruttivo che si annida in quello che dovrebbe essere un luogo di creazione e arte.
La descrizione di Sauron come una figura alta e con la pelle di fiamme è una potente rappresentazione della sua natura maligna e quasi divina. Il fuoco qui è un simbolo di distruzione, ma anche di trasformazione, suggerendo che Sauron sia una forza primordiale, capace di modellare e alterare la realtà stessa. Le fiamme possono anche rappresentare la sua capacità di bruciare, consumare e corrompere tutto ciò che tocca, proprio come farà con gli Anelli e, in ultima istanza, con la Terra di Mezzo.
Il dettaglio olfattivo introduce un senso di repulsione fisica e istintiva verso Sauron. Il fetore di morte sottolinea il suo legame con la mortalità, la fine e la corruzione. Sauron nrappresenta il male e l'annichilimento del mondo vivente.
Gli occhi di Sauron sono descritti come "spietati ed eterni", un elemento che richiama la sua natura senza tempo e la sua implacabilità. Gli occhi, nella letteratura, spesso simboleggiano la capacità di vedere la verità, ma in questo caso rappresentano il controllo e la dominazione totale. Sono occhi che vedono tutto, manipolano e dominano. Il termine "eterno" suggerisce che Mirdania si rende conto di essere davanti a una forza che va oltre la comprensione umana, un male che non può essere sconfitto con mezzi ordinari e che persiste nel tempo, destinato a ritornare.
Alla fine del monologo, Mirdania afferma di credere che Sauron fosse lì, "tra di noi tutto il tempo". Questo rappresenta un momento di disperazione e realizzazione tragica. L'inganno è stato così sottile e perfetto che anche coloro che dovrebbero essere in grado di percepire il male (come gli elfi e i fabbri) non sono stati in grado di farlo. La dichiarazione finale di Mirdania evidenzia la sensazione di tradimento e la gravità della situazione: il nemico non era lontano, ma presente fin dall'inizio, lavorando nell'ombra, corrompendo i processi creativi stessi.
Il monologo di Mirdania è carico di simbolismo e premonizione. La visione di Sauron come una figura fiammeggiante e distruttiva riflette la sua influenza corruttrice. Mirdania rappresenta la voce della coscienza che intuisce la verità prima che sia troppo tardi, ma il suo avvertimento potrebbe arrivare troppo tardi per fermare la catastrofe imminente.
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