Monologo Néstor Respira 2x4: analisi, sottotesto e consigli

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Articolo a cura di...

~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Néstor in "Respira 2"

Il monologo di Néstor in Respira 2x4 è un passaggio chiave della serie e un testo perfetto per attori che vogliono lavorare su ascolto e controllo emotivo. In poco meno di un minuto, il personaggio affronta il tema della perdita con delicatezza e fermezza, guidando Biel – e lo spettatore – in un momento di crescita umana e professionale. 

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: Respira 2 (2025)
Personaggio: Néstor Moa
Attore: Borja Luna
Minutaggio: 31:34-32:20 (Ep 4)

Durata: 1 minuto

Difficoltà Media: Richiede un equilibrio sottile tra controllo e vulnerabilità

Emozioni chiave Empatia, Ferita mai chiusa, tenerezza sotto controllo: il personaggio contiene il dolore per trasmettere forza, timore silenzioso: teme che Biel non ce la faccia, ma non lo dice esplicitamente.

Contesto ideale per un attore Perfetto per: Scene in cui il personaggio deve essere mentore o guida emotiva Contesti medici, familiari o legati al lutto (molto utile anche per casting ospedalieri)

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "Respira 2"

Dopo il successo della prima stagione, Respira 2 alza la posta. Torniamo al Sorolla, un ospedale che è sempre più campo di battaglia: non solo tra la vita e la morte, ma tra etica medica e interessi politici. La storia riparte dal ricovero d’urgenza di Jesica Donoso, e da lì in poi tutto si muove su un doppio binario: le vite personali dei medici e infermieri – sempre più intrecciate – e un ospedale sotto pressione, pronto ad essere travolto da scelte che mettono in crisi i suoi valori fondanti.

Il nuovo personaggio di Sophie Lafont, oncologa di fama, porta con sé una cura sperimentale e una scia di dubbi. Nel frattempo, Patricia Segura, malata e candidata politica, si trova divisa tra il corpo che cede e il potere che cresce. E intorno a loro, tutto si complica: amori che implodono, dipendenze, figli in bilico, e scelte che sembrano non avere più una linea di confine netta tra giusto e sbagliato.

Testo del monologo + note

Biel, so che è dura, ma lui ha confidenza con te. E’ da te che vorrebbe saperlo. Quando diagnosticarono a mia moglie il glioblastoma, passammo mesi interi a sperare che si riducesse. Non ci fu niente da fare. E quando la dottoressa Blasco varcò la porta, capii subito che l’avrei persa. Mi crollò il mondo addosso. Ma una cosa non dimenticherò mai: la dottoressa Blasco che prese la mano di mia moglie quando le diede la notizia. Biel… Rober apprezzerà molto il fatto che sarai tu a dirgli come stanno le cose. 

“Biel, so che è dura, ma lui ha confidenza con te.”: tono calmo, controllato; voce bassa ma ferma. Pausa breve dopo “dura”. È l’apertura di un discorso difficile.

“È da te che vorrebbe saperlo.”: frase diretta, semplice. Pausa dopo “te”. Tono più morbido, quasi incoraggiante. Sguardo stabile, come un mentore che trasferisce un compito.

“Quando diagnosticarono a mia moglie il glioblastoma, passammo mesi interi a sperare che si riducesse.”: tono narrativo, lento; il dolore entra nel racconto ma resta sotto controllo. Pausa dopo “glioblastoma”. Leggera inflessione su “sperare”, come se quel verbo fosse ancora una ferita aperta.

“Non ci fu niente da fare.”: breve, secca, definitiva. Frase da dire quasi sottovoce, con un respiro prima e uno dopo. Qui il dolore si percepisce attraverso la sottrazione.

“E quando la dottoressa Blasco varcò la porta, capii subito che l’avrei persa.”: tono più teso. Pausa dopo “porta”. La voce si incrina appena su “l’avrei persa”, ma senza pianto. Lo sguardo può spostarsi altrove, come per proteggersi dal ricordo.

“Mi crollò il mondo addosso.”: frase da dire in un soffio, non con dramma. È la confessione più personale. Si può accompagnare con un respiro profondo o una pausa lunga prima della successiva battuta.

“Ma una cosa non dimenticherò mai: la dottoressa Blasco che prese la mano di mia moglie quando le diede la notizia.”: pausa netta dopo “mai”. Qui la voce si fa più calda, quasi affettuosa. È un ricordo di umanità nel mezzo del dolore. Il ritmo rallenta, sguardo lontano; tono grato, non triste.

“Biel…”: pausa lunga dopo averlo pronunciato. Qui si cambia tono: torna al presente. È un appello diretto, carico di rispetto e affetto. 

“Rober apprezzerà molto il fatto che sarai tu a dirgli come stanno le cose.”: chiusura emotiva. Voce che torna alla fermezza, ma resta calda. Pausa dopo “Rober”. La frase va detta con calma e convinzione, come un incoraggiamento.

Analisi del monologo di Néstor in "Respira 2"

Il monologo di Néstor nell’episodio 4 della seconda stagione di Respira rappresenta uno dei momenti più intimi e vulnerabili del personaggio. Siamo di fronte a una scena in cui il medico – spesso percepito come razionale, diretto, a tratti brusco – rivela un lato personale e profondo.

Lo fa per aiutare Biel, che si trova davanti a una delle prove più difficili del suo percorso da medico: comunicare a un paziente adolescente, Rober, che non ci sono più speranze. E per farlo, Néstor non usa protocolli. Usa la sua memoria. Parla di empatia, di umanità nel dolore, ma soprattutto della responsabilità di essere presenti, anche quando dire la verità significa strappare l’ultima speranza. Il suo racconto non è fine a sé stesso. Serve a far capire a Biel che dire la verità, quando lo si fa con cura, può diventare un atto di amore.

Il testo è diviso in tre blocchi emotivi: Apertura (empatia e consegna della responsabilità) “Biel, so che è dura, ma lui ha confidenza con te. È da te che vorrebbe saperlo.”  Qui Néstor apre il discorso cercando di responsabilizzare Biel senza schiacciarlo. Il tono è contenuto, il messaggio è chiaro: la verità può far male, ma detta da una persona di fiducia può essere accolta meglio.

Racconto personale (memoria del dolore) “Quando diagnosticarono a mia moglie il glioblastoma…” È il cuore del monologo. Il linguaggio si fa più intimo, rallenta. Qui Néstor scava nel suo passato non per cercare compassione, ma per offrire una testimonianza concreta. Sa cosa significa sentire una notizia terribile e non dimentica il gesto semplice che ha cambiato tutto: una mano stretta nel momento più difficile.

Chiusura (passaggio di testimone)  “Rober apprezzerà molto il fatto che sarai tu a dirgli come stanno le cose.” Il monologo si conclude con una frase che non è più un consiglio, ma una scelta chiara. Biel deve farsi carico di questo momento. E, implicitamente, Néstor lo sta formando, gli sta dicendo: Se vuoi essere un medico vero, comincia da qui.

Il finale di "Respira 2" (Spoiler alert)

Il finale di Respira 2 porta alla luce tutte le crepe costruite episodio dopo episodio. La cura sperimentale di Sophie si rivela efficace, ma non nei termini che la dottoressa ha promesso: i dati sono stati manipolati, alcuni pazienti non hanno retto il trattamento, altri sono clinicamente migliorati… ma nessuno sa davvero quanto funzioni. Questo pone un dilemma etico fortissimo: smascherare Sophie significa fermare una truffa, ma anche interrompere una speranza concreta per chi non ha alternative.

Nel frattempo, Patricia vince le elezioni proprio mentre scopre di non avere più accesso all’ultima fiala di cura, necessaria per completare il ciclo e sopravvivere. L’unica soluzione? Rubarla dal reparto. Ma Sophie è sparita, il reparto è stato smantellato… e la fiala non si trova. Biel accusa il padre Nicolas, ma l’uomo, in un momento di tensione drammatica, ha un incidente in auto. La puntata si chiude con una chiamata interrotta, e un messaggio: la verità, a volte, non salva. A volte uccide. Respira 2 si conclude così: tra potere e malattia, giustizia e compromesso, lasciando sospeso il destino di alcuni personaggi, ma segnando chiaramente il prezzo che ogni scelta ha portato con sé.

FAQ sul monologo di Néstor in "Respira 2"

  • Quanto dura il monologo? Il monologo di Néstor dura circa 45 secondi (dal minuto 31:34 al 32:20 dell’episodio 4 – stagione 2)

  • Che temi tratta il monologo? Tratta i temi della perdita, del lutto elaborato con dignità, e della trasmissione di responsabilità emotiva tra colleghi. Parla anche di compassione medica e del ruolo umano che un medico deve assumere nel comunicare la verità a un paziente.

  • Qual è il sottotesto di Néstor? Il sottotesto è: “Ti sto insegnando a essere un medico umano, anche se ti farà male.” Néstor non parla per sfogarsi, ma per formare Biel attraverso un ricordo personale.

Credits e dove vederlo

Registi: Marta Font Pascual e David Pinillos

Sceneggiatura: Carlos Ruano
Produttore: El Desorden Crea

Cast: Manu Rios (Biel de Felipe), Blanca Suárez (Jésica Donoso), Najwa Nimri (Patricia Segura) Borja Luna (Néstor Moa), Xoan Forneas (Enrique Román), Abril Zamora (Neus), Alfonso Bassave (Lluís Bonet) Aitana Sánchez-Gijón (Pilar Amaro) Rachel Lascar (Sophie)

Dove vederlo: Netflix

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