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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo del padre di Cal è una giustificazione mascherata da confessione. Non è un momento di vulnerabilità autentica, ma un tentativo di dare un senso a ciò che ha fatto. Dopo aver costruito Paradise, un rifugio per l’élite in un mondo devastato, il padre di Cal sta ora cercando di spiegare le sue azioni—o meglio, di riscriverle in una narrazione che gli permetta di vederle come un atto d’amore, non di controllo. Il cuore di questo monologo è la metafora dei fiori nascosti nei libri, un gesto romantico del suo passato che lui collega alla costruzione di Paradise. Ma questa connessione è reale o è solo un modo per autoassolversi?
STAGIONE 1 EPISODIO 5
MINUTAGGIO: 31:01-33:14
RUOLO: Kane Bradford
ATTORE: Gerald McRaney
DOVE: Disney+
INGLESE
She would be grateful that her son was alive. Mm. She and I met in college. My family didn't approve of her, and hers could not make head or tails of me. So, our courtship had to be a secret. And this was our little signal, you see? 'Cause I would... I would slip flowers into whatever she was reading so that I could be sure that she knew as soon as we graduated and I... and I found my... my place in the business, that I would marry her. Every flower was a secret. And then, when it came time to build the biggest secret of all, the great secret that would carry on the history of mankind, I kept this symbol alive for her. So, when you ask, what would she think, I, I, I think that you have confused yourself... about why I did this. I built this for you and for Jeremy. And I built it for her.
ITALIANO
Sarebbe grata del fatto che suo figlio è ancora vivo. Mhm. Ci siamo conosciuti al college. La mia famiglia non l’approvava e la sua non riusciva a capire un accidenti di me. Quindi, il corteggiamento era segreto. E questo era il nostro segnale, perché io infilavo fiori in qualunque cosa stesse leggendo, per assicurarmi che sapesse che appena ci fossimo laureati e avessi trovato il mio posto nel mondo degli affari, l’avrei sposata. Ogni fiore era un segreto. E quando è arrivato il momento di costruire il più grande segreto della storia, l’enorme segreto che avrebbe portato avanti la storia dell’umanità, io ho mantenuto vivo questo simbolo, per lei. Quindi, quando mi chiedi che cosa avrebbe detto, io penso che tu sia confuso, e non capisca per quale motivo io l’abbia fatto. Ho creato tutto per te, e per Jeremy. E l’ho creato per lei.
Paradise è una serie che prende il thriller politico e lo fonde con la fantascienza distopica, creando un racconto che esplora il potere, la manipolazione e la sopravvivenza in un mondo in cui le regole del passato non valgono più. Ideata da Dan Fogelman, autore di This Is Us, la serie ha debuttato su Disney+ e ha subito catturato l’attenzione per il suo mix di tensione, mistero e critica sociale. La storia ruota attorno a Xavier Collins (Sterling K. Brown), un agente speciale che un tempo era la guardia del corpo del Presidente degli Stati Uniti, Cal Bradford (James Marsden). Quando il Presidente viene assassinato in circostanze misteriose all’interno di una comunità d’élite, Collins si trova invischiato in un’indagine che lo porta a scoprire segreti inquietanti. Ma c’è un elemento che complica tutto: il mondo non è più quello di prima.
Una catastrofe – inizialmente poco chiara – ha sconvolto il pianeta, lasciando in piedi solo questa comunità chiusa, abitata dai più potenti esponenti del mondo politico ed economico.
A prendere il controllo dopo la morte di Bradford è una donna enigmatica conosciuta come “Sinatra”, un’oligarca senza scrupoli che governa con pugno di ferro e con una visione chiara: proteggere la sua comunità a ogni costo. Mentre Collins cerca la verità sulla morte del Presidente, inizia a rendersi conto che la vera domanda non è solo chi l’abbia ucciso, ma cosa stia accadendo fuori da quella comunità e quale sia il reale stato del mondo.
La serie utilizza una struttura che alterna passato e presente, unendo episodi autoconclusivi incentrati su singoli personaggi con una narrazione più ampia che svela, pezzo dopo pezzo, il quadro generale. I flashback sono essenziali per capire le dinamiche tra i protagonisti, ma anche il declino del mondo esterno e il ruolo che la comunità ha giocato nella crisi globale.
Come già fatto in serie come Lost, Paradise costruisce ogni episodio intorno a un personaggio o a un evento specifico, mantenendo però un filo conduttore che si dipana lungo l’intera stagione. Ci sono momenti di tensione altissima, seguiti da lunghe sequenze più riflessive che esplorano il significato del potere e delle scelte morali.
L’ambientazione trasmette il senso di isolamento e oppressione che pervade la serie. La comunità di Paradise è lussuosa, curata nei minimi dettagli, ma trasmette un’inquietudine costante: dietro l’eleganza si nasconde un mondo marcio, dominato da giochi di potere e manipolazioni. La fotografia, dai toni freddi e asettici, amplifica questa sensazione di controllo e sorveglianza costante.
Dal punto di vista tematico, la serie affronta in modo diretto la lotta tra apparenza e sostanza. Il Presidente, che in teoria è il leader della comunità, si rivela presto una figura quasi impotente, simbolo di come il potere vero sia nelle mani di chi controlla le risorse e le informazioni. Allo stesso modo, la presenza di una psicologa incaricata di rendere la transizione alla nuova realtà il meno traumatica possibile mostra come la manipolazione psicologica sia un’arma tanto potente quanto la forza bruta.
I Personaggi Chiave
Xavier Collins (Sterling K. Brown): Agente dei Servizi Segreti con un passato difficile, è il punto di vista dello spettatore all’interno della storia. La sua indagine sulla morte di Bradford lo porta a scoprire verità che mettono in discussione tutto ciò in cui credeva.
Cal Bradford (James Marsden): Presidente degli Stati Uniti, il cui omicidio è il punto di partenza della serie. Nei flashback scopriamo il suo rapporto con Collins e la sua posizione ambigua all’interno della comunità.
Sinatra: La donna che, dopo la morte di Bradford, assume il controllo della comunità. È spietata e calcolatrice, capace di qualsiasi cosa pur di mantenere il suo potere.
La Psicologa: Figura chiave nella costruzione della nuova società, il suo ruolo è quello di assicurarsi che i superstiti accettino la nuova realtà senza troppe domande. Il suo episodio dedicato è uno dei più affascinanti della stagione.
Paradise prende elementi del thriller politico e li innesta in un contesto fantascientifico che riecheggia molte paure del presente. Il riscaldamento globale, la paranoia per un possibile conflitto nucleare e la crescente influenza delle oligarchie economiche sono tutti temi che trovano spazio nella narrazione. La figura di Sinatra richiama il concetto di un’élite che si erge a salvatrice dell’umanità, ma che in realtà persegue solo il proprio interesse, un tema che ha fatto discutere molto negli Stati Uniti, soprattutto in relazione a figure come Elon Musk e Jeff Bezos.
Il monologo si apre con una frase che sembra quasi rassicurante: "Sarebbe grata del fatto che suo figlio è ancora vivo." È una risposta fredda alla domanda implicita di Cal: Cosa avrebbe detto mamma di tutto questo? Invece di una riflessione morale, il padre offre una risposta pratica. Sua moglie, secondo lui, sarebbe stata semplicemente felice che almeno uno dei loro figli fosse sopravvissuto.
Ma subito dopo, il tono cambia: "Ci siamo conosciuti al college. La mia famiglia non l’approvava e la sua non riusciva a capire un accidenti di me. Quindi, il corteggiamento era segreto." Qui il padre di Cal si rifugia in un ricordo del passato. Evoca un’immagine di amore giovanile contrastato, un amore che ha dovuto superare ostacoli, e usa questo dettaglio per creare una connessione emotiva con il figlio.
E poi arriva il simbolo chiave: "E questo era il nostro segnale, perché io infilavo fiori in qualunque cosa stesse leggendo, per assicurarmi che sapesse che appena ci fossimo laureati e avessi trovato il mio posto nel mondo degli affari, l’avrei sposata. Ogni fiore era un segreto." I fiori nei libri sono il primo livello di questa storia. Sono il simbolo di un amore segreto, di un impegno che non poteva essere detto apertamente. Ma questo è davvero ciò di cui sta parlando?
A questo punto, il monologo cambia direzione: "E quando è arrivato il momento di costruire il più grande segreto della storia, l’enorme segreto che avrebbe portato avanti la storia dell’umanità, io ho mantenuto vivo questo simbolo, per lei." Qui avviene un cambio radicale nella narrazione. I fiori nei libri diventano la costruzione di Paradise. La metafora diventa inquietante. Quello che era un gesto d’amore intimo e personale viene trasformato in qualcosa di monumentale e freddo: un bunker per l’élite, un sistema chiuso e controllato. C’è una logica dietro a questa connessione, ma è una logica forzata. Il padre di Cal sta cercando di trasformare un atto di dominio in un atto d’amore.
E qui emerge la vera manipolazione. Sta dicendo a Cal che ha fatto tutto questo per lui, per Jeremy, per la madre. Ma lo ha fatto davvero per loro? O lo ha fatto perché il suo ego gli imponeva di costruire qualcosa di eterno, qualcosa che sarebbe sopravvissuto alla fine del mondo?
Il monologo si chiude con la frase più pesante: "Quindi, quando mi chiedi che cosa avrebbe detto, io penso che tu sia confuso, e non capisca per quale motivo io l’abbia fatto." Qui il padre di Cal capovolge la conversazione. Non è lui che deve spiegarsi, è Cal che non capisce. E poi arriva la sentenza finale: "Ho creato tutto per te, e per Jeremy. E l’ho creato per lei." Questa è la chiusura perfetta di una narrazione costruita con attenzione. Non è più lui il protagonista della storia, ma la famiglia.
Tutta la serie ci ha mostrato chi è realmente il padre di Cal. Un uomo che ha sempre pensato in termini di potere, di controllo. Questa è la sua ultima grande bugia: trasformare la sua dittatura in un atto di amore paterno. E la cosa più tragica? Forse crede davvero alla sua stessa menzogna.
Il monologo del padre di Cal è uno dei momenti più sottili e inquietanti della serie. Ma la vera forza di questo monologo sta nel suo sottotesto manipolatorio. Sta parlando a Cal, ma il vero destinatario è sé stesso. Sta cercando di darsi una giustificazione. Usa il linguaggio dell’amore per coprire il dominio. Vuole che Cal veda Paradise non come una prigione, ma come un atto di protezione. Rifiuta ogni responsabilità. Se Cal non capisce, è perché è confuso, non perché lui ha sbagliato.
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