Monologo - Nicholas Rudall da \"Reazione a Catena\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo del professor Alistair Barkley è un momento chiave del film, sia dal punto di vista narrativo che tematico. In poche frasi, il personaggio espone il cuore del conflitto: la ricerca di un’energia pulita e illimitata che potrebbe rivoluzionare il mondo, ma che si scontra con gli interessi delle industrie fossili e dei governi. La sua dichiarazione è carica di urgenza e idealismo, delineando sia il problema (la dipendenza dal petrolio e le guerre per le risorse) che la possibile soluzione (l’idrogeno come fonte energetica sostenibile). Il discorso di Barkley è il manifesto ideologico su cui si regge la trama del film: un’innovazione rivoluzionaria che, se controllata dai potenti, potrebbe essere soffocata o trasformata in un'arma.

Una nuova fonte di energia

MINUTAGGIO: 1:26-3:10

RUOLO: Alistar Barksley
ATTORE:
Nicholas Rudall
DOVE:
Disney+



INGLESE


We're running out of time. We have polluted and peopled this planet to the brink of extinction. We are destroying our world at a suicidal pace. We need a pollution revolution. And it's not going to be easy because the world is addicted to petroleum. We have limited resources and we go to war to protect them. We need a new technology and this technology can't be sold. It must be given away to everyone. We are in sight of a dream. There is a solution. The answer is all around us... right here. Water. H2O. Two parts hydrogen, one part oxygen. There is enough energy in this glass of water to power the city of Chicago for weeks. It's the hydrogen we're after. This is what happens when we burn it. It's perfectly clean. You can burn it when you want to, in a car, in a turbine, or in your own basement power supply next to your water heater. But what if we could release this energy efficiently? We will transform the world. Maybe we start to put an end to war. Of course, we have to make it work first.



ITALIANO


Ci resta poco tempo. Abbiamo inquinato e popolato questo pianeta sino a raggiungere quasi l’estinzione. Stiamo distruggendo il nostro mondo a una velocità suicida. Serve una rivoluzione ambientale. Ma non sarà facile, perché il mondo si è assuefatto al petrolio. Le risorse sono limitate. Facciamo la guerra per proteggerle. Ci occorre una nuova tecnologia. E questa tecnologia, non può essere venduta. Deve essere regalata a tutti. Siamo vicini alla realizzazione di un sogno. La soluzione esiste, la risposta ci circonda ovunque. Eccola qui, acqua, H2O, due parti di idrogeno una parte di idrogeno. C’è tanta energia in questo bicchiere d’acqua da fornire elettricità alla città di Chicago per intere settimane. E’ l’idrogeno quello che noi cerchiamo. Ecco cosa succede quando lo bruciamo. E’ assolutamente pulito, potete bruciarlo dove volete: in una macchina, in una turbina, nel vostro generatore di casa… vicino alla vostra caldaia. Cosa succederebbe se riuscissimo a bruciare questa energia in modo efficiente? Trasformeremmo il mondo. Forse potremmo porre fine alle guerre. Naturalmente prima dobbiamo riuscire a farla funzionare.

Reazione a catena

Il film Reazione a catena (Chain Reaction, 1996) è un thriller d’azione diretto da Andrew Davis, lo stesso regista di Il fuggitivo (1993). Il film vede protagonisti Keanu Reeves, Morgan Freeman e Rachel Weisz, ed è incentrato su un complotto legato alla scoperta di una nuova fonte di energia pulita. Eddie Kasalivich (Keanu Reeves) è un giovane tecnico che lavora in un laboratorio di ricerca dell’Università di Chicago, dove un team di scienziati sta sviluppando un metodo rivoluzionario per estrarre energia dall'acqua tramite la fusione a idrogeno. Questo progetto potrebbe cambiare il mondo, rendendo possibile una fonte di energia illimitata e a basso costo.


Dopo aver finalmente raggiunto una svolta nella ricerca, il leader del progetto, il Dr. Paul Shannon (Morgan Freeman), partecipa a una riunione con esponenti del governo e della comunità scientifica. La stessa notte, il laboratorio viene fatto esplodere e il professor Alistair Barkley, uno degli scienziati chiave del team, viene ucciso. Eddie e la fisica Lily Sinclair (Rachel Weisz) vengono ingiustamente accusati di sabotaggio e omicidio, ritrovandosi improvvisamente braccati sia dall’FBI che da una misteriosa organizzazione.


Mentre cercano di sfuggire alla cattura, Eddie e Lily iniziano a scoprire che dietro l’attacco al laboratorio c’è un piano più grande, orchestrato da potenti gruppi con interessi nell’industria energetica. Il Dr. Shannon, che inizialmente sembrava un loro alleato, si rivela essere coinvolto nel complotto: il suo ruolo è ambiguo, perché pur avendo una certa simpatia per Eddie, è legato a forze che vogliono controllare la tecnologia per scopi privati.

Analisi Monologo

Il monologo segue una struttura ben definita: prima presenta il problema, poi propone una soluzione, infine accenna alle sfide che questa comporta. Il discorso si apre con una constatazione drastica: l’umanità ha quasi raggiunto l’autodistruzione a causa del proprio modello di sviluppo. Parole come inquinato, popolato e distruggendo rafforzano l’idea di una corsa verso il baratro. La frase “a una velocità suicida” enfatizza la gravità del momento, ponendo la crisi ecologica come un punto di non ritorno.

Barkley sottolinea che il mondo non è pronto per un cambiamento così radicale: il mondo si è assuefatto al petrolio. L’uso del termine assuefatto richiama il concetto di dipendenza, quasi come se il sistema economico e politico fosse drogato dai combustibili fossili. Questo aspetto è centrale nel film, dove i protagonisti si scontrano con forze che vogliono mantenere lo status quo per interesse economico.


La seconda parte del discorso introduce la soluzione: l’idrogeno come fonte di energia pulita e abbondante. Barkley rende il concetto accessibile attraverso un gesto semplice: solleva un bicchiere d’acqua e afferma che contiene abbastanza energia da alimentare Chicago per settimane. È un momento di forte impatto visivo, che trasforma un concetto scientifico in qualcosa di immediatamente comprensibile. L’entusiasmo del professore culmina nella possibilità di “porre fine alle guerre, suggerendo che il vero motore dei conflitti moderni è il controllo delle risorse energetiche. Ma subito dopo arriva la nota più realistica: Naturalmente prima dobbiamo riuscire a farla funzionare. Questa chiusura è cruciale, perché riporta l’attenzione sulla fase ancora sperimentale del progetto, lasciando intendere che il percorso sarà pieno di ostacoli.

Conclusione

Il monologo di Barkley è un esempio efficace di scrittura cinematografica funzionale: non solo introduce il tema centrale del film, ma lo fa con un linguaggio chiaro e accessibile. Il suo tono è un misto di preoccupazione e speranza, riflettendo sia i pericoli che le opportunità di una rivoluzione energetica. Questa scena pone le basi per il conflitto del film: una scoperta che potrebbe salvare il mondo, ma che rischia di essere distrutta o sfruttata da chi vuole mantenere il controllo sull’energia.

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