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~ LA REDAZIONE DI RC
In "The Haunting of Hill House", serie televisiva di Mike Flanagan che ha riscosso un grande successo di critica e pubblico, la complessità dei personaggi e la profondità della narrazione emergono non solo attraverso le vicende che si susseguono ma anche tramite i monologhi che esplorano i temi più intimi e universali. Uno dei monologhi più significativi e toccanti è quello di Nell Crain, il personaggio che forse più di tutti incarna il cuore emotivo e tematico della serie.
MINUTAGGIO: 38:16-40:30
RUOLO: Nell
ATTRICE: Victoria Pedretti
DOVE: Netflix
INGLESE
I thought for so long that time was like a line, that... that our moments were laid out like dominoes, and that they... fell, one into another and on it went, just days tipping, one into the next, into the next, in a long line between the beginning... and the end. But I was wrong. It's not like that at all. Our moments fall around us like rain. Or... snow. Or confetti. You were right. We have been in this room. So many times and we didn't know. All of us. Mom says... that a house is like a body... and that every house... has eyes. And bones. And skin. And a face. ( Sighs ) This room is like the heart of the house. No, not a heart, a stomach. It was your dance studio, Theo. It was my toy room. It was a reading room for Mom. A game room for Steve. A family room for Shirley. A treehouse. How do you spell "No Girls Allowed"? Nell: But it was always the Red Room. How do you take your tea? Nell: It put on different faces so that we'd be still and quiet. While it digested. I'm like a small creature swallowed whole by a monster. And the monster feels my tiny little movements inside. You have to live. I don't... I don't know how to do this without you. I learned a secret. There's no without. I am not gone. I'm scattered into so many pieces, sprinkled on your life like new snow. There's so much I want to say to you all.
ITALIANO
Ho creduto a lungo che il tempo fosse come una linea e che i nostri momenti fossero tessere di un domino che cadevano l'una sull'altra, in sequenza in una lunga linea tra il principio e la fine. Ma mi sbagliavo, non è così. I nostri momenti ci cadono addosso come pioggia o neve o coriandoli. Mamma ha detto che una casa è come un corpo e che tutte le case hanno gli occhi, le ossa, la pelle e la faccia. Questa stanza è come il cuore della casa. Anzi no, come lo stomaco. Era la tua sala da ballo Thio, la mia stanza dei giocattoli, una sala di lettura per la mamma, un soggiorno per Shirley, una sala da giochi per Steve, una casa sull'albero. Ma restava sempre la stanza rossa. Indossava facce diverse per farci stare tranquilli mentre ci digeriva. Io sono come una piccola creatura ingoiata intera da un mostro, che percepisce tutti i suoi piccoli movimenti al suo interno. Ho imparato un segreto: non esiste un senso; io non sono sparita, sono disseminata in tantissimi piccoli pezzi, spolverati sulla vostra vita come neve fresca. Ci sono così tante cose che vorrei dirvi.
La serie "The Haunting of Hill House" è un'acclamata serie televisiva di genere horror psicologico creata e diretta da Mike Flanagan. È stata rilasciata su Netflix il 12 ottobre 2018 e si basa liberamente sull'omonimo romanzo del 1959 scritto da Shirley Jackson. La serie esplora la vita della famiglia Crain, alternando eventi tra il passato e il presente. Nel passato, Hugh e Olivia Crain, insieme ai loro cinque figli - Steven, Shirley, Theodora, Luke e Nell - si trasferiscono nella vecchia e inquietante Hill House per ristrutturarla e rivenderla. Ma eventi soprannaturali iniziano a turbare la famiglia, culminando in tragedie che li perseguiteranno per il resto delle loro vite. Nel presente, i fratelli Crain e il loro padre distanziato sono riuniti dalla tragica morte di Nell, la più giovane. Questo evento li costringe a confrontarsi con i traumi e i fantasmi del loro passato, sia letterali che metaforici, che ancora li tormentano.
"The Haunting of Hill House" utilizza una struttura narrativa che salta avanti e indietro nel tempo per raccontare la storia della famiglia Crain, offrendo diversi punti di vista e svelando gradualmente i segreti di Hill House. Ogni episodio tende a concentrarsi su un membro specifico della famiglia Crain, approfondendo la loro psicologia e il loro background, il che rende i personaggi molto tridimensionali e complessi. Pur presentando spettri e apparizioni, la serie pone un forte accento sull'horror psicologico, esplorando temi come il lutto, la depressione, l'addiction, e la disfunzione familiare. La regia di Mike Flanagan è notevole per la sua capacità di costruire tensione e atmosfera, con una fotografia che cattura l'essenza spettrale di Hill House e un design sonoro che amplifica il senso di angoscia e mistero.
Il monologo di Nell nella serie "The Haunting of Hill House" è uno dei momenti più profondi e emotivamente intensi dell'intera serie. Questo discorso svela molti dei temi centrali del racconto, e offre anche una riflessione filosofica sul tempo, sulla memoria e sull'esistenza stessa. "Ho creduto a lungo che il tempo fosse..." Nell inizia il suo monologo mettendo in discussione la percezione convenzionale del tempo come una sequenza lineare di eventi. Questa visione lineare è sostituita da un'immagine più caotica e meno prevedibile, dove i momenti "cadono" in maniera aleatoria e non sequenziale, simili a coriandoli o neve. Questa percezione riflette il modo in cui la serie stessa è strutturata, con i salti temporali che rivelano come il passato, il presente e il futuro si intreccino in un unico tessuto emotivo e narrativo. "Mamma ha detto che una casa è come un corpo e che tutte le case hanno gli occhi, le ossa, la pelle e la faccia."
Questa analogia tra la casa e un corpo umano è centrale in "The Haunting of Hill House". Hill House è un'entità vivente con la sua anatomia e la sua presenza opprimente. Questo parallelismo estende la casa oltre il suo ruolo di semplice sfondo, trasformandola in un personaggio che interagisce con i Crain. "Questa stanza è come il cuore della casa. Anzi no, come lo stomaco... Indossava facce diverse per farci stare tranquilli mentre ci digeriva." La stanza rossa, uno degli elementi più misteriosi e cruciali della serie, è descritta da Nell come il "stomaco" della casa. La stanza rossa si camuffa e appare ai membri della famiglia Crain in forme diverse, seducendoli e consumandoli lentamente. Questa descrizione enfatizza come la casa manipoli e inganni i suoi abitanti, "digerendoli" con falsa tranquillità mentre nasconde la sua vera natura malevola. "Io sono come una piccola creatura ingoiata intera da un mostro, che percepisce tutti i suoi piccoli movimenti al suo interno." Qui, Nell si descrive come vittima di Hill House, ingoiata e intrappolata, una metafora potente del suo stato di sofferenza e confusione. Sottolinea una profonda connessione e identificazione con la casa, percependo i movimenti e le intenzioni di Hill House come parte della sua esistenza. "Ho imparato un segreto: non esiste un senso, io non sono sparita, sono disseminata in tantissimi piccoli pezzi, spolverati sulla vostra vita come neve fresca." Nell rivela una percezione del "sé" come qualcosa che si disperde nel tempo e nello spazio. La sua esistenza, simile a neve fresca che copre tutto, suggerisce una presenza ubiqua, toccando la vita dei suoi familiari anche dopo la morte. Questo porta una riflessione sulla memoria e l'impatto che abbiamo sulle vite degli altri, oltre i confini della nostra esistenza fisica.
Il monologo di Nell condensa in poche righe una vastità di temi e emozioni, facendo di questo momento uno dei più potenti e rivelatori dell'intera serie. Attraverso le sue parole, Nell trasforma la sua esperienza personale in una riflessione universale su temi come il tempo, la perdita, l'amore e la redenzione.
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