Monologo - \"Outer Banks 4\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di John B dalla seconda parte della quarta stagione di Outer Banks richiede una comprensione profonda della sua rabbia, del suo senso di ingiustizia e della vulnerabilità che traspare dalle sue parole. Nonostante la sua giovane età e la sua mancanza di strumenti legali, John non è disposto a lasciare che il sistema gli tolga l’unica sicurezza che gli è rimasta. Per portare in scena questo discorso, l’attore deve cogliere il contrasto tra la determinazione di John e la sua confusione di fronte a una legge che sembra irragionevole e inumana.

CASA

STAGIONE 4 EP 6

MINUTAGGIO: 25:05-27:01
RUOLO: John B

ATTORE: Chase Stokes
DOVE: Netflix


INGLESE


Coming Soon :)


ITALIANO


Sono John Booker Routledge. Sentite, io non sono un avvocato, lo sapete, ma tutta questa storia non ha alcun senso. Voglio dire, noi abbiamo acquistato la proprietà all'asta, dove svolgiamo un'attività piuttosto redditizia da diverso tempo. E ora voi presentate una mozione per cambiare la zonizzazione della proprietà? Se passasse, noi perderemo l'attività, e persino casa nostra. Come in molti saprete, mio padre e il padre di Sarah, l'anno scorso sono morti. E stiamo solo cercando di rifarci una vita. Tutto qua. Signore, con tutto il rispetto, non cerchiamo un sussidio. Vogliamo solo tenerci casa nostra, va bene? E non vogliamo che ce la portino via per qualche stupido club. Andiamo, come può essere legale, come può esserre legale una cosa del genere? Non riesco a capire.

OUTER BANKS

Outer Banks è una serie TV statunitense, disponibile su Netflix, che mischia elementi di avventura, dramma e mistero. Ambientata in una comunità costiera del North Carolina, la serie ruota attorno a un gruppo di adolescenti divisi in due classi sociali: i Pogues, ragazzi delle classi lavoratrici e più povere, e i Kooks, i ricchi privilegiati.


La trama principale segue John B, il leader dei Pogues, alla ricerca del tesoro leggendario che suo padre stava cercando prima di scomparire misteriosamente. Lungo il cammino, John B e i suoi amici – JJ, Pope, e Kiara – si trovano coinvolti in situazioni sempre più pericolose, tra intrighi, tradimenti e colpi di scena. Il tesoro nascosto, che ha radici nella storia coloniale americana, è al centro di una caccia sfrenata, con vari antagonisti, tra cui alcuni Kooks, che cercano di ostacolare i protagonisti.


La serie esplora anche le dinamiche relazionali tra i personaggi: amicizia, amore, leali­tà e conflitti di classe sono temi ricorrenti. I Pogues sfidano i confini imposti dalla società, cercando di risolvere i misteri del passato, tra cui la sparizione del padre di John B e la corruzione che permea la comunità locale.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di John Booker Routledge è un momento carico di vulnerabilità e di forza per il personaggio, che rappresenta una richiesta disperata e piena di dignità. Il testo, pur nella sua apparente semplicità, mostra chiaramente la frustrazione di John di fronte a un sistema che sembra essere completamente indifferente alla sua situazione personale e al suo desiderio di stabilità.


Il tono di John è diretto e appassionato. Non usa un linguaggio sofisticato – non ne ha bisogno, anzi, questo rende il suo discorso ancora più autentico e umano. John non sta cercando di fare una dichiarazione elegante o persuasiva: parla dal cuore, lasciando trasparire una genuina confusione e impotenza. È chiaro che si trova a fronteggiare una forza invisibile ma potente, quella burocrazia fredda e impersonale che mette a rischio tutto ciò che ha di più caro.


Questo monologo trasmette un senso di ingiustizia: John ha già perso tanto – suo padre, la sicurezza della famiglia – e ora deve combattere per mantenere il poco che gli è rimasto. Il suo riferimento al padre e alla perdita di Sarah colpisce profondamente, ricordandoci che il legame tra i Pogues e ciò che rappresenta la loro casa non è solo economico, ma anche emotivo e personale.


Il monologo di John riflette il tema ricorrente della serie, quello del conflitto tra classi sociali. I Pogues, rappresentanti delle classi meno abbienti, devono sempre combattere contro un sistema che protegge i privilegiati. L’idea della zonizzazione – un processo legale che potrebbe privarli della casa e del lavoro – diventa simbolo di come le regole e le leggi possano essere usate come strumenti di oppressione. Qui, John rappresenta in qualche modo tutti coloro che lottano per mantenere i propri diritti e la propria dignità di fronte all'arroganza del potere.


La frase "Come può essere legale una cosa del genere?" esprime perfettamente la confusione di John rispetto a un sistema che sembra fatto apposta per schiacciare chi ha meno mezzi. John non è un avvocato – è un ragazzo che si affida al buon senso e alla giustizia come valori fondamentali. Il fatto che qualcosa di così irragionevole possa essere legale va contro tutto ciò in cui crede. Qui emerge il senso di impotenza: John non ha le risorse o la conoscenza per affrontare questo problema con gli strumenti giuridici, quindi si appella a qualcosa di più grande, alla morale stessa delle persone che lo ascoltano. È un grido d’aiuto, ma è anche una chiamata alla coscienza collettiva.


John termina il discorso esprimendo semplicemente il suo desiderio di "tenersi casa nostra". Non chiede favori, né vuole apparire vittima: chiede solo di poter vivere dignitosamente e di costruirsi un futuro, libero dalle pressioni ingiuste che cercano di portargli via tutto. La casa, per John, rappresenta molto più di un luogo fisico: è una parte della sua identità, è il simbolo della sua lotta quotidiana e dei suoi legami, con gli amici e con la famiglia. In questo senso, il monologo diventa quasi una dichiarazione di intenti: John non permetterà che gli venga portata via la sua eredità, la sua storia e ciò che lui e i suoi amici hanno costruito

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

Interpretare questo monologo di John Booker Routledge richiede di esprimere un mix di vulnerabilità, forza e frustrazione.

1. Scegli un approccio spontaneo e realistico


John non è un personaggio sofisticato o abituato a discorsi formali: è un ragazzo normale, che parla dal cuore. Lascia trasparire questo aspetto nella performance, mantenendo un tono di voce colloquiale e mai impostato. Non tentare di “recitare” troppo: fai trasparire l’urgenza di John attraverso una semplicità emotiva e un tono che sembri sincero e genuino, come se stesse parlando a persone che conosce e da cui spera di ottenere aiuto.


2. Trasmetti la frustrazione in modo crescente


Il monologo inizia in modo relativamente controllato, ma nel corso della scena John diventa sempre più frustrato. All’inizio, parti con un tono pacato, quasi spiegativo, ma lascia che la frustrazione monti mentre esprime la sua impotenza di fronte alla legge e all'ingiustizia. Mentre reciti, immagina di non trovare una via d’uscita, di sentirti come se stessi cercando di parlare a qualcuno che proprio non ti capisce. La domanda finale (“Come può essere legale una cosa del genere?”) dovrebbe sembrare quasi disperata, come se John non riuscisse davvero a credere a quello che sta dicendo.


3. Usa il linguaggio del corpo per mostrare tensione


John è teso e coinvolto in quello che sta dicendo: lascialo trasparire dai tuoi movimenti e dalla tua postura. Potresti iniziare con una posizione neutra, ma pian piano lasciar emergere il disagio – magari stringendo i pugni, agitando le mani in modo quasi inconsapevole mentre parla, o accennando dei piccoli passi avanti come per dare enfasi. Cerca di far emergere questa tensione senza esagerare, mantenendoti sempre naturale.


4. Enfatizza il senso di ingiustizia e perdita personale


Quando John parla di suo padre e del padre di Sarah, per lui è un dolore personale che riemerge. Fallo sentire come un momento in cui la voce può incrinarsi leggermente, o in cui potrebbe prendere un respiro profondo per controllare l’emozione. Non deve essere plateale; basta un accenno, per dare la sensazione che, nonostante il suo desiderio di sembrare forte, il dolore della perdita sia sempre presente. È anche qui che puoi esprimere la determinazione di chi ha perso tanto e non vuole perdere altro.


5. Dai importanza alla casa come simbolo


Quando John parla della casa, per lui, è l’ultimo pezzo della sua storia familiare e della vita che sta cercando di ricostruire. Nella frase "Vogliamo solo tenerci casa nostra", lascia trasparire che è una questione di identità. Potresti rallentare leggermente, abbassare un po' la voce e guardare intorno a te o al pubblico, per esprimere la profondità di quel legame con il luogo e con la sua eredità.


6. Domande finali: esprimi lo smarrimento e la rabbia


Le domande finali, “Come può essere legale, come può essere legale una cosa del genere?” sono piene di rabbia, ma anche di smarrimento. John è confuso e sconvolto da un sistema che non capisce e che sembra essere completamente ingiusto. A questo punto puoi permetterti di alzare il volume, di lasciare che la voce salga per esprimere la rabbia trattenuta. Non aver paura di far trasparire anche una nota di disperazione: per John, questa non è solo una questione legale, ma la battaglia per tutto ciò che ha.


7. Occhi e contatto visivo


Usa lo sguardo per esprimere il senso di sfida e al contempo di richiesta. Guarda dritto negli occhi del pubblico o di un personaggio immaginario di fronte a te, come per stabilire un contatto diretto e reale con loro, sperando che capiscano e che rispondano positivamente. Quando parla di giustizia, fallo con uno sguardo intenso, quasi come se stessi cercando di convincere qualcuno a vedere la situazione con i tuoi occhi.

CONCLUSIONE

Questo monologo incarna perfettamente il tema ricorrente di Outer Banks: l’avventura non finisce mai davvero. Nonostante i protagonisti cerchino di ricostruire una vita tranquilla, il destino li trascina nuovamente in una caccia al tesoro, sottolineando come l’equilibrio tra stabilità e caos sia fragile.

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