Monologo Patricia Respira 2x7: analisi, testo e come interpretare il discorso di Najwa Nimri

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Patricia in "Respira 2"

Il monologo di Patricia in Respira 2x7 è una delle scene più potenti della serie. In poco più di un minuto, l’ex presidente si difende da un’accusa pubblica e rilancia con un discorso carico di forza, dolore e orgoglio.

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: Respira 2 (2025)
Personaggio: Patricia
Attrice: Najwa Nimri
Minutaggio: 35:07-36:10 (Ep.7)

Durata: 1 minuto

Difficoltà: Alta (gestione della rabbia + precisione retorica + leadership emotiva)

Emozioni chiave: Indignazione, orgoglio, determinazione, controllo politico

Contesto ideale per un attore/attrice: personaggi di potere (politica, CEO, leader, attivisti). Ideale per ruoli tragico-politici o per provini che richiedono carisma, controllo, autorità.

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "Respira 2"

Dopo il successo della prima stagione, Respira 2 alza la posta. Torniamo al Sorolla, un ospedale che è sempre più campo di battaglia: non solo tra la vita e la morte, ma tra etica medica e interessi politici. La storia riparte dal ricovero d’urgenza di Jesica Donoso, e da lì in poi tutto si muove su un doppio binario: le vite personali dei medici e infermieri – sempre più intrecciate – e un ospedale sotto pressione, pronto ad essere travolto da scelte che mettono in crisi i suoi valori fondanti.

Il nuovo personaggio di Sophie Lafont, oncologa di fama, porta con sé una cura sperimentale e una scia di dubbi. Nel frattempo, Patricia Segura, malata e candidata politica, si trova divisa tra il corpo che cede e il potere che cresce. E intorno a loro, tutto si complica: amori che implodono, dipendenze, figli in bilico, e scelte che sembrano non avere più una linea di confine netta tra giusto e sbagliato.

Testo del monologo + note

Fascista? Fascista? Fascista io? Io che sono la presidente che ha attuato più misure in difesa dei gruppi più vulnerabili. Per tutta la vita ho lottato in un mondo di soli uomini per farmi strada e dimostrare che non valgo meno come donna. Che coraggio: un momento fa mi domandavate se ci sarebbero state le elezioni. E dunque a questo punto credo che la cosa più ragionevole sia andare in fondo a questa storia. Questa domenica, questo liceo aprirà le sue porte. A partire da oggi, il liceo Azorín si convertirà nell’emblema, nel cuore stesso della nostra democrazia. E per dimostrare che non abbiamo paura, io stessa mi troverò qui per accompagnare tutti gli elettori. Perché il coraggio valenciano è più forte di qualunque bomba. E perché il vostro fanatismo lo combatteremo con i voti. Molte grazie!

“Fascista? Fascista? Fascista io?” ripetizione tagliente, scandita; tono indignato ma controllato, come chi trattiene a fatica lo sdegno; micro-pausa tra le ripetizioni per far crescere l’effetto.

“Io che sono la presidente che ha attuato più misure in difesa dei gruppi più vulnerabili.”: voce ferma, tono assertivo; qui entra la parte istituzionale di Patricia, che rivendica il suo ruolo politico con lucidità; sguardo fiero.

“Per tutta la vita ho lottato in un mondo di soli uomini per farmi strada e dimostrare che non valgo meno come donna.”: rallenta sul “per farmi strada”; tono coinvolto ma non vittimista; picco emotivo sulla parola donna.

“Che coraggio: un momento fa mi domandavate se ci sarebbero state le elezioni.”: sarcasmo elegante su che coraggio; poi tono freddo, accusatorio ma composto; pausa prima di “se ci sarebbero state”.

“E dunque a questo punto credo che la cosa più ragionevole sia andare in fondo a questa storia.”: tono calmo, politico, quasi da conferenza stampa; usare il tono per far percepire il passaggio dalla rabbia alla strategia.

“Questa domenica, questo liceo aprirà le sue porte.”: tono deciso, battente; enfatizzare questa domenica con un leggero crescendo; sguardo aperto, rivolto al pubblico.

“A partire da oggi, il liceo Azorín si convertirà nell’emblema, nel cuore stesso della nostra democrazia.”: tono solenne, qui diventa una dichiarazione pubblica; rallenta su cuore stesso della nostra democrazia; respiro pieno prima della chiusa.

“E per dimostrare che non abbiamo paura, io stessa mi troverò qui per accompagnare tutti gli elettori.”: pronuncia piena, diretta, corpo stabile; è un’apertura fisica e simbolica: io stessa va detto guardando qualcuno dritto negli occhi.

“Perché il coraggio valenciano è più forte di qualunque bomba.”: climax emotivo; qui la voce si deve aprire e vibrare, è il punto più alto del discorso.

“E perché il vostro fanatismo lo combatteremo con i voti.”: tono risoluto, netto, nessun tremore; parola voti da marcare con fermezza, lasciando un secondo di silenzio dopo.

“Molte grazie!”: chiusa formale, elegante ma densa di sottotesto; può essere accompagnata da un cenno del capo, congedo teatrale.

Analisi del monologo di Patricia in "Respira 2"

Nell’episodio 7 della seconda stagione di Respira, Patricia — interpretata da Najwa Nimri — tiene un discorso pubblico destinato a lasciare un segno. In bilico tra sfogo personale e dichiarazione istituzionale, questo monologo è un vero banco di prova per qualsiasi interprete: richiede precisione, padronanza del corpo e una chiara gestione delle emozioni.

Il discorso viene pronunciato da Patricia di fronte a giornalisti e cittadini, in seguito alle accuse ricevute e alle tensioni legate alla riapertura del liceo Azorín, luogo simbolico e teatro di una recente esplosione. Patricia è una figura pubblica, ma anche una donna reduce da una lunga lotta personale contro la malattia e l’isolamento politico. In questo momento decide di esporsi, difendersi e rilanciare.

Accusa e riscatto: Il monologo si apre con un’accusa diretta — "Fascista?" — e da lì parte la necessità di Patricia di rivendicare il proprio impegno.

Leadership femminile: L’elemento autobiografico emerge forte quando parla della difficoltà di essere una donna in un sistema maschile.

Coraggio civile: Il passaggio dalla rabbia alla promessa pubblica trasforma il discorso in una chiamata collettiva alla democrazia.

Simbolismo politico: Il liceo Azorín viene trasformato in emblema di resistenza e partecipazione.

Fascista? Fascista? Fascista io?” Apertura tagliente e ripetitiva, serve a stabilire subito il tono. Chi ascolta viene colpito da un’accusa respinta con veemenza. La ripetizione genera ritmo e scandisce l’indignazione. “Io che sono la presidente che ha attuato più misure in difesa dei gruppi più vulnerabili.” Qui si alza il livello del discorso. Patricia passa dal personale al collettivo. Non risponde solo per sé, ma per tutti coloro che ha rappresentato. Il tono si fa più fermo, il respiro più ampio. “Per tutta la vita ho lottato in un mondo di soli uomini…” Il discorso diventa biografico e si apre al pubblico su una fragilità reale: la lotta per essere riconosciuta.

È il cuore emotivo del monologo, quello che lo rende davvero umano. “Credo che la cosa più ragionevole sia andare in fondo a questa storia.” Qui si torna alla dimensione politica. Patricia non si limita a difendersi, rilancia: il liceo riaprirà e lei sarà in prima linea. Voce chiara, postura solida, sguardo diretto.

“Il coraggio valenciano è più forte di qualunque bomba. E il vostro fanatismo lo combatteremo con i voti.” Una chiusura potente, retoricamente costruita per lasciare il segno. Il tono deve essere solenne, la voce carica, ma senza mai cedere al melodramma. È una frase che deve vibrare di fermezza.

Il finale di "Respira 2" (Spoiler alert)

Il finale di Respira 2 porta alla luce tutte le crepe costruite episodio dopo episodio. La cura sperimentale di Sophie si rivela efficace, ma non nei termini che la dottoressa ha promesso: i dati sono stati manipolati, alcuni pazienti non hanno retto il trattamento, altri sono clinicamente migliorati… ma nessuno sa davvero quanto funzioni. Questo pone un dilemma etico fortissimo: smascherare Sophie significa fermare una truffa, ma anche interrompere una speranza concreta per chi non ha alternative.

Nel frattempo, Patricia vince le elezioni proprio mentre scopre di non avere più accesso all’ultima fiala di cura, necessaria per completare il ciclo e sopravvivere. L’unica soluzione? Rubarla dal reparto. Ma Sophie è sparita, il reparto è stato smantellato… e la fiala non si trova. Biel accusa il padre Nicolas, ma l’uomo, in un momento di tensione drammatica, ha un incidente in auto. La puntata si chiude con una chiamata interrotta, e un messaggio: la verità, a volte, non salva. A volte uccide. Respira 2 si conclude così: tra potere e malattia, giustizia e compromesso, lasciando sospeso il destino di alcuni personaggi, ma segnando chiaramente il prezzo che ogni scelta ha portato con sé.

FAQ sul monologo di Patricia in "Respira 2"

  • Quanto dura il monologo di Patricia? Il monologo dura circa 1 minuto.

  • Che temi tratta il monologo? Il monologo affronta temi politici e personali: femminismo, identità, lotta per i diritti civili, il peso della rappresentanza pubblica e la forza della democrazia contro il fanatismo.

  • Qual è il sottotesto del monologo? Il sottotesto è una ferita personale camuffata da forza istituzionale: Patricia si difende da un’accusa politica, ma in realtà combatte anche il dubbio profondo di non essere più credibile come figura pubblica, donna e paziente oncologica.

  • Quali sono gli errori comuni da evitare? Urlare troppo presto: la rabbia va costruita, non sprecata subito. Fare tutto in tono solenne: ci sono sfumature, passaggi più personali e intimi da non trascurare. Ignorare la retorica politica: serve equilibrio tra emozione e controllo, tra oratoria pubblica e autenticità.

  • Qual è il momento più delicato del monologo? Quando Patricia dice: "Per tutta la vita ho lottato in un mondo di soli uomini...". È lì che si apre la crepa sotto l’armatura: richiede verità e rispetto del ritmo.

Credits e dove vederlo

Registi: Marta Font Pascual e David Pinillos

Sceneggiatura: Carlos Ruano
Produttore: El Desorden Crea

Cast: Manu Rios (Biel de Felipe), Blanca Suárez (Jésica Donoso), Najwa Nimri (Patricia Segura) Borja Luna (Néstor Moa), Xoan Forneas (Enrique Román), Abril Zamora (Neus), Alfonso Bassave (Lluís Bonet) Aitana Sánchez-Gijón (Pilar Amaro) Rachel Lascar (Sophie)

Dove vederlo: Netflix

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