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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Gabriella nel tribunale rappresenta un momento chiave nella serie Inganno, dove la protagonista si confronta con il giudizio pubblico, ma anche con i demoni del proprio passato. Questo discorso funge da catarsi emotiva, portando alla luce un trauma nascosto per anni, che ha influenzato profondamente le sue relazioni familiari e la sua capacità di amare. Il monologo è tanto una difesa di Elia, quanto un processo di auto-riconciliazione, dove Gabriella cerca di liberarsi dai sensi di colpa e rivendicare il proprio diritto a vivere pienamente, rivolto anche ai suo figli.
STAGIONE 1 EP 6
MINUTAGGIO: 24:40-27:14
RUOLO: Gabriella
ATTRICE: Monica Guerritore
DOVE: Netflix
ITALIANO
Sono state dette molte cose su di me oggi. Alcune molto difficili da ascoltare, soprattutto perché arrivano dalle persone che più amo al mondo. Ora anche io vorrei dire qualcosa su di me, qualcosa che non ho mai condiviso con nessuno, ma penso possa essere utile per farvi capire. Avevo 17 anni quando sono rimasta incinta della mia prima figlia. Una sorella che non avete mai conosciuto. Mi hanno portata a Salerno, e lì ho partorito Chiara. E’ il nome che le ho dato prima che la portassero via. Era il 19 ottobre 1981. E’ stato l’ultimo giorno che l’ho vista. All’inizio ci pensavo tutti i giorni. Mi domandavo se mangiasse, se dormisse… Cercavo di capire dove l’avessero portata… e poi il ricordo… è sbiadito. Ma quando sei nata tu Giulia… il ricordo di quello che m’avevano fatto è tornato tutto insieme, e con lui la paura che sarebbe potuto accadere di nuovo, che ti avrebbero portato via perché non ero capace di essere madre. Non dovevo amarti. Allora ho cominciato ad allontanarmi, a sentirmi sempre stanca, vuota… te lo ricordi, vero Stefano? Tu eri piccolo, facevi l’ometto e io mi appoggiavo a te. Ti ho caricato di un peso così grande. Vi chiedo scusa ragazzi per avervi ingannato tutti questi anni. So di aver sbagliato molto con voi, ma adesso devo vivere la mia vita. Elia Marini è l’uomo che ho scelto. E questa volta non permetterò a nessuno, nemmeno a voi che siete i miei figli, e neppure a questo tribunale di dirmi che non posso amarlo.
"Inganno", uscita su Netflix nel 2024, è una serie italiana diretta da Pappi Corsicato, con protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. La trama si basa su una storia di amore intergenerazionale che sfida le convenzioni sociali e familiari. Gabriella, interpretata da Guerritore, è una donna sessantenne che ha rinunciato all'amore, fino a quando nella sua vita entra Elia, un uomo giovane e misterioso. La loro relazione turbolenta mette in crisi gli equilibri della famiglia di Gabriella, rivelando verità scomode e risvegliando emozioni che credeva sopite.
La serie affronta temi profondi come l'amore, la sessualità, il potere tra i sessi e le dinamiche familiari, toccando anche tabù come le relazioni intergenerazionali. Ambientata tra Napoli e la costiera amalfitana, la serie utilizza questi splendidi paesaggi per enfatizzare la complessità delle emozioni e dei conflitti dei personaggi. La regia si distingue per l'uso della steadycam e una fotografia che evolve insieme alla storia d'amore, passando da toni freddi a più caldi man mano che i sentimenti tra i protagonisti si intensificano
"Inganno" è il remake della serie britannica Gold Digger, ma con un'ambientazione e una sensibilità più vicine alla cultura mediterranea, esplorando anche il ruolo della donna nella società italiana contemporanea.
Gold Digger è una serie televisiva britannica prodotta da BBC One, andata in onda nel 2019.
La storia ruota attorno a Julia Day, una donna di 60 anni, recentemente divorziata e madre di tre figli, che si innamora di Benjamin, un uomo molto più giovane di lei. Questo rapporto provoca un grande scompiglio nella sua famiglia, soprattutto nei suoi figli, che vedono il nuovo partner della madre con sospetto, temendo che possa essere interessato solo ai suoi soldi. La serie esplora le dinamiche complesse tra i personaggi, toccando temi di potere, sessualità, fiducia e i giudizi sociali sulle relazioni tra persone di età diverse.
Questo monologo di Gabriella è carico di emozioni intense e rivela diversi livelli di conflitto interiore. Nel contesto di un processo legale che si trasforma in un vero e proprio "processo all'amore" tra lei ed Elia, Gabriella cerca di liberarsi dalle catene emotive del passato e di affermare la sua autonomia, sia come donna che come madre.
Gabriella racconta la perdita della sua prima figlia, Chiara, quando era solo una giovane madre. Questo evento ha segnato il suo sviluppo emotivo e la sua capacità di amare i suoi figli successivi, come Giulia e Stefano. Il dolore della separazione forzata da Chiara è stato sepolto per anni, ma riaffiora quando diventa madre di nuovo. Questo conflitto interno non elaborato ha influenzato il suo rapporto con i figli, creando un distacco emotivo che lei stessa riconosce. Gabriella confessa come il trauma l'abbia spinta a "non dover amare" i suoi figli, nel timore irrazionale di perdere anche loro, come aveva perso Chiara. È un tentativo disperato di proteggere sé stessa dal dolore, ma che finisce per alienarla dai suoi figli, rendendola incapace di vivere pienamente il ruolo materno. Quando dice di essersi allontanata, ci sono accenni di depressione post-partum o di una forma di trauma psicologico non affrontato.
Il titolo della serie, Inganno, assume qui un significato potente. Gabriella si scusa con i figli per averli "ingannati" per anni, fingendo una forza che non aveva. Ma il vero inganno è verso sé stessa. Ha vissuto una vita di menzogne emotive, negando a sé stessa la possibilità di vivere autenticamente, nascondendosi dietro il ruolo della madre stanca e distaccata.
Con Elia, Gabriella sceglie di rivendicare la propria libertà e il diritto di amare, nonostante l'opposizione sociale e familiare. È una dichiarazione di indipendenza emotiva, in cui afferma di voler vivere la sua vita secondo i propri desideri, sfidando i figli e il tribunale stesso. Gabriella rivendica il suo diritto a un amore che la fa sentire viva, nonostante tutte le critiche e i dubbi sulla sincerità di Elia. Questa scena è simbolicamente un "processo alle intenzioni".
Con questo monologo, Gabriella cerca una chiusura emotiva. Si libera dal senso di colpa, chiede perdono ai figli e si concede il permesso di essere felice. Il tema centrale di questo discorso è la lotta tra le aspettative sociali e la ricerca della propria identità e libertà.
Alla fine del monologo, Gabriella afferma con forza la sua scelta di vita, sfidando le aspettative dei figli e del tribunale. La sua dichiarazione di amore per Elia è un grido di libertà emotiva. Gabriella decide di interrompere il ciclo dell’inganno verso sé stessa e verso gli altri, affermando il suo diritto di essere amata e di amare, indipendentemente dal giudizio sociale.
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